Ordinazione e ingresso del vescovo mons. Francesco Antonio Soddu. “Nasco qui vescovo, accoglietemi e sentitemi uno di voi, fratello, amico e per grazia di Dio anche padre”

Nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Terni, questa mattina 5 gennaio 2022, mons. Francesco Antonio Soddu è stato ordinato vescovo ed ha preso possesso della Diocesi di Terni-Narni-Amelia.
Un lungo applauso da parte dei pochi presenti a causa delle restrizioni per la pandemia, ha salutato con gioia il suo novantatreesimo Pastore.
A presiedere la solenne concelebrazione eucaristica è stato il vescovo uscente mons. Giuseppe Piemontese e concelebranti l’arcivescovo di Sassari mons. Gian Franco Saba e il segretario generale della Cei mons. Stefano Russo.
Hanno preso parte al solenne rito due cardinali: Francesco Montenegro arcivescovo emerito di Agrigento ed Enrico Feroci già direttore di Caritas Roma. Inoltre, erano presenti 33 vescovi provenienti, oltre che dall’Umbria, dalla Sardegna (regione di origine di mons. Soddu), dalla Puglia, dalla Calabria, dall’Emila Romagna, dall’Abruzzo, dalle Marche, dal Lazio, dal Friuli, dal Vaticano. Erano presenti anche l’Esarca Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia, mons. Dionisio Lachovicz, il sacerdote ortodosso romeno di Terni padre Vasile Andreca e il pastore valdese della comunità ternana Pawel Gajewski.
Hanno partecipato alla liturgia le autorità civili e militari del territorio tra cui il prefetto Dario Emilio Sensi, il questore Bruno Failla, la senatrice Valeria Alessandrini, l’assessore regionale alla Cultura e Istruzione Paola Agabiti, la presidente della provincia di Terni Laura Pernazza, il sindaco di Terni Leonardo Latini e i sindaci dei comuni della diocesi.
Ha animato la liturgia la corale della Diocesi diretta da don Sergio Rossini.

Il vescovo Piemontese, nell’omelia, si è rivolto con queste parole al suo successore: «Simbolicamente ti consegno una Chiesa acquistata dal sangue di Cristo e nel passato guidata e custodita da innumerevoli pastori, molti dei quali a cominciare da Valentino, Giovenale, per essa, sull’esempio di Gesù, hanno versato il sangue. Io, durante i sette anni e mezzo di ministero, ho cercato francescanamente di amarla, custodirla, servirla e abbellirla con tutte le mie povere forze, nella relazione tra le persone fino ad oggi, confidando nella misericordia e nella guida di Gesù, il Buon Pastore. Abbi cura di tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo ti ha posto come vescovo a reggere la Chiesa di Dio. Reggere qui è da intendere non tanto nel senso di governare, quanto nel senso interpretato da Francesco d’Assisi, che nel sogno di Papa Innocenzo regge la Chiesa, la porta sulle spalle, la sostiene, la ripara con la parola, con la carità e la fraternità, la tiene in continua manutenzione con la preghiera, la rende bella con la celebrazione dei santi misteri nella liturgia. Sarai inserito in una regione, l’Umbria, che è terra di santi, uomini e donne, che, come pochi altri, hanno “retto” la Chiesa nel primo e secondo millennio: Benedetto, Francesco e Chiara d’Assisi, e tanti altri; prossimi a noi i Protomartiri Francescani, tutti originari del territorio diocesano. Non temere! Il Signore, che ti ha chiamato, come testimonia il profeta, ti guiderà e ispirerà le parole giuste e i gesti di amore capaci di essere sale e luce, di dare sapore e senso al ministero e alla vita delle persone e della comunità. Posso confidarti di aver sperimentato tutto ciò in prima persona».
Rivolgendosi alla comunità diocesana il vescovo Piemontese ha detto: «La nostra presenza qui oggi è segno di affetto, ma anche assunzione di responsabilità. Siamo qui per sostenere il vescovo Francesco Antonio nel suo ministero, rassicurarlo che da oggi prendiamo l’impegno di stargli vicino nelle prove, di accompagnarlo con la preghiera e l’incoraggiamento nella missione grande di reggere questo popolo di Dio».

L’OMELIA DI MONS. PIEMONTESE

 

 

Nel corso della liturgia di ordinazione, dopo l’invocazione allo Spirito, la presentazione e gli impegni dell’eletto, le litanie dei Santi, l’imposizione delle mani da parte dei vescovi presenti, l’imposizione del libro dei Vangeli e la preghiera di consacrazione, sono stati consegnati al nuovo vescovo il libro dei Vangeli, l’anello episcopale, la mitra e il pastorale realizzato artigianalmente in legno d’ulivo.

Alla celebrazione erano presenti i familiari del nuovo vescovo, sacerdoti delle diocesi sarde e rappresentanti della Caritas italiana (tra cui il nuovo direttore don Marco Pagniello), alcune autorità civili dei paesi del sassarese. A tutti il vescovo Soddu ha rivolto parole di ringraziamento per le significative esperienze condivise.
Mons. Soddu, al termine della concelebrazione, ha rivolto il suo discorso alla comunità diocesana di Terni-Narni-Amelia: «La chiesa di Sassari mi dona a voi non come un pacco regalo arrivato da chissà dove. Oggi io nasco vescovo qui, in questa Chiesa, in questa comunità ecclesiale. Accoglietemi e sentitemi uno di voi, fratello, amico e per grazia di Dio anche padre. Sento germogliare in me anche quel forte temperamento vitale che caratterizza questo posto, questo nostro popolo umbro. Le vostre e le mie attese sono tante e variegate, tuttavia di una cosa sono certo: insieme potremo fare molto, nella fattiva collaborazione tra e con i fratelli presbiteri, per proseguire con i diaconi, le famiglie, i ragazzi, i giovani e tutte le espressioni vitali della nostra terra a partire dagli ultimi. Il mio programma pastorale consiste nel continuare con voi il cammino sinodale, che come le altre Chiese italiane, avete appena avviato».

Prima dei riti di conclusione, il neo vescovo ha percorso la navata della cattedrale benedicendo i presenti e recandosi fino alle sale dell’attiguo Museo diocesano, dove hanno seguito la celebrazione attraverso la diretta streaming i rappresentanti delle associazioni, movimenti diocesani e altri invitati provenienti da fuori regione.
Il canto finale “Inno nostra Signora di Bonaria” (patrona massima della Sardegna e dei naviganti) è stato un omaggio alla terra di origine di mons. Soddu, magistralmente eseguito dal coro diocesano.

Il servizio d’ordine e accoglienza è stato svolto da circa 70 volontari appartenenti alle associazioni cattoliche diocesane e alle associazioni laiche territoriali di protezione civile ed in particolare: Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme – delegazione di Terni Narni Amelia, Unione Giuristi Cattolici Italiani di Terni, Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Otricoli, C.I.S.O.M. Terni, Prociv Collescipoli, Prociv Civitas Interamna di Terni, Comunità Neocatecumenale di Terni, Società San Vincenzo De’ Paoli di Narni, Gruppo Alpini Valle Umbra di Terni, Unitalsi di Terni, Confederazione nazionale delle Misericordie – Sez. di Terni, Comunità Sant’Egidio di Terni, Rinnovamento Nello Spirito di Terni, Movimento Cristiano Lavoratori di Terni, Acli di Terni, Comunione e Liberazione di Terni, Scout d’Europa di Terni, Scout Agesci di Terni