Città di Castello – le indicazioni sulla modalità delle attività della Caritas diocesana

La Caritas diocesana di Città di Castello vive con difficoltà questo momento di emergenza legato al diffondersi del Coronavirus, sia per la limitazione che i provvedimenti hanno dato ai nostri servizi, sia per l’impossibilità di stare vicino alle persone che quotidianamente accompagniamo nelle loro fragilità e difficoltà. La nostra missione ha come scopo quello di alleviare le sofferenze del nostro prossimo, e non poterlo fare al meglio ci rende tristi e quasi impotenti di fronte a ciò che invece servirebbe. Le persone fragili in questo momento sono ancora più fragili e bisognose di aiuto e di conforto. Ma la situazione è questa e ne prendiamo atto. In ogni caso alcune attività stanno continuando e siamo disponibili a farlo. La mensa diocesana che quotidianamente in tempi normali, distribuisce circa 30/40 pasti al giorno, svolge servizio solo per pasti da asporto sia per i residenti che per i senza fissa dimora, che vivono una particolare difficoltà, l’emporio della solidarietà aperto fino a qualche giorno fa come tutti i negozi di generi alimentari, mantiene attualmente una minima disponibilità per le emergenze.

I nostri centri di ascolto parrocchiali per il momento non possono effettuare il loro servizio, i nostri uffici e il centro di ascolto diocesano, pur non potendo accogliere persone garantisce in ogni caso un servizio telefonico per le emergenze e per chi sente la necessità di condividere con noi questo momento di difficoltà. I nostri ragazzi richiedenti asilo circa una ventina che vivono nelle case parrocchiali con le quali abbiamo fatto una specifica convenzione, stanno in casa, ben informati sul comportamento da tenere, e periodicamente li riforniamo presso le loro abitazioni dei beni alimentari e prodotti per l’igiene di cui hanno bisogno.

L’azienda agricola “Le cascine” continua la sua attività, come le altre aziende agricole pur non facendo vendita al mercato dei suoi prodotti, ma mantiene attivo il punto vendita presso la sede. Siamo anche disponibili per ricevere richieste di persone sole o anziani bisognosi di aiuto in questo momento, ci attiveremo per trovare una soluzione ai loro bisogni. Siamo vicini a tutti i malati alle persone coinvolte nel sevizio, ringraziamo personale e volontari del servizio sanitario e delle forze dell’ordine che stanno dedicando parte della loro vita per stare vicino a chi soffre. In questo momento di sofferenza non ci sfugga però, che ogni fase porta con sé un momento di riflessione. La fede, la speranza e la carità ci guidino in questo momento, nell’attesa che questa nostra umanità possa trarre insegnamento da questo evento. Ritrovare il senso profondo della vita, la fede, le buone relazioni , l’amore reciproco, l’aiuto al prossimo. Se ci riusciremo avremo saputo leggere i segni e colto l’occasione per darci una nuova possibilità. Auguriamo ogni bene a tutti voi!

Equipe Caritas Diocesana

www.caritascdc.it

Telefono: 075.8553911; mail: info@caritascdc.it;

Perugia – “La Croce è vita”. Terza “Lettera settimanale di collegamento” del cardinale Bassetti alla comunità diocesana nel tempo del “Coronavirus”, in preparazione alla Settimana Santa

«Quest’anno per noi e per una moltitudine di nostri fratelli, penso soprattutto a coloro che sono stati colpiti dal coronavirus, la Via Crucis non è soltanto quella scritta sui libri di pietà, ma anche quella che tocca le loro persone, le loro famiglie e gran parte dell’umanità. Lo scrive il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve nella sua “Lettera settimanale di collegamento” – la terza nei giorni del “Coronavirus” – pubblicata sul sito dell’Archidiocesi (www.diocesi.perugia.it) e inviata a parrocchie, comunità religiose, associazioni e movimenti ecclesiali attraverso la newsletter Nuntium Perusinum (per chi fosse interessato a riceverla: http://diocesi.perugia.it/modulo-iscrizione-nuntium-perusinum/).

