Terni – celebrazione del vescovo Soddu nella Cattedrale di Terni e benedizione del nuovo automezzo per disabili in dotazione all’Unitalsi

Nella cattedrale di Terni, l’11 febbraio alle ore 17.30, festa della Madonna di Lourdes, il vescovo Francesco Antonio Soddu presiederà la santa messa per la Giornata Mondiale del Malato, che sarà concelebrata dal direttore della Pastorale della Salute diocesana padre Angelo Gatto, dall’assistente del Cvs, alla presenza delle dame e barellieri dell’Unitalsi di Terni, Narni e Amelia, dei membri del Centro volontari della sofferenza, di rappresentanti di medici ed infermieri e di alcuni malati.

Al termine della celebrazione ci sarà l’inaugurazione e la benedizione da parte del Vescovo, del nuovo pulmino Fiat Stellantis Doblò dell’Unitalsi diocesana, acquistato con il contributo della Fondazione Carit e delle donazioni di alcune dame, barellieri e disabili della sottosezione Unitalsi. Il nuovo Doblò potrà trasportare fino a 6 persone, precisamente fino a 3 disabili con carrozzina e 3 operatori. Tale mezzo sarà utilizzato per consentire alle persone con disabilità di partecipare alle attività dell’Unitalsi per i pellegrinaggi nei Santuari italiani, per le giornate di ritiro spirituale, per le giornate ricreative e per poter accompagnare coloro che ne hanno bisogno, a visite mediche, ricoveri e/o dimissioni ospedalieri, esami diagnostici.

Tale attività, è svolta dai volontari dell’Unitalsi durante tutto l’anno, realizzando così un importante assistenza complementare ai tradizionali servizi offerti dalla Pubblica Sanità.

Assisi – celebrazione della giornata del malato nel 17 anniversario dell’ingresso in diocesi del vescovo Sorrentino

Il prossimo 11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebra la Giornata mondiale del malato, dal titolo “Abbi cura di lui”, giunta alla XXXI edizione in quanto istituita nel 1992 da San Giovanni Paolo II. Gli Uffici per la Pastorale della salute e liturgico delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno fanno propria con grande convinzione la tematica della Giornata, considerata particolarmente significativa come esortazione, dopo il terribile periodo pandemico, per una ripresa rinnovata di atti di condivisione e sincera disponibilità verso l’altro all’interno del cammino sinodale.
Due gli appuntamenti in programma, il primo sabato 11 febbraio alle ore 15 con il santo rosario e a seguire alle ore 15,30 la santa messa presieduta dal vescovo delle due diocesi, monsignor Domenico Sorrentino presso la Chiesa di San Paolo apostolo (via del Roccolo a Foligno), situata vicino all’ospedale e scelta per testimoniare la vicinanza a malati, famiglie e personale sanitario. Domenica 12 febbraio alle ore 15,30 al Centro Pastorale di Santa Maria degli Angeli (Via Capitolo delle Stuoie, 13) ci sarà un incontro interdiocesano dei ministri straordinari della Comunione dal titolo “Il ministro straordinario della Comunione, annunciatore di misericordia”, in cui interverranno, oltre al vescovo Sorrentino, don Giovanni Zampa, vicario per la Pastorale della diocesi di Foligno e don Antonio Borgo, direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.
“La figura del ministro straordinario della Comunione, che ispira il suo fondamento a servizio del prossimo, soprattutto se fragile e malato – spiega Marina Menna, direttrice dell’Ufficio per la Pastorale della salute della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – ha un ruolo fondamentale nel non lasciare solo chi soffre, promuovendo momenti significativi di conforto e di vitale spiritualità. Confidiamo molto sul senso di questa figura di volontariato quale risorsa attiva di solidarietà umana e spirituale e presenza costante nelle nostre diocesi, anche allo scopo di intercettare i bisogni di persone malate o fragili della collettività territoriale e predisporre interventi più mirati di conforto e sostegno spirituale, ma anche mediazione nei confronti di servizi o istituzioni sanitarie o sociali. Riservare una speciale attenzione alle persone malate e a coloro che le assistono è un impegno che dovremmo sempre avere presente e concretizzare negli atti del nostro quotidiano, riconoscendo il valore e la dignità della persona, credendo di una comunità solidale che può diventare essa stessa ‘sanante’. Fare propria la fragilità degli altri – conclude Menna – ci impegna come persone, ad avere, trasmettere e ricevere il calore del cuore ed a vivere fraternamente; come cittadini, a non estraniarci dai problemi della collettività a diventare motore di sensibilizzazione per una società più giusta, traendo la forza dall’essere uniti e compiere un percorso con intenti comuni”.

