Perugia – il cardinale Bassetti al Luna Park per testimoniare l’amicizia e la vicinanza agli operatori dello spettacolo viaggiante dopo la pandemia

“Cari amici, cari fratelli e sorelle del Luna Park, che gioia rivedervi! L’anno scorso, in questa stagione, ero giunto alla fine. Proprio in questi giorni, dopo la festa d’Ognissanti, il Covid mi aveva colpito in maniera violenta ed aggressiva, ma sono qui anche per le vostre tante preghiere”. Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, all’omelia della celebrazione eucaristica sulla pista di un autoscontro al Luna Park di Pian di Massiano di Perugia, venerdì 5 novembre, davanti alle famiglie degli operatori dello spettacolo viaggiante nel capoluogo umbro ogni anno, tra i mesi di ottobre e novembre, eccetto nel 2020 a causa della pandemia. Diverse di queste famiglie hanno trascorso il periodo più critico del lockdown nel capoluogo umbro ricevendo sostegno umano e materiale dalla vicina parrocchia San Giovanni Battista di Ferro di Cavallo, dalla Caritas diocesana e dal Sacro Convento di Assisi.
Generosità ricambiata. Un aiuto che è stato ricambiato da queste famiglie nel raccogliere delle offerte per le opere della Caritas a favore di persone in difficoltà, oltre ad aver ospitato i bambini delle famiglie del Villaggio della Carità di Perugia in alcune delle 124 attrazioni del Luna Park. Anche lo scorso anno, nel periodo più difficile della pandemia, queste famiglie sono venute in Caritas a portare dei giochi per i bambini più bisognosi, un “raggio di sole, segno di una relazione e di una amicizia che abbiamo costruito insieme”, l’ha definito il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, nell’accompagnare il cardinale in visita al Luna Park insieme all’incaricato diocesano della pastorale dei circensi, fieranti e operatori dello spettacolo viaggiante e parroco di Ferro di Cavallo don Francesco Medori. Parole di viva gratitudine per il cardinale e la Chiesa perugina sono state espresse dal “portavoce” del Luna Park, Enzo La Scala, che rinsaldano un lungo e forte legame di amicizia tra Bassetti e “la grande famiglia dello spettacolo viaggiate”, così definita dallo stesso presule.
Soffrire con dignità. “Chi ha avuto il Covid – ha proseguito il cardinale nell’omelia – ha sperimentato, come me, l’angoscia di non poter respirare e la vita è davvero il respiro, l’ossigeno… Sono con voi per ringraziare insieme il Signore dello scampato pericolo, ma anche per pregare per tutti coloro che non ce l’hanno fatta, per i grandi disagi che tutti abbiamo affrontato, ma particolarmente voi, per il vostro stile di vita nomade perché alle difficoltà di tutti si sono aggiunte quelle della vostra condizione di vita. Quanto avete sofferto, ho letto anch’io alcuni vostri messaggi, ma avete sofferto con dignità, perché un uomo, un cristiano non rinuncia mai, in nessuna situazione, alla sua dignità. La nostra dignità deriva dall’essere figli di Dio come ci ricorda san Paolo. Possiamo dire che il Signore è stato nostro padre e che è fedele e si è ricordato di noi”.
Un segno di testimonianza. “Ci conosciamo con qualcuno di voi da 27 anni, da quando ero vescovo di Massa Marittima e ci vedevamo a Follonica e poi ad Arezzo e oggi a Perugia. Cari amici dello spettacolo viaggiante la vita è più forte della morte, la speranza non ci abbandona mai ed eccoci qui, ancora una volta. Quest’anno anch’io sono salito su una vostra giostra (big apple subway, n.d.r.). L’ultima volta fu nel 1968, quando avevo 26 anni ed ero rettore del Seminario Minore di Firenze, e oggi l’ho voluto fare per sperimentare la gioia di allora e dare un segno di testimonianza, perché fare divertire la gente, soprattutto i bambini, è il dovere più grande che abbiamo. I nostri bambini con la pandemia si sono intristiti e hanno bisogno di recuperare energie vitali, di stare insieme e questo è molto bello”.
La vita è una cordata. “E’ una grazia che siate potuti ripartire con dignità dopo il difficile periodo del Covid. Quante persone abbiamo conosciuto e incontrato nella vita che a causa della pandemia non ci sono più e oggi sentiamo la loro mancanza. La nostra fede ci dice che vivono in Dio, la nostra fede ci dice che ogni lacrima sarà consolata. Beati quelli che piangono, beati i miti. Per il mondo i beati sono i prepotenti, i più forti, ma queste persone vincono le battaglie ma non le guerre della vita, perché queste le vincono i miti che conquisteranno il mondo. Continuiamo a volerci bene, ad aiutarci, ad essere solidali, a tenerci per mano come fratelli, perché la vita è una cordata come quando ci si trova a scalare una montagna, con un cuor solo e un’anima sola, come ci chiedono gli Atti degli Apostoli”.