Il perché. «Molti – prosegue il cardinale nella sua missiva – si stanno domandando con Giobbe: “C’è qualcuno che ascolta il mio (il nostro) grido?”. Altri mi domandano: “Come il Signore può permettere tutto questo?”. È comprensibile la domanda di Giobbe, perché tante volte anche noi vorremmo quasi chiedere conto a Dio delle sue azioni. Quando infatti Dio compare nella vita del suo servo, non dà risposte dirette sul perché del dolore umano, ma gli pone altre domande… Solo alla fine Giobbe avrà il coraggio di rispondere: “Fino ad ora ti conoscevo per sentito dire, ora i miei occhi ti hanno visto…”».

La sofferenza. «Oggi possiamo dirlo anche noi, da persone alle quali è stato annunciato il Vangelo. Soltanto in Gesù, volto umano della misericordia di Dio, c’è una risposta al mistero grande della sofferenza. Lui si fa totalmente solidale col dolore degli uomini, prende la loro carne e ne percorre tutta la Via Crucis fino ad accogliere su di sé tutti i drammi, le sofferenze, i pericoli dell’intera umanità, e così tutto viene illuminato di luce nuova: la luce della Risurrezione. La sofferenza sperimentata da Gesù fino all’estremo limite non è certamente meno dura di quella di tanti suoi fratelli, oggi in un modo o in un altro crocifissi, flagellati nella loro carne, calpestati nella dignità e privati dei loro diritti».

La vittoria. Quasi ad anticipare i temi di riflessione della Settimana Santa, Passione, Morte e Risurrezione del Signore, il cardinale ricorda che «anche Gesù è giunto al culmine di un dramma umano: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”. Nulla gli è stato risparmiato nella sua passione, tutto gli è stato tolto, dalla sua veste fino a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio!”… Nulla gli fu risparmiato di quanto possa chiamarsi miseria umana. Ma la sua lotta, la sua morte in croce, sono stati la nostra vittoria».

Il testo integrale della terza lettera del cardinale Bassetti nel tempo del “Corona virus”, che ha per titolo “La Croce è vita”, è scaricabile al seguente indirizzo: http://diocesi.perugia.it/lettera-settimanale-collegamento-del-cardinale-gualtiero-bassetti-alla-comunita-diocesana-martedi-24-marzo-2020/ .

Città di Castello – il 27 marzo Mons. Domenico Cancian in preghiera presso il cimitero di Città di Castello

Venerdì 27 marzo alle ore 10 mons. Domenico Cancian si recherà da solo presso il cimitero monumentale di Città di Castello per un momento di raccoglimento e di preghiera e per impartire la benedizione a tutti i defunti. Il vescovo di Città di Castello risponde all’invito della Chiesa Italiana di “affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti della pandemia che stiamo vivendo, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore”. Mons. Cancian aderisce ben volentieri alla proposta della Conferenza Episcopale Italiana ed intende ricordare anche in questo modo le persone morte con il Coronavirus. Nel “Venerdì della Misericordia” della Chiesa italiana lo sguardo sia rivolto al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione”.

Anche i parroci della diocesi, laddove possibile, sono stati invitati a compiere un pellegrinaggio silenzioso presso il cimitero presente nel territorio loro affidato per affidare al Signore tutti i morti e soprattutto tutti quei defunti che sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti”.

Le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimità di preghiera e di carità.

Il vescovo ricorda che tutti i giorni lui ed i sacerdoti celebrano la Messa per “l’intero popolo di Dio, vivi e defunti”. L’attesa è per la fine dell’emergenza, quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli.

Nel pomeriggio del 27 marzo alle ore 18 la comunità diocesana si unirà spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione al momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano, con la piazza vuota da Papa Francesco.

Terni – Diocesi – 25 marzo messa del vescovo in diretta televisiva e Facebook. Preghiera del Padre Nostro insieme ai cristiani di tutto il mondo – Il 27 marzo preghiera del solo Vescovo al cimitero di Terni

Papa Francesco nell’Angelus di domenica scorsa ha invitato per mercoledì 25 marzo alle ore 12.00 a recitare la preghiera del Padre Nostro, in questi giorni di prova in cui l’umanità trema per la minaccia del Coronavirus, «tutti i Capi della Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera del Padre Nostro».
Il vescovo celebrerà la Santa Messa dell’Annunciazione del Signore nella cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni alle ore 10.00, messa che sarà trasmessa in televisione da Teleterni (canale 15 digitale terrestre) e da Telegalileo (canale 115 del digitale terrestre), dalla pagina Facebook della Diocesi di TerniNarniAmelia e dal canale Youtube della Diocesi TerniNarniAmelia
In tutte le parrocchie della Diocesi, alle ore 11.55 verranno suonate le campane di tutte le chiese come segno di richiamo e di invito alla preghiera universale.
Alle ore 12.00 tutti i sacerdoti pregheranno il Padre nostro ciascuno nella propria chiesa.

