Terni – Natale 2021, visita in carcere del vescovo e dono dei pandori ai detenuti

Vicini e attenti al mondo del carcere, la Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino, in occasione del Natale, hanno donato 500 pandori ai detenuti e polizia penitenziaria per il pranzo di Natale.
La consegna è avvenuta il 23 dicembre nella Casa Circondariale di Terni alla presenza del vescovo Giuseppe Piemontese, del direttore della casa circondariale Luca Sardella, del comandante della Polizia Penitenziaria Fabio Gallo, del vicario episcopale per la carità mons. Paolo Carloni, del direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli, del presidente dell’associazione di volontariato San Martino Francesco Venturini, della responsabile del settore carcere della Caritas Nadia Agostini, di altri volontari. Il vescovo ha visitato i presepi realizzati dai detenuti che ha poi incontrato in una rappresentanza nel teatro della casa circondariale, per un saluto a conclusione del suo mandato e per parlare del senso del Natale, come speranza per tutti gli uomini.
“In tempo di Covid tutto è più difficile – ha ricordato il vescovo -. Il clima che ricorda questa festa è di affetto, nostalgia e sentimento che diventa pesante per chi si torva in una situazione di reclusione. Noi siamo venuti per portare il nostro saluto e vicinanza. Il Natale ci ricorda la nascita di Gesù che si è fatto uomo, è segno di speranza. Vivere il Natale solo gestendo gli aspetti esteriori è relativo e solo se si vive la sostanza del mistero possiamo arricchirci di speranza e di amore e anche proiettarci nel futuro con più serenità e gioia. A Natale vogliamo farci alimentare da questa speranza che spinge a guardare a come risolvere le situazioni. Via auguro che questo Natale possa darvi la forza di sperimentare la speranza che è nel cuore di ciascuno di voi”.
L’incontro si è concluso con un momento di preghiera e scambio augurale. Il comandante Gallo ha ringraziato il vescovo per la presenza e la vicinanza mostrata nei sette anni del suo episcopato. Al vescovo è stata donata una bottiglia di olio e una bottiglietta di essenza di lavanda, prodotte all’interno del carcere.
Un particolare contributo spirituale e morale a favore dei detenuti viene dall’opera del cappellano padre Massimo Lelli, che potranno partecipare alle messe che saranno celebrate nei prossimi giorni all’interno dei vari padiglioni e ricevere anche un piccolo dono natalizio.

Assisi – Il messaggio di auguri di monsignor Domenico Sorrentino in vista delle festività

“Sarà possibile uscire dalla crisi in cui versiamo, solo provando realmente a sentirci fratelli e sorelle”. È questo l’augurio del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino in vista delle festività natalizie. “Nella grotta di Betlemme si raccoglie la speranza del mondo. Siamo convocati come i pastori e i magi a cercare in quel bimbo la carezza di Dio alla nostra umanità. Niente di magico. Dovremo continuare a camminare con le nostre gambe, ma sapendoci raggiunti dal sorriso di Dio. Un sorriso – ha aggiunto – che ci avvolge di misericordia. Ci fa sentire meno soli. Ci spinge ad uscire dai nostri narcisismi per un abbraccio universale”. Intenso il programma delle cerimonie presiedute dal vescovo che nella notte della vigilia di Natale celebrerà la santa messa, nella cattedrale di San Rufino alle ore 23,30 (in diretta sul canale 602 Maria Visione e sulla pagina Facebook della diocesi). Il giorno di Natale celebrazione eucaristica alle ore 9,30 nella concattedrale di Santa Maria Assunta a Nocera Umbra e alle ore 11,30 nella Pro-Cattedrale di Sant’Agostino a Foligno.

Venerdì 31 dicembre il Te Deum di ringraziamento si terrà alle ore 17 nella cattedrale di San Rufino. Sabato 1 gennaio la santa messa sarà celebrata alle ore 11,15 nella concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino. Giovedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, alle ore 10,30 la santa messa sarà celebrata nella Basilica di San Francesco di Assisi.

Perugia: Compie 20 anni il Pranzo di Natale dell’arcivescovo con gli ospiti delle opere-segno Caritas. Il direttore Caritas don Marco Briziarelli: “Un pranzo più sereno e normale, con un’atmosfera familiare …, nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia”

“Non è un momento facile, i contagi da Covid-19 sono in ripresa un po’ ovunque, e nell’attenerci scrupolosamente alle norme sanitarie per il contenimento della pandemia proviamo a donare un Pranzo di Natale più sereno e normale a quanti, per tutto l’anno, si rivolgono ai servizi della nostra Caritas perché in gravi difficoltà”. A sottolinearlo è don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, nel ricordare l’iniziativa del Pranzo di Natale dell’arcivescovo con gli ospiti delle opere-segno socio-caritative ecclesiali, in programma il 25 dicembre, presso il “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” di Perugia (in via Montemalbe 1, zona via Cortonese, nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di San Barnaba). “Lo scorso anno, il giorno di Natale, distribuimmo pasti d’asporto – ricorda il direttore della Caritas –, un gesto senza dubbio di vicinanza e solidarietà anche per quanti si trovavano in difficoltà per la pandemia, ma privo di quel calore umano che trasmette il pranzo condiviso a tavola, che ricrea un’atmosfera festosa e familiare. Non siamo nella condizione di ospitare centinaia di persone come gli anni passati, ma solo una rappresentanza di una cinquantina di ospiti fruitori delle nostre opere segno e strutture di accoglienza insieme a una decina di volontari che presteranno servizio ai tavoli”.

La benedizione-inaugurazione della seconda Mensa Caritas.

