Torna l’appuntamento di preghiera per la pace, in ricordo dello storico incontro interreligioso del 27 ottobre 1986, portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” che, per questo mese, invita a pregare per l’Etiopia dove la popolazione della regione del Tigrai “vive una situazione di grande instabilità tra rappresaglie di gruppi armati e intervento dell’esercito nazionale”.
Il vescovo invita a gioire “insieme alle popolazioni del Nagorno Karabak per l’accordo che è stato siglato e che auspichiamo possa garantire il tacere delle armi e della violenza e contribuire a salvaguardare l’incolumità di tutti. Sappiamo bene – spiega poi monsignor Sorrentino – che già in altre occasioni gli accordi non si sono mostrati affidabili nel tempo e che anche l’attuale patto non ha trovato il pieno consenso delle popolazioni dei due Stati belligeranti. Ciononostante siamo consapevoli che quantomeno la
sospensione del conflitto risparmia vite umane, distruzioni e sofferenze.
Come spesso accade, mentre quel conflitto si spegneva, in un’altra area del mondo si accendeva un nuovo focolaio. Ciò è avvenuto in Etiopia dove la popolazione della regione del Tigrai vive una situazione di grande instabilità tra rappresaglie di gruppi armati e intervento dell’esercito nazionale. Nel nostro appuntamento di preghiera mensile del 27, nel solco dell’impegno di
preghiera e di azione delle religioni per la pace, che ha in Assisi un suo luogo emblematico, chiediamo di pregare per l’Etiopia. Oltre alla sofferenza già generata – prosegue il vescovo – il conflitto rischia di allargarsi all’intera regione del Corno d’Africa e ad altre nazioni che paiono approfittare della confusione per soffiare sul fuoco del conflitto e renderlo ancora più distruttivo. Non dimentichiamo che si tratta di popolazioni già provate dalla miseria e da un sistema economico che produce anch’esso distruzione e morte, come ci ha ricordato la riflessione di Economy of Francesco che si è svolta nei giorni scorsi virtualmente in Assisi e si è chiusa con un vigoroso messaggio del Papa. Non dimentichiamo che anche in quella regione, come ormai in tutto il
mondo, la diffusione del contagio pandemico produce vittime e sofferenze. Se la pace non è solo assenza di guerra, pregheremo anche perché termini quanto prima la diffusione pandemica”. Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. Non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 novembre.