Il vescovo in preghiera solitaria al Cimitero civico di Terni.
L’immagine dei mezzi militari che trasportano le bare verso i forni crematori rende in maniera plastica la drammaticità della situazione che sta vivendo il Paese.
In comunione con tutti Vescovi d’Italia – che lo faranno nelle loro Diocesi – venerdì prossimo 27 marzo alle ore 16 il vescovo Piemontese si recherà da solo al Cimitero civico di Terni per un momento di raccoglimento, preghiera e benedizione, intendendo così affidare al Padre tutti i defunti di questa pandemia nonché manifestare la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore.
Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, si unirà a questa preghiera a nome proprio e in rappresentanza di tutta la cittadinanza nel gesto di vicinanza a quanti sono nel dolore.
Il Presule, inoltre, invita tutti i preti della Diocesi ad unirsi a lui in questo gesto simbolico celebrando quel giorno la Messa, in assenza di fedeli, in suffragio di tutti i defunti di queste settimane.
Questo momento di preghiera verrà registrato e poi il video sarà caricato: nel sito della Diocesi (www.diocesi.terni.it), nel canale YouTube della Diocesi (Diocesi di Terni-Narni-Amelia) e nella pagina Facebook della Diocesi.

Preghiera del Papa sul Sagrato della Basilica di S. Pietro.
Il Santo Padre Francesco venerdì 27 marzo, alle ore 18, presiederà un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota, per chiedere al Signore di ascoltare la preghiera di tutti i suoi discepoli in questo tempo del Coronavirus.
Il Papa invita i cattolici di tutto il mondo a unirsi spiritualmente in preghiera con lui il 27 marzo alle ore 18.00.
La preghiera del Santo Padre potrà essere seguita in diretta tramite i media nazionali e diocesani e si concluderà con la Benedizione eucaristica che sarà impartita “Urbi et orbi” attraverso i mezzi di comunicazione.
A tutti coloro che si uniranno spiritualmente a questo momento di preghiera tramite i media sarà concessa l’indulgenza plenaria secondo le condizioni previste dal recente decreto della Penitenzieria Apostolica.

Perugia: La Pastorale diocesana per i problemi sociali e il lavoro vicina a quanti operano nei settori strategici nel tempo del “Coronavirus”. Il direttore Cerati: «La Chiesa ritornerà nei luoghi di lavoro»

«In questo tempo di prova, di sacrifici e di rinunce, vogliamo essere vicini e ringraziare tutti coloro che nel mondo del lavoro, nel sociale e nella custodia del Creato continuano ad impegnarsi per garantire vitalità al Sistema Italia iniziando dalla nostra Umbria». A dirlo è il diacono Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio per la pastorale dei problemi sociali e il lavoro di Perugia-Città della Pieve, in una nota dell’Ufficio stampa diocesano in cui sottolinea l’operato di «coloro che lavorano in “prima linea” nel garantire il funzionamento dei servizi essenziali alla vita dell’uomo, in primis quelli sanitari e della ricerca scientifica. A questi vanno aggiunti – evidenzia Cerati – i “servizi a rete” (energia, gas, acqua, telefonia, comunicazioni…)».

Professionalità indispensabili. «Alcune delle professionalità che operano in questi settori sono così alte e specifiche che se dovessero venire meno, a causa dell’epidemia, sarebbe davvero difficile e complicato sostituirle. Purtroppo anche in questi settori, come in quello della Sanità, è passata la logica che per limitare le spese e garantire guadagni sia sufficiente ridurre personale e strutture. Lo abbiamo sperimentato con chiusure di ospedali e tagli di posti letto in branche della medicina che oggi, invece, si stanno rivelando indispensabili».

Altri settori strategici. Altrettanta attenzione è riservata dal direttore dell’Ufficio diocesano a tutti i lavoratori e imprenditori dei settori agro-alimentare e della distribuzione di tali prodotti, dei combustibili e delle materie prime, dei trasporti e di tutta la filiera della mobilità, settori anch’essi strategici».