“È significativo che questo avvenga per dare speranza, per non lasciare nello sconforto persone già provate – evidenzia don Marco Briziarelli –. È anche un modo per ricordare i 20 anni del Pranzo di Natale offerto dall’arcivescovo e organizzato dalla Caritas; la prima volta si è tenuto in cattedrale il 25 dicembre 2001, e quest’anno vede anche la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio di Perugia. Altrettanto significativo è che il pranzo si tenga presso il “Villaggio della Carità”, per essere precisi nei locali della nuova Mensa che la Caritas si appresta ad attivare in città a fine gennaio 2022, per la festa del Santo Patrono Costanzo. È la seconda mensa che viene aperta dopo quella del Punto di Ristoro Sociale Comune-Caritas “San Lorenzo”, attivo dal 2008, in pieno centro cittadino, in via Imbriani, nelle vicinanze della chiesa del Carmine che dà il nome ad uno dei quartieri più storici di Perugia”. Come abbiamo avuto modo di annunciare, prosegue il direttore della Caritas diocesana, “il 25 dicembre, alle ore 12.30, il nostro pastore, il cardinale Gualtiero Bassetti, benedirà e inaugurerà questa nuova mensa. È un segno tangibile della vicinanza della Chiesa locale verso quanti si trovano in povertà e in solitudine, in un’epoca in cui le difficoltà sono crescenti, una crescita dovuta non poco agli effetti della pandemia”.

Chi sono i fruitori della nuova Mensa Caritas. Inizialmente non saranno più di 50 persone residenti nei quartieri perugini della Stazione Fs di Fontivegge, Madonna Alta, via Settevalli, Prepo e Ferro di Cavallo. I pasti saranno distribuiti anche nei giorni festivi, a pranzo e successivamente si auspica anche a cena, l’implementando, nel contempo, il numero dei pasti. È una mensa self-service aperta anche a coloro che sono soli, per sconfiggere la solitudine, e quanti potranno lasceranno un’offerta, agli altri gli verrà donato. La nuova mensa sarà gestita dalla Caritas, dal lunedì al sabato, e dalla Comunità di Sant’Egidio, la domenica.

Gli ospiti del cardinale Bassetti al Pranzo di Natale. Anche il Pranzo di Natale, preparato dal catering dell’hotel-ristorante “Villa Sacro Cuore” di Perugia ed offerto dal cardinale e da alcuni privati benefattori, vedrà a tavola, come anticipato dal direttore della Caritas diocesana, una rappresentanza di ospiti ed assistiti delle opere segno diocesane del “Villaggio Sorella Provvidenza”, della Casa di prima accoglienza “Sant’Anna dei Servitori” e del Punto di Ristoro Sociale “San Lorenzo” e di un gruppo di poveri accompagnati dalla Comunità di Sant’Egidio.

Un vero festival della Carità. “Ancora una volta registriamo una solidarietà non secondaria che si genera, si muove intorno all’evento del Pranzo di Natale, dai piccoli ai grandi segni”, lo evidenzia don Marco Briziarelli nell’elencare quanti si sono prodigati alla riuscita di quest’evento anche con diverse donazioni: “Dall’albero di Natale collocato nella sala mensa dell’azienda Brocani, ai fiori dei centri tavola dell’azienda Massarroni, alle candele natalizie della ‘Villa Sacro Cuore’, ai segnaposto della Sant’Egidio come anche uno dei regali per gli ospiti, oltre a quelli preparati e donati dall’opera segno Caritas del Santuario mariano di Casalina. Significativi anche gli addobbi dell’albero di Natale realizzati dagli animatori del dopo cresima con il ‘gruppo mamme’ e i loro bambini della parrocchia di Santa Lucia di Perugia insieme ai bambini del ‘Villaggio Sorella Provvidenza’. Un vero festival della Carità”, commenta il direttore della Caritas diocesana.

Assisi – commissione del premio “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della Fraternità”.

Si è insediata mercoledì 22 dicembre, con un incontro online, la Commissione valutativa del premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della Fraternità”.
I componenti, nominati per tre anni dal Presidente della Fondazione diocesana di religione Assisi–Santuario della Spogliazione, don Cesare Roberto Provenzi, con delibera del Consiglio su proposta o comunque di intesa con il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, sono: padre Giulio Albanese, missionario comboniano, Elisabetta Basile, professoressa di Economia all’Università La Sapienza di Roma, Safiria Leccese, giornalista e conduttrice televisiva, Benjamin A. Martin, professore universitario negli Stati Uniti, Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.
Fanno parte della Commissione in qualità di membri di diritto: don Cesare Roberto Provenzi, presidente della Fondazione diocesana di religione Assisi–Santuario della Spogliazione e Francesca Di Maolo, direttore della Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo”.
L’incontro si è aperto con la preghiera e i saluti del vescovo che ha sottolineato l’importanza del premio “quale strumento per innescare un processo propositivo di cambiamento dell’economia nei termini della fraternità, come indica Papa Francesco”.
Nello specifico il premio, che sarà assegnato a maggio in occasione dell’anniversario del Santuario della Spogliazione, mira a individuare e promuovere quelle esperienze di auto-riscatto economico e sociale che possono fare scuola e diventare vie dello sviluppo di una società più equa.
Dopo l’intervento del vescovo l’incontro è stato guidato dal presidente don Provenzi e da don Anthony Jesus Aleluia Figueiredo, membro del cda della Fondazione, incaricato di seguire il Premio.
La Commissione ha stabilito i prossimi step di lavoro sulla base dell’imminente scadenza del bando fissata per il 31 dicembre 2021.
Mancano pochi giorni per partecipare e inviare le domande all’indirizzo email: segreteria@francescoassisicarloacutisaward.com.
Per info e delucidazioni su statuto, regolamento e modulistica consultare il sito www.francescoassisicarloacutisaward.com

