«E’ giusto rispettare ogni precauzione per contrastare la diffusione del virus e non creare particolari affollamenti. Benché la comunità ecclesiale e la municipalità cittadina lo onorino anche quest’anno con una serie di iniziative, ci troviamo in pochi, fisicamente, a ricordare stasera il Patrono presso il luogo della sua sepoltura, dove da molti secoli sono soliti recarsi i perugini per pregare e far memoria della loro lunga storia». E’ quanto ha evidenziato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti all’omelia dei Primi Vespri della vigilia della festa di san Costanzo, vescovo e martire, Patrono di Perugia e dell’Archidiocesi, celebrati insieme al vescovo ausiliare mons. Marco Salvi e ai sacerdoti dell’Unità pastorale della Parrocchia di San Costanzo, giovedì sera 28 gennaio, nella basilica intitolata al Santo. Pochi i fedeli presenti nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19. L’Amministrazione comunale era rappresentata dal sindaco Andrea Romizi e dall’assessore comunale alle Politiche sociali Edi Cicchi.
«Con la celebrazione del Vespro ricordiamo a san Costanzo le necessità della nostra comunità – ha proseguito il cardinale Bassetti –, che sono, da sempre, quelle di una crescita nella fede e nella forza che viene dal Vangelo. La Parola del Signore ci viene incontro attraverso la voce del salmista: “Nell’angoscia ho gridato al Signore; mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo”. E’ la testimonianza dell’uomo di fede che, dinanzi all’impotenza delle azioni umane, si rivolge direttamente a Dio per chiedere aiuto… Le parole di speranza che ci giungono dalla Sacra Scrittura parlano di un continuo intervento di Dio nella storia umana: presenza di amore e di salvezza».
«La pandemia, in questo ultimo anno – ha commentato il presule –, ha reso più complicato essere vicino alla gente, portare una parola di amicizia e di perdono. La chiusura delle chiese prima, e le severe norme di contenimento poi, hanno visto i luoghi di pietà svuotarsi pian piano; un po’ per paura, un po’ per la difficoltà degli spostamenti. Nonostante ciò, la nostra vita di fede e di pietà non è venuta meno. Si è pregato nelle famiglie o grazie ai collegamenti via internet. Le chiusure non hanno impedito del tutto la possibilità di esprimere un minimo di vita religiosa collettiva, ma certo l’hanno condizionata molto. Non è venuto meno nemmeno lo spirito di carità. Anzi, i mesi scorsi hanno visto l’impegno della nostra Caritas diocesana aumentare notevolmente, come sono aumentati gli sforzi per venire incontro alle tante esigenze di alcune fasce della popolazione, sempre più povere e sfinite».
Il cardinale Bassetti, avviandosi alla conclusione, ha esortato i fedeli – come ha scritto nella lettera alla comunità diocesana in occasione della festa del Santo patrono Costanzo – «a riprendere in mano il Vangelo, a sostenere come Maria di Betania ai piedi del Maestro, per ascoltare le sue parole, per meditarle nel cuore, o semplicemente guardarle con gli occhi della fede, nella gioiosa consapevolezza che Lui ci precede sempre con lo sguardo e l’amore».