Nella Giornata mondiale del malato, la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ricorda anche l’anniversario dell’ingresso del vescovo avvenuto 17 anni fa.

Terni – solenne pontificale di San Valentino il 12 febbraio. Il messaggio del vescovo Soddu

Entrano nel vivo, l’11 e 12 febbraio, le celebrazioni diocesane in onore di San Valentino, primo vescovo di Terni e patrono principale della Città e della Diocesi. Valentino fu un vescovo esemplare che spese la sua vita per aiutare gli altri: guariva i malati, soccorreva i poveri, era attento ai bambini ed ebbe un’attenzione particolare ai giovani, ed ha plasmato cristianamente con la sua testimonianza la città di Terni durante il suo lungo ministero episcopale.

Il messaggio del vescovo Soddu
Il vescovo Francesco Antonio Soddu invita la comunità a vivere pienamente la festa del santo patrono nel segno dell’amore cristiano.
«Il momento che stiamo vivendo è carico di preoccupazioni e tensioni, con all’orizzonte una guerra che ferisce le relazioni e mette a repentaglio il valore della pace. Pertanto, intendiamo caratterizzare le festività in onore di San Valentino, attraverso un percorso orientato a riconsiderare l’amore, la vita, la pace. Un buon approccio all’amore, che viene da Dio, ci fa comprendere il senso vero della vita e quindi della pace. L’amore che da San Valentino passa alla considerazione della vita, così come dovrebbe essere vissuta nella famiglia, nelle scuole, nella società, per poter essere costruttori, artefici e artigiani di pace. Manifestazioni che vedono le persone come collaboratrici nell’accogliere questo messaggio e il servizio che le associazioni e movimenti fanno, per sentirci tutti parte integrante della società. Auguro alla città e alla diocesi di poter fare tesoro di queste occasioni; la festa sia soprattutto per la comunità un motore propulsore per vivere sempre meglio la fede cristiana e, la fede in una vita e in una pace, che ha spessore diverso se ci si rende compartecipi dell’azione».

Il solenne pontificale
Alla vigilia della celebrazione solenne di san Valentino, sabato 11 febbraio alle ore 21 nella Cattedrale di Terni si terrà la veglia di preghiera a san Valentino, davanti all’urna che custodisce le reliquie del Santo primo vescovo di Terni e patrono principale della Città e della Diocesi.
Domenica 12 febbraio alle ore 10 nella Cattedrale di Terni sarà celebrata la festa diocesana di San Valentino, con il solenne pontificale presieduto dal vescovo Francesco Antonio Soddu, concelebrato dai vicari foranei ed episcopali, alla presenza del sindaco Leonardo Latini, della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, della presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza, delle autorità militari, degli assessori del Comune di Terni, assessori e consiglieri regionali dell’Umbria, dei sindaci dei Comuni del comprensorio diocesano, del presidente dell’Acciai Speciali Terni cav.Giovanni Arvedi, dei rappresentanti del mondo del lavoro, della scuola, delle associazioni e movimenti della Diocesi.
La parte musicale della celebrazione sarà curata dal Coro Diocesano e da un gruppo strumentale del liceo musicale ‘F.Angeloni’ di Terni. Durante il pontificale il sindaco Leonardo Latini accenderà la lampada votiva e pronunzierà l’atto di affidamento della città al Santo Patrono.
Terminato il pontificale, si terrà la processione cittadina per il rientro dell’urna del santo nella basilica di San Valentino, che transiterà lungo le vie della città, seguendo il percorso: piazza Duomo, via Aminale, corso del Popolo, piazza Ridolfi, piazza Europa, via Garibaldi, rotonda Filipponi, via Piave, rotonda M.L.King, strada delle Grazie, via fratelli Cervi, via G.M. Serrati, via San Valentino, via papa Zaccaria, basilica di San Valentino. Sul sagrato della chiesa ci sarà la benedizione conclusiva del Vescovo e la lettura della preghiera da parte del presidente dell’Azione Cattolica diocesana Luca Diotallevi .
La celebrazione e il rientro dell’urna nella basilica di San Valentino saranno trasmesse in diretta streaming sulla pagina Facebook della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, sul canale Youtube e sul sito della diocesi e sulle frequenze FM radio di Mep Radio organizzazione.