Perugia – il Natale del cardinale Bassetti. Le celebrazioni e gli eventi a cui presiederà il presule. Tra questi la benedizione e inaugurazione, il 25 dicembre, della seconda Mensa Caritas in città

Il mondo della sofferenza nel corpo e nello spirito, il mondo del lavoro, del volontariato, giovanile e della famiglia sono gli ambiti della società a cui il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, rivolge la sua attenzione nei giorni delle imminenti festività natalizie. Non l’ha potuto fare lo scorso anno perché convalescente dal Covid-19, ma quest’anno, pandemia permettendo e nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio, il cardinale porterà di persona a credenti e a non credenti il messaggio di salvezza – sempre attuale – della venuta del Bambino Gesù tra gli uomini, soprattutto tra gli ultimi del mondo. Ha iniziato lo scorso fine settimana incontrando i giovani, durante la Veglia di preghiera d’Avvento promossa dalla Pastorale giovanile diocesana. Ai giovani, come agli adulti, il presule ha esortato a vivere da “protagonisti il nostro tempo” e “ad assumerci le nostre responsabilità in prima persona, e a non essere trascinati continuamente come noi vediamo che purtroppo succede nella società di oggi… O cambiamo, io per primo – ha detto Bassetti –, oppure il Natale sarà una tradizione bella che passerà come tutte le altre”. Quello che il cardinale compirà nei prossimi giorni non è un rituale, ma un richiamo-testimonianza a vivere da uomini e da cristiani la propria esistenza imitando Colui che è nato in una stalla e si è sacrificato per la redenzione del mondo.

Con il mondo del lavoro e del volontariato. Martedì 21 dicembre, alle ore 11, il cardinale presiederà, nella cattedrale di Perugia, la S. Messa con le Forze Armate al termine di un anno che le ha viste particolarmente impegnate anche nell’opera di contrasto alla pandemia. Nel pomeriggio, alle 15.30, sarà a celebrare l’Eucaristia, presso il “Villaggio Carità-Sorella Provvidenza” di Perugia, con gli operatori delle ‘Edizioni Frate Indovino’ dei Padri Cappuccini e una rappresentanza di volontari della Caritas diocesana con cui è in corso una proficua collaborazione. Mercoledì 22, alle ore 11, in cattedrale, presiederà la celebrazione eucaristica con i collaboratori degli uffici e servizi di curia e con i responsabili degli uffici pastorali diocesani.

Cantiamo insieme la speranza. Sempre il 22 dicembre, alle ore 21.15, sarà tra il pubblico online del concerto dei Cori parrocchiali dal titolo: “Cantiamo insieme la speranza”. Evento canoro che potrà essere seguito sui canali Facebook e Youtube di Caritas Perugia-Città della Pieve, dedicato alla campagna “Emergenza Abitativa”. Durante il concerto si potranno effettuare donazioni per questa campagna promossa dalla Caritas.

Nei luoghi di sofferenza nel corpo e nello spirito. Giovedì 23 dicembre, alle ore 9, il cardinale visiterà il Carcere di Capanne, dove si intratterrà per lo scambio degli auguri natalizi con una rappresentanza di detenuti e detenute e del personale di sorveglianza e rieducativo. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, celebrerà l’Eucaristia con i malati e il personale sanitario dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia. Non mancherà di portare il suo conforto e l’augurio natalizio agli anziani non autosufficienti della Residenza protetta “Fontenuovo” di Perugia nel visitarla domenica 2 gennaio, alle ore 10.30.

Le celebrazioni in cattedrale e nelle parrocchie. Il cardinale presiederà la S. Messa della Notte di Natale, venerdì 24 dicembre, alle ore 24, nella cattedrale di San Lorenzo, mentre la S. Messa di Natale, sabato 25 dicembre, alle ore 11, sarà presieduta dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi. Nel pomeriggio del 25 dicembre, alle ore 18, il cardinale celebrerà l’Eucaristia nella concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio di Città della Pieve. Domenica 26 dicembre, alle ore 11, giorno in cui la Chiesa celebra la Santa Famiglia di Nazareth, incontrerà una rappresentanza di famiglie presso la parrocchia di San Sisto, celebrando con loro la S. Messa. Venerdì 31 dicembre, alle ore 18, e sabato primo gennaio, alle ore 18, celebrerà in cattedrale le S. Messe con il canto del Te Deum (di fine anno) e con il canto del Veni Creator (di inizio anno). Giovedì 6 gennaio, alle ore 11, il cardinale celebrerà, in cattedrale, la S. Messa dell’Epifania del Signore. Nel pomeriggio, alle ore 15.45, si recherà nella parrocchia di San Giovanni Battista in Ferro di Cavallo dove assisterà alla Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi, promossa dall’Ufficio diocesano di pastorale familiare, animata da famiglie e giovani della parrocchia e del Cammino Neocatecumenale.

Il pranzo di Natale e l’inaugurazione della Mensa. Pur segnato ancora dalla pandemia, sarà comunque un Natale ‘speciale’, quello del 2021, per la ‘famiglia Caritas’ e non solo. Oltre alla ricorrenza dei primi 20 anni dell’iniziativa del Pranzo di Natale che l’arcivescovo consuma insieme a persone in difficoltà e sole (il primo pranzo è stato in cattedrale il 25 dicembre 2001, voluto dall’allora arcivescovo Giuseppe Chiaretti, ritornato alla Casa del Padre lo scorso 2 dicembre), il giorno di Natale, alle ore 12.30, il cardinale Bassetti benedirà e inaugurerà la seconda Mensa che la Caritas diocesana attiva a Perugia città (la prima è stata inaugurata nel 2008, in pieno centro storico, intitolata a San Lorenzo, frutto della collaborazione di Comune e Caritas di Perugia, oggi distribuisce 100 pasti al giorno forniti dal Catering del Comune). La nuova è allestita presso il “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza”, in zona via Cortonese, e sarà fruibile a fine gennaio 2022 da persone che vivono nei quartieri della Stazione Fs di Fontivegge, Madonna Alta, via Settevalli, Prepo e Ferro di Cavallo. Potrà distribuire fino a 50 pasti al giorno, compresi i festivi, inizialmente a pranzo e successivamente l’obiettivo sarà anche la cena a l’implementazione stessa del numero pasti. È una mensa self-service aperta anche a coloro che sono soli, per sconfiggere la solitudine, e quanti potranno si pagheranno il pasto, agli altri gli verrà offerto. La nuova mensa sarà gestita dalla Caritas, dal lunedì al sabato, e dalla Comunità di Sant’Egidio di Perugia, la domenica. Il prossimo pranzo di Natale sarà riservato a non più di 70 ospiti e servito da una dozzina di volontari per le norme di contenimento del contagio da Covid-19 e pandemia permettendo.

