È tornato alla Casa del Padre Papa Francesco. Il ricordo dei Vescovi dell’Umbria

I Vescovi umbri hanno appreso con tristezza la morte del Sommo Pontefice Francesco. Ricordano con immensa gratitudine gli anni di ministero petrino (2013-2025) nei quali ha servito il Vangelo e la Chiesa senza risparmiarsi, con dedizione e semplicità, con saggezza e prossimità, con misericordia e speranza. In modo particolare i Vescovi fanno grata memoria dell’ultima Visita ad limina Apostolorum con Papa Francesco nel marzo 2024: un incontro familiare, non formale, di condivisione su vari temi ecclesiali. E poi, le varie visite del Papa in Umbria: da quelle ufficiali ad Assisi e Santa Maria degli Angeli a quelle informali al monastero di Vallegloria a Spello e al Protomonastero di Assisi, senza dimenticare la vicinanza ai terremotati con la visita a S. Pellegrino di Norcia il 4 ottobre 2016. I Vescovi, infine, elevano preghiere al Signore misericordioso affinché, per l’intercessione dei Santi Benedetto da Norcia, Francesco e Chiara d’Assisi, Angela da Foligno e Rita da Cascia, e dei beati Carlo Acutis e madre Speranza, lo accolga nella Gerusalemme celeste.

Diocesi di Perugia-Città della Pieve
Il commento dell’arcivescovo Ivan Maffeis. Messe in suffragio del Santo Padre in tutte le chiese della Diocesi.
«E’ rimasto al suo posto fino all’ultimo giorno. E’ rimasto al suo posto testimoniando la gioia del Vangelo e la vita di fraternità che ne sgorga. La sua parola, i suoi segni, la sua vicinanza ai poveri – fino alla visita ai carcerati di pochi giorni fa, Giovedì Santo – restano per tutti un forte richiamo: una Chiesa che sappia andare incontro ad ogni persona con la disponibilità ad accoglie sofferenze ed attese e a donare la speranza cristiana». Così l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Ivan Maffeis nell’apprendere la notizia della morte di Papa Francesco, disponendo che alle ore 11 di oggi, Lunedì dell’Angelo, 21 aprile, le campane delle chiese dell’Arcidiocesi suonino a morto e domani, 22 aprile, vangano celebrate in tutte le parrocchie una S. Messa in suffragio del Papa. Lo stesso arcivescovo Maffeis, sempre domani 22 aprile, alle ore 18, presiederà la celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia.
L’intervista del TG1 RAI all’arcivescovo Ivan durante lo speciale per la morte del Papa di lunedì 21 aprile 2025

Diocesi di Spoleto-Norcia
L’Arcivescovo Boccardo, presidente della Ceu, ha appreso della morte del Papa mentre saliva pellegrino, a piedi, da Crocemarroggia al Santuario della Madonna di Panico con un nutrito gruppo di fedeli della Pievania di San Giovanni Battista. Giunti al Santuario, è stata celebrata la Messa e si è pregato per Papa Francesco affinché il Signore lo ricompensi dei doni promessi ai suoi servi fedeli.
Domani sera, martedì 22 aprile, alle ore 18.30, l’Arcivescovo celebrerà in Cattedrale la Messa solenne in suffragio di Papa Francesco. Sono invitate tutte le Pievanie. Nel pomeriggio sono sospese le Messe su tutto il territorio diocesano.

Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno
Mons. Domenico Sorrentino: “La notizia della morte di papa Francesco ha scioccato anche noi, come tutto il popolo di Dio. Avendolo visto in queste ultime settimane addirittura farsi fisicamente presente, nonostante la convalescenza, eravamo fiduciosi che lo avremmo visto domenica prossima in piazza San Pietro per la canonizzazione del beato Carlo. Oggi, pur nella certezza della vita eterna e nella gioia della Pasqua, uniamo le nostre lacrime a quelle di tutta la Chiesa. Papa Francesco aveva davvero il volto e il cuore di un papà. Così lo sentivano soprattutto i più semplici, i poveri, ai quali egli dedicava tante premure. Anche guardando ad essi aveva preso il nome del nostro Francesco d’Assisi, il “Poverello”, ed è rimasto coerente con questa scelta programmatica. Ce l’ha illustrata in tutti i modi. Non possiamo dimenticare quanto ci consegnò nella sua prima visita a questa Città nel 2013. Gesti indimenticabili e profetici: volle iniziare con i disabili dell’Istituto Serafico, volle mangiare con i poveri, venne alla Sala della Spogliazione per spiegare – mi disse – come la “Chiesa si deve spogliare”. Di lì in poi una serie di altre visite di non minore impatto: il 4 agosto 2016 a Santa Maria degli Angeli per l’VIII centenario del Perdono di Assisi, il 20 settembre dello stesso anno alla Basilica di San Francesco per la commemorazione dello “spirito di Assisi” inaugurato nel 1986 ad Assisi da Giovanni Paolo II con la convocazione dei leaders cristiani e di tutte le religioni in preghiera per la pace. Il 3 ottobre 2020 venne a firmare sulla tomba di san Francesco l’enciclica “Fratelli tutti”. Nel novembre 2021 torna per la giornata mondiale dei poveri. E come dimenticare il filo d’oro tutto francescano, intonato al Cantico di frate Sole, dell’enciclica Laudato si’? E’ poi tornato nel settembre 2024 per firmare il patto con i giovani di Economy of Francesco, il movimento da lui suscitato per il rinnovamento dell’economia a vantaggio dei più poveri.
Assisi non poteva non sentire un particolare affetto per lui, e lo ha sentito. Per questo anche la sua dipartita ci vede profondamente addolorati.
La Città in questi giorni è gremita di pellegrini. Sono venuti per l’alleluia pasquale, ora si sono velati di mestizia. Con tutti i cristiani, residenti e pellegrini, facciamo coro di preghiera e di sentimenti, esprimendo il nostro cordoglio, ma soprattutto rinnovando la nostra speranza “Cristo è risorto!”. Ad Assisi, non possiamo dimenticare che Francesco nel Cantico parla di “sorella morte”. Sentimenti che salgono da entrambe le Chiese particolari affidate alle mie cure, quella di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e quella di Foligno. Tanti devoti sono giunti ad Assisi in vista della canonizzazione. Il Signore ci ha costretti a un aggiustamento di rotta, nella sicurezza tuttavia che il traguardo rimane vicino. Riecheggia nel cuore specialmente l’ultimo messaggio papale Urbi et Orbi. Francesco si è speso fino all’ultimo respiro per invocare pace sul nostro mondo ferito. Avevo chiesto la sua benedizione, che non ha fatto in tempo ad arrivare, sulla nostra lettera mensile di invito ai cristiani ed anche ai credenti di altre religioni, per invitarli a pregare, proprio il giorno 27 aprile, per tutti i popoli in guerra, con un focus sul Myanmar. Confidavo al papa nel mio scritto l’impressione che anche tramite il prossimo santo, Carlo Acutis, ci arrivasse un segno dal cielo, dato che il miracolo di guarigione esaminato ed accolto per la canonizzazione è avvenuto per una ragazza della Costa Rica, l’unico paese – o uno dei pochissimi paesi al mondo – che ha rinunciato ad avere un esercito. Dal cielo papa Francesco ci aiuterà a perseguire ancora questo grande obiettivo di un mondo, nel quale si realizzi la profezia di Isaia: “un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra” (Is. 2,4). Un grande sogno di pace”. Il Vescovo invita tutti a recitare il Regina cieli in Chiesa per il Papa il 21 aprile alle ore 12 che presiederà nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione. Mentre alle ore 21 del 21 aprile ci sarà il rosario nella Cattedrale di San Rufino e nelle basiliche papali di San Francesco e di S. Maria degli Angeli in Assisi.

Diocesi di Terni-Narni-Amelia
Lunedì 21 aprile alle ore 21.00 la comunità diocesana di Terni-Narni-Amelia, sacerdoti, associazioni, movimenti e fedeli si ritroveranno nella cattedrale a Terni per pregare per Papa Francesco tornato questa mattina alla Casa del Padre e affidarlo alla Sua Misericordia.
Il pensiero del vescovo Soddu: “Un Papa che era visibilmente sofferente, ma la notizia della morte arriva comunque improvvisa e scuote ogni persona, in modo particolare coloro che cha chiamato a collaborare ed essere presenza fattiva della chiesa universale nella porzione del popolo di Dio che ci è stata affidata e parlo della chiesa di Terni-Narni-Amelia che si stringe alla chiesa universale per la preghiera affinche il Santo Padre sia accolto in paradiso come merita da Lazzaro, come i tanti lazzari che ha cercato di accogliere nella sua vita e a tutti ha trasmesso questa volontà di essere vicini a qualsiasi povero”.

Diocesi di Gubbio e Città di Castello
Il vescovo Luciano Paolucci Bedini: “La scomparsa improvvisa del Santo Padre Francesco rattrista profondamente i nostri cuori e ci invita alla preghiera unanime per la sua persona. Siamo grati al Signore per quanto ha donato alla sua Chiesa attraverso il ministero di questo Papa. Fino all’ultimo è voluto rimanere in mezzo al popolo che Dio gli aveva affidato, dandoci un esempio di dedizione pastorale e di amore paterno. Ha guidato la Chiesa ad entrare in una nuova epoca, additando a tutti i fedeli cristiani lo stile e la passione con cui siamo chiamati ad annunciare il Vangelo in questo tempo. Lo affidiamo alle braccia misericordiose del Padre che tanto ha voluto indicare ad ogni uomo come il porto sicuro di ogni nostro cammino. Grazie Papa Francesco, riposa in pace. Invito le comunità a riunirsi in questi giorni per un momento di preghiera comune in suffragio del Santo Padre Francesco, così come ciascuno può fare in semplicità nella propria casa, con i suoi familiari, amici e conoscenti”.

Diocesi di Orvieto- Todi
Il Vescovo Gualtiero Sigismondi, che ha appreso la notizia al termine della Santa Messa celebrata nella Casa di Reclusione di Orvieto, ha affermato: «Con la morte di Papa Francesco il mondo perde la voce profetica più limpida sulla pace. La Chiesa, con la sua scomparsa, perde chi le ha ricordato che “ogni autorità cresce solo nella prossimità”».
Il Vescovo Gualtiero presiederà la Santa Messa in Cattedrale, oggi alle ore 18:00, in suffragio del Santo Padre.
Invita, inoltre, tutte le Comunità Parrocchiali della Diocesi a promuovere momenti di preghiera per affidare Papa Francesco alla misericordia del Signore.