Gubbio – Le piazze di Francesco con mons. Bedini e Franco Cardini

Giovedì 4 novembre alle 16.30, nella chiesa di Santa Maria della Vittorina a Gubbio, si terrà un incontro per i 100 anni della rivista San Francesco su inclusività e fraternità con il Vescovo di Gubbio, Mons. Luciano Paolucci Bedini, lo storico Franco Cardini, il sindaco della città, Filippo Mario Stirati, e padre Enzo Fortunato. Ogni mese in dialogo in una piazza diversa d’Italia per celebrare il Santo di Assisi e il suo passaggio. L’appuntamento verrà trasmesso in diretta streaming sul sito sanfrancesco.org.
«La piazza di Gubbio – ha dichiarato padre Enzo Fortunato – pone al centro del dibattito la grande questione della giustizia sociale. Aggressività, povertà, parole ostili, emarginazione e violenza hanno la loro causa nell’ingiustizia sociale. L’episodio più conosciuto della vita di san Francesco, l’incontro con il lupo, mostra come molti problemi vanno affrontati con dialogo e prossimità».
Dopo Assisi, Foligno, Alviano, Ascoli Piceno, Perugia, Ancona, Alessandria, Roma, Bologna e Santa Maria degli Angeli il viaggio prosegue verso Gubbio dove, raccontano le Fonti Francescane, giungendo in città «al tempo che santo Francesco dimorava nella città di Agobbio, nel contado d’Agobbio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini; in tanto che tutti i cittadini stavano in gran paura, però che spesse volte s’appressava alla città; e tutti andavano armati…il detto lupo si fa incontro a santo Francesco, con la bocca aperta…santo Francesco gli fa il segno della santissima croce, e chiamollo a sé e disse così: Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona».

Gubbio – il progetto “Hub Hotel”, per mettere in connessione persone e territorio

Parte in maniera ufficiale il recupero e il rilancio del complesso del seminario e hotel “Beniamino Ubaldi” di via Perugina, che la Chiesa eugubina ha edificato e inaugurato negli anni Ottanta nell’immediata periferia di Gubbio. Un percorso che nei mesi scorsi era già stato annunciato e anticipato, puntando a valorizzare la collaborazione e la condivisione con la città e il territorio, mettendo in relazione vari soggetti e professionisti che si occupano di progettazione, ricettività e ristorazione, promozione turistica e marketing territoriale.
La nuova struttura si chiamerà Hub Hotel proprio perché nasce dall’idea di mettere in connessione tra loro sia le persone, sia i valori del territorio. Un luogo – come recita lo slogan che accompagna il nuovo nome – che vuol essere “naturalmente accogliente”, da tutti i punti di vista.
“Si tratta – ha spiegato il vescovo della diocesi eugubina, mons. Luciano Paolucci Bedini – di un progetto di accoglienza ampio, inclusivo, attento alla sostenibilità, dedicato alla promozione del territorio. Il consiglio di amministrazione dell’Ente Seminario di Gubbio da tempo ha avviato una serie di passi per arrivare a rendere esecutivo questo progetto. L’hotel aveva bisogno di una profonda ristrutturazione, che andava però coniugata, nel migliore dei modi, con la vocazione all’ospitalità di Gubbio e del suo territorio. Una vocazione – ha concluso il Vescovo – che è il punto di incontro fra l’idea che sta dietro a una struttura turistica e l’esperienza pastorale della Chiesa diocesana”.
In questo senso, come il vescovo Paolucci Bedini ha detto più volte negli ultimi mesi, il rilancio dell’albergo di via Perugina è lo snodo centrale di una rete più ampia fatta di foresterie e case parrocchiali per pellegrini, ritiri, gruppi e vacanze che si articoleranno in un progetto di accoglienza diffusa.
“Siamo partiti dall’idea di mettere le persone al centro – spiega Lorenzo Rughi, che si occupa di amministrazione nella Curia eugubina – e tutte le nostre relazioni in questi mesi si sono orientate in questo senso, per progettare un’identità accogliente della struttura sia verso agli abitanti del territorio, sia per turisti e visitatori che arrivano a Gubbio”. Rughi ha spiegato che il recupero della struttura dell’ex hotel “Beniamino Ubaldi” passa ora attraverso varie fasi: dopo la progettazione, a breve si apriranno i lavori di edilizia e impianti, e poi tutto ciò che riguarda la gestione di Hub Hotel appena i lavori saranno terminati. L’obiettivo è quello di realizzare un primo stralcio di opere per riaprire l’albergo con un lotto di camere disponibili entro l’estate 2022, dopo un investimento iniziale di oltre un milione di euro. Seguirà una seconda fase per dare corpo all’identità sportiva dell’albergo, che si troverà proprio lungo la ciclabile in corso di realizzazione e potrà potenziare il collegamento con i vicini impianti esistenti, ampliando l’offerta con un grande parco sportivo aperto agli eugubini e ai visitatori.
“La nuova struttura – spiega ancora Rughi – sarà caratterizzata dalla massima accessibilità e dall’essere snodo di una rete ampia di accoglienza, dove tutti possano sentirsi a casa, a cominciare da disabili, anziani e persone fragili, come anche giovani, famiglie, sportivi. Poi, la sostenibilità ambientale a partire dall’impianto fotovoltaico esistente, aggiungendo efficientamento energetico nel fare i lavori, ridurre al minimo gli sprechi, curare e migliorare il parco circostante. Infine il concetto di ‘hub’, che ha dato persino il nome al nuovo hotel, per essere il crocevia di una nuova rete. Fare rete tra di noi, innanzitutto, per fare rete con il territorio e per dare una mano al sistema turistico locale, andando tutti insieme in cordata verso l’obiettivo della crescita di tutto il comparto ricettivo, spesso troppo frammentato e dispersivo”.
Lorenzo Rughi ha annunciato che fin dalle prossime settimane inizierà la fase del reclutamento del personale: chi vuole proporre la propria candidatura può inviare il curriculum via mail all’indirizzo amministrazione@diocesigubbio.net.
Sul versante delle risorse umane, sarà lo chef Enrico Braganti che si occuperà di tutta la progettazione del comparto ristorazione, con la selezione del personale di cucina, l’organizzazione del lavoro e la predisposizione dei menù con i prodotti del territorio.
Gli spazi innovativi e accoglienti di Hub Hotel sono stati presentati da Gianluigi Caldarelli, dello studio Menichetti+Caldarelli Architetti che si è aggiudicato il concorso di idee lanciato nei mesi scorsi dalla Curia eugubina e al quale hanno risposto cinque studi professionali.
“Siamo partiti proprio dal concetto di accoglienza e da quell’abbraccio che ci è mancato tanto in questi mesi di pandemia”, ha detto Caldarelli mostrando le immagini dell’idea progettuale sviluppata dallo studio tecnico eugubino. “Il segno grafico morbido e arrotondato – ha continuato – è diventato l’elemento costitutivo del progetto stesso, caratterizzando i vari spazi della struttura”. L’architetto Caldarelli ha presentato i “rendering” della progettazione, illustrando le idee innovative che stanno alla base della ristrutturazione.
“Cambierà l’accesso alla struttura per dare più spazio al verde intorno – ha spiegato -, esterni e interni dell’albergo saranno aperti e ampliati per dare respiro e prospettiva, gli spazi saranno tutti adatti a chi ha problemi di mobilità, e grazie alle connessioni tra ambienti interni ed esterni, specie durante la bella stagione, non sarà facile capire se la persona si trova dentro o fuori, lungo portici, vetrate, corridoi, corte aperta. Il verde sarà un elemento molto importante”.
La filosofia del nuovo “marchio”, il brand di Hub Hotel, è stata illustrata da Federico Minelli, consulente di marketing e comunicazione del progetto, ed è frutto della creatività e della collaborazione di Federico Venerucci, di Venerucci Comunicazione.
“La connessione che raffigura il logo dell’hotel – ha detto Minelli – vuol essere sia segno di tecnologia e innovazione, ma anche organica, naturale e umana, quindi collaborazione e condivisione sono in primissimo piano nell’intero progetto”.