L’uomo sempre al centro. Non ultima una attenzione a quanti ricoprono ruoli istituzionali e politici: «Chi è chiamato ad operare per il bene comune, soprattutto in questo momento – sottolinea Carlo Cerati –, metta sempre al centro dell’azione di governo, anche locale, l’uomo, in particolare quando si dovrà pensare alla fase del post-emergenza. Su quest’ambito anche la Chiesa è chiamata a fare la sua parte, come ci ricordano spesso papa Francesco e il nostro cardinale Gualtiero Bassetti».

Piccoli segni concreti. «La Chiesa è presente anche con piccoli segni concreti di vicinanza ai più fragili e indifesi di sempre, che oggi lo sono ancor di più. Basti pensare all’attività, in tempo di “Coronavirus”, dei servizi socio-caritativi grazie alla presenza di operatori e volontari che si aggiungono a quanti lavorano nei settori strategici appena menzionati».

La Chiesa nei luoghi di lavoro. «A tutti i lavoratori la Chiesa è grata ed è vicina – conclude Cerati – e ritornerà nei luoghi di lavoro anche con le visite del cardinale Bassetti alle aziende, come ad esempio in occasione delle festività natalizie e pasquali. Queste ultime sono sospese per i motivi che tutti conosciamo. L’attenzione al mondo del lavoro è sempre stata al centro dell’attività pastorale del nostro cardinale e non è un caso che abbia voluto la nascita di un osservatorio diocesano sull’“Etica dell’impresa e del lavoro”». Osservatorio che aveva programmato, per questa primavera, un evento sui temi trattati nel suo primo anno di attività.

Spoleto – mons Boccardo all’omelia di domenica 22 marzo: «Dio non punisce l’umanità, Dio la salva e lo fa anche attraverso dei momenti difficili e di prova come può essere quello presente». Benedizione alla Città di Spoleto e all’intera Archidiocesi con la Santissima Icone. Preghiera solitaria il 27 marzo dell’Arcivescovo al cimitero di Spoleto per affidare al Signore tutti i morti a causa del Coronavirus

«Al termine di questa celebrazione eucaristica invoco la benedizione del Signore sul vostro stare in famiglia in questi giorni e auguro che questo stare insieme costituisca un momento bello di dialogo, di comunicazione e di comunione per intessere e rinsaldare quei legami e di unità e affetto che riscaldano il cuore e rendono bella la vita». Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha concluso la celebrazione eucaristica di domenica 22 marzo 2020, IV di Quaresima, celebrata in assenza di fedeli nella cappella della Santissima Icone del Duomo di Spoleto e trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Diocesi.

Nell’omelia il Presule, commentando il Vangelo del giorno in cui Gesù ridona la vista al cieco nato, ha sottolineato come la fede «richiede da noi una fiducia e una obbedienza a quello che il Signore ci dice, richiede onestà nell’affermare la verità e libertà interiore che permette di essere fedeli a se stessi senza farsi influenzare dalle opinioni della maggioranza. Così – ha detto – possiamo dire anche noi come il cieco nato: “Credo, Signore”. In questi giorni di “penitenza” che ci impone di non poter partecipare alle liturgie, che ci tiene lontano anche dalla Comunione Eucaristica con il corpo trasfigurato del Signore, in questi tempi di solitudine che trasformano e cambiano le nostre abitudini ordinarie possiamo fare il cammino del cieco nato e passare, attraverso l’onestà e l’obbedienza, alla piena professione di fede: “Credo, Signore”».

Il Presidente della Conferenza episcopale umbra ha poi voluto chiarire alcune voci in questo tempo di Coronavirus: «Qualcuno dice in maniera infelice che questa pandemia sarebbe una punizione di Dio per l’umanità. Dio non punisce l’umanità, Dio la salva e lo fa anche attraverso dei momenti difficili e di prova come può essere quello presente. Ma noi per Dio siamo figli, conosciuti ed amati fin da principio, e il figlio occupa sempre un posto privilegiato nella sollecitudine e nel cuore del Padre».

