Amelia – Santa Fermina 2024. Mons. Soddu: “Fermina resta per noi il testamento ricco a cui attingere per poter cogliere il bene e solo il bene”

 

Domenica 24 novembre, solennità di Cristo Re, è stata celebrata solennemente ad Amelia la festa di santa Fermina, patrona della città e copatrona della diocesi. Il pontificale è stato presieduto nella concattedrale dal vescovo Francesco Antonio Soddu, presenti i sacerdoti della vicaria di Amelia e Valle Teverina, del capitolo della concattedrale, e i sindaci di Civitavecchia, Amelia, Alviano, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Penna in Teverina, i rappresentanti del corteo storico e delle contrade di Amelia, gli sbandieratori e musici, i rappresentanti della Capitaneria di Porto di Civitavecchia.
La celebrazione, animata dai canti liturgici eseguiti dal coro della Vicaria di Amelia-Valle Teverina, è stata preceduta dalla rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346, da parte dei comuni del comprensorio amerino e dall’accensione dei ceri con la “Fiaccola S. Fermina” portata da Civitavecchia in staffetta dalle associazioni sportive di Civitavecchia e Amelia.
“Anche a distanza di centinaia di anni l’esempio di santa Fermina resta per noi il testamento ricco – ha ricordato il vescovo Soddu – a cui attingere per poter cogliere il bene e solo il bene. Se ognuno di noi sogna e desidera che le sorti del mondo possano cambiare, siamo certi che questo non potrà avvenire per magia. Dovremmo perciò essere consapevoli che, sull’esempio della odierna solennità, nessuna regalità può sussistere soggiogando gli altri, la natura e il mondo. Santa Firmina, vissuta in tempi non meno complessi dai nostri, ci viene offerta come una sorta di lente attraverso la quale vedere chiara e nitida la via del Vangelo e così inquadrare meglio anche il motto e l’obiettivo dell’anno giubilare: “pellegrini di speranza”.
Nella domenica in cui viene celebrata la 39ma giornata mondiale della gioventù, il vescovo ha sottolineato come, anche in prospettiva dell’anno giubilare che sta per aprirsi, “i giovani possano interiorizzare il grande dono dell’amore di Dio e soprattutto esserne notizia, con la propria esistenza rinnovata, nei confronti di chi è cosiddetto lontano, ossia notizia positiva a chi reputa di non aver più prospettiva di vita oppure è anche in lotta con se stesso, con le proprie fragilità, con il proprio carattere, con le proprie contraddizioni. Con chi si sente distrutto dentro e talora diventa anche segno e strumento distruttivo per gli altri. Santa Firmina è testimone della Misericordia di Dio e si offre a noi oggi soprattutto perché davanti ai tanti, forse anche infiniti e ripetuti slogan di offerte di felicità, sappiamo cogliere il senso pieno e profondo che l’esistenza cristiana ancora propone ed offre”.
Nell’attualità dei tempi difficili che la società sta vivendo “di fronte ai dei mali dell’umanità – ha concluso il vescovo – dalle ingiustizie sui più fragili, alle intolleranze più varie, dall’egoismo su vasta scala a quanto rimane sommerso nelle macerie dell’indifferenza; dal cyberbullismo alla violenza di genere fino ad arrivare alle guerre, abbiamo la possibilità di ricevere il dono della pace dello spirito per poterlo condividere tra di noi. Ad iniziare dai formatori, ossia dai genitori, gli insegnanti, i sacerdoti, gli amministratori della cosa pubblica. Non dobbiamo perdere la speranza, perché anche ai nostri giorni il Signore dona a noi il suo Spirito insieme allo squarcio salutare di tante persone che testimoniano la fede, così come fecero santa Fermina e sant’ Olimpiade”.

