Domenica 23 agosto 2020 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha celebrato la Messa a Castelluccio di Norcia, nella piccola edicola situata nel mezzo del Pian Grande, a ridosso del bosco di conifere a forma d’Italia. In questo luogo di culto, alle pendici del Poggio di Croce, trovavano riparo i pastori durante i temporali. Col Presule ha concelebrato il parroco in solido di Norcia don Davide Tononi. Era presente il vice sindaco della Città di S. Benedetto Giuliano Boccanera, il presidente della Comunanza Agraria di Castelluccio, i membri della Confraternita del Santissimo Sacramento del paese, diverse persone originarie del luogo ma che vivono altrove. Una celebrazione semplice e familiare che si è tenuta alla vigilia del quarto anniversario del terremoto (24 agosto 2016) che distrusse il Centro Italia, provocando anche la morte di 299 persone. Durante la Messa si è pregato per Papa Francesco che in questi anni, più volte e in più modi, è stato vicino ai terremotati, non ultimo nell’Angelus di domenica 23 agosto dove ha chiesto di accelerare la ricostruzione. «La costante prossimità del Papa – afferma mons. Boccardo – è un grande incoraggiamento per tutti noi chiamati, a livelli diversi, a riedificare le comunità ferite dal sisma, sia materialmente che moralmente». Nel corso della celebrazione, poi, l’Arcivescovo ha ricordato i familiari defunti delle persone presenti.
«Vedere ancora così Castelluccio di Norcia – ha detto il Presule – ci riporta necessariamente alle scosse dell’estate e dell’autunno del 2016, ma soprattutto ci riporta al dolore, alla sofferenza e all’amarezza di tante popolazioni che dopo quattro anni ancora non possono ritornare nelle loro case. L’abbiamo detto tante volte e non ci stanchiamo di ripeterlo: la casa è un diritto e lo Stato non può per ragioni burocratiche privare di un diritto fondamentale tutte queste persone. C’è una responsabilità grave – ha proseguito mons. Boccardo – che incombe su tutti coloro che hanno il dovere di custodire, di promuovere e di sostenere il bene pubblico. Per questo il nostro primo pensiero va a tutte quelle persone e famiglie che ancora sono costrette a vivere lontano dalle loro case, dai luoghi dei loro affetti e dei loro ricordi. Un appello accorato lo voglio rivolgere a tutti coloro che ci governano ai vari livelli: non ci dimenticate. Tante volte ci è stato detto “non vi dimenticheremo”. Abbiamo visto come da altre parti si è riusciti anche a ricostruire opere ardite. E noi qui dopo quattro anni abbiamo ancora le macerie. Da queste macerie – ha detto ancora il Presidente della Conferenza episcopale umbra – vogliamo raccogliere quel grido che tocca il cuore e la coscienza di tutti: non perdiamo la speranza. Nonostante si faccia di tutto per rubarcela, noi non vogliamo perdere quella determinazione per guardare avanti con fiducia. Le nuove ordinanze emanate l’altro giorno dal Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini – ha concluso mons. Boccardo – le vogliamo cogliere come un segno positivo che ci permette di essere tenaci, cioè di non scappare ma di rimanere qui con forza e con determinazione».
Al termine della Messa l’Arcivescovo ha rassicurato gli abitanti di Castelluccio: «Il progetto per la struttura che fungerà da chiesa è pronto, stiamo attendendo le ultime autorizzazioni».
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