Spoleto – Inaugurazione della sala “La bellezza ritrovata” che ospita alcune opere ferite dai terremoti del 2016, recentemente restaurate.

Venerdì 29 ottobre 2021, in occasione del V anniversario del terremoto 2016 è stata inaugurata la sala “La bellezza ritrovata”: accoglie ventidue opere d’arte ferite dai terremoti del 2016 e recentemente restaurate. É stata realizzata grazie al contributo della ALES (Arte Lavoro e Servizi S.p.A.), società in house del MIC Ministero della Cultura, impegnata da oltre quindici anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Alla sala si accede dall’interno della Basilica Cattedrale, con un ascensore situato nei pressi della Cappella del Santissimo Sacramento, ed è parte del percorso museale “Arte dello Spirito, Spirito dell’Arte”. Oltre all’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, all’inaugurazione hanno preso parte il Commissario straordinario alla ricostruzione per le zone del terremoto del 2016 Giovanni Legnini, i sindaci di Spoleto (Andrea Sisti), Cascia (Mario De Carolis), Preci (Massimo Messi) e Trevi (Bernardino Sperandio), il Direttore generale alla sicurezza del patrimonio culturale Marica Mercalli (Soprintendente in Umbria al tempo del terremoto), l’architetto Luigi Paglialunga di ALES, funzionari della Sovrintendenza, i Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio, diversi restauratori che hanno lavorato sulle opere esposte, così come alcuni sponsor che hanno sostenuto il recupero delle stesse.

Le opere esposte torneranno alle chiese di origine non appena restaurate o ricostruite. Nel suo saluto mons. Boccardo ha detto che la sala «offre alle popolazioni della Valnerina e ai visitatori qualche cosa della bellezza – vero patrimonio di fede, di cultura e di arte – che arricchiva le nostre chiese e che è stata violentata dal terremoto del 2016. Per questo l’abbiamo voluta chiamate “La bellezza ritrovata”, anche se la denominazione più corretta dovrebbe essere “La bellezza parzialmente restituita”. Perché si potrà parlare veramente di restituzione completa quando queste opere – e le altre che di volta in volta verranno qui accolte dopo il necessario restauro – potranno fare ritorno alle chiese di origine. La bellezza – ha concluso mons. Boccardo – rapisce gli animi e li trasforma. Guardare qualcosa di bello è come un balsamo sulle ferite ancora sanguinanti del sisma».

Opere care alla fede, ma anche capolavori d’arte. «Il terremoto – ha detto Marica Mercalli – lo possiamo limitare ma non evitare. E questa è una zona altamente sismica. Il nostro lavoro allora si sta concentrando su una ricostruzione più sicura rispetto al passato, con misure antisismiche che garantiscano una maggiore resistenza degli edifici. Nelle opere qui esposte c’è la storia delle comunità dalle quali provengono. Si tratta di un’idea davvero intelligente dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia: in attesa del ritorno al luogo di origine, in tanti potranno ammirare queste opere care alla fede e alla storia, ma che sono anche capolavori dell’arte».

Modalità di accesso. Dal 30 ottobre 2021 e fino alla primavera 2022: sabato, domenica e festivi. Ci sarà una visita accompagnata ogni ora, dalle 11.00 alle 17.00. Costo del biglietto 5,00 euro e comprende: Museo Diocesano, Basilica di S. Eufemia, Cappella di Sant’Anna e sala “La bellezza ritrovata”. La terza domenica del mese l’ingresso è gratuito per le persone residenti nel Comuni del cratere. Il biglietto si potrà acquistare al Museo diocesano o al bookshop della Cattedrale. Per conoscere le modalità di accesso dalla primavera 2022 consultare il sito www.duomospoleto.it.

Volume a cinque anni dal sisma. L’Archidiocesi, infine, ha pubblicato il volume “Le nostre vallate vogliono vivere!”, che fa seguito a quello del 2018 “Dalla stella della paura alla stella della speranza”. Non si raccontano tanto le opere realizzate, quanto piuttosto la vicinanza della Chiesa alle popolazioni terremotate. Il volume si conclude con le foto delle opere (prima e dopo il restauro) in mostra nella sala “La bellezza ritrovata”, la loro storia, le modalità di intervento.

