Emergenza in Europa: un ponte tra Gubbio e l’Ucraina grazie a Caritas e privati

In questi giorni, la Caritas diocesana di Gubbio sta operando in vari modi per dare un aiuto di fronte all’emergenza provocata dalla crisi bellica in Ucraina. È iniziato il censimento delle strutture e delle abitazioni private disponibili ad accogliere i profughi in fuga dal paese in guerra.
Sono già una cinquantina i posti offerti da famiglie della diocesi che hanno dato la loro disponibilità a ospitare i civili e le famiglie in fuga, dall’Ucraina, una trentina i posti a disposizione in case parrocchiali e conventi, circa venti quelli offerti dall’agriturismo Alcatraz, sulle colline tra Gubbio e Perugia. Disponibilità ad accogliere che crescono ora dopo ora e che la Caritas diocesana sta raccogliendo in coordinamento con le altre Caritas dell’Umbria e con le istituzioni civili che si stanno preparando a far fronte ad un vero e proprio esodo.
Continuano poi le raccolte spontanee di vestiario, alimenti e medicinali che – ormai quasi ogni giorno – da Gubbio raggiungono le frontiere ucraine, in particolare lungo i confini con Polonia e Romania. Anche in questo caso, spesso sono coinvolte sia la Caritas diocesana, sia parrocchie e conventi eugubini, come centri di raccolta dei materiali o per altro supporto logistico.
Anche la Chiesa eugubina aderisce alla colletta nazionale “Pro Ucraina” fissata dalla Conferenza episcopale italiana e da Caritas italiana per il 20 marzo, terza domenica di Quaresima. In ogni parrocchia sarà possibile donare fondi per contribuire ai bisogni degli sfollati ucraini, che ogni giorno aumentano di numero con il perdurare della crisi bellica.
Per organizzare e sostenere gli aiuti, in linea con le indicazioni dei Vescovi italiani e umbri, la Caritas eugubina dà come riferimento per la raccolta fondi il conto corrente di Caritas italiana: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban IT24C0501803200 000013331111 (causale “Europa/Ucraina”).
Per iniziative più locali – specie in vista di micro-progetti e necessità di accoglienza sul territorio – può essere utilizzato anche il conto corrente di Diocesi di Gubbio Caritas: Banca Monte dei Paschi di Siena, Filiale di Gubbio – Iban IT21R0103038480 000063165776 (causale “Emergenza Ucraina”).

Il settimanale La Voce racconta il viaggio di Alessio, Francesco e Sara

Nel numero in diffusione questa settimana, il settimanale La Voce racconta l’esperienza dei tre eugubini che hanno raggiunto il confine tra Polonia e Ucraina per portare gli aiuti raccolti sul territorio…

Nei loro occhi si riflettono ancora la paura e la disperazione che hanno visto nei volti di chi cerca di fuggire dall’Ucraina, in particolare donne, bambini e anziani. Alessio Barbetti, Francesco Capannelli e Sara Fioriti – nello scorso fine settimana – hanno lasciato da parte il loro lavoro e le consuetudini della quotidianità per farsi strumento della solidarietà eugubina di fronte a questa nuova emergenza umanitaria.
Insieme ad altri due uomini, un ucraino e un rumeno, hanno messo in strada un piccolo convoglio di tre mezzi, per portare medicinali, generi alimentari e abbigliamento verso le frontiere del paese invaso dall’esercito russo e martoriato dalla guerra.
Nei giorni scorsi, fin dai primi giorni del conflitto scoppiato nel cuore dell’Europa, molti eugubini avevano cominciato a raccogliere farmaci e vestiario da spedire verso l’Ucraina. Il monastero di San Marziale e le Sorelle del piccolo testamento di san Francesco erano il punto di riferimento per la raccolta di materiali e aiuti economici. Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso la partenza e poi circa venti ore di viaggio fino al confine tra Polonia e Ucraina. Uno dei mezzi in strada – guidato da Alessio, Francesco e Sara – è un furgone della Caritas diocesana riempito di medicinali, regalati o acquistati grazie ai fondi donati dagli eugubini.
La piccola carovana della solidarietà arriva in Polonia e, quasi sul confine con l’Ucraina, cede il carico a un uomo venuto apposta a ritirarlo dalla vicina Leopoli, a ovest del paese sotto assedio. Troppo pericoloso e rischioso avventurarsi verso i centri abitati dell’Ucraina, lungo strade spesso interrotte da controlli di polizia e check-point militari. Qualche ora di sonno nel furgone – nella notte tra sabato e domenica – e poi i tre eugubini raggiungono uno dei più noti campi di raccolta dei profughi tra Polonia e Ucraina. Si tratta del centro commerciale di Korczowa, trasformato in un enorme quartiere di accoglienza, rifugio e smistamento degli sfollati.
“Ci hanno detto – spiegano Alessio, Francesco e Sara – che in quel momento erano presenti tra gli 8 e i 10 mila ucraini in fuga. Noi volevamo aiutare qualcuno a raggiungere l’Italia, visto che i nostri mezzi erano ormai vuoti dopo aver trasportato gli aiuti partiti da Gubbio”.
E così, nel giro di mezz’ora circa, salgono una signora sola di 80 anni, un ragazzo di 14 anni e sua madre di 49, che ha lasciato un altro figlio di 19 anni in Ucraina. Non dormivano da tre giorni, scappati dalla loro casa solo con una busta di plastica. Altre venti ore per tornare in Umbria e accompagnare la signora più anziana a Umbertide e mamma e figlio da alcuni parenti a Pescara.
“Un’esperienza incredibile – il commento di Francesco e di Alessio e Sara, marito e moglie – che ci ha segnato profondamente. Ora ci chiediamo come poter dare continuità a questo ‘ponte’ di solidarietà che si è aperto. Non possiamo abbandonarli così, dobbiamo darci da fare”.