Elisabetta Lomoro

L’OMELIA DEL VESCOVO

Perugia – Assemblea diocesana “Il volto della Chiesa”

Le principali componenti della Chiesa diocesana si sono riunite in Assemblea nella chiesa parrocchiale “Regina della Pace” in Santa Luciail 23 novembre con il vescovo Maffeis per ritrovare “Il Volto della Chiesa”, per prepararsi a vivere da pellegrini di speranza l’imminente Giubileo e la fase conclusiva del Cammino sinodale. Circa 250 tra rappresentanti delle 32 Unità pastorali dell’Arcidiocesi, membri di associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali, sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi permanenti e “semplici” fedeli in ascolto-riflessione su quanto hanno detto l’arcivescovo Ivan Maffeis, il teologo don Alessio Fifi, soffermandosi sull’autorità della Chiesa, la professoressa Simona Segoloni, relazionando sul volto della Chiesa nella Lumen Gentium, una delle costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II promulgata da Paolo VI esattamente sessanti anni fa, il 21 novembre 1964, il vicario generale e quello per la pastorale don Simone Sorbaioli e don Simone Pascarosa, nel presentare il percorso e il calendario giubilare diocesano degli eventi, il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli nell’annunciare le iniziative di carità per quest’Anno Santo e di Grazia, snocciolando i dati degli interventi per arginare territorialmente la povertà umana e materiale.
Molto partecipati i gruppi di riflessione sull’intervento della prof. Simona Segoloni dedicato al “Volto della Chiesa” nella Lumen Gentium.

Perugia – promuovere i valori della Giustizia Riparativa. Tre incontri organizzati dalla Caritas per favorire territorialmente l’adozione di programmi di intervento per «ripristinare giustizia»

Nell’ambito del progetto “Semi di Carità”, finanziato con fondi CEI 8xmille, è nato un ciclo di tre incontri promosso dalla Caritas diocesana di Perugia sul tema: “La Giustizia Riparativa e la prospettiva delle comunità locali: la matrice culturale e normativa alla base del paradigma”. Il primo, tenutosi il 22 novembre nel capoluogo umbro, presso la Segretaria dell’Ordine degli Avvocati, nell’ambito della Settimana internazionale “Restorative Justice” (17-23 novembre), ha avuto «l’obiettivo di promuovere i valori generativi della Giustizia Riparativa, favorendo e facilitando l’adozione di politiche e programmi di intervento da parte di attori chiave (policy maker e decision maker) che agevolino la riconciliazione e la riparazione del danno come parte integrante del processo di giustizia». A sottolinearlo è stato don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, precisando che «il paradigma riparativo non sostituisce il sistema di giustizia tradizionale ma lo integra, offrendo soluzioni, meno stigmatizzanti, che mirano a costruire relazioni e comunità più forti e resilienti».

All’incontro è intervenuta la presidente dello European Forum for Restorative Justice, Patrizia Patrizi, a cui sono seguiti momenti di confronto e dibattito con alcuni rappresentanti delle realtà territoriali impegnate su questo tema, «arricchendo ulteriormente – ha commentato il direttore della Caritas diocesana – il valore dell’iniziativa e offrire un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi».

La presidente Patrizi, a margine dell’incontro, commentando il tema della Settimana Restorative Justice 2024, “La promessa della Giustizia Riparativa in un mondo polarizzato”, ha detto: «Io credo che questo tema sia quello che maggiormente rappresenta il senso della Restorative Justice che non è qualcosa di applicato esclusivamente in ambito penale. La Giustizia Riparativa è un modo di vedere i rapporti fra le persone, quello che nella nostra vita quotidiana può avvenire. Può essere fatto un torto o essere subito, commettere un illecito trasgredendo una regola scolastica, del mondo del lavoro… Possono intervenire conflitti, danni che si generano da un torto, perché l’aspetto centrale per la Giustizia Riparativa è il danno, quelle che sono le conseguenze per le persone».

Quale è la risposta a questi conflitti, danni, illeciti? «Se nell’ottica più generale punitiva si viene puniti a scuola, come al lavoro, come nel penale…, per la Giustizia Riparativa – ha risposto la dott.ssa Patrizi – un torto, un illecito produce sofferenza alle persone e, quindi, l’obiettivo è quello di non allontanare chi ha commesso quel torto, ma far si che le persone possano, insieme, facilitate da qualcuno che consenta alle stesse di parlare liberamente, di trovare il modo per riparare le conseguenze di quello che è avvenuto».

«Io credo che le nostre comunità di vita – ha concluso la presidente Patrizi – hanno bisogno di questo a tutti i livelli. La comunità non è un’entità astratta, è fatta da ciascuno di noi e sarebbe importante ragionare sul fatto che un danno può avvenire, ma come possiamo ripararlo, come possiamo ripristinare giustizia?».