Mons. Francesco Soddu è il nuovo vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia

Il Santo Padre Francesco ha nominato Mons. Francesco Antonio Soddu del clero di Sassari e finora direttore della Caritas Italiana, nuovo Vescovo della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, come successore del Vescovo padre Giuseppe Piemontese, che ha rinunciato al ministero per raggiunti limiti di età.
A darne l’annuncio alla chiesa diocesana, alle ore 12 del 29 ottobre 2021 nella cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni, è stato il vescovo Piemontese alla presenza dei sacerdoti, diaconi, religiose e religiosi, fedeli laici e giornalisti. Presente anche il sindaco di Terni Leonardo Latini, il prefetto di Terni Emilio Dario Sensi, il sindaco di Amelia Laura Pernazza, il comandante provinciale dei Carabinieri Davide Milano
Nel contempo il Santo Padre ha provveduto a nominare padre Giuseppe Piemontese OFM Conv Amministratore Apostolico attribuendogli i diritti, le facoltà, i compiti che spettano ai Vescovi diocesani. Egli pertanto continuerà nel governo pastorale della Diocesi di TNA, fatti salvi i limiti propri della sede vacante.

Dopo la preghiera iniziale, il Vescovo Piemontese ha dato lettura della lettera della nunziatura apostolica contenente la nomina di Mons. Soddu a Vescovo. La notizia è stata annunciata in contemporanea anche nella Cattedrale di Sassari e dalla Santa Sede.

Mons. Francesco Antonio Soddu è nato a Chiaramonti (Sassari) il 24 ottobre 1959. Ha frequentato il Liceo Classico Azuni di Sassari e poi ha studiato filosofia e teologia presso il Seminario Regionale di Cagliari. Ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. E stato ordinato presbitero il 24 aprile 1985 nella Chiesa Cattedrale di San Nicola in Sassari. Ha ottenuto la Licenza in Teologia Pastorale presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.
E’ stato Vice Rettore del Pontificio Seminario Regionale Sardo di Cagliari e del Seminario Arcivescovile di Sassari. Direttore del Centro Diocesano Vocazioni. Parroco della Cattedrale San Nicola in Sassari. Assistente Gruppo Scout AGESCI Sassari 3. Assistente Diocesano di Azione Cattolica Italiana-Settore Giovani. Direttore della Caritas Diocesana. Direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes. Dal 2012 direttore di Caritas italiana. (Il curriculum vitae)

Dopo la lettura della nomina, Mons. Vescovo ha espresso parole di saluto e gratitudine:  “E’ una buona notizia e un grande dono, che papa Francesco ha riservato per la nostra Chiesa di Terni-Narni-Amelia – ha detto padre Piemontese  – Oggi, con l’elezione di mons. Francesco Soddu, viene rinnovata e rinverdita la nota della successione apostolica della nostra Chiesa. Un vescovo nuovo, nuove energie e nuovo entusiasmo: tutto è motivo di grande speranza nel tempo della pandemia, che gravi lutti e molteplici danni ha causato anche alla nostra gente e al territorio. Il nuovo Pastore guiderà la Diocesi ad “Annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita”. A mons Francesco Soddu fin da ora manifestiamo la nostra gratitudine per aver accettato la missione, affidatagli da papa Francesco, gli diamo il benvenuto tra noi e gli assicuriamo collaborazione, obbedienza e preghiera a sostegno al suo ministero. Fino alla data dell’ingresso di mons. Soddu, resterò a Terni quale Amministratore Apostolico della Diocesi: continueremo il nostro cammino pastorale e sinodale dietro a Gesù, secondo i programmi consegnati nell’Assemblea ecclesiale diocesana del 17 ottobre”. (il discorso integrale di mons. Piemontese)

Ai fedeli di Terni-Narni-Amelia, il vescovo eletto Francesco Soddu ha indirizzato il suo primo messaggio (il testo del messaggio), che è stato letto dal vicario generale mons. Salvatore Ferdinandi. Ha rivolto parole di gratitudine al vescovo Giuseppe Piemontese e un saluto affettuoso al clero e laici: “Saluto e abbraccio tutte le famiglie: mamme, papà e figli; voi siete la cellula della Chiesa ed anche la sua forza. Saluto i bambini, i ragazzi e i giovani, gli studenti, gli adulti e gli anziani, i lavoratori e coloro che faticano a trovare o a ritrovare il lavoro. Una particolare carezza d’affetto ai malati, ai sofferenti nel corpo o nello spirito e a quanti le prove della vita hanno riservato giorni difficili e sono tormentati da solitudine e povertà. Saluto tutti coloro che sono impegnati nel campo delle diverse Istituzioni amministrative e del sociale, insieme ai quali auspico di poter collaborare per il bene comune.
Non vorrei dimenticare nessuno, ma avremo modo di salutarci di persona e “in presenza”, come si è soliti dire in questo tempo di pandemia, che purtroppo continua ad affliggere il mondo intero. Carissimi, davanti a un così grande compito sento la gravità della responsabilità, ma anche il conforto nella consapevolezza di poterla condividere con tutti voi, con quanti avrò il piacere di incontrare e conoscere, in questo significativo tempo di grazia caratterizzato dal Percorso Sinodale della Chiesa. Il Signore, mediante il ministero apostolico del Papa, ci affida l’uno all’altro: a noi il compito di far germogliare e coltivare la sua Carità in ogni nostro atteggiamento”.