La bellezza del pranzo di Natale. “Il 25 dicembre torniamo a festeggiare in presenza il pranzo di Natale – annuncia don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana–, riservato a una rappresentanza dei nostri fratelli e delle nostre sorelle in povertà: famiglie accolte nel ‘Villaggio Sorella Provvidenza’, ospiti della casa di prima accoglienza ‘Sant’Anna dei Servitori’, utenti della ‘Mensa San Lorenzo’ e le persone in difficoltà seguite dalla Comunità di Sant’Egidio. La bellezza di questo pranzo, che inizierà con la benedizione e l’inaugurazione della nuova mensa da parte del nostro pastore, il cardinale Bassetti, è l’ennesima testimonianza della condivisione e solidarietà che si è mossa intorno a questo evento. È significativo che il pranzo di Natale – conclude don Marco Briziarelli – si tenga al ‘Villaggio Sorella Provvidenza’ divenuto centro della Carità della nostra Chiesa, punto d’incontro per persone in povertà della nostra città. È per noi motivo di gioia diventare ponte di collaborazione e di rete con altre realtà socio-caritative ecclesiali e non solo, che si occupano di povertà”.

Perugia – concerto natalizio “Cantiamo insieme la speranza” dei cori parrocchiali dedicato alla campagna Caritas “Emergenza Abitativa”

Dopo il periodo di pausa dovuto alla pandemia, ritorna l’evento del concerto natalizio “Cantiamo insieme la speranza” dei cori parrocchiali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che si terrà in modalità online sui canali Facebook e Youtube di Caritas Perugia-Città della Pieve, mercoledì sera 22 dicembre, alle ore 21,15.

Ideato e organizzato da anni da Antonio Salemme, operatore volontario della Caritas perugino-pievese e coordinatore dei cori parrocchiali impegnati in questa iniziativa, a cui va la gratitudine e il plauso della stessa Caritas diocesana, “Cantiamo insieme la speranza – edizione 2021” è dedicato alla campagna Caritas “Emergenza Abitativa”. Una campagna che è stata avviata lo scorso novembre a seguito della crescente richiesta di aiuto di molte famiglie italiane e non, che si trovano in difficoltà nel pagare affitti, mutui e utenze domestiche. Si tratta di richieste di aiuto pervenute nell’ultimo anno ai Centri di ascolto diocesano e parrocchiali, dove si sono recate per la prima volta, a causa della pandemia, anche famiglie italiane che non erano mai state prima in Caritas.

Il concerto “Cantiamo insieme la speranza” rappresenta una testimonianza di vicinanza concreta delle comunità parrocchiali a quanti si trovano a vivere situazioni difficili. Durante la serata saranno presentate le finalità di questa campagna e come poter aderire. Potranno essere effettuare donazioni anche nel corso del concerto. È una campagna di rilevanza sociale rivolta alla sensibilità-generosità di privati e gruppi di benefattori, di istituzioni e organizzazioni impegnate nel contrastare la povertà e di realtà produttive solidali del territorio diocesano.

“Questo concerto, che ripropone anche i migliori brani di repertorio tratti dalle edizioni precedenti (dal 2011 ad oggi, n.d.r.), è un’occasione speciale per aprire il nostro cuore a Natale, che vivremo grazie ai nostri fantastici cori parrocchiali. Li ringrazio dal profondo del cuore, insieme all’infaticabile amico Antonio Salemme, per averci regalato questo concerto in una forma nuova, che ci vede ancora lontani ma vicini nel cuore e nella solidarietà”. A dirlo, nel presentare la serata canora, è don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, che ricorda quanto sia importante aderire alla campagna “Emergenza Abitativa” nel lanciare questo appello: “Aiutateci insieme, perché insieme possiamo costruire percorsi nuovi di autonomia per tante famiglie. Potremo regalare a Natale e non solo, tanti, tanti sorrisi nel cantare insieme la speranza”.

Terni – Celebrazione di ringraziamento al termine del ministero episcopale in diocesi di padre Giuseppe Piemontese: “Ho richiamato alla memoria i fatti, i visi, le particolarità e i doni di quanti ho conosciuto e frequentato. A tutti e a ciascuno rivolgo oggi un pensiero di amicizia e di gratitudine”

