Città di Castello – ingresso del vescovo Luciano Paolucci Bedini e passaggio del pastorale con il vescovo Domenico Cancian

Sabato 18 giugno ha fatto l’ingresso ufficiale nella Diocesi di Città di Castello il vescovo Luciano Paolucci Bedini, che d’ora in poi terrà uniti “in persona episcopi” i territori della chiesa di Gubbio e Città di Castello. La giornata è cominciata intorno alle 16.30 nel Santuario della Madonna delle Grazie, venerata come la “patrona di Città di Castello” dal 1783. E’ stata la prima chiesa visitata dal nuovo vescovo.
Dopo un’intima preghiera di fronte all’immagine sacra della Madonna il presule – percorrendo a piedi via XI settembre, via Angeloni, piazza Matteotti e Corso Cavour, ha raggiunto piazza Gabriotti, precisamente davanti al Palazzo comunale, dove ad attenderlo c’erano tutti i sindaci della Diocesi, compreso quello di Gubbio.
Dentro un Duomo stracolmo è poi avvenuto l’atteso passaggio del pastorale, lo stesso appartenuto al vescovo Cesare Pagani (il primo presule che nel 1972 resse entrambe le Diocesi) e al compianto monsignor Ivo Baldi Gaburri. Un passaggio di consegne, quello da Cancian a Paolucci Bedini, che l’attuale amministratore apostolico ha fatto “con grande stima, fiducia e profonda amicizia” nei confronti del nuovo arrivato. “Il pellegrinaggio che abbiamo fatto insieme, eugubini e tifernati in questi tre giorni – ha aggiunto Cancian – è stato un bel segno di come si può camminare insieme nella gioia della comunione fraterna che unisce persone diverse nella volontà del Signore. In questo momento voglio abbracciare con gratitudine ogni Tifernate, specialmente le persone malate, i poveri, i giovani e le famiglie”.
Il saluto del vescovo Cancian: “Eccellenza Rev.ma Mons. Luciano Paolucci Bedini, carissimo fratello vescovo, ti saluto e ti accolgo con tanta gioia nella stupenda cattedrale di Città di Castello (recentemente restaurata) dove Papa Francesco ti ha chiesto di succedermi come pastore, unendo nella tua persona le diocesi di Città di Castello e di Gubbio. Dopo 15 anni dalla mia nomina a vescovo della Chiesa tifernate, con grande stima, fiducia e profonda amicizia, oggi nella solennità del Corpus Domini, ti consegno il pastorale con il quale salirai nella cattedra di San Florido. L’abbraccio fraterno che ci daremo sarà il segno del profondo legame effettivo ed affettivo della continuità del ministero apostolico in Cristo, buon Pastore. A nome di tutta la Chiesa ti ringrazio e benedico per avere obbedito al Signore con umiltà e generosità. Il pellegrinaggio che abbiamo fatto insieme, eugubini e tifernati in questi tre giorni, guidati da te vescovo entrante e in parte da me vescovo uscente, è stato un bel segno di come si può camminare insieme nella gioia della comunione fraterna che unisce persone diverse nella volontà del Signore, nostra pace. Un segno che, Dio lo voglia, preannuncia la bellezza della comunione delle due Chiese. A tuo incoraggiamento posso testimoniare che in questa Chiesa abbiamo cercato sacerdoti, diaconi, religiosi/e, laici, di mettere in atto molteplici iniziative pastorali che ci hanno fatto crescere. E ciò con il coinvolgimento delle istituzioni e delle amministrazioni comunali che ringrazio. Con i sindaci vi è stata proficua collaborazione in ordine al bene comune, specie nelle emergenze. Tra le Lettere pastorali che ho scritto voglio ricordare la prima, che faceva chiaro riferimento al mio motto episcopale: “Rimanete nel mio amore. Amatevi come io vi ho amato”. E l’ultima: “Io sono con voi tutti i giorni”. Tra i momenti più significativi cito le due visite pastorali, l’ordinazione episcopale di don Nazzareno, la canonizzazione di Santa Margherita, il giubileo della misericordia. Un commosso ringraziamento al Signore e alla Chiesa Tifernate per il bene che insieme abbiamo potuto compiere. In questo momento voglio abbracciare con gratitudine ogni Tifernate, specialmente le persone malate, i poveri, i giovani e le famiglie. L’Amore misericordioso perdoni le nostre debolezze e miserie; accompagni ciascuno di noi a vivere nel modo migliore la propria vocazione e missione. Sicuri che la Chiesa è nelle mani del buon Pastore Gesù e del Padre misericordioso, credendo nella grazia della successione apostolica, chiedo a te Luciano, al cardinale Gualtiero Bassetti, all’arcivescovo Renato Boccardo, presidente della CEU, al vescovo tifernate don Nazzareno e ai vescovi presenti, che ringrazio di cuore per la loro partecipazione, di benedire questa Chiesa chiamata a vivere in comunione con la Chiesa di Gubbio. Il Signore, al quale eleviamo il canto di lode, ti accompagni, vescovo Luciano, e renda fecondo il tuo ministero episcopale! “Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi, nutrici e difendici, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo!” La Madonna delle grazie, protettrice della città, ti custodisca!

+ Padre Domenico Cancian
Amministratore apostolico