Perugia – prima “Festa della solidarietà” dell’emporio “Divina Misericordia”, nella zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte, un’esperienza comunitaria «per costruire una società più giusta»

Inaugurato nella primavera del 2016, l’emporio della solidarietà “Divina Misericordia”, situato nella zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte di Perugia (via Sacconi 10), dà appuntamento a tutti i suoi amici, fruitori, benefattori e volontari, sabato 17 giugno (ore 15-20), presso il complesso parrocchiale del Girasole in San Mariano di Corciano, per la prima “Festa della solidarietà”. È un’opera segno della Caritas diocesana gestita dalla Fondazione di Carità “San Lorenzo” Onlus (ente operativo della stessa Caritas) realizzata anche con i fondi 8xMille alla Chiesa cattolica.

Festa annuale e in tutti gli empori. «Ci ritroveremo in tanti per fare memoria del bene che passa attraverso questo luogo, voluto dal cardinale Gualtiero Bassetti come opera-segno di carità della nostra Chiesa, insieme agli altri quattro empori attivi in aree sensibili del territorio diocesano (Perugia città, Ponte San Giovanni, Marsciano e Ponte Pattoli)». A sottolinearlo nell’invito sono il diacono Giampiero Morozzi, responsabile dell’emporio “Divina Misericordia”, e don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, auspicando che questa festa di comunità venga celebrata ogni anno e sia estesa anche tutti gli altri empori, come invito a ricordarci che “il Suo amore è per sempre” (Salmo 118,1) e che la solidarietà non mancherà mai. Abbiamo bisogno di un cammino insieme e dell’aiuto di tutti per costruire una società più giusta».

Oltre 450 famigli in emergenza. La festa del 17 giugno, precisa Elena Gattavilla, responsabile del Coordinamento empori diocesani della solidarietà, «vuole fare conoscere queste opere di carità a livello territoriale con il coinvolgimento, oltre della Caritas diocesana, di diverse realtà socio-caritative di espressione ecclesiale e non solo. Non è un caso che a questa prima festa siano state invitate con proprie testimonianze e stand, l’Associazione italiana persone down, la casa famiglia “Il Poggio degli Aquiloni” e i detenuti del Carcere di Capanne in semi libertà, unitamente ai volontari Caritas. Attualmente sono oltre 450 famiglie in emergenza alimentare e economica – sottolinea la responsabile – a fruire dell’emporio “Divina Misericordia”, accompagnate nel ritorno all’autonomia».

Il programma della festa è così strutturato: • ore 15, in particolare per i bambini, l’evento “Pompieropoli”. • ore 18.00, Santa Messa presieduta da padre Giulio Michelini (Ofm). • ore 19.00, “Emporio In Ascolto”, testimonianze di coloro che a vario titolo prendono parte alle attività dell’emporio. • Ore 20.00, cena di fraternità.

Per sostenere l’opera di carità dell’emporio “Divina Misericordia”: Bonifico Bancario intestato a Fondazione di Carità San Lorenzo – IBAN: IT30P0344003000000000161500, con causale: Erogazione Liberale – Emporio “Divina Misericordia”. Le donazioni alla Fondazione “San Lorenzo” sono deducibili/detraibili secondo il regime fiscale.