Seguiranno altri due incontri, in calendario, sempre a Perugia, il 4 e il 16 dicembre. Il primo, dal titolo “Il percorso rieducativo nell’esecuzione penale”, si terrà mercoledì 4 dicembre, alle ore 10, presso l’Auditorium Santa Cecilia (via Via Fratti 2). Interverranno il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Perugia Antonio Minchella e Marco Milella, docente presso l’Università degli Studi di Perugia e giudice onorario del Tribunale per i Minori di Perugia, cui seguiranno momenti di confronto e dibattito. Il secondo incontro si terrà lunedì 16 dicembre, alle ore 10.30, presso la sala “Don Giacomo Rossi” del “Villaggio della Carità” (via Montemalbe 1 – zona via Cortonese), e sarà di “restituzione finale” del progetto “Semi di Carità”. Si tratta, spiega Alfonso Dragone, referente dell’Area progetti e fundraising della Caritas diocesana, «della restituzione alla comunità locale dei risultati di questo progetto durato un anno, ma sarà anche l’occasione per annunciare la sua prosecuzione nel 2025».

«Un progetto – ha proseguito il dott. Dragone nel dare una breve anticipazione dei risultati – che ha permesso l’inserimento di due detenuti come operatori di due opere segno della Caritas diocesana, l’incontro con circa cento studenti di una scuola superiore, il percorso sia sulla Giustizia Riparativa che sulle misure alternative alle pene in comunità con insegnanti di religione, l’attività di sensibilizzazione-informazione di queste tematiche con i volontari dei centri di ascolto parrocchiali e interparrocchiali, in modo da determinare una capillarità e una cultura sulla Giustizia Riparativa a livello territoriale».

«Tutti incontri, come quello di oggi (22 novembre, n.d.r.), così come quello del prossimo 4 dicembre – ha concluso il responsabile Caritas d’area –, sono dedicati ai decisori politico-istituzionali affinché queste azioni diventino programmi concreti per raggiungere gli obiettivi della stessa Giustizia Riparativa».

a cura di Riccardo Liguori

Cattedrale Terni – celebrazione della Virgo Fidelis patrona dei Carabinieri

La celebrazione della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri, proclamata tale nel 1949 da papa Pio XI, è stata presieduta nella Cattedrale di Terni dal vescovo Francesco Soddu, il 21 novembre, alla presenza del colonnello Antonio De Rosa, comandante provinciale dei Carabinieri di Terni, degli altri ufficiali e rappresentanti dell’Arma locale, dell’associazione Carabinieri in congedo, del prefetto di Terni Antonietta Orlando, del questore Luigi Mangino, del Procuratore Andrea Claudiani, della presidente del consiglio comunale di Terni Sara Francescangeli, dei sindaci dei Comuni della provincia e delle altre autorità militari e civili. La messa è stata concelebrata dal don Giuseppe Zen e don Marco Castellani.
La festa della patrona dell’Arma dei Carabinieri, celebra l’affidamento dell’Arma alla Madonna “Virgo Fidelis”, ispirata alla fedeltà che è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri, che ha per motto “Nei secoli fedele”, ha ricordato il vescovo Soddu: “Accostando il vostro motto con la Santa Vergine, Virgo Fidelis, voi implorate dalla Madre di Dio un singolare ma anche familiare supporto nello svolgimento del vostro compito a servizio della collettività, per la difesa e la tutela dei cittadini, specialmente dei più fragili. Maria è beata, ossia felice della gioia di Dio, perché credendo all’adempimento della parola del Signore è rimasta fedele mediante l’assenso di tutta la sua vita. Essere fedeli, pertanto, significa fare della propria vita un capolavoro unico: rimanere fermi non soltanto alla parola data ma impastare la propria vita e renderla trasparenza dei valori e ideali per i quali ci si impegna. In questo senso la fedeltà si gioca a tutto tondo e durante l’intero arco della giornata e della vita, oltre gli orari di servizio.
In attesa dell’inaugurazione del Giubileo, guardiamo Maria, per essere come lei nel mondo tutti pellegrini di speranza; e voi in modo speciale, cari carabinieri, possiate sempre essere fedeli agli impegni che caratterizzano il vostro stato e la vostra divisa, per il bene di ciascuno, nelle varie missioni tutte improntate al perseguimento del giusto ordine e quindi della pace, nella edificazione del bene comune e della civiltà dell’amore”.
Al termine della celebrazione il colonnello De Rosa ha ricordato l’ “83° Anniversario della Battaglia di Culqualber”, avvenuta il 21 novembre 1941, in cui il 1° Battaglione Carabinieri Mobilitato cadde, quasi al completo, in Africa Orientale, ottenendo dall’avversario l’onore delle armi. Per quel fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. Quei Caduti sono andati a far parte della folta schiera di Carabinieri che, in pace ed in guerra, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.
E’ stata, infine, ricordata anche la “Giornata dell’Orfano” e la cerimonia si è conclusa con la preghiera del carabiniere.
OMELIA DEL VESCOVO SODDU

