Assisi – morte di don Germano Mancini parroco della chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Nocera Scalo

Domenica 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, è tornata alla casa del padre don Germano Mancini, sacerdote diocesano, titolare da anni della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a Nocera Scalo. Don Mancini era nato il 15 novembre del 1933 a Laverino, frazione di Fiuminata, in provincia di Macerata. Ordinato sacerdote il 29 giugno del 1957 dopo aver frequentato il seminario di Nocera e quello regionale di Assisi, don Mancini ha dedicato la sua vita oltre al servizio presbiterale anche alla scuola, insegnando prima lezioni di francese presso l’istituto privato del seminario di Nocera e poi religione in diverse scuole pubbliche di Foligno, compresi alcuni licei. Non è mancato nel cammino umano, spirituale e pastorale il servizio nei confronti dei giovani: tanti i campi scuola, estivi e di lavoro da lui stesso organizzati e seguiti. Importante il suo impegno nel post sisma del 1997 per la ricostruzione totale della chiesa di Nocera Scalo, completamente distrutta dal terremoto e la tenuta sociale di tutta la zona a cui è rimasto sempre legato fino alle ultime ore di vita. Fondamentale nel percorso di don Mancini la passione per il giornalismo, in particolare al settimanale diocesano la Gazzetta di Foligno che ha diretto dal 1976 al 2009. “Era una bella penna – ricorda monsignor Girolamo Giovannini, compagno di una vita – e un direttore lungimirante che ha contribuito ad aumentare copie e lettori: in tanti ogni settimana aspettavano di leggere il suo editoriale ‘Cortocircuito’. Questa passione per il giornalismo lo ha portato nell’ultimo periodo della sua vita a diventare anche direttore del mensile ‘L’Altranocera’. Ed anche in questo contesto e situazione – ricorda ancora monsignor Giovannini – ha dato il suo importante apporto”.

La cerimonia funebre si terrà martedì 17 agosto alle ore 10 nella sua chiesa di Nocera Scalo e sarà presieduta dal vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, alla presenza dei confratelli diocesani