Il 14 febbraio alle ore 11 nella basilica di San Valentino ci sarà la solenne messa. Al termine della celebrazione, ci sarà la benedizione e inaugurazione della vetrata “La guarigione dalla cecità della figlia del patrizio dopo la conversione ed il battesimo – Santa Lucilla”, nova vetratadella basilica offerta dal Lions Club San Valentino e realizzata dagli studenti e docenti del liceo artistico “Metelli” di Terni.

Nocera Umbra – il 9 febbraio solennità di San Rinaldo, compatrono della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.

“Il nostro Santo patrono Rinaldo rivolge a tutti i suoi figli l’invito a vivere la sua festa come un’occasione di rinnovamento spirituale. L’occasione annuale della sua festa sia un risveglio della vita cristiana che rinasce anche dalla testimonianza di santità del vescovo Rinaldo”. Lo afferma don Ferdinando Cetorelli, parroco e priore del Capitolo della concattedrale di Santa Maria Assunta a Nocera Umbra, in vista della solennità di san Rinaldo, patrono di Nocera Umbra e compatrono della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino che ricorre giovedì 9 febbraio.

“La preparazione – prosegue don Ferdinando – ci introduce attraverso le tappe del giovane Rinaldo all’incontro con Gesù che vive ieri oggi e sempre nella storia. Partecipiamo alla sua novena di preghiera e chiediamo la sua protezione, quella che mai è venuta a mancare nel corso di questi secoli. Accostiamoci tutti al sacramento del Perdono e dell’Eucarestia”.

Le celebrazioni si aprono mercoledì 8 febbraio alle ore 18 con i primi vespri della solennità e l’apertura dell’urna con la presentazione dei doni votivi da parte delle Associazioni, gruppi locali e parrocchie. Alle ore 19.15 ci sarà la riapertura al culto dopo il restauro della Cappella del Santissimo Sacramento, con la celebrazione delle santa messa presieduta dal canonico monsignor Girolamo Giovannini.
Giovedì 9 febbraio dopo le sante messe delle ore 8 e delle ore 9.30, alle ore 11,15 il solenne Pontificale sarà presieduto dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino. Nel pomeriggio alle ore 16.45 verranno celebrati i secondi vespri. Seguiranno la processione e la santa messa. Venerdì 10 febbraio infine, in mattinata, tre le sante messe – alle ore 8, 9.30 e 11.15. Nel pomeriggio alle ore 17,30 saranno celebrati i secondi vespri. Seguiranno la chiusura dell’urna del Santo e la santa messa.

Terremoto Turchia – Aiuti Caritas Italiana e operatori in partenza per supportare Caritas Turchia