Benedizione alla Città e alla Diocesi con la Santissima Icone. Papa Francesco nell’Angelus di domenica scorsa ha invitato mercoledì 25 marzo alle ore 12.00, in questi giorni di prova in cui l’umanità trema per la minaccia del Coronavirus, «tutti i Capi della Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera del Padre Nostro». Al termine di questo momento di preghiera, che ognuno è invitato a fare nella propria abitazione, l’arcivescovo Renato Boccardo si recherà in Cattedrale: dal sagrato del Duomo, con la Santissima Icone, benedirà la Città di Spoleto e l’intera Archidiocesi. Sarà presente, nel rispetto delle distanze previste dai decreti, il sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis. Questo momento di preghiera verrà registrato e poi il video sarà caricato: nel sito della Diocesi (www.spoletonorcia.it), nel canale YouTube della Diocesi (Archidiocesi Spoleto Norcia) e nella pagina Facebook della Diocesi (SpoletoNorcia).

L’Arcivescovo in preghiera solitaria al Cimitero monumentale di Spoleto. «L’immagine dei mezzi militari che trasportano le bare verso i forni crematori – scrive l’arcivescovo Boccardo nella lettera ai sacerdoti nel tempo del Coronavirus del 21 marzo 2020 – rende in maniera plastica la drammaticità della situazione che sta vivendo il Paese. In comunione con tutti Vescovi d’Italia – che lo faranno nelle loro Diocesi – venerdì prossimo 27 marzo alle ore 15 mi recherò da solo al Cimitero Monumentale di Spoleto per un momento di raccoglimento, preghiera e benedizione, intendendo così affidare al Padre tutti i defunti di questa pandemia nonché manifestare la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore». Il Presule, inoltre, invita tutti i preti della Diocesi ad unirsi a lui in questo gesto simbolico celebrando quel giorno la Messa, in assenza di fedeli, in suffragio di tutti i defunti di queste settimane. Questo momento di preghiera verrà registrato e poi il video sarà caricato: nel sito della Diocesi (www.spoletonorcia.it), nel canale YouTube della Diocesi (Archidiocesi Spoleto Norcia) e nella pagina Facebook della Diocesi (SpoletoNorcia).

Mons. Sigismondi confermato Assistente Ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana

La Presidenza nazionale dell’Azione cattolica, il Consiglio nazionale e l’Associazione tutta, manifestando gratitudine a papa Francesco e alla Conferenza episcopale italiana, accolgono con gioia la conferma di mons. Gualtiero Sigismondi ad Assistente ecclesiastico generale dell’Ac italiana per il prossimo triennio. Mons. Sigismondi è vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, amministratore diocesano di Foligno, presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata e presidente della Commissione mista vescovi – religiosi – istituti secolari. Una conferma che rinnova il legame speciale tra l’Azione cattolica e la Chiesa, e rappresenta un riconoscimento della natura eminentemente ecclesiale dell’associazione, che è per l’Ac motivo ulteriore di impegno e corresponsabilità. La guida spirituale di mons. Sigismondi, fatta di sapienza pastorale, tensione evangelica, umana semplicità, è un dono per tutta l’Azione cattolica, particolarmente prezioso in un momento così difficile e gravido di ansie, ma allo stesso tempo carico di speranza e sete di futuro, per il nostro Paese e non solo.