Gubbio – Caritas diocesana: c’è ancora bisogno di “Sostegno al futuro”

In occasione della veglia di preghiera di sabato scorso, per la Giornata mondiale dei poveri 2024, la Caritas diocesana di Gubbio ha deciso di rilanciare il progetto “Sostegno al futuro”. Una iniziativa che era nata per la Quaresima di carità 2023 per stare accanto ai minori e i giovani che vivono in condizione di fragilità a causa di problemi fisici o psicologici, di disagio economico o di marginalità sociale. Grazie ai fondi raccolti un anno e mezzo fa, è stato possibile mettere in atto 80 interventi per un budget complessivo di 17.500 euro. Gli ambiti interessati sono stati quello della salute fisica e psicologica, la frequenza di attività sportive, l’inserimento lavorativo, il supporto scolastico e la formazione.

“Via via ci siamo resi conto – spiega il direttore della Caritas diocesana eugubina, Luca Uccellani – della necessità di dare continuità agli interventi sulle fragilità di bambini e giovani, che erano aumentate durante la pandemia e che non sono diminuite con la fine dell’emergenza sanitaria e anzi continuano tuttora”.
Ecco perché, proprio in occasione della recente Giornata mondiale dei poveri, la Chiesa eugubina ha deciso di rilanciare la raccolta fondi del progetto “Sostegno al futuro”, con l’intento di offrire un aiuto concreto alle nuove generazioni, contribuendo a costruire una società più inclusiva e attenta alle difficoltà degli ultimi.

Come aiutare ancora bambini e ragazzi
Attraverso questa campagna, la Caritas di Gubbio si impegna a sostenere giovani, ragazzi e bambini, dando priorità proprio a coloro che più di tutti necessitano di accompagnamento e vicinanza. L’invito rivolto a tutti è di partecipare attivamente, offrendo il proprio contributo per rendere possibile questo importante progetto di solidarietà.
È possibile donare tramite bonifico bancario utilizzando l’Iban IT03W08731384800000000128111 e la causale che riporta proprio il nome della campagna “Sostegno al futuro”.
“Un piccolo gesto – è l’appello del direttore Caritas, Uccellani – può fare una grande differenza: insieme, è possibile costruire un futuro migliore per i più giovani e per chi vive situazioni di disagio”.

Il Beato Carlo Acutis santo il prossimo 27 aprile Campane a festa ad Assisi, il vescovo: “Una vera calamita per i giovani”

Campane a festa ad Assisi per l’annuncio della canonizzazione del Beato Carlo Acutis. Il Santo Padre lo ha detto nel corso dell’udienza generale di mercoledì, 20 novembre, annunciando che il giovane milanese, sepolto al Santuario della Spogliazione di Assisi, sarà elevato agli onori degli altari, durante il Giubileo degli adolescenti, che si svolge dal 25 al 27 aprile 2025. La messa presieduta dal Papa è prevista per domenica, 27 aprile alle ore 10.30, in Piazza San Pietro. “Assisi esulta – dichiara il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino – per questa importante notizia che ci consente di avviarci al giorno della canonizzazione del beato Carlo Acutis con tutto l’entusiasmo e la buona preparazione necessaria. Abbiamo già in programma alcuni momenti significativi di approfondimento, riflessione e coordinamento che ci vedranno impegnati in città, in tutta la diocesi, nella diocesi sorella di Foligno e nelle diocesi umbre. Sento questo momento come una grazia per la nostra Chiesa, la Chiesa italiana e del mondo intero. La Chiesa e specialmente i giovani – aggiunge monsignor Sorrentino – sentono Carlo come un raggio di luce, come lo sono stati Francesco e Chiara sulle cui orme egli è venuto a santificarsi e ora riposa. È stato davvero originale non fotocopia, ha voluto conformarsi pienamente a Gesù, ha voluto essere un sorriso di Dio e una calamita di santità per i giovani. Condividono la nostra gioia il papà Andrea, la mamma Antonia, la sorella Francesca e il fratello Michele. È bello che Carlo ci indichi la strada della famiglia come strada di santità. Ringraziamo Papa Francesco e ci prepariamo con gioia a questo momento”.