Tempo intermedio e aspetti canonici –  Secondo la tradizione della Chiesa, nelle Sante Messe celebrate nell’intero territorio della Diocesi di TNA domenica 31 ottobre (a partire dalle Sante Messe vigiliari) la comunità cristiana è invitata a pregare per il Vescovo uscente e per il Vescovo eletto: Per il Vescovo eletto, Mons. Francesco Soddu. La grazia del tuo Spirito lo sostenga, lo illumini e lo incoraggi nel nuovo ministero che gli viene affidato a servizio della Chiesa di TNA; per questo ti preghiamo.
– Per il vescovo P. Giuseppe Piemontese, che ha servito la Chiesa come Vescovo di TNA. Sperimenti la gratitudine del popolo cristiano della Diocesi per il generoso servizio di questi anni e la sua fervida preghiera accompagni il futuro cammino della nostra Diocesi; per questo ti preghiamo.

Le congratulazioni e gli auguri dei vescovi dell’Umbria:
I Vescovi dell’Umbria accolgono con gioia mons. Francesco Soddu che il Santo Padre invia come Vescovo alla Chiesa di Terni-Narni-Amelia. «La sua ricca esperienza pastorale e la prolungata vicinanza al mondo della povertà nella Diocesi di Sassari e poi come Direttore di Caritas Italiana – afferma mons. Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra – sono dono prezioso per il cammino delle Chiese umbre. A mons. Giuseppe Piemontese – prosegue mons. Boccardo – rinnoviamo l’espressione della fraternità e della gratitudine per le generosa dedizione al servizio del popolo di Dio e per il contributo sapiente assicurato alla Conferenza episcopale regionale».

GLI AUGURI DEL PRESIDENTE DI CARITAS ITALIANA

LA LETTERA DEL VESCOVO PIEMONTESE

LA DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA CARITAS DIOCESANA PADRE STEFANO TONDELLI

 

Presentazione del progetto di riqualificazione del Casale-Fattoria della Misericordia in Eggi di Spoleto promosso dalla Caritas diocesana, cui hanno aderito tutti gli Istituti secondari dello spoletino

Giovedì 28 ottobre 2021 presso l’Aula Magna dell’Istituto Professionale Alberghiero di Spoleto “G. De Carolis” si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto “Riqualificazione del Casale-Fattoria della Misericordia in Eggi di Spoleto” promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia in collaborazione con le scuole secondarie dello spoletino. L’antica Confraternita della Misericordia di Spoleto nel corso del tempo si è fatta carico di tanti bisogni della popolazione. Tra le sue attività vi erano anche i prodotti della Fattoria di Castellocchio Eggi – un antico casolare circondato da terreni agricoli, boschi e uliveti – destinati alle persone in difficoltà. Dopo essere stato concesso in locazione per anni, nei primi anni del 2000 è tornato a disposizione della Confraternita e per un periodo ha ospitato dei ragazzi alla ricerca del senso della vita, poi un progetto per diversamente abili della comunità “Giovanni XXIII” fondata da don Oreste Benzi ed ora sarà al servizio degli studenti per educarli ad una nuova e ritrovata relazione con la natura sul solco tracciato dall’Enciclica Laudato sì di papa Francesco. Al progetto promosso dalla Caritas diocesana hanno aderito tutti gli Istituti superiori di Spoleto e del territorio limitrofo. Il plesso scolastico capofila è l’Agrario di Santa Anatolia di Narco.

A dare il benvenuto ai partecipanti è stata la dirigente dell’Alberghiero Roberta Galassi: «Con grande gioia siamo qui a presentare questo progetto. È bello condividere i valori legati alla conoscenza dell’ambiente che stanno alla radice del recupero della Fattoria di Eggi». L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha parlato delle finalità del progetto: «riconciliare – ha detto – l’uomo con il territorio. Ai nostri ragazzi si offre la possibilità di entrare in familiarità col mondo dell’ecologia, con varie tematiche attuali come l’aria pulita, il diritto all’acqua, l’accesso alle risorse naturali per tutti. Si tratta quindi di un progetto molto attuale, segno ulteriore di quella alleanza che è richiesta a quanti hanno la responsabilità della cura delle nuove generazioni. È un ottimo investimento. È, infine, bello vedere come ogni Istituto sia coinvolto con la sua specificità». Don Edoardo Rossi direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia ha sottolineato l’importanza di «mettersi in ascolto dei giovani e insieme ad essi dell’ambiente per apprezzarlo e conoscerlo. Vari percorsi porteranno gli studenti a conoscere le piante, le fasi della lavorazione del terreno, le questioni metereologiche, gli aspetti storico-linguistici-artistici. Poi, il raccolto che nel tempo questi terreni produrranno sarà per i più poveri del nostro territorio. Si tratta di un progetto in divenire, che costruiremo insieme ai giovani, i cui frutti li vedremo nel tempo». Il porf. Massimo Fioroni dirigente dell’Istituto Agrario di Santa Anatolia di Narco si è soffermato sul fatto «raro se non unico circa il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie. È bello comprendere che riusciamo a vivere grazie al contributo di altre persone: questo deve essere – ha detto – il filo rosso del progetto». Il sindaco di Spoleto Andrea Sisti ha sottolineato come «la scuola deve confrontarsi sempre più col territorio, i ragazzi lo devono conoscere. Il progetto di riqualificazione della Fattoria della Misericordia di Eggi ci dice che è bello e necessario ritornare in campagna con strumenti nuovi, con metodologie ed esperienze nuove. Ci dice anche il grande bisogno del territorio spoletino di saper accogliere chi viene per turismo e per necessità: dobbiamo lavorare sempre più in sinergia per essere aperti e accoglienti». Il prof. Antonio Iallorenzi dirigente dell’Istituto Tecnico Professionale “Spagna-Campani” ha parlato di «progetto mirabile che non poteva che nascere nella terra di S. Francesco, lui che più di tutti ha saputo ascoltare la natura. È proprio bello fare rete tra scuole ed è bello che i ragazzi inizino ad occuparsi degli altri, di chi è nel bisogno. Il prof. Mauro Pescetelli dirigente dell’istituto “Sansi-Leonardi-Volta” si è detto entusiasta di partecipare a questo progetto che «ci permette di renderci conto delle ricchezze che ci vengono consegnate da chi ci ha preceduto, di andare in profondità delle origini culturali di questa terra. Sarà una grande occasione per alzare lo sguardo, per dire a tutti che quello che la scuola fa è una finestra aperta sulla realtà».