Si fa sempre più drammatico il bilancio della catastrofe che ha colpito il Sud-est della Turchia e il Nord della Siria. I bisogni umanitari sono enormi. “Manca l’acqua potabile, l’elettricità, le vie di comunicazione sono interrotte, c’è bisogno di tutto”, queste le parole del Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia, a poco più di 24 ore dal terremoto. Gli stessi uffici delle Caritas locali coinvolte dal sisma sono rimasti danneggiati rendendo complicata l’operatività. In tutta l’area colpita dal sisma le condizioni metereologiche, con neve e temperature sotto lo zero, rendono i soccorsi più complicati acuendo la sofferenza e la paura della popolazione e facendo temere per l’incolumità dei tantissimi sfollati.
In Turchia la Caritas, in coordinamento con le autorità locali, sta accogliendo gli sfollati in luoghi sicuri all’aperto. Ha già distribuito coperte e pasti caldi per le persone sfollate a Iskenderun. Presso l’episcopio sono stato messi a disposizione spazi all’aperto che al momento restano i più sicuri.
In Siria, la Caritas locale era già attiva in gran parte del territorio colpito da prima del terremoto, con programmi di assistenza umanitaria, sanitaria e riabilitazione economica. Un’area particolarmente complessa che accoglieva già molti sfollati di una guerra che ha ancora focolai di conflitto.
L’assistenza ai moltissimi sfollati e ai feriti è ora la sfida principale. “Servono prima di tutto cure mediche per i feriti, alloggi di emergenza, cibo, acqua potabile e generi di prima necessità”, dichiara il direttore di Caritas Siria Riad Sargi.
È stato attivato tutto lo staff che sta valutando la situazione per monitorare i bisogni e organizzare i primi aiuti nelle città di Aleppo, Lattakia, Hama e Tartous.
Caritas Italiana ha espresso vicinanza, solidarietà e cordoglio alle Chiese locali ed è in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale, per sostenere l’organizzazione degli aiuti e il coordinamento. Due operatori sono in partenza per Istanbul per affiancare Caritas Turchia nella gestione dell’emergenza considerata la complessità e la dimensione della crisi.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n.347013, o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite:
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111 • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474 • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013 • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
6 febbraio 2023
La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria.
Centinaia le vittime, migliaia le persone ancora intrappolate sotto le macerie, numerosi gli edifici colpiti. Un bilancio ancora provvisorio che, secondo le Caritas locali, crescerà drammaticamente: in Turchia la zona interessata è molto vasta e difficile da raggiungere, anche per le rigide condizioni climatiche. “La Cattedrale di Iskenderun è crollata, scuole ed episcopio non sono agibili, anche la chiesa della comunità siriaca e quella ortodossa sono andate totalmente distrutte. La situazione è in continuo divenire”, fa sapere il Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia. In Siria il sisma ferisce un Paese già dilaniato dalla guerra e dove oltre l’80% della popolazione vive in povertà.
“A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”, afferma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.
Lo stanziamento della Conferenza Episcopale Italiana aiuterà a far fronte alle prime necessità. Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore, don Marco Pagniello, fa appello a “un’attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estrema”.

Assisi – presentazione libro del Vescovo Sorrentino “Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica”

“L’uomo deve essere al centro della visione economica e non il capitale, le cose sono strumentali e non devono mai prendere il posto dell’uomo e dell’idea”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, nel corso della presentazione del suo ultimo libro “Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica”, con imprenditori e manager locali, organizzata dalla Meccanotecnica Umbra S.p.A., venerdì 3 febbraio, presso la Fondazione Giulio Loreti di Campello sul Clitunno. Durante l’incontro al quale hanno preso parte i vertici dell’azienda umbra, leader nell’automotive, a cominciare dal fondatore Alberto Pacifici e dal figlio Carlo, particolarmente sensibili ai temi di una nuova economia, monsignor Sorrentino ha spiegato l’attualità del Toniolo che, più di un secolo fa, aveva compreso che “la storia cammina sulle idee e l’etica è un fattore intrinseco delle leggi economiche; l’etica sta dentro l’economia – ha sottolineato l’autore – perché si può fare profitto avendo cura dell’ambiente, facendo partecipare gli operai, creando un clima di fraternità e condizioni migliori di lavoro. Lo stesso utile si può ottenere avendo una visione ordinata e armonica dell’umanità”. Parlando di economia dal volto umano, monsignor Sorrentino, ha richiamato anche il grande percorso avviato dal Santo Padre con i giovani imprenditori, change makers e ricercatori di tutto il mondo che, con lui lo scorso settembre in Assisi, hanno firmato il patto di The Economy of Francesco. Il movimento globale sta lavorando per diffondere questa nuova cultura economica che si basa su una decina di punti fondanti, letti anche al pubblico presente venerdì all’incontro sul Toniolo. A questo proposito, al termine della presentazione, il vescovo ha voluto donare ad Alberto e Carlo Pacifici, alcune immagini dell’incontro del Papa con i giovani e della firma del Patto, da esporre in azienda.

Assisi – Convivium pacis. Per un itinerario di pace.