Città di Castello – Mappa interattiva a disposizione di turisti e pellegrini

Finalmente i turisti religiosi e i pellegrini che scelgono Città di Castello come meta dei propri itinerari, potranno orientarsi facilmente grazie ad una mappa interattiva. L’Associazione “Le Rose di Gerico”, che si occupa di sostegno e supporto ai monasteri di clausura, di accoglienza e assistenza dei pellegrini che percorrono i cammini francescani, di Santa Veronica Giuliani e di Santa Margherita, ha realizzato un valido strumento che raccoglie informazioni essenziali sui luoghi di spiritualità e fede dislocati nel centro storico della nostra città. La mappa, anche in lingua inglese, consente una doppia lettura: quella tradizionale, legata al supporto cartaceo e quella che si avvale della tecnologia qrcode, oramai diffusissima. Protagonisti, i monasteri di santa Veronica Giuliani e Santa Cecilia, le chiese di san Francesco e san Domenico, il Santuario della Madonna delle Grazie e il Museo diocesano. Ben in evidenza i percorsi che conducono a Pietralunga verso i cammini francescani e il luogo, la chiesa di San Francesco, dove i pellegrini potranno timbrare le loro credenziali. L’iniziativa, che si avvale del patrocinio della Diocesi, mette in luce una preziosa eredità di devozione secolare che attira gruppi sempre più numerosi di visitatori, non solo dall’Italia ma anche dall’estero che, percorrendo vie della nostra città, vivono l’esperienza unica di incontro con una spiritualità ancora viva e feconda.

Bevagna, festa del patrono S. Vincenzo. Messa dell’Arcivescovo. Benedetta la nuova croce pettorale della statua del Santo.

La comunità di Bevagna, martedì 6 giugno 2023, ha reso omaggio al suo patrono S. Vincenzo, vissuto tra il III e il IV secolo, martire durante il periodo delle persecuzioni romane contro il diffondersi del cristianesimo. Secondo la tradizione, fu il primo Vescovo di Bevagna.

La principale e solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo e concelebrata dal parroco don Claudio Vergini. La Messa è stata animata nel canto dalla corale parrocchiale. Tanti i fedeli presenti: c’erano i ragazzi della catechesi e dell’oratorio, gli scout, i membri delle due Confraternite di Bevagna con i loro tradizionali abiti, i membri di varie associazioni di volontariato del territorio, il sindaco Anna Rita Falsacappa, il Podestà e i Consoli delle Gaite, altre autorità civili e militari. Una bella e partecipata liturgia, caratterizzata anche dalla benedizione da parte di mons. Boccardo della nuova croce pettorale fatta realizzare dal parroco don Claudio per la statua di S. Vincenzo.

Nell’omelia l’Arcivescovo ha sottolineato come l’esistenza di Vincenzo sia stata feconda per la gente del suo tempo perché fondata sulla testimonianza di Cristo e sulla gratuità. E per questo è stato ucciso. «E noi abitanti di Bevagna di oggi – ha detto mons. Boccardo – siamo il frutto della sua generosità. La sua vita è stata significativa e ha lasciato un messaggio al quale ancora ci ispiriamo: una vita donata, infatti, è una vita feconda. Anche noi oggi siamo chiamati a donare la vita. Non necessariamente con il martirio, anche se tanti cristiani, in varie zone del mondo, ancora sono uccisi a causa della fede. Come dobbiamo allora donare la vita? Essendo fedeli al Battesimo ricevuto, accoglienti verso il prossimo, capaci di perdonare, ricercando quello che ci unisce. Tutto ciò partendo dall’interno delle nostre case. È da qui, e non chissà dove e in quale occasione straordinaria, che dobbiamo iniziare ad estirpare l’erba cattiva e far crescere quella buona: questa è una vita donata».

Assisi – Economia, la lezione di Toniolo per affrontare i problemi odierni nel libro di mons. Sorrentino

