Grande emozione per l’arrivo di Papa Francesco ad Assisi per The Economy of Francesco, accolto nel piazzale antistante il Lyrick di Assisi dagli alunni delle scuole della città con cui si è intrattenuto e che ha benedetto prima di essere salutato dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino e cinque giovani (dei cinque continenti) in rappresentanza dei giovani partecipanti all’evento: Agustina Brizuela (Argentina), Sohan Francis Patrick (Sri Lanka), Maria Jordet, Norvegia, Sadia Mariano (Mozambico) e Brandon Kengmana (Nuova Zelanda) in rappresentanza della comunità di The Economy of Francesco.
A seguire, il Santo Padre ha salutato il cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (il Dicastero patrocina l’organizzazione di EoF); suor Alessandra Smerilli (Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale), il cardinale Gualtiero Bassetti, il vescovo di Perugia-Citta della Pieve, monsignor Ivan Maffeis, Donatella Tesei, presidente Regione Umbria; Armando Gradone, Prefetto di Perugia, Stefania Proietti, sindaco di Assisi, Cristian Betti, vice presidente della Provincia di Perugia; i due membri del Comitato Organizzatore dell’Evento: Luigino Bruni (economista, direttore scientifico di EoF); Francesca di Maolo (Presidente Istituto Serafico); e i rappresentanti delle Famiglie Francescane di Assisi, della Pro Civitate Christiana, della Fondazione del Santuario della Spogliazione e altri membri dello staff organizzatore.
Il Santo Padre ha successivamente raggiunto il palco per l’incontro con i giovani, apertosi con un momento artistico-teatrale animato dal gruppo musicale Nyado con sul palco delle delegazioni di giovani: si tratta Egide, Rwanda; Thomas , Taiwan, insieme a Magali (Argentina), Viory (Filippine), Matheus (Portogallo) e Tommaso (Italia); Olena – (Ucraina) accompagnata da Jenvieve (Siria); una ragazza afghana accompagnata da Noluthando, Serena; Francesco accompagnato da Vittoria, Lilly, Raissa; Giovani indigeni – Barbara e Elis (Brasile), accompagnato da Hilu (Perù), Samuel (Kenya); Rebecca (Costa D’Avorio), Javier (Spagna) accompagnato da Antonia (Croazia), Andrei (Brasile) e Mateusz (Polonia); ed Erjon accompagnato da Alba e Andrea.
Sono seguite le testimonianze di Serena Ionta, studentessa di dottorato in Economia (Italia), Facundo Pascutto, del progetto «Cien Asís» (Argentina), Henri Totin, direttore esecutivo di Jevev (Benin), Lilly Ralyn Satidtanasarn, attivista per l’ambiente (Thailandia), Samuel Lekato, economista (Kenya), una attivista per i diritti delle donne (Afghanistan), Mateusz Ciasnocha, contadino e co-fondatore delle Farm di Francesco (Polonia) e Andrea, giovane detenuto e studente di Fisica che ha parlato del valore del lavoro nella sua vita all’interno dell’istituto di pena. Poi il discorso del Santo Padre e alle 11.30, al termine dell’incontro, la firma del Patto di Francesco con i giovani che comprende anche i dodici impegni elaborati al termine di venerdì, giornata di lavoro nei villaggi. Poi il Santo Padre ha raggiunto il piazzale dove è atterrato l’elicottero e, dopo aver salutato le tante persone e i bimbi che lo attendevano, è poi decollato alla volta del Vaticano.
IL TESTO DEL DOCUMENTO
Noi, giovani economisti, imprenditori, changemakers,
chiamati qui ad Assisi da ogni parte del mondo,
consapevoli della responsabilità che grava sulla nostra generazione,
ci impegniamo ora, singolarmente e tutti insieme,
a spendere la nostra vita affinché l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del
Vangelo. Quindi:
un’economia di pace e non di guerra,
un’economia che contrasta la proliferazione delle armi, specie le più distruttive,
un’economia che si prende cura del creato e non lo depreda,
un’economia a servizio della persona, della famiglia e della vita, rispettosa di ogni donna, uomo,
bambino, anziano e soprattutto dei più fragili e vulnerabili,
un’economia dove la cura sostituisce lo scarto e l’indifferenza,
un’economia che non lascia indietro nessuno, per costruire una società in cui le pietre scartate dalla
mentalità dominante diventano pietre angolari,
un’economia che riconosce e tutela il lavoro dignitoso e sicuro per tutti, in particolare per le donne,
un’economia dove la finanza è amica e alleata dell’economia reale e del lavoro e non contro di essi,
un’economia che sa valorizzare e custodire le culture e le tradizioni dei popoli, tutte le specie
viventi e le risorse naturali della Terra,
un’economia che combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le diseguaglianze e sa dire, con
Gesù e con Francesco, “beati i poveri”,
un’economia guidata dall’etica della persona e aperta alla trascendenza,
un’economia che crea ricchezza per tutti, che genera gioia e non solo benessere perché una felicità
non condivisa è troppo poco.
Noi in questa economia crediamo. Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo. E alcuni di
noi, in mattine particolarmente luminose, hanno già intravisto l’inizio della terra promessa.
Assisi, 24 settembre 2022
Le economiste, gli economisti, le imprenditrici, gli imprenditori, le e i changemakers, le
studentesse, gli studenti, le lavoratrici, i lavoratori