“Convivium pacis. Per un itinerario di pace” è il nome dell’iniziativa che si terrà ad Assisi dal 24 al 26 febbraio, ad un anno esatto dall’invasione russa dell’Ucraina e all’inizio del tempo penitenziale della Quaresima. L’iniziativa, promossa dai frati dei vari ordini presenti in Assisi, si articolerà in momenti di preghiera, digiuno e riflessione, e vedrà la partecipazione del Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI; dello storico Alberto Melloni; del teologo Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara; del Vescovo di Assisi – Gualdo Tadino – Nocera Umbra e di Foligno, Mons. Domenico Sorrentino; del vescovo di Orvieto-Todi e Assistente nazionale di Azione Cattolica, Mons. Gualtiero Sigismondi; di suor Angela Emmanuela Scandella, Clarissa Monastero Santa Lucia di Foligno.
Agli eventi parteciperanno i rappresentanti di movimenti, associazioni e gruppi ecclesiali che hanno a cuore il tema della pace. Un programma ricco di appuntamenti che prenderà il via venerdì 24 alle 19 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove si terrà una celebrazione penitenziale accompagnata dal digiuno. La giornata del 25 si svolgerà interamente nella Domus laetitiae di Assisi, con l’ascolto delle relazioni, gruppi di lavoro e condivisione. La conclusione della tre giorni è affidata al cardinale Zuppi e si terrà il 26 febbraio alle 9 nel Sacro Convento di Assisi. A seguire, alle 12, il Presidente della CEI presiederà la celebrazione eucaristica nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco.
Il desiderio espresso dal coordinamento nella lettera d’invito è quello di «iniziare un itinerario comune che conduca a “disarmarci” per incontrare gli altri e non per combatterli, per rispettarli e non per condannarli, per valorizzarli e non per deriderli, per perdonarli e non per vendicarci, per costruire ponti che ci avvicinino e non mura di odio che ci separino. Riconoscerci sorelle e fratelli tutti – continuano nella lettera i frati del coordinamento – per accogliere le suggestioni dello Spirito e per condividere esperienze efficaci di percorsi di dialogo, riconciliazione, incontro e perdono e per aiutare ad avviare un cammino unitario per la Chiesa italiana».
L’iniziativa si rivolge solo a movimenti e rappresentanze ecclesiali italiane e vedrà anche la partecipazione di alcuni responsabili di Caritas italiana e dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Italiana.

Per maggiori informazioni inviare una mail al Coordinamento Frati francescani Assisi: accoglienza@sanfrancesco.org

Perugia – celebrata la 45a Giornata per la Vita con diverse iniziative, testimonianze concrete di vita.

La 45a Giornata per la Vita, celebrata a Perugia domenica pomeriggio 5 febbraio, ha fatto tappa al “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” della Caritas diocesana, attuando, hanno spiegato i promotori, «il messaggio dei vescovi italiani per questa Giornata dal titolo: “La morte non è mai una soluzione”».

Produrre vita. Nel messaggio Cei c’è un passaggio che richiama la finalità del “Villaggio” Caritas: «produrre vita» nell’accogliere, senza distinzioni di fedi e nazionalità, credenti e non credenti, quanti sono «disperati, impauriti dalla vita» perché poveri interiormente oltre che materialmente, in fuga da violenze e guerre, o perché hanno perso il lavoro, la casa, o vivono situazioni di disagio e solitudine. Povertà molto accentuate dalla pandemia, dall’aumento del costo della vita, dalla guerra in Ucraina e in altre parti del mondo. La Giornata per la Vita, che nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve è promossa in collaborazione tra gli Uffici di pastorale Familiare e della Salute, la Caritas e il Movimento per la Vita, ha visto negli ultimi due anni porre l’attenzione a realtà di espressione cristiana «produttrici di vita»: la “Casa San Vincenzo de’ Paoli” per donne e minori, nel 2021; l’“Opera Don Guanella”, nel 2022.