Assisi, centro propulsore dei luoghi della memoria

“Per una geografia della memoria, dall’accoglienza alla fraternità, un percorso per la pace” è il titolo dell’evento che si terrà sabato 30 novembre al Santuario della Spogliazione di Assisi e che prevede una serie di iniziative. Una giornata organizzata per fare rete tra i luoghi della Memoria, tra cui Assisi, Campagna (Salerno) e Padova che hanno brillato per avere salvato centinaia di vite umane durante gli anni delle persecuzioni razziali.

“Abbiamo pensato a questo importante momento di condivisione proprio qui ad Assisi – spiega Marina Rosati, ideatrice e curatrice del Museo della Memoria di Assisi, 1943-1944 – per parlare dell’accoglienza degli sfollati durante la Seconda Guerra mondiale e per ricordare le opere di bene di alcuni religiosi e laici che, nel periodo delle persecuzioni razziali, sono stati artefici di un’azione di accoglienza e salvataggio degli ebrei. Un incontro – ricorda Rosati – che fa seguito al convegno che si è tenuto ad agosto a Campagna, dove c’è stato uno dei campi di internamento degli ebrei più grandi d’Italia e dove si ricorda la straordinaria accoglienza di monsignor Giuseppe Maria Palatucci, vescovo francescano e del nipote, Giovanni, funzionario di polizia che a Fiume ha salvato tante vite umane e alle conferenze tenutesi a gennaio a Tonara, il paese di padre Michele Todde, francescano che fece parte della rete clandestina che salvò ad Assisi circa trecento ebrei. Proprio per mettere in rete queste straordinarie azioni abbiamo elaborato un progetto, intitolato ‘Per una geografia della memoria: Assisi centro propulsore e operativo di carità e pace nella chiesa’ che lanceremo in occasione di questo evento e che è il frutto della volontà di far conoscere esperienze positive in uno dei periodi più tragici della storia contemporanea che salvarono ebrei, soldati in fuga, internati militari e oppositori politici al regime. Molte di queste persone trovarono rifugio e protezione in Assisi, Roma, Campagna (Salerno), Padova e in tanti altri luoghi dove oggi va costituendosi una ricostruzione della Memoria di quegli eventi”.

Il vasto programma di iniziative che si terranno sabato 30 novembre prevede alle ore 10.30 nella Sala della Spogliazione i saluti istituzionali, gli interventi di monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno; monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano; Diego Magliano, responsabile della Confraternita Monte dei Morti di Campagna; Maria Elisabetta Monacchia, presidente del Rotary Club di Assisi; Salvatore Luongo, presidente del Rotary Club di Campagna Valle del Sele. Seguiranno le relazioni di padre Felice Autieri “Dall’accoglienza degli ebrei allo Spirito di Assisi”; di don Michele Di Martino “Oltre l’abito e la divisa, la storia di Campagna e gli esempi di mons. Giuseppe Maria e Giovanni Palatucci”; di padre Giorgio Laggioni “Padova e il coraggio del Venerabile padre Placido Cortese”. Nel pomeriggio, alle ore 16.30 un momento di dialogo tra monsignor Roberto Carboni, padre Felice Autieri e don Michelino Luisi sul tema “Padre Michele Todde, il frate dell’accoglienza”. Alle ore 17.30 la consegna ufficiale del “crogiuolo sardo” dedicato a padre Michele Todde, per il Giardino dei Giusti di Assisi. Infine, alle ore 18 la santa messa che verrà concelebrata nella chiesa di Santa Maria Maggiore.

