Perugia – festa di San Costanzo, patrono della città e dell’Archidiocesi, al tempo del Covid-19. Celebrazioni religiose ridotte all’essenziale nel rispetto delle norme sanitarie, ma non i «segni di speranza» compiuti da credenti e uomini di buona volontà

Da sempre vissuta come evento che rinsalda i legami storico-sociali e culturali della Perugia civile e religiosa, la festa del Santo patrono Costanzo, vescovo e martire del II secondo, fondatore della comunità cristiana perugina, quest’anno, a seguito della pandemia, si svolgerà, sempre il 28 e il 29 gennaio, ma in forma ridotta. Non si terranno la tradizionale e suggestiva processione della “luminaria” per le vie della città e alcune iniziative sociali e culturali.

Il triduo “Nel deserto, segno di speranza”. A precedere la festa sarà il triduo di preparazione (25-26-27 gennaio, ore 17) nella basilica di San Costanzo dedicato ad un tema molto attuale: “Nel deserto, segni di speranza”. «Con il “deserto” – spiega mons. Pietro Ortica, parroco di San Costanzo – identifichiamo la precaria situazione che stiamo vivendo a livello sanitario, sociale, economico…, ma anche interiore e spirituale, dovuta alle necessarie rinunce del momento. Per affrontarle al meglio siamo invitati anche a riflettere e a pregare durante i tre pomeriggi di adorazione eucaristica meditata che ci accompagnano nel cammino di preparazione alla festa in onore del nostro Patrono, esempio di atroci sofferenze fino alla rinuncia della propria vita per la fede in Cristo».

Segni concreti di speranza. Le meditazioni saranno incentrare sul tema scelto e tenute da tre giovani sacerdoti diocesani: don Antonio Paoletti, don Alessandro Scarda e don Alessio Fifi. «Ci aiuteranno a riflettere soprattutto sui segni di speranza – sottolinea don Pietro – che cogliamo in ospedale o in casa attraverso l’attenzione dell’operatore sanitario nel curare con amore e professionalità il malato, anche nell’accarezzarlo e nel tendergli la mano con il sorriso in modo da incoraggiarlo, da non farlo sentire solo nell’affrontare la prova della malattia. Segni di speranza li cogliamo anche nel sociale – aggiunge il parroco di San Costanzo –, quando tante famiglie non riescono più a pagare l’affitto, le utenze domestiche, le spese scolastiche dei figli, le cure mediche non previste dal Servizio sanitario nazionale. In questi casi c’è la Caritas e i suoi operatori e volontari che animano diverse opere e progetti portati avanti grazie alla generosità-solidarietà di tanti benefattori. Basti pensare che solo nella nostra comunità parrocchiale sono stati raccolti più di diecimila euro a sostegno della recente campagna Caritas “Adotta un affitto”. San Costanzo – conclude don Pietro – possa aprirci ancor più il cuore a questi segni di speranza per la nostra umanità e per la crescita della nostra fede».

I Primi Vespri con i doni-simbolo della città al Patrono. Giovedì 28 gennaio (alle ore 18), nella basilica di San Costanzo, si terrà la celebrazione dei Primi Vespri presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti alla presenza del sindaco Andrea Romizi e di una delegazione di non più di trenta persone in rappresentanza delle Istituzioni civili e religiose di Perugia, a seguito delle norme sanitarie per il contenimento del contagio da Covid-19. Durante la celebrazione, davanti all’urna con le reliquie del Santo, sarà rinnovata l’offerta dei doni-simbolo dell’antico legame della città al suo Patrono: il cero, da parte del sindaco, segno della disponibilità degli amministratori pubblici ad essere attenti ai bisogni dei più deboli e indifesi e a promuovere con onestà e saggezza ciò che giova al bene comune; la corona d’alloro, da parte della polizia municipale, segno di devozione e testimonianza di dedizione al bene comune attraverso l’azione di ordine pubblico, che mira alla pace e alla concordia; il torcolo (dolce tipico della festa a ricordo del martirio di Costanzo), da parte degli artigiani, segno di quanti si impegnano ogni giorno a migliorare le condizioni dei lavoratori e per tutti coloro che, con il loro lavoro, contribuiscono alla prosperità della comunità; del vinsanto, da parte di due giovani sposi, perché vivendo la fedeltà, la fecondità e l’attenzione ai piccoli e ai poveri, siano segno dell’amore infinito che lega Dio al suo popolo, e la famiglia sia fondamento del vivere sociale; l’incenso, da parte del Consiglio pastorale parrocchiale di San Costanzo, segno della forza della fede nell’annuncio del Vangelo sull’esempio del martire perché conceda alla Chiesa diocesana di crescere nella santità.

Il programma del giorno della festa del Patrono. Venerdì 29 gennaio, giorno della festa liturgica del vescovo e martire Costanzo, si terranno tre celebrazioni eucaristiche nella basilica intitolata al Patrono (ore 8, 10 e 11.30), dove saranno ammessi ogni volta non più di 30 fedeli e al termine il luogo di culto resterà chiuso per permettere la necessaria sanificazione. La celebrazione eucaristica delle 11.30 sarà presieduta dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi. Nel pomeriggio (ore 15-18) ci sarà la possibilità di un percorso guidato per un atto di devozione alle reliquie del Santo esposte sull’altare. Le celebrazioni in onore di san Costanzo culmineranno nella cattedrale di San Lorenzo, nel tardo pomeriggio (ore 18), con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Bassetti alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro (in cattedrale possono accedere 300 fedeli).