Uscire con gioia. Al “Villaggio della Carità”, il 5 febbraio, si è tenuto un incontro tramesso sul canale YouTube del settimanale La Voce con la presidente del Movimento per la Vita dell’Umbria Assuntina Morresi, i responsabili dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, i coniugi Roberta e Luca Convito e don Lorenzo Marazzani, il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli e la responsabile dell’Area sociale Caritas Silvia Bagnarelli. Un’occasione per far conoscere maggiormente questa realtà socio-caritativa della Chiesa che attualmente dà ospitalità a 21 nuclei familiari in gravi difficoltà abitative ed occupazionali supportandoli a livello economico e spirituale. Don Briziarelli ha evidenziato che «far parte di un villaggio-comunità, ci ricorda che non siamo soli. Trovare un buon compagno di viaggio nel percorrere una strada in salita è ciò che fa la differenza, perché, spesso, si entra con le lacrime per poi uscire con la gioia di vivere».

Azioni concrete di vita. I coniugi Convito e don Marazzani, riflettendo sulle attività del “Villaggio della Carità” non limitate alla “semplice” accoglienza, hanno sottolineato l’invito dei vescovi: «custodire la sacralità dell’esistere», perché «è responsabilità di tutta la comunità. La Giornata per la Vita – hanno auspicato – rinnovi l’adesione dei credenti al “Vangelo della vita”, l’impegno a smascherare la “cultura di morte”, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando maggiori energie e risorse. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita coniugale, familiare, ecclesiale e sociale, capace di seminare bene gioia e speranza anche quando si è circondati da ombre di morte».

Sostenute 125 mamme. Le iniziative della Giornata per la Vita, a Perugia, sono state aperte nella chiesa del Gesù, il 31 gennaio, con la celebrazione eucaristica e la preghiera per l’Infanzia sofferente, in occasione della presenza in città della statua del Gesù Bambino di Praga del Santuario di Arenzano (Ge), iniziativa promossa con l’Associazione AmarLui. Le iniziative organizzate per la 45a Giornata, ha commentato la presidente Morresi, «sono volte a promuovere e tutelare il valore della vita di ogni essere umano, in ogni condizione». Inoltre, ha ricordato, «riprendendo una iniziativa interrotta per la pandemia, anche quest’anno i volontari del Movimento per la Vita e del Centro di Aiuto alla Vita di Perugia hanno offerto primule all’uscita dalle chiese. Con le offerte raccolte si continuerà ad aiutare mamme in difficoltà, sia in gravidanza che con bambini piccoli. Grazie ai volontari del Centro di Aiuto alla Vita, dal 1980 sono nati 707 bambini, di cui 10 nell’anno appena concluso, durante il quale sono state sostenute in tutto 125 mamme».

La bellezza della vita. La Giornata si è conclusa, nel tardo pomeriggio del 5 febbraio, con la celebrazione eucaristica nella chiesa di San Raffaele Arcangelo di Madonna Alta, presieduta dal vicario generale don Simone Sorbaioli. Significative alcune «testimonianze di vita» da parte di mamme e di «esempi di gioia di vita» richiamati da una trentina di disegni di bambini esposti in chiesa realizzati per l’iniziativa dell’Epifania legata al cinquecentenario della morte del Perugino (1523-2023). In essi – hanno commentato Roberta e Luca Convito – si rispecchia la bellezza della vita nelle relazioni con i fratelli, i genitori, con i nonni e con gli amici».

La cultura della vita. Significativo quanto detto, nell’omelia, dal vicario generale don Simone Sorbaioli: «La nostra vita si confronta con quella di Cristo. Voi siete la luce del mondo. Cosa devono vedere in noi gli altri? Quale luce? Quello che Gesù stesso opera nella nostra vita. Tra noi e Gesù si dovrebbe instaurare una relazione concreta, come quella che lega due amici. Dobbiamo testimoniare questa relazione, la gioia di essere cristiani. In questi tempi dobbiamo essere la luce di Cristo per far trionfare la cultura della vita».