Il Messaggio di saluto all’Ac di mons. Gualtiero Sigismondi
Nell’arco di pochi giorni il Santo Padre, confermandomi per un ulteriore triennio nel servizio di assistente ecclesiastico generale di Ac, mi ha chiesto di spostare i “paletti” della mia tenda dalla Diocesi di Foligno a quella di Orvieto-Todi. In questo frangente della mia vita, inserito in una congiuntura particolarmente sofferta per il nostro Paese, la trepidazione non ha osato cedere il passo alla gioia, ma non ha esitato a stringere la mano alla serenità. In entrambe le circostanze non ho indugiato a dire il mio Fiat, ma ho avuto bisogno di qualche pausa di silenzio per intonare il Magnificat. Il trasferimento da Foligno a Orvieto-Todi mi fa sperimentare che obbedire significa partire e partire vuol dire un po’ morire; la conferma come assistente generale mi invita a riconoscere che l’obbedienza non restringe ma allarga l’abbraccio. Le lacrime che l’obbedienza chiede, se distillate dalla gratitudine, accreditano il servizio pastorale con il dono di sé. “Servire e dare la propria vita” (cf. Mc 10,45): questa è la “regola d’oro” che il Signore ha consegnato ai suoi discepoli, desiderosi di prenotare i “primi posti” nel Regno dei Cieli.
Con cuore libero e ardente mi dispongo a dirigermi verso Orvieto-Todi e con entusiasmo sincero continuo ad accompagnare la “famiglia grande e bella” dell’Ac, la quale, come ha ricordato papa Francesco a cui assicuro fedele obbedienza a nome di tutta l’Associazione, è “un dono e una risorsa per il cammino della Chiesa in Italia”. Al Presidente, prof. Matteo Truffelli, e al Collegio degli assistenti nazionali esprimo la mia profonda riconoscenza; insieme a loro ho sperimentato che l’Ac è una “scuola di libertà”, una “palestra di sinodalità” e un “laboratorio di laicità”.
In questa Quaresima così austera per il flagello del coronavirus, il mio pensiero va alle associazioni diocesane di Ac che, “all’ombra della Croce”, sono in prima linea: “la presente apprensione si trasformi in gioioso ringraziamento”. Il Signore crea vita dalla morte, trae il bene da tutto: il male non sottrae alle mani di Dio il mondo e la storia. “Io conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore –, progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza” (Ger 29,11).

Assisi – Domenica 22 marzo messa presieduta dal vescovo in diretta streaming dalla Tomba di San Francesco. Il messaggio del custode di Terra Santa fra Patton e il Patriarca Pizzaballa “Siamo uniti nella preghiera”

“La comunità francescana che abita nella Basilica del Santo Sepolcro vi ricorda nella preghiera, forza, forza Italia”. È questo uno dei passaggi più significativi del video-messaggio di fra Francesco Patton, custode di Terra Santa, inviato al vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione della santa messa di domenica 22 marzo che vede le città di Assisi e Gerusalemme insieme per invocare la liberazione dall’epidemia coronavirus.

La celebrazione della santa messa alle ore 10,30, in collegamento streaming dalla Tomba di San Francesco, sarà presieduta dal vescovo monsignor Sorrentino. In Terra Santa anche il custode fra Patton e l’arcivescovo monsignor Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, accompagnati dalle rispettive comunità francescane, pregheranno per la fine dell’epidemia.

“Vogliamo chiedere al Signore – afferma il vescovo di Assisi – attraverso l’intercessione di San Francesco la protezione per il nostro Paese e per tutti i Paesi del mondo dal contagio del coronavirus. Durante la celebrazione eucaristica inviterò i 2000 giovani che la prossima settimana si sarebbero radunati ad Assisi con il Santo Padre per “Economy of Francesco” ad unirsi per quanto possibile in preghiera e in sentimenti di solidarietà preparandosi così anche all’incontro rinviato a novembre”.
La celebrazione di domenica 22 marzo di caratura mondiale sarà trasmessa in diretta sul sito, www.sanfrancescopatronoditalia.it, ne da’ notizia il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato.

Perugia: La messa domenicale pro populo del cardinale Bassetti in diretta tv, radio e social. La “Novena alla Madonna delle Grazie in tempo di grave necessità”