Il progetto prende avvio nell’anno scolastico 2021-2022 e proseguirà in quelli successivi, divenendo punto stabile di formazione sul rispetto dell’ambiente e la ricchezza della terra.

Il coinvolgimento degli Istituti nel progetto:

Agrario: si occuperà della coltivazione di piante, di cereali (tipici umbri) nei terreni della struttura, con la creazione di un orto biologico-didattico. Approfondirà il tema della biodiversità intesa come conservazione delle specie vegetali ed animali.
Tecnico Professionale: provvederà allo studio meteorologico e ai sistemi /impianti meccanici per la coltivazione. Approfondirà il tema dei Cambiamenti climatici.
Liceo Scientifico: si occuperà della realizzazione con materiali a basso costo di almeno due sistemi di coltura aero/idroponica e orti verticali. Gli alunni verranno introdotti alle tecniche e metodi di coltura fuori-suolo, alle conoscenze base della fisiologia delle piante, alla storia di questi metodi, alle conoscenze dei principali parametri da tenere in conto durante la coltura. Approfondirà il tema l’accesso all’acqua potabile e sicura per tutti.
Liceo Classico: analizzerà i temi trattati dall’Enciclica Laudato sì di papa Francesco ed individuerà per ogni indirizzo scolastico la tematica da approfondire del testo pontificio. Si occuperà dello studio e della storia delle singole coltivazioni di questo progetto. Approfondirà il mito del progresso della scienza e della tecnica.
Liceo Artistico: provvederà, attraverso materiale grafico, all’allestimento di un centro museale didattico, con realizzazione di istallazioni/strutture/impianti interne ed esterne, nonché allo sviluppo e creazione di forme di comunicazione e pubblicità per la divulgazione del progetto (creazione del sito internet). Approfondirà il tema della globalizzazione dell’indifferenza rispetto ai problemi del degrado ambientale.
Liceo Linguistico: tradurrà il materiale didattico in inglese, francese e tedesco con la creazione di audioguida e/o visite guidate in lingua. Approfondirà la riflessione sul fatto che “oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della Terra quanto il grido dei Poveri”.
Liceo delle scienze umane: si occuperà dello studio e della storia delle singole coltivazioni di questo progetto. Approfondirà il mito del progresso della scienza e della tecnica.
Istituto Alberghiero: si occuperà della trasformazione del prodotto finito. Svolgerà corsi di cucina presso la struttura ed attuerà un laboratorio didattico per gli studenti. Approfondirà la logica dell’“usa e getta” che giustifica ogni genere di spreco, ambientale o umano e porta ad innumerevoli forme di dominio.
Istituto Tecnico Commerciale: si occuperà dell’economia agraria e dello sviluppo territoriale; farà l’analisi dei costi di gestione, secondo un modello di economia sostenibile. Approfondirà il tema del valore del lavoro inteso non come sfruttamento della dignità dell’uomo per ottenere un profitto personale, ma come strumento di valorizzazione.

Perugia: Il cardinale Gualtiero Bassetti ritorna a far visita agli amici dello spettacolo viaggiante del Luna Park di Pian di Massiano dopo l’anno di inattività per la pandemia

“Venerdì 5 novembre, alle ore 11, il nostro pastore, il cardinale Gualtiero Bassetti, ritornerà al Luna Park di Pian di Massiano per il suo tradizionale incontro annuale con gli amici dello spettacolo viaggiante, che per un mese (da ottobre a novembre, n.d.r.) allietano la città di Perugia con le loro numerose attrazioni”. Ad annunciarlo è don Francesco Medori, incaricato diocesano della pastorale per i circensi, fieranti e operatori dello spettacolo viaggiante, parroco di San Giovanni Battista in Ferro di Cavallo di cui Pian di Massiano insiste sul territorio di questa parrocchia. “E’ un tradizionale appuntamento, quello del nostro pastore con le famiglie dei giostrai – prosegue il sacerdote –, che purtroppo si è interrotto lo scorso anno a causa della pandemia. Il cardinale è ben lieto di rivivere questo incontro di comunione che culminerà con la celebrazione eucaristica sulla pista di un autoscontro. Anche questo è un segno che contribuisce ad un ritorno, seppur graduale, alla vita normale”.
La vicinanza della Chiesa. “Il Luna Park (a Perugia più noto come “baracconi”, n.d.r.) fa parte della storia della città e dà lavoro a tante famiglie – commenta don Medori –, che hanno trascorso molti mesi di inattività; una situazione per queste persone anomala e di grande sofferenza perché non sono abituate a stare ferme, senza lavorare. Diverse famiglie sono rimaste a Perugia nella fase acuta della pandemia, permettendoci, a livello pastorale, una loro maggiore conoscenza. La nostra Chiesa non ha fatto mancare loro il sostegno spirituale aiutandole anche materialmente attraverso la Caritas diocesana e il Sacro Convento di Assisi”.
Non essere soli nella difficoltà. “Come comunità parrocchiale – ricorda sempre il parroco – abbiamo cercato di trascorrere più tempo con i giostrai nel dedicare loro degli incontri di preghiera e di catechismo per i bambini, oltre le S. Messe, come quella di Natale, celebrate anche nel loro ‘villaggio roulottes’ a Pian di Massiano. Lo stesso cardinale Bassetti ha incontrato in parrocchia queste famiglie esprimendogli solidarietà e vicinanza. Abbiamo fatto in modo di non farle sentire sole in un periodo di grande difficoltà”.
Una presenza incoraggiante. “Attendiamo con grande gioia il ritorno al Luna Park del cardinale e per tutti noi sarà occasione per esprimergli la nostra gratitudine per l’amicizia che ha dimostrato a tante delle nostre famiglie nel difficilissimo periodo del lockdown”. A sottolinearlo è Enzo La Scala, “portavoce” del Luna Park, che aggiunge: “Bassetti, essendo un amico, si è comportato lealmente d’amico e per questo lo ringraziamo fin d’ora. La sua presenza tra noi è motivo di ulteriore incoraggiamento a proseguire la strada, che è per noi la vita. Senza la sua vicinanza sarebbe una strada in salita e per questo vogliamo celebrare la S. Messa con un amico, oltre che con un sacerdote”.
Vicini a persone con disabilità. Queste famiglie hanno tanto ricevuto ed altrettanto hanno donato. Basti pensare al gesto di generosità riservato ai giovani di alcuni centri umbri per persone con disabilità, ospitati, la scorsa settimana, in alcune delle loro attrazioni. È stata una mattinata di gioia e di allegria per diversi ragazzi dell’Istituto Don Guanella, della Comunità di Capodarco, di Villa Nazzarena e del Centro Speranza; un’iniziativa all’insegna della solidarietà e della socialità riproposta da anni in collaborazione con il Comune di Perugia, che quest’anno ha assunto un significato particolare essendosi tenuta dopo il lockdown. Significativo è anche il bel rapporto di amicizia nato tra i bambini del Luna Park e quelli delle famiglie ospitate al “Villaggio della Carità” della Caritas di Perugia, che sono stati invitati ai “baracconi”.