Spoleto – Messa per i nuovi nati presieduta dall’arcivescovo Boccardo: «Guardiamo con tenerezza e fiducia a questi bambini che iniziano il cammino della vita»

“La morte non è mai una soluzione. Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap. 1.14): è il tema scelto dalla Conferenza episcopale italiana per la 45ª Giornata per la Vita celebrata nelle Diocesi della Penisola domenica 5 febbraio scorsa. A Spoleto, dopo due anni di stop a causa del Covid, è tornata la Messa in Duomo per i nati negli anni 2021 e 2022, residenti nei Comuni che ricadono nel territorio dell’Archidiocesi. Tante mamme e papà con le carrozzine sono stati accolti in Cattedrale dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo proprio domenica 5 febbraio: «È bello ritrovarci qui – ha detto il Presule – tutti insieme nella casa di Dio in mezzo alle case degli uomini e guardare con tenerezza e fiducia a questi bambini che iniziano il cammino della vita». Nel portico della chiesa, su di un apposito pannello, sono state appese le foto dei bambini. Alla celebrazione ha preso parte anche il vice sindaco di Spoleto Stefano Lisci e il primario dei reparti di Ginecologia ed Ostetricia degli ospedali di Spoleto e di Foligno.

Nell’omelia mons. Boccardo ha sottolineato come tante volte Gesù nel Vangelo fa riferimento agli elementi della vita quotidiana, non lontani dall’esperienza di ciascuno. «Oggi nello specifico – ha detto – lo abbiamo sentito parlare ai discepoli usando due elementi, il sale e la luce. E dice loro: voi siete il sale che dà sapore e la luce che illumina, adesso, là dove vivete, con tutto ciò che fate. Il sale permette di gustare la bontà del cibo preparato e la luce è l’elemento che ci consente di non perdere di vista la meta verso la quale stiamo camminando. Essere sale, allora, vuol dire dare sapore alla vita, dare senso e orientamento agli affanni, alle preoccupazioni, ai sogni e ai desideri che abitano il nostro cuore. Essere luce oggi vuol dire diffondere attorno a noi gesti di generosità, di accoglienza, di perdono, di vicinanza, di solidarietà. Se questo vale per tutti i credenti – ha proseguito l’Arcivescovo -, vale in maniera particolare per voi mamme e papà che siete qui con tanta gioia ma anche con tanta trepidazione nel cuore. Quante volte nelle vostre conversazioni vi sarete chiesti: cosa ne sarà di questa creatura? Come crescerà, quali caratteristiche avrà da grande?”. Avrà le caratteristiche interiori che voi saprete trasmettere con gli elementi del sale e della luce: il senso della vita, la direzione da imprimere ai propri passi, la scelta del bene e il rifiuto del male. Potranno vivere bene nella misura in cui avranno imparato a vivere bene. Il Signore – ha detto ancora mons. Boccardo – vi ha detto: mi fido di voi, metto questa creatura nelle vostre mani. E vi assumete una responsabilità forte, perché il successo o il fallimento della loro vita dipenderà da quello che vedranno ogni giorno in casa; impareranno a voler bene agli altri se hanno visto papà e mamma volersi bene; impareranno ad essere aperti a chi gli sta vicino se avranno visto in casa esempi di accoglienza e di riconciliazione; impereranno a vivere come figli di Dio se avranno visto in casa papà e mamma mettersi sotto lo sguardo del Signore. Dio nel donare una vita fa un investimento che deve essere accresciuto, custodito, moltiplicato giorno dopo giorno con la coscienza della grave responsabilità affidata a ciascuno. E noi adulti vogliamo accompagnarvi con il nostro esempio più che con le parole: ed è bello che ci siano anche i nonni che vedono il prolungarsi della loro famiglia nelle nuove generazioni, che con attenzione condividono la sollecitudine dei genitori per il bene di questi bimbi. Per loro – ha concluso il Vescovo – chiediamo la grazia e la benedizione di Dio; per voi genitori chiediamo il dono della sapienza, ossia quella capacità necessaria per insegnare ai vostri figli la differenza tra il bene e il male, così da portare abbondanza di frutto per la consolazione della vostra famiglia, della comunità ecclesiale e di quella civile».

Prima della benedizione finale, il vicario generale don Sem Fioretti ha invitato quelle mamme e quei papà che hanno accolto il dono di una vita a volgere lo sguardo anche a quei bambini che vivono situazioni di difficoltà, specie nelle regioni dove si combattono le guerre. La pastorale familiare dell’Archidiocesi, con discrezione, da tempo si fa prossima a diverse famiglie in difficoltà e si adopera per promuovere la vita in varie forme. Chiunque volesse saperne di più e contribuire come ritiene più opportuno, può contattare la pastorale familiare per telefono 0742 780007 o per mail pastoralefamiliare@spoletonorcia.it.