Domani 22 marzo, alle ore 10, dalla cappella di Sant’Onofrio della cattedrale di Perugia, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti celebrerà la S. Messa pro populo, nella Quarta domenica di Quaresima, trasmessa in diretta da Umbria Tv, Umbria Radio Inblu e sui social media ecclesiali (YouTube de La Voce e Facebook di Chiesainumbria.it e di Umbria Radio Inblu). Il cardinale esorta i fedeli a pregare incessantemente, in famiglia, il Signore e la Madonna delle Grazie la cui immagine della cattedrale, dipinta da un allievo della scuola del Perugino, è molto venerata e conosciuta anche al di fuori dell’Umbria.
La Novena. Alla Madonna delle Grazie il cardinale Bassetti ha dedicato la “Novena in tempo di grave necessità”, di imminente diffusione via social media e scaricabile dal sito: www.diocesi.perugia.it. Dal 25 marzo la “Novena” sarà recitata dai canonici della cattedrale, seguita sempre attraverso i media ecclesiali.
La storia. E’ una pubblicazione di poco più di venti pagine contenente una breve storia del culto mariano a Perugia, la cui devozione alla Vergine «prese piede con la predicazione di frate Bernardino da Siena sotto il titolo “Madonna delle Grazie” o “della Grazia”…». Oltre alla riproduzione del dipinto della Madonna delle Grazie di Giannicola di Paola (in copertina), la pubblicazione contiene una del Gonfalone processionale di Berto di Giovanni della cattedrale, raffigurante il profilo della città medioevale dipinta all’inizio del ‘500 in occasione di una grave pestilenza. Nel 1869 il vescovo di Perugia, il cardinale Gioacchino Pecci (papa Leone XIII), dedicò anche una cappella-memoriale nella basilica di San Domenico «a ricordo del voto solennissimo fatto dai perugini nel 1629 e nel 1631 per ottenere liberazione da una “influenza maligna” (la pestilenza) …». Il 7 settembre 1873, il futuro Leone XIII, «su suggerimento del beato Pio IX, consacrò, dinanzi all’immagine della Madonna delle Grazie, città e diocesi di Perugia all’Immacolata».
Contenuti sociali. La “Novena”, oltre a contenere passi delle Sacre scritture, l’Atto di consacrazione alla Madonna Santissima delle Grazie scritto dal cardinale Pecci nel 1873 e l’“Inno alla Madonna delle Grazie” (C. Pascucci), offre delle invocazioni alla Madre Celeste dai contenuti anche sociali, tratte alcune da antiche preghiere recitate nella cattedrale, altre scritte dagli arcivescovi Ennio Antonelli, Dario Mattei Gentili e Mario Vianello, durante il loro episcopato perugino, e dal cardinale Bassetti. L’arcivescovo Antonelli scrisse nella sua preghiera: «Madonna delle Grazie… Liberaci da angoscia e malattia, emarginazione e disoccupazione, ingiustizia e violenza, corruzione e materialismo»; temi sempre molto attuali.
Rifugio e conforto. Il cardinale Bassetti, nella sua invocazione a «Maria madre della grazia», scrive: «sostienici in questo momento di prova. Sii per noi segno di sicuro rifugio e conforto. / Stella luminosa e guida del popolo perugino, oggi deponiamo ai tuoi piedi le nostre angustie. Assisti con la tua materna sollecitudine coloro che sono stati colpiti dalla malattia, perché non perdano fiducia e speranza. Guida le scelte dei governanti, dei medici e degli operatori della sanità perché sappiano agire per il bene e nel rispetto della persona. / Ti affidiamo gli anziani, soprattutto quelli che vivono nella solitudine della loro casa in questo tempo: possano sentire la vicinanza della Chiesa, capace di scorgere i bisogni e le angosce dei fratelli. / Ti raccomandiamo il mondo del lavoro: in questo periodo di incertezza, dona a tutti la forza di non scoraggiarsi e di riprendere con maggiore entusiasmo la propria occupazione, una volta passata l’emergenza presente. / Ti preghiamo per i giovani studenti perché sappiano mettere a frutto questo tempo …».

Assisi – virtual tour affreschi basilica San Francesco per campagna #iorestoacasa messe in streaming e webcam su tomba Santo

I frati della Basilica di San Francesco d’Assisi, culla del francescanesimo e dell’arte italiana, con i suoi 10mila metri quadri di affreschi, aderiscono alla campagna #iorestoacasa. Per la prima volta in assoluto saranno visibili e a disposizione di tutti, grazie ad un virtual tour 360, le immagini delle Basiliche e dei suoi capolavori: Giotto, Cimabue e Lorenzetti, per citarne alcuni. Basta collegarsi alla pagina www.sanfrancescopatronoditalia.it/basilica/ e sarà possibile entrare virtualmente e ammirare le meraviglie del Complesso Monumentale.

In piena emergenza sanitaria il cuore e l’anima francescana continuano a pulsare, a vivere. Noi frati del Sacro Convento di Assisi non vi lasciamo soli anche e soprattutto nella preghiera. Ogni giorno messe e preghiere in diretta streaming sulla pagina Facebook di “San Francesco Assisi” e una webcam connessa h24 sulla tomba di san Francesco.

Il tour in realtà virtuale della Basilica di San Francesco è stato realizzato dalla Promovideo Perugia. Per maggiori informazioni visita il sito sanfrancesco.org.