Contributo al ritorno alla normalità. “Siamo contenti di essere nuovamente a Perugia e di poter dire – afferma con voce commossa Enzo La Scala –: la gente ha ripreso a vivere, perché gli uomini hanno bisogno di vivere, perché la pandemia aveva messo una ‘pietra’ su tutto quello che era la vita normale. Anche con il nostro lavoro contribuiamo al ritorno alla normalità, a spostare questa ‘pietra’, che è possibile solo con i vaccini e con il rispetto delle regole, per ripartire con la vita bella che il Signore ci ha dato”.
Giovani e per un mese perugini. Le famiglie del Luna Park di Perugia sono 120, titolari di 90 aziende, per complessive 350 persone di cui 150 minori. “Questo testimonia – evidenzia sempre Enzo La Scala – che molte delle nostre famiglie sono giovani, sono davvero tanti i nostri bambini, il nostro futuro… Siamo un paese che si muove con 124 attrazioni di giostre istallate. Queste rappresentano i colori e le luci di Perugia nell’accoglierci ogni anno e per un mese ci sentiamo perugini”.

Spoleto, complesso del Duomo: inaugurazione della Sala “La bellezza ritrovata”. Ospiterà alcune opere restaurate dopo i terremoti del 2016, in attesa di tornare negli edifici sacri di provenienza una volta restaurati o ricostruiti

Venerdì 29 ottobre 2021 alle ore 16.00, in occasione del V anniversario del terremoto 2016, l’archidiocesi di Spoleto-Norcia inaugura la sala “La bellezza ritrovata” che ospiterà ventidue opere d’arte ferite dai terremoti del 2016 e recentemente restaurate grazie al lavoro costante e scrupoloso dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. Il pomeriggio inizierà alla Manna d’Oro con i saluti istituzionali e poi si potrà visitare la sala, alla quale si accede dall’interno della Basilica Cattedrale e che sarà parte del percorso museale “Arte dello Spirito, Spirito dell’Arte”. La sala è stata realizzata grazie al contributo della ALES (Arte Lavoro e Servizi S.p.A.), società in house del MIC Ministero della Cultura, impegnata da oltre quindici anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

«L’impegno generoso di numerosi patrons – afferma Stefania Nardicchi, conservatore del Museo diocesano – ha reso possibile il recupero filologico delle opere danneggiate. Tutti i restauratori coinvolti hanno dimostrato grande professionalità e ingegno, riuscendo a “mettere insieme” frammenti talvolta più piccoli di un francobollo, ricostruendo il pezzo originario senza comprometterne la funzionalità e la bellezza».

L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha fortemente voluto dare un segno di vicinanza alle comunità colpite dal terremoto destinando questa sala ad ospitare temporaneamente alcune opere, in attesa che le stesse possano fare ritorno agli edifici sacri di provenienza, non appena conclusi i necessari lavori di restauro. Ai residenti nelle zone del cratere è riservata la visita gratuita il terzo week-end di ogni mese.

«La Sala – conclude la Nardicchi – è il ponte ideale, l’anello di collegamento fra il Deposito regionale dei beni culturali di Santo Chiodo di Spoleto e le chiese sul territorio, in modo che tutti possano ritrovare questi capolavori ed ammirarli nella loro originaria bellezza. Ci auguriamo che questa iniziativa stimoli e favorisca una sempre maggiore attenzione al patrimonio artistico-religioso ferito dai terremoti e che ancora deve essere recuperato».