La mattinata si è conclusa con il tradizionale lancio di palloncini blu e rosa da Piazza Duomo.

Terni – San Valentino 2023 – Festa della promessa dei fidanzati

«La promessa che oggi vi scambiate davanti a san Valentino, possa essere la base fondamentale di un amore bello, non insipido, vero, autentico, luminoso e fecondo». È l’augurio che il vescovo Francesco Antonio Soddu ha rivolto alle 60 coppie che hanno partecipato alla celebrazione della promessa d’amore dei fidanzati nella basilica di San Valentino, uno dei momenti più significativi delle celebrazioni religiose in onore di san Valentino patrono di Terni e degli innamorati.
Una cerimonia che suggella ancora di più il legame tra san Valentino e i fidanzati che diranno il loro “sì” entro l’anno, con la testimonianza di un Santo che parla di amore fedele e paziente, un amore attento, generoso e rispettoso, che è patrono dell’amore sponsale e della famiglia cristiana, fondata sul sacramento del matrimonio. Oltre ai tanti ternani che hanno preso parte alla celebrazione, nutrita è stata la presenza di coppie provenienti da varie città dell’Umbria, da Roma, da Rieti, da Caserta, da Iesi.
«San Valentino accoglie le vostre intenzioni arricchendole con la sua benedizione e, come fu per i giovani fidanzati del suo tempo, questa sua attenzione possa germogliare nella profumata fragranza della tradizionale rosa. Tale segno possa allietare con la sua bellezza e col suo profumo la vostra vita donata. Ed essere sempre fresca, se alimentata dall’acqua della fede, che sarà l’anima robusta del vostro amore. Le parole di Gesù sono rivolte a voi e a ciascuno di noi, perché le parole di Gesù sono sempre parole di vita per tutti, del senso pieno della vita. Essere il sale della terra significa essere e perciò dare, trasmettere gusto ad ogni cosa che si fa, dare piacere e sapore, dare apprezzamento alla vita. Per voi significherà dare sapore buono e senso allo stare insieme, oltre la legittima e naturale attrazione fisica iniziale; dandole quello specifico significato d’amore che coincide con la sublimità stessa di Dio. E questo si può essere e fare in quanto si è già sale, ossia carichi in sé stessi, saturi di sapore. In altre parole non si è insipidi, senza sapore. Essere sale della vita comporterà allo stesso tempo capacità di conveniente equilibrio, moderazione, opportunità, sapienza. Rivolgete il vostro cuore al fulgido esempio di san Valentino il quale con il suo darsi completamente a Cristo nella Chiesa e nella società del tempo in cui egli è vissuto, ha saputo essere mediatore dell’amore umano autentico e perciò esempio vivente della metafora usata da Gesù del sale e della luce».
Nella giornata in cui si celebra la 45° giornata nazionale per la vita, il vescovo ha invitato alla preghiera e l’azione perché “possiamo sempre custodire e difendere la vita in quanto tale attraverso i segni concreti di speranza che sapremo porre in ogni istante del nostro vivere quotidiano. Per il credente ha fondamento nel Signore crocifisso e risorto. ma anche la retta ragione che: “ci indica una strada diversa: dare non la morte ma la vita, generare e servire sempre la vita. Ci mostra come sia possibile coglierne il senso e il valore anche quando la sperimentiamo fragile, minacciata e faticosa”.
Le coppie hanno quindi pronunciato coralmente la promessa d’amore davanti all’urna di san Valentino e, prima della benedizione del vescovo, la preghiera al Santo protettore dei fidanzati. In conclusione la consegna della pergamena alle coppie di futuri sposi, che insieme alla rosa bianca e al cuore su cui scrivere un pensiero d’amore ricevuto all’accoglienza da parte del comitato organizzatore della parrocchia di San Valentino, sono i segni in ricordo di questa giornata loro dedicata.

L’OMELIA DEL VESCOVO