Terni – Giornata per la Vita Consacrata. Mons. Soddu: “La luce di Cristo è la luce di bene che scalda il cuore ed illumina la mente e fa crescere l’ardore del Vangelo”.

Celebrata la 29° giornata della Vita Consacrata nella Cattedrale di Terni domenica 2 febbraio con la messa presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con i religiosi e religiose delle varie congregazioni, ordini e istituti religiosi presenti in diocesi.
La Chiesa celebra questa giornata il 2 febbraio, festa liturgica della Presentazione del Signore al Tempio, e vuole essere per le persone consacrate occasione propizia per rinnovare i propositi e ravvivare i sentimenti che devono ispirare la loro donazione al Signore.
La liturgia è cominciata in fondo alla chiesa dove il vescovo ha asperso con l’acqua benedetta le candele tenute in mano dai consacrati e fedeli, simbolo della luce di Cristo che illumina le genti, ed è proseguita con la processione dei celebranti lungo la navata centrale della cattedrale.
“Gesù è la luce della nostra speranza – ha detto il vescovo nell’omelia – specialmente per voi che avete consacrato la vita al servizio di Dio, con l’impegno di seguire Cristo obbediente, povero e casto. Nei ceri che abbiamo acceso in questa celebrazione la sua luce è stata posta nelle nostre mani. Non dobbiamo metterla sotto il mobile, sotto il tavolo…per andare inevitabilmente a finire poi calpestata sotto i nostri piedi. Non possiamo nasconderla, non possiamo non farle fare ciò per cui esiste e per cui ci è stata data. Necessita di essere collocata sul luogo più adatto: al di sopra di ogni nostro umano pensiero, che spesso è di parte o perlomeno parziale, affinché faccia luce; renda cioè chiaro ciò che è scuro o tenebra e ci faccia procedere sicuri, pieni di speranza certa verso l’incontro definitivo con il Signore e con i fratelli e sorelle che incontriamo ogni giorno”.
Facendo rifeirmento al Vangelo della domenica ha sottolineato come “Senza Gesù non è possibile vivere; senza di lui sarà possibile una sequenza temporale di giorni pur frenetici ma privi di senso pieno e quindi di prospettiva di quella eternità, ossia della pienezza, per la quale siamo chiamati ad esistere. La Luce di Cristo è data certamente a ciascuno, ma non come qualcosa da tenere per sé, come una cosa privata, come un possesso esclusivo, quanto piuttosto è data per tutti. Egli è Luce per illuminare le genti. È la luce di bene che scalda il cuore ed illumina la mente e mentre si accoglie fa crescere in noi l’ardore del Vangelo, della persona di Gesù Cristo da accogliere e trasmettere in tutta la ricchezza delle sue sfaccettature”.

L’OMELIA DEL VESCOVO