Perugia – Assemblea diocesana “Il volto della Chiesa” sabato 23 novembre

Si svolgerà a Perugia, sabato 23 novembre (dalle ore 9 alle 12.30), presso la chiesa parrocchiale “Regina della Pace” in Santa Lucia, l’Assemblea diocesana dedicata a riscoprire “Il volto della Chiesa” che Concilio e Sinodo consegnano all’umanità.
Dopo le Assemblee diocesane di maggio e ottobre 2023, i referenti delle Unità pastorali, i rappresentanti di associazioni, gruppi e movimenti laicali e quanti vogliono vivere da “protagonisti-testimoni” il Vangelo nella vita quotidiana, essere “evangelizzatori-missionari” di se stessi e del prossimo dando il proprio contributo ad una Chiesa “in uscita”, si daranno appuntamento attorno al loro Pastore per ascoltare, dialogare, riflettere e condividere quanto è emerso anche dalla prima Assemblea sinodale della Chiesa italiana svoltasi a Roma dal 15 al 17 novembre.
L’incontro diocesano di sabato sarà la prima tappa di un percorso che avrà un secondo momento assembleare a giugno 2025. I lavori saranno aperti dal saluto dell’arcivescovo Ivan Maffeis e proseguiranno con la preghiera e meditazione del teologo don Alessio Fifi e l’intervento della prof.ssa Simona Segoloni sul “Volto della Chiesa” nella Lumen Gentium (Luce delle genti), una delle quattro costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II promulgata da Paolo VI il 21 novembre 1964, sessanta anni fa. Su quest’intervento i partecipanti daranno vita a dei gruppi di riflessione-approfondimento a cui seguirà la parola del vescovo Ivan sulla Lettera pastorale e il Giubileo della Speranza. Al termine la presentazione del percorso e calendario giubilare diocesano e il “pranzo insieme” in spirito di condivisione e fraternità.
Per partecipare all’Assemblea di sabato 23 novembre è necessario iscriversi sul portale della Diocesi

Locandina Assemblea diocesana 2024

La Ceu si congratula ed augura buon lavoro alla neo presidente della Regione Umbria Stefania Proietti

A nome dei Vescovi, il presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu) mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, si congratula con la neo presidente della Regione Stefania Proietti e con quanti sono stati chiamati dalla fiducia popolare a formare l’Assemblea Legislativa.

«Auguriamo agli eletti un buon lavoro nel governo della Regione – dichiara mons. Renato Boccardo –, che promuova il bene di tutti, con particolare attenzione alla vita, alla salute, alla famiglia, al lavoro e alla sfida educativa delle giovani generazioni, assicurando nel contempo un sostegno concreto alle fasce più deboli della società. Come sempre, la comunità cristiana – ispirandosi all’umanesimo dei Santi Benedetto e Francesco – rinnova la propria disponibilità a collaborare ad ogni buona iniziativa che metta al centro la persona e i suoi diritti fondamentali».

Perugia – giornata nazionale di preghiera per le vittime di abusi. Il richiamo dell’arcivescovo Ivan Maffeis alla «sacralità di ogni persona»

Nella IV Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi voluta da Papa Francesco, che la Chiesa in Italia celebra lunedì 18 novembre, l’arcivescovo Ivan Maffeis dedica a questa significativa Giornata la sua “cartolina-riflessione” di apertura della Newsletter diocesana.
«Gli abusi – scrive mons. Maffeis – avvengono perlopiù tra pareti di vita quotidiana e da parte di persone familiari o comunque vicine ai minori; quando si consumano nell’ambiente ecclesiale, deformano il volto della Chiesa, ne frantumano la credibilità, al pari del tentativo di minimizzare o di insabbiare, che permette così al male di dilagare.
Quanti sono segnati da ferite indelebili di rado cercano aiuto, vuoi per vergogna, per senso di colpa, per paura di non essere creduti».

Mons. Maffeis, che dallo scorso 4 novembre è il nuovo vescovo delegato dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu) per il Servizio regionale tutela minori e persone vulnerabili, richiamandosi al tema della Giornata 2024, “Ritessere la fiducia”, precisa che «è un compito affidato al filo sottile dell’ascolto delle vittime, della prossimità e della cura; al filo robusto della verità e della giustizia; a quello che intreccia prevenzione e protezione per relazioni e luoghi rispettosi della sacralità di ogni persona».