Un applauso caloroso ha salutato il vescovo padre Giuseppe Piemontese a conclusione della solenne celebrazione di ringraziamento nella Cattedrale di Terni per la fine del suo ministero pastorale nella diocesi. Tante le attestazioni di stima e di affetto da parte dei sacerdoti, diaconi, religiosi, rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali, autorità civili e militari, fedeli delle varie parrocchie che hanno partecipato alla celebrazione.
“Ho sfogliato l’album delle fotografie di questi anni, l’annuario dei vivi e dei defunti, gli atti della visita pastorale –  ha detto il vescovo nell’omelia – ho richiamato alla memoria i fatti, i visi, le particolarità e i doni di quanti ho conosciuto e frequentato. A tutti e a ciascuno rivolgo oggi un pensiero di amicizia e di gratitudine, accompagnata da una preghiera e anche da una richiesta di scusa o di perdono. Sette anni e mezzo non è un tempo lungo per un mandato episcopale in una diocesi – -. Conoscere persone, fatti e situazioni, intessere relazioni, creare sintonia, avviare programmi, richiede tempo per la progettazione, la condivisione, la realizzazione, la verifica. Le imprese umane e spirituali richiedono tempo, decantazione e assestamento. Guardando indietro mi rendo conto di quante iniziative avviate sono rimaste a metà, in corso d’opera. E tuttavia questi sette anni, con tutte le difficoltà e criticità ricevute in consegna all’inizio, sono stati anni benedetti, tempo di Dio, spazio di grazia, fecondato dallo Spirito Santo, guidato e addrizzato dal Buon Pastore, realizzato con la forza, la fatica e la collaborazione di tutti voi.
Ad uno sguardo d’insieme appare chiaro che sono stati anni chiaramente distinti nei periodi, nei percorsi programmatici pastorali e nelle provocazioni per il futuro.
Nel binomio Comunione e Missione è l’alveo, il percorso, i contenuti e lo stile per gli anni del mio ministero nella Chiesa diocesana . Un programma, scaturito dalla urgenza di superare la stato di frammentarietà, divisione e autoreferenzialità delle varie realtà diocesane, e declinato e modulato nei varie circostanze temporali fino a imboccare decisamente l’alveo della sinodalità, secondo l’incoraggiamento di papa Francesco”.
Il vescovo ha quindi ricordato i momenti più significati per la comunità diocesana: l’anno santo della Misericordia con il giubileo di tutte le categorie sociali, civili e religiose, culminato nell’ingresso processionale e penitenziale della Porta santa della cattedrale, la preparazione e la realizzazione della visita pastorale (2017-2019); le feste dei santi patroni e in particolare quella di San Valentino; gli ultimi anni caratterizzati dalla pandemia, che ha incoraggiato la comunità a rafforzare la comunione nel tempo della quarantena e nella missione dell’annuncio del vangelo e della carità in una grave situazione di emergenza umana, sociale e religiosa e il 40° anniversario della visita di papa San Giovanni Paolo II a Terni e alle Acciaierie che è stata l’occasione per riproporre i messaggi sul vangelo del lavoro, tutt’ora attuali, rivolti dal papa polacco agli operai, alla città e alla Chiesa diocesana sul tema del lavoro e della comunione con gli operai.
Ed infine l’esortazione a volgere sempre lo sguardo alla stella di Maria: “Con un po’ di presunzione, parafrasando l’apostolo Paolo, con buona coscienza, ardisco affermare di essermi sforzato di farmi tutto a tutti – ha concluso padre Piemontese -. Confido nella misericordia del Padre e nelle vostre preghiere. Come ho detto ai ternani, così ripeto alla Chiesa diocesana; sii te stessa… volgi lo sguardo alla stella, che è Cristo, la stella polare, la stella cometa che ha guidato i magi, la stella di Maria. Continuate ad essere forti in questo tempo di pandemia, di trasformazioni, di ripresa e di rinascita. Il Signore vi benedica e vi dia la Pace!”

L’OMELIA DEL VESCOVO

Hanno portato il saluto della comunità sacerdotale don Salvatore Ferdinandi vicario generale, suor Roselene per i religiosi, il segretario del consiglio pastorale diocesano Francesco Meschini, per le associazioni Luca Diotallevi presidente dell’Azione Cattolica diocesana e il sindaco di Terni Leonardo Latini a nome di tutti gli amministratori della diocesi.

 

IL SALUTO DI LUCA DIOTALLEVI
Carissimo mons. Vescovo,
i “grazie” di circostanza lasciano in bocca un sapore cattivo ed alla fine contraddicono se stessi.
Se questa verità vale per tutti, per noi cristiani a questa si aggiunge il comando evangelico di non giudicare. Questo comando, prima ancora che vietare ogni condanna, invita a non pensare di aver capito tutto e subito degli eventi ed a maggior ragione di quelli in cui siamo stati coinvolti. Sicché ci si deve chiedere se in una come questa resta qualcosa da dire che non sia affetto da ipocrisia o da superbia intellettuale? Sì, qualcosa resta: non possiamo giudicare, ma possiamo – e dobbiamo – ricordare. Ricordare: richiamare la cuore, laddove la fede è scelta.

Innanzitutto possiamo ricordare come ci siamo incontrati. Possiamo ricordare in quali difficoltà eravamo noi come Chiesa di Terni Narni Amelia e possiamo ricordare quanto fosse lontano non dico dai Suoi disegni, mons. Vescovo, ma anche solo dalle Sue ragionevoli previsioni il ministero che il Papa La chiamò a svolgere tra di noi.
Possiamo ricordare anche le tante vicende difficili che abbiamo attraversato insieme in questi otto anni. L’aggravarsi della crisi sociale, civile e culturale di questa nostra porzione di mondo, la crescente fragilità di alcuni elementi della struttura ecclesiastica di questa nostra Chiesa, l’inaspettata prova della pandemia; e ancora dobbiamo ricordare tante morti, tanti addii ad amici preziosi, senza i quali ogni volta ci è sembrato impossibile continuare il cammino.
Possiamo ricordare dove siamo ora, e lo dobbiamo. Oggi tutta la Chiesa universale ci riconosce ancora non come un gruppo di credenti, ma come una Chiesa particolare viva. Non era affatto scontato ed invece è successo. Ed è come Chiesa particolare di Terni Narni Amelia che oggi ci ritroviamo protagonisti di un nuovo coraggioso tentativo di assumere l’invito evangelico e conciliare al rinnovamento, ad un rinnovamento sinodale.
Su queste e su tante altre memorie le Scritture e l’intera Tradizione della Chiesa gettano una luce potente e così ci consentono di gettare uno sguardo di fede. È a questa luce che ci appare qualcosa di inatteso, qualcosa di bello, qualcosa su cui meditare, qualcosa che possiamo e dobbiamo dirci, qui, questa sera.