“Il libro, che stasera presentiamo, non è solo una illustrazione a 360 gradi del pensiero del Toniolo da leggere e poi riporre sullo scaffale, questo volume potrà costituire uno strumento di lavoro da tenere presente anche per i mesi e gli anni futuri per una maggiore conoscenza del pensiero del Toniolo e soprattutto per affrontare, alla luce del pensiero sociale cattolico, i tanti problemi che oggi sono sul tappeto”. Lo ha detto il professor Romano Molesti, presidente della Fondazione studi tonioliani che, insieme alla Fondazione Opera Giuseppe Toniolo e altri enti, giovedì 8 giugno nel pomeriggio a Pisa, ha organizzato una giornata di approfondimento e conoscenza del pensiero dell’economista cattolico “A dieci anni dalla beatificazione di Giuseppe Toniolo”, partendo dal libro scritto dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino dal titolo: Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica (Ed. Vita e Pensiero, pagg. 364). “Tutta l’opera del Toniolo – ha spiegato Molesti – fa riferimento all’assioma che non è un buon economista chi è soltanto un economista. L’etica in nessun caso, può essere espunta dal comportamento economico. Da considerare pure quelle parti che riguardano l’impresa e la partecipazione operaia. Particolarmente illuminanti sono quelle pagine in cui l’autore, trattando del credito e della finanza, mette in evidenza gli inconvenienti che possono derivare dal dominio incontrollato di un’economia finanziaria. Il concetto cristiano di democrazia e la trattazione del cooperativismo sono altre parti del pensiero del Toniolo efficacemente illustrate nel volume. Temi, questi, cui abbiamo accennato, che potranno essere trattati ogni anno dando la precedenza a quelli che presentano maggiore urgenza”. A condurre i lavori è stato Riccardo Saccenti dell’Università di Bergamo e numerosi sono stati i contributi offerti alla riflessione di tutti: Giuseppe Notarstefano (Presidente Azione Cattolica Italiana) di Toniolo e le organizzazioni cattoliche, Luigino Bruni (Economista) Toniolo e la sostenibilità, Antonella Occhino (Preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) Toniolo e il mondo accademico, Giovanni Padroni (già ordinario di Organizzazione aziendale dell’Ateneo pisano) Toniolo e la cultura cattolica, Benedetto Delle Site (Coordinatore giovani UCID), Toniolo e l’impresa e Stefano Zamagni (Economista) L’attualità di Giuseppe Toniolo. I lavori sono stati aperti con i saluti dell’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto e di Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Giuseppe Toniolo.

Nel suo intervento il vescovo Sorrentino mettendo in evidenza i tre cardini (principio di correlazione umanistica, principio di correlazione solidaristica, principio di correlazione etica) che rappresentano “l’ottimo tonioliano” ha sottolineato che la sua grande sfida fu quella di aver ridisegnato “un ideale di società, di cultura e di economia che avesse, come suo ultimo risultato, una società fraterna, in cui l’economia fosse a servizio della persona umana, il capitale fosse ‘seguace alleato’ e non despota del lavoro e dell’impresa, e gli “ultimi” fossero messi al centro di ogni politica sociale ed economica, e non ridotti ai margini dell’organismo sociale.

Terni – Corpus Domini, celebrazione e processione diocesana l’8 giugno

Giovedì 8 giugno a Terni sarà celebrata la festività del Corpus Domini con inizio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco dove si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi. A seguire, alle 21.00 circa, partirà la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le confraternite, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie.
La processione si snoderà dalla chiesa di San Francesco lungo via Nobili, via Barberini, corso Tacito, piazza della Repubblica con la sosta davanti all’edicola della Madonna del Popolo e la meditazione del vescovo Soddu, per proseguire lungo a piazza Europa, via Roma, via dell’Arringo, per concludersi nella Cattedrale di Terni.
“L’Eucaristia culmine e fonte per la vita sinodale della Chiesa” segna la riflessione della solennità del Corpus Domini che rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.

Assisi – Carità e politica al centro dell’Assemblea diocesana

“Anche in politica bisogna mettere in atto la carità. L’impegno dei cristiani è importante purché passi attraverso forme di vera attenzione e cura del prossimo”. A dirlo è don Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumé, vicario generale della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino che si appresta a vivere un intenso momento ecclesiale con l’annuale assemblea diocesana in programma venerdì 9 e sabato 10 giugno alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. “Ci auguriamo una ricca partecipazione perché l’assemblea è il momento annuale di ascolto, confronto e di condivisione, come avviene in una famiglia”.

