La comunità diocesana ha celebrato la quinta Giornata Mondiale dei Poveri, iniziativa fortemente voluta da Papa Francesco per sollecitare ad incontrare la povertà nelle varie accezioni in cui nel mondo moderno si manifestano e tendere la mano verso chi è più bisognoso, con due importanti momenti: la santa messa presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese nella chiesa di Santa Maria della Visitazione al quartiere San Martino, e con un momento di dialogo e agape fraterna, presso i locali della mensa San Valentino della Caritas diocesana – associazione di volontariato San Martino, dove quotidianamente tante persone bisognose possono avere un pasto caldo ed accoglienza.
«Non viviamo da soli, siamo esseri socievoli che vivono la loro esperienza umana in comunione – ha detto Piemontese -, un elemento distintivo della chiesa che deve raggiungere la pienezza nell’attenzione verso coloro che sono meno fortunati o poveri. Tutti noi siamo poveri, poi ci sono coloro che vivono condizione più pesante di miseria e coloro che vivono nel degrado. Il discorso sulla povertà è più ampio, non è solo carenza di beni materiali per una vita dignitosa, ma c’è la povertà spirituale, la povertà culturale delle persone non istruite, non cresciute nella conoscenza del mondo e della realtà, la povertà morale diffusissima oggi. In tutto questo la misericordia dei cristiani è il nostro relazionarci con le persone nella condizione in cui sono per elevarci reciprocamente. Come ha detto papa Francesco “è tempo che si aprono gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui le persone vivono, scandalizzarsi di fronte alla fame dei bambini, scandalizzarsi per la mancanza di lavoro, per la violenza sulle donne, per rompere il cerchio dell’indifferenza e aprirsi al dialogo e la comunione”».
Al termine nel giardino della mensa San Valentino di Terni c’è stato l’incontro del vescovo Piemontese, del direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli con la direttrice della mensa Fernanda Scimmi e alcuni volontari e famiglie. Particolari le loro storie che raccontano di come la mensa sia un luogo d’incontro e di accoglienza, non solo per ricevere un pasto caldo, ma per sentirsi in famiglia. E’ questo infatti l’aspetto che ha sempre caratterizzato il servizio ai poveri in mensa, dove molte persone che sono arrivate per chiedere un aiuto perché erano in un particolare momento di bisogno, si sono a loro volta messe al servizio di altre persone in una sorta di catena di solidarietà dai tanti anelli con le diverse sfaccettature. Pensionati ed ex operai, disoccupati, anziani soli e giovani hanno raccontato questa loro esperienza di amore, dono, servizio e amicizia verso tutti.
All’interno della mensa, infine, il pranzo preparato dalle volontarie del servizio cucina e servito ai 12 commensali presenti dal vescovo Piemontese che ha portato i vassoi con le varie pietanze dall’antipasto al dolce.