Otto anni fa, quando ci siamo incontrati, non ci eravamo scelti, noi e Lei. Tuttavia, una volta incontrati, abbiamo provato a cercarci, e questo cercarci allo Spirito santo, miracolo della Comunicazione, già basta per entrare all’opera. Con tutti i nostri limiti in questi otto anni noi e Lei ci siamo cercati, abbiamo provato ad incontraci davvero. Un ricordo per tutti: dopo lustri, Lei ci è venuto a cercare con una vera visita pastorale.
Sia noi che Lei potevamo limitarci a seppellire i morti ed invece, Lei per primo e poi anche noi, abbiamo cercato di lasciarci interrogare dalla testimonianza di chi era già arrivato alla Casa del Padre, così come Lei e noi abbiamo provato a rimanere amici di chi per poco tempo o per tanto ha scelto di abitare altre case.
La memoria che dopo otto anni abbiamo in comune è anche quella di tanti gesti di cui ancora ci chiediamo come sia stato possibile avere la forza. Mentre compivamo alcuni di questi gesti – senza che ce l’aspettassimo – l’abbiamo trovata accanto a noi: penso alle opere di carità e di amicizia che abbiamo condiviso, penso a tutte le volte in cui abbiamo provato ad elaborare agende civili all’altezza della crisi delle nostre città. Noi non l’abbiamo “sentita” vagamente vicino a noi, a volte anche inaspettatamente è successo che abbiamo trovato il vescovo fisicamente vicino a noi.

Inutile illudersi, non abbiamo fatto tutto quello che potevamo e dovevamo e quello che abbiamo fatto non sempre l’abbiamo fatto nel migliore dei modi. Però, proprio mentre raccogliamo queste e tante altre memorie di otto anni vissuti insieme, ci accorgiamo di un fatto ben più grande di ogni nostro merito o demerito, un fatto enorme ed indiscutibile: con questi otto anni il Signore ci ha donato del tempo, il Signore ha donato a Lei e a noi altro tempo. Otto anni fa, il Signore non ha tirato le somme della Sua vita e della vita della nostra Chiesa, non ci ha né cancellati (come forse avremmo meritato) né ci ha parcheggiati. Ci ha donato altro tempo e ci ha associato ancora una volta al suo operare. È innanzitutto in questo fatto che dobbiamo riconoscere un segno. Come ci insegna la seconda lettera di Pietro, donandoci tempo da vivere insieme, non cessando di accompagnarci lungo questo tempo donato, ancora una volta il Padre ha manifestato la sua magnanimità. Pian piano forse cominceremo a capire meglio qualcosa dei singoli eventi e delle scelte di questi otto anni. Già ora, però, di essi le Scritture ci svelano la verità fondamentale. Con questi otto anni ci è stato donato del tempo, tempo che abbiamo vissuto insieme, come Chiesa. Leggiamo al cap. 3 della 2 Pt: «Il Signore non ritarda (…), come alcuni credono (…), ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca (…). Perciò, carissimi, (…) la magnanimità del Signore nostro [il suo donarci tempo] consideratela come salvezza».

Se non affrettiamo giudizi definitivi, se non cediamo all’ipocrisia, se facciamo memoria, allora ci accorgiamo che questi otto anni sono stati Grazia, sono stati già Salvezza; otto anni in cui – come Chiesa e perché Chiesa –abbiamo di nuovo sperimentato che il Signore non abbandona e dà sempre nuove possibilità.
Tutto questo ci è avvenuto come Chiesa e perché Chiesa. In questi otto anni Lei è stato il nostro Vescovo, vescovo in questa Chiesa e per questa Chiesa. Senza di Lei non saremmo stati questa Chiesa che siamo stati, e verso la quale il Signore è stato magnanimo.
Invece che su ipocrisie di circostanza, invece che su giudizi umani affrettati, ecco una base solida a partire dalla quale possiamo esprimerLe con sincerità ed affetto la nostra gratitudine.
Che il Cristo, quando tornerà, ci trovi ancora così, consapevoli della magnanimità del Padre suo e Padre nostro.
Aiutiamoci sempre gli uni con gli altri a rimanere in questa coscienza. E Lei, mons. Vescovo, nel modo in cui Le sarà possibile, ci aiuti a rimanere nella coscienza dell’Amore infinito e salvifico di Dio per noi, Amore per la cui forza non c’è miseria da cui non ci si possa rialzare per ricominciare.

Grazie, dunque. Grazie di cuore!

Perugia – la Veglia di preghiera d’Avvento dei giovani nelle sette Zone pastorali. Il cardinale Bassetti ai giovani: “O cambiamo, io per primo, oppure il Natale sarà una tradizione bella che passerà come tutte le altre”

“Cari ragazzi siamo chiamati a vivere la nostra vita, siamo chiamati ad essere protagonisti, siamo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità, in prima persona, e non ad essere trascinati continuamente come noi vediamo che purtroppo succede nella società di oggi”. Con queste parole il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti si è rivolto, con un video messaggio, a tutti i giovani che hanno partecipato alla Veglia di preghiera d’Avvento promossa dalla Pastorale giovanile diocesana, nelle serate del 16 e 17 dicembre, nelle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.

