Perugia: La comunità diocesana accoglie un nuovo giovane sacerdote, Samuele Betti. Sarà ordinato in cattedrale dall’arcivescovo Ivan Maffeis sabato pomeriggio 28 giugno

«Donarmi agli altri mi rende felice… Questo amore mi ha rapito, e ora desidero donare tutta la mia vita alla Chiesa per servire il Popolo di Dio». In queste parole è racchiusa la “chiamata” al sacerdozio del trentunenne Samuele Betti (classe 1994), dell’Unità pastorale “San Giovanni Paolo II” in Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino di Perugia, nell’apprestarsi a ricevere l’ordinazione presbiterale, per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo Ivan Maffeis, sabato 28 giugno, alle ore 18, nella cattedrale di San Lorenzo, nei Primi Vespri della festa dei santi Pietro e Paolo.
Sarà un giorno di grande festa per l’intera comunità diocesana che va ad arricchirsi di un nuovo giovane sacerdote dopo aver compiuto gli studi presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” in Assisi. Altri sette seminaristi perugini stanno studiando, vivendo il loro tempo di discernimento per prepararsi, formarsi al sacerdozio nei prossimi anni.
Samuele ha iniziato a maturare la sua vocazione non ancora ventenne, coltivata in famiglia, all’oratorio “GP2” a Prepo e nel far parte della locale comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, conoscendo anche momenti di “crisi”, che, per la scelta maturata alcuni anni dopo, sono stati di vera crescita umana e spirituale.
Celebrerà la sua prima S. Messa domenica 29 giugno, alle ore 11.30, presso la sua parrocchia di origine, nella chiesa San Giovanni Paolo II in Ponte della Pietra, per poi prestare il suo primo servizio da neo sacerdote nell’Unità pastorale di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano.
Ai giovani che sono in ricerca vocazionale, Samuele Betti, dalle colonne del settimanale La Voce (in edicola da venerdì 27 giugno), rivolge un invito: «Non abbiate paura di fare scelte che durano per sempre. Dentro di noi c’è un desiderio infinito, di bello, che va preso sul serio. Dire il proprio sì a Cristo può far paura, ma è una lotta bella, che conduce alla gioia».