Spoleto – Celebrata in Duomo la solennità di Pentecoste, con Cresime ad un gruppo di adulti

«Celebriamo con gioia questa sera la Pentecoste, festa della Chiesa, che proprio dal dono incessante dello Spirito trae forza e vitalità per la sua missione». Con queste parole l’Arcivescovo ha avviato l’omelia nella Cattedrale di Spoleto la sera di sabato 7 giugno 2025, solennità di Pentecoste che ricorda e celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. Insieme alla Pasqua, è la festa più solenne di tutto il calendario cristiano, in quanto segna l’atto di nascita d’inizio missionario della Chiesa.

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Nel corso della celebrazione mons. Boccardo ha amministrato il Sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti proveniente da varie Pievanie della Diocesi. Non è mancata la preghiera dei presenti per la pace nel mondo: «Il nostro pensiero e la nostra preghiera raggiungono specialmente questa sera le popolazioni che in Ucraina subiscono umiliazioni, persecuzione e morte a causa di una guerra assurda e nei Territori Palestinesi sono fatte oggetto di crudeltà inaudita che sa di autentico genocidio. Tutto questo in un mondo che si ritiene sviluppato e si fa paladino dei capricci dei singoli contrabbandandoli come diritti, dimenticando che il primo e fondamentale diritto della persona umana è proprio quello ad una esistenza pacifica e democratica e alla libertà di espressione delle proprie convinzioni».

Infine, il Presule ha sottolineato come la Pentecoste non celebra solo un evento accaduto nel passato, «in quanto lo Spirito Santo scende di nuovo su ciascuno di noi con la stessa potenza con cui è sceso su Maria e gli apostoli nel Cenacolo: per riscaldare i nostri cuori, per ravvivare la nostra fede, per fugare le nostre paure e i nostri timori, per insegnarci a pregare e ad abbandonarci con totale fiducia al Padre di tutti, per darci speranza, scioltezza e serenità. In particolare, lo Spirito vuole riempirci di quella pace che è frutto sommo del fuoco dell’amore di Dio in noi. Parlo della pace del cuore, una pace che può essere comunicata da persona a persona, che si irradia e diventa forza conquistatrice, lievito della pace sociale; una pace che introduce nel mondo l’ordine della carità e ci fa essere buoni con tutti, anche con coloro che sembrano ostacolare la pace politica e civile; una pace che ci fa amare tutti come fratelli».