L’annuncio della fede dipende da voi. “Abbiamo delle responsabilità nei confronti di noi stessi – ha proseguito il cardinale – e voi giovani le avete grandi, perché il futuro è nelle vostre mani. La speranza siete voi, è nelle vostre mani. L’annunciare il Vangelo, l’annunciare le cose belle della vita tocca a voi, o lo fate voi o non lo farà nessuno. Lo stesso annuncio della fede, se continuerà ad esserci, dipende unicamente da voi”.

Non siate indifferenti alla piazza. “Avete la responsabilità di prendere per mano anche tutti quelli che verranno dopo di voi. In questo senso che dovete sentirvi tutti responsabili. Io ho un sogno importante nella vita, quello che voi prendiate coscienza di questo vostro ruolo, di questo vostro impegno rimboccandovi le maniche. Non state, come tante volte vi ha detto il Papa, sul divano o a vedere solo la tv, indifferenti di quello che succede nella piazza. Nella piazza, purtroppo, si svolge la vita della gente. Della vita degli altri, proprio perché siete giovani e avete energie, coraggio e avete il dono di Dio, siete responsabili e corresponsabili. Coraggio ragazzi, è questo il Natale che io vi invito a vivere. O cambiamo, io per primo – ha concluso il cardinale Bassetti –, oppure il Natale sarà una tradizione bella che passerà come tutte le altre”.

Tema centrale della Veglia d’Avvento è stato il passo del Vangelo di Luca: “Oggi si compie quell’annuncio” (Lc 4,21). La veglia, come lo scorso anno a seguito della pandemia, si è svolta in ciascuna delle sette Zone pastorali e non, come da tradizione, nella cattedrale di San Lorenzo. Questa veglia-incontro di giovani, sempre molto attesa, introduce e prepara al Natale l’intera comunità diocesana.

Veglie decentrate nelle 7 Zone pastorali. Nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19, i giovani si sono ritrovati insieme ai loro parroci e animatori nelle chiese di Ponte della Pietra (I Zona), San Mariano (II Zona), Ponte San Giovanni (III Zona), Ponte Felcino (IV Zona), Castiglione della Valle (V Zona), Passignano sul Trasimeno (VI Zona) e Castiglione del Lago (VII Zona). Le Veglie di San Mariano e di Passignano sono state presiedute rispettivamente dal cardinale Gualtiero Bassetti e dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi in comunione con tutti i parroci, i responsabili degli uffici pastorali, i diaconi, i delegati di Pastorale giovanile, i seminaristi, gli educatori e gli animatori che hanno animato le liturgie nelle altre Zone.

Spendersi senza riserve e chiusure. “Decentrarsi da se stessi per rifocalizzarsi sull’altro: spostarci e scomodarci a servizio dell’altro in una relazione rinnovata dall’Avvento di Gesù che si fa incontro alla nostra vita”. Questa è stata la cornice di pensiero sviluppata dai sacerdoti delegati di Pastorale giovanile in cui si sono collocate le sette Veglie d’Avvento che hanno animato ciascuna Zona pastorale dell’Archidiocesi. “Sono i quartieri, le periferie e le cittadine in cui i giovani si sono incontrati – commentano i sacerdoti delegati – per dare prova che è possibile prima di tutto volersi bene, apprezzare ed amare la propria vita, riconoscerla come dono, o almeno provarci e poi per tentare di donarsi all’altro, nel servizio, in una mano tesa, nel riconoscere l’altro fratello nel cammino, qualcuno per cui vale la pena spendersi senza riserve e chiusure”.

Relazione e servizio, l’incontro tra giovani e Caritas. La preghiera, la testimonianza, i segni e gesti concreti di vite giovani fortificate e illuminate dalla presenza di Gesù, sono il cuore di quest’occasione che lega la cattedrale di Perugia alla concattedrale di Città della Pieve, in un dialogo costante tra la Chiesa madre e le periferie, perché ogni angolo della Diocesi viva da protagonista l’essere parte di un tutto, nella sua particolare e territoriale vocazione. Di particolare rilievo i gesti concreti di testimonianza pensati dai ragazzi per evidenziare l’importanza dell’unione di Pastorale Giovanile e Caritas come strada d’incontro, relazione e servizio.

Il messaggio ai giovani chiusi e soli. “Essere, essere nella gioia ed essere per l’altro in una relazione costruttiva fondata sull’annuncio della Venuta del Salvatore – commenta don Luca Delunghi, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile – questo il messaggio per tutti i giovani della Diocesi, quelli presenti ma, soprattutto, quelli nelle proprie stanze, chiusi, soli, per i quali preghiamo che arrivi lo Spirito di quest’Annuncio portato dai loro coetanei, nella gioia e nell’amicizia. Frutto di gioia, comunione e amicizia è infatti questa tappa, prima di un cammino sinodale che vede un gruppo di giovani sacerdoti, impegnati insieme a pensare e ripensare strade e vie di vicinanza e servizio alle giovani generazioni, i cosiddetti delegati di zona di Pastorale giovanile. A loro il mio personale ringraziamento insieme a tutti i parroci: don Giordano, don Samy, don Vittorio, don Stefano, don Alfonso, don Nicolò, don Samson, don Giovanni Yang, don Emmanuel”.

Terni – Natale di solidarietà e pranzo in Episcopio il 25 dicembre

Un Natale di solidarietà che, in tempo di pandemia, vuole portare la gioia della festa e la speranza alle persone sole e bisognose, che faccia partecipi tutti della gioia della festa e dell’amore di Dio, soprattutto in un questo difficile periodo che evidenzia il perdurare di una crisi profonda con l’emergere di nuove povertà, aumentate dalla crisi sanitaria, sociale ed economica.