Assisi – Il riconoscimento della Fondazione Wallenberg alla città serafica per la grande opera di salvezza degli ebrei

“L’umanità in tutte le sue espressioni culturali e religiose senta la radice fraterna che condividiamo perché essa in realtà è l’unica paternità di Dio”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, mercoledì 25 ottobre durante la cerimonia di svelamento della targa “Casa di Vita” (House of Life) attribuita alla città di Assisi dalla Fondazione internazionale Raoul Wallenberg, per la grande opera di salvezza degli ebrei posta in essere durante le persecuzioni razziali. La cerimonia, nel programma delle iniziative organizzate nell’ambito dello “Spirito di Assisi” di cui il 27 ottobre ricorre il 35esimo anniversario, ha avuto luogo in via Borgo San Pietro, dove si trova il monastero di Santa Colette, uno dei monasteri che insieme a tanti altri conventi di Assisi hanno ospitato e nascosto gli ebrei durante gli anni bui della Seconda Guerra mondiale.

L’ideatrice e curatrice del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, Marina Rosati, riferendosi all’importanza del museo, ha spiegato che “questo piccolo scrigno di storia e di valori incomincia ad essere un punto di riferimento importante per la città e per il mondo. Lo è stato – ha aggiunto – anche per costruire questo percorso con la Fondazione Wallenberg che attribuisce oggi alla città di Assisi questo straordinario riconoscimento. Assisi è città della pace, della bellezza, dell’arte e ora anche città della vita. Penso che più bel titolo non ci possa essere”.

Nel suo saluto iniziale il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha sottolineato che “questa luce per noi cittadini è un orgoglio grande perché ci fa vedere che anche nel buio si può accendere una speranza: la speranza dei Giusti”.

Dopo l’intervento di Silvia Costantini, vice presidente della Fondazione Wallenberg che ha parlato di Assisi come un “inno alla vita” sono stati letti i messaggi dell’ambasciatore d’Israele presso lo Stato italiano, Dror Eydar, di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane e di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma che hanno sottolineato l’importanza della memoria e l’elevato esempio di Assisi ha dato nel passato e che continua a dare ancora oggi grazie allo spirito di accoglienza di cui è testimone.

Toccante il messaggio della madre badessa del monastero delle Colettina, suor Theresie Miriam che ha raccontato la storia della famiglia Finzi, ebrei belgi arrivati in Assisi tra il 1943 e il 1944 e nascosti nella loro clausura dove nacque anche il loro secondogenito. La coordinatrice nazionale del progetto “House of Life”, Elena Colitto Castelli, ha ripercorso invece la vicenda umana di Mirjam Viterbi, ebrea padovana salvata in Assisi.

Infine una studentessa dell’Istituto tecnico economico e professionale “A. Casagrande – F. Cesi” di Terni ha raccontato l’esperienza fatta con il progetto “La memoria oltre il rito” portato avanti dalla scuola stessa. Al termine della cerimonia è seguito un momento di preghiera.

Per la Terra Santa una lotteria di beneficenza dell’associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus

Porta un sorriso ai bambini di Gerico è l’iniziativa dell’associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus.
Una forte richiesta di aiuto concreto ha rivolto il Preside della scuola P. Mario Hadchity, francescano, a P. Giuseppe Battistelli, ofm, “il mio appello arriva dopo tanto tempo di durata della pandemia e di chiusura della zona di Gerico, dove è situata la mia parrocchia e la scuola, le quali si stanno impoverendo e rendendo impossibile la vita di migliaia di persone. Qui manca tutto. Viviamo in grande difficoltà, la maggioranza dei genitori sono senza lavoro e non sono in grado di pagare le rette scolastiche dei loro figli. La scuola, frequentata da circa 1000 alunni, dalla materna alle superiori, non è assolutamente in grado di poter pagare gli stipendi , i fornitori e andare avanti economicamente. E’ per questo che sto a tendere la mano e mi permetto di chiedere aiuto, non per me, ma per la nostra gente, per i professori e soprattutto per i bambini. E’ difficile pensare che cosa resterà della nostra fragilissima economia, dopo quello che sta accadendo. Tutto quello che potrai inviarci, per noi oggi, è il “bicchiere d’ acqua che crea speranza di vita “.
L’associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus, guidata dal Presidente P. Giuseppe Battistelli, che da alcuni anni sostiene la scuola, tramite varie iniziative (concerti, mostre, conferenze, pellegrinaggi, viaggi, proiezione di documentari, lotterie, conviviali) ha raccolto l’appello organizzando una lotteria di beneficenza a premi “Porta un sorriso ai bambini di Gerico “, finalizzata alla raccolta di fondi da inviare a P. Mario.
La lotteria vuole rivolgersi non solo ai soci presenti in Umbria e in altre regioni d’ Italia, ma anche ai benefattori che sono sensibili a questo dramma sociale.
I premi messi in palio sono i seguenti:
Buoni omaggio per una persona, non nominativi, per un viaggio in Terra Santa ed un’ altro a Medjugorje, organizzato dall’ Associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus (valido fino a Dicembre 2023 ), tablet, presepe artigianale napoletano, orologio a pendolo, orologio da tavolo, quadro d’ autore, libro di pregio “ Umbria- Terra Francescana”, Sciarpa di cashmere 100%, servizio da caffè (cinque pezzi), confezione “Ricordi di Terra Santa”, Piatto in maiolica (Deruta), presepe in legno d’ulivo proveniente dalla Terra Santa, libro di pregio “Terra Santa – La guida della Custodia di Terra Santa”, Macchina da caffè (Carmensita) .
I biglietti (Euro 5 cadauno) sono disponibili da questa settimana e l’estrazione verrà eseguita sabato 4 dicembre, a Santa Maria degli Angeli (Assisi), presso Hotel Cristallo, ore 16,30. Per coloro che risiedono lontano, i biglietti potranno essere recapitati anche presso il proprio domicilio. Per informazioni e prenotazioni: Cell. 393.9715743 – 335.5247871, oppure Email: associazione@santosepolcrofolignoonlus.it,
Sito: www. santosepolcrofolignoonlus.it