Vicini e attenti al mondo del carcere, la Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino, in occasione del Natale, hanno donato 250 panettoni ai detenuti e polizia penitenziaria per il pranzo di Natale.
La consegna è avvenuta il 21 dicembre nel cortile della Casa Circondariale di Terni alla presenza del vescovo Giuseppe Piemontese, del direttore della casa circondariale Luca Sardella, del comandante della Polizia Penitenziaria Fabio Gallo, del vicario episcopale per la carità mons. Paolo Carloni, del cappellano del carcere di Terni padre Massimo Lelli, del direttore della Caritas Ideale Piantoni, del presidente dell’associazione di volontariato San Martino Francesco Venturini, della responsabile del settore carcere della Caritas Nadia Agostini, di altri volontari.
Il vescovo ha poi incontrato nello spazio verde all’interno del carcere alcuni detenuti, consegnando, simbolicamente, a tre di loro i panettoni e ricordando il significato del Natale come speranza per tutti gli uomini. “La speranza si realizza se si fonda in Dio – ha detto il vescovo – altrimenti è vana. La speranza si realizza se noi collaboriamo per realizzare quanto speriamo. Si deve ricordare che in ogni situazione c’è sempre una via d’uscita, un rinnovamento, una novità. Questi tre aspetti ci aiutano a dire che il futuro ci appartiene. A Natale vogliamo farci alimentare da questa speranza che spinge a guardare a come risolvere le situazioni. Via auguro che questo Natale possa darvi la forza di sperimentare la speranza che è nel cuore di ciascuno di voi”.
L’incontro si è concluso con un momento di preghiera e scambio augurale nella cappella del settore della Polizia Penitenziaria dove il vescovo ha incontrato alcuni loro rappresentanti. Il comandante Gallo ha ringraziato il vescovo per la presenza e la vicinanza mostrata in varie occasioni, ed ha ricordato il difficile momento vissuto nei mesi scorsi a causa della pandemia con il focolaio di Covid all’interno del carcere che ha portato anche al decesso di un detenuto.
Un particolare contributo spirituale e morale a favore dei detenuti viene dall’opera del cappellano padre Massimo Lelli, che la Caritas sostiene materialmente per esprimere gratitudine per il contributo dato alle persone ospiti del carcere, che potranno partecipare alle messe che saranno celebrate nei prossimi giorni all’interno dei vari padiglioni e ricevere anche un piccolo dono natalizio. E’ un gesto che vuole significare essere vicini alle persone detenute, un modesto contributo utile le loro necessità.
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