«Il Natale ci ricorda che Gesù si è fatto uomo, si è sporcato le mani e ha preso su di sé i limiti della natura umana – ricorda il vescovo Giuseppe Piemontese -, ha imparato l’arte del vivere umano, fatto di lavoro, di fatica, di studio, di dialogo, di ricerca della verità e di Dio; di confronto rispettoso e pacifico con la comunità, di condivisione del comune destino, di compassione e misericordia, di amore gli uni per gli altri La carità e la solidarietà sono parte integrante del Natale, nel perpetuare ciò che Gesù Cristo ha fatto e che ci contraddistingue come cristiani. Siamo tutti nella stessa barca e, in questo momento di difficoltà, dobbiamo sostenerci gli uni con gli altri e affrontare la crisi insieme. L’augurio è che veramente ognuno di noi cambi il cuore e la propria esistenza e impari a sporcarsi le mani nell’aiutare coloro che hanno bisogno».

Un Natale nel segno della solidarietà e condivisione che sarà preceduto, come tradizione, da alcuni incontri e celebrazioni prenatalizie del vescovo Giuseppe Piemontese, a cominciare da domani 16 dicembre alle ore 10.30 nella Cattedrale di Terni con la celebrazione per i lavoratori e familiari della Acciai Speciali Terni, alla presenza della dirigenza aziendale e delle autorità cittadine.

Lunedì 20 dicembre alle ore 12 presso la sede della facoltà di Economia di Terni dell’Università degli studi di Perugia, alla presenza del vescovo Piemontese e dei rappresentanti delle associazioni di volontariato, ci sarà la cerimonia di consegna della raccolta effettuata dagli studenti, insegnanti e personale amministrativo, di alimenti e di giocattoli per gli Empori solidali della Caritas e l’Emporio Bimbi della San Vincenzo de’Paoli, per l’ambulatorio del giocattolo ed alla libreria di strada del centro socio-culturale Polymer e per l’associazione “I Pagliacci”.

Martedì 21 dicembre alle 11.30 nella Cattedrale di Terni ci sarà la celebrazione prenatalizia per i dipendenti della Cosp Tecno Service di Terni.

Giovedì 23 dicembre ore 9.30 visita del vescovo ai detenuti della casa circondariale di Terni e consegna di 400 panettoni offerti dalla Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino, per i detenuti e per la polizia penitenziaria.

Venerdì 24 dicembre alle ore 23.45 nella Cattedrale di Terni il vescovo presiederà la celebrazione della Notte di Natale, sabato 25 dicembre la solenne concelebrazione eucaristica del Natale del Signore alle ore 11 la nella Concattedrale di Narni e alle ore 17.30 la concelebrazione della solennità del Natale nella Concattedrale di Amelia.

Segno di solidarietà con i più poveri è il tradizionale appuntamento natalizio del pranzo di Natale in Episcopio del 25 dicembre (ore 13) offerto alle persone in particolari situazioni di disagio, difficoltà e solitudine con il contributo dell’associazione “Terni col cuore” presieduta da Paolo Tagliavento, che ha interamente finanziato il pranzo.
Nel rispetto delle disposizioni anti Covid 19, con il vescovo Giuseppe Piemontese siederanno a tavola 100 invitati (possessori di super greenpass), assistiti dalle associazioni caritative della diocesi, in gran parte coloro che frequentano la mensa diocesana “San Valentino”, ma anche famiglie che hanno deciso di trascorrere la festa non a casa propria ma insieme ai più bisognosi della città. I volontari si occuperanno della buona riuscita della giornata, dall’allestimento all’accoglienza, dalla preparazione del cibo al servizio ai tavoli, anche con la collaborazione di gruppi e movimenti della diocesi, per far vivere ad ogni ospite la gioia di un Natale insieme.

Assisi – “Dona una spesa” di fronte ai principali supermercati della zona. Nel 2021 assistite 1776 persone al mese; molte le famiglie assistite perché in isolamento da Covid19

Sabato 18 dicembre torna, in alcuni supermercati della zona, l’iniziativa “Dona una spesa” organizzata dalla Caritas della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino unitamente alla Fondazione diocesana di religione Assisi Caritas e al Comune di Assisi.

I prodotti raccolti verranno distribuiti alle famiglie in difficoltà dall’Emporio solidale diocesano “7 Ceste” di Santa Maria degli Angeli (371 334 4796 – segreteria@assisicaritas.it) e utilizzati nella mensa della Caritas situata nel centro di accoglienza “Casa Papa Francesco” di Santa Maria degli Angeli.

“In questo periodo prenatalizio all’Emporio diocesano – spiegano gli organizzatori – abbiamo distribuito 550 pacchi dono trovandoci di fronte tante famiglie che ci hanno dimostrato la loro immensa gratitudine per questo semplice gesto di solidarietà fraterna. Ciò è stato possibile grazie alla beneficenza di donatori e al contributo di volontari e di Istituti religiosi che ogni giorno si alternano per garantire la distribuzione. Purtroppo a causa dell’incremento dei contagi da Covid-19 sono aumentate notevolmente le richieste delle famiglie che si trovano in isolamento domiciliare, alle quali l’Emporio continua a garantire il servizio di prenotazione e consegna della spesa a domicilio. I prodotti che verranno raccolti grazie all’iniziativa “Dona una spesa” oltre a rifornire l’Emporio andranno anche a beneficio della mensa della Caritas che distribuisce circa 50 pasti al giorno”. Nell’anno 2021 la Caritas diocesana ha assistito circa 1776 persone al mese, di cui 871 stranieri, 403 minori da 0 a 10 anni. L’Emporio ha assistito 521 nuclei familiari al mese per un totale di circa 4.500 spese donate.

I beni di prima necessità, in particolare prodotti alimentari per bambini, possono anche essere portati direttamente nella sede dell’Emporio situato in viale Gabriele d’Annunzio n. 8 a Santa Maria degli Angeli (davanti al teatro Lyrick), da lunedì a giovedì dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 17.