nella concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio.
Il presule:
«La situazione drammatica in cui ci troviamo, e che coinvolge tutto il mondo, chiede a noi credenti, attraverso la voce del Santo Padre Francesco, di dedicare 24 ore di intensa preghiera a Dio Padre». Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell’omelia della celebrazione eucaristica delle “24 Ore per il Signore” di domenica 14 marzo, nella concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio di Città della Pieve presieduta insieme all’arciprete don Simone Sorbaioli, che ha spiegato il significato di questa giornata di preghiera ai fedeli convenuti nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19.
Questa giornata di particolare raccoglimento spirituale, ha proseguito il cardinale, «è il motivo della mia presenza insieme a voi, insieme alla gioia di aver conferito il ministero dell’accolitato al carissimo Claudio Farina, uno dei nostri giovani che frequentano il Seminario regionale di Assisi. Tutti insieme imploriamo, fiduciosi, Dio, Padre di misericordia, affinché ci protegga e ci liberi da ogni male e ci aiuti in questa interminabile pandemia».
Pregare per alleviare le criticità. «Vogliamo pregare, oltre che per i malati – ha detto il presule –, per coloro che li assistono, per i loro familiari e per quanti sono colpiti dalle varie criticità di questo periodo, che, oltre all’aspetto sanitario, riguardano anche la situazione del mondo del lavoro e della scuola per quanto concerne ragazzi e giovani. E infine vogliamo ringraziare il Signore per tutti coloro che, a livello di Caritas e di volontariato, si stanno prodigando con generosità e competenza».
Appello alla politica regionale e nazionale. «Chiediamo con tutte le nostre forze alla politica regionale e nazionale – ha evidenziato Bassetti – di accelerare il più possibile i processi decisionali circa i vaccini per una loro rapida somministrazione, soprattutto agli anziani e ai soggetti fragili».
Ambienti parrocchiali per le vaccinazioni. Il cardinale Bassetti, in qualità di presidente della Cei, nei giorni scorsi, dopo essersi consultato con i vescovi, ha dato indicazione di mettere a disposizione per le attività di vaccinazione gli ambienti parrocchiali e di comunità religiose non riservati alla preghiera e al culto.
Nessun Paese venga escluso dalla vaccinazione. «Quella della vaccinazione, a livello mondiale – ha concluso il cardinale –, è l’unico modo di risollevarsi da questa peste che sta colpendo il mondo. Se rimanessero zone di ombra sul pianeta circa la somministrazione del vaccino, con la velocità che questo virus ha di colpire, di trasformarsi e di propagarsi, rimarremmo tutti sotto l’incubo che possano susseguirsi altre fasi di epidemia».