Saranno due giorni incentrati sul tema “Carità politica”, che si articoleranno in un momento di incontro e di condivisione e in un laboratorio in cui verranno definite le linee programmatiche del prossimo anno pastorale; linee che a settembre, dopo opportuno discernimento, il vescovo monsignor Domenico Sorrentino offrirà all’intera diocesi.

Come da programma venerdì si inizierà alle ore 16 con un momento di accoglienza e preghiera iniziale, seguiranno la relazione di Francesca Di Maolo, direttore della Scuola socio-politica diocesana “Giuseppe Toniolo” e i laboratori. Sabato mattina si inizia alle ore 9,15 con l’accoglienza e la preghiera per poi continuare dalle ore 9,45 con i laboratori. Seguiranno alle ore 11,15 la relazione del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e la preghiera finale. L’assemblea può anche essere seguita in diretta streaming dalle pagine Facebook e YouTube della Diocesi.

Perugia – la Comunità Salesiana e non solo, è ritornata a far festa a Maria Ausiliatrice con la processione per le vie di borgo Sant’Angelo, la prima si tenne cento anni fa

A Perugia, il 4 giugno, un folto numero di fedeli, sfidando un meteo tutt’altro che primaverile, ha fatto festa a Maria Ausiliatrice portando la sua statua per le vie del borgo medioevale di Porta Sant’Angelo, esattamente a cento anni dalla prima processione, tenuta il 4 giugno 1923, voluta dai Salesiani giunti in città il 2 ottobre 1922. Un secolo dopo la Comunità Salesiana ha riproposto ai perugini questa festa che non si svolgeva da quasi sessanta anni. A guidare la processione è stato l’arcivescovo Ivan Maffeis, dal “tempio” di San Michele Arcangelo alla chiesa di Sant’Agostino, percorrendo corso Garibaldi e sostando in preghiera davanti ai tre monasteri femminili di clausura del borgo: le Clarisse di Sant’Agnese, le Domenicane della Beata Colomba e le Benedettine di Santa Caterina. La processione ha fatto poi sosta nel luogo dove cento anni fa i primi tre Salesiani soggiornarono a Perugia, prima di fare ingresso in Sant’Agostino dove è stata celebrata l’Eucaristia.

«Il primo pensiero è di gratitudine per la Comunità Salesiana – a partire dal suo superiore, don Claudio Tuveri – per averci convocato insieme questa sera, a rinnovare cent’anni dopo quella processione che, onorando Maria Ausiliatrice, tornava ad attraversare le vie della nostra città, dopo decenni di “silenzio” imposto da una cultura (risorgimentale anticlericale, n.d.r.) che aveva emarginato ogni forma di testimonianza pubblica della fede». Così ha esordito nell’omelia monsignor Maffeis, sottolineando che «la memoria di Maria Ausiliatrice ci ricollega direttamente al fondatore dei Salesiani: per tutta la vita san Giovanni Bosco nutrì un profondo amore per la Vergine Maria, pose la sua opera di sacerdote e fondatore sotto la sua protezione e ne alimentò la devozione nel popolo. “La Madonna – diceva – vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi sono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare la fede cristiana”».

«Come ai tempi di don Bosco, i profondi cambiamenti sociali e culturali in corso – ha evidenziato l’arcivescovo – portano un enorme impatto sulla struttura familiare, sul tessuto sociale, sulla concezione della vita; sono cambiamenti che in tanti minano alla fiducia di Dio: non tanto che Lui ci sia o meno, ma che sia Colui al quale è legato il mio bene, la mia realizzazione, il mio compimento… Oggi come ieri la Chiesa tutta è chiamata a far risuonare l’annuncio di speranza e di vita, a offrire e testimoniare la propria fede in Gesù e nel suo Vangelo, come ha fatto Maria. Pochi giorni fa – ha ricordato mons. Maffeis, avviandosi alla conclusione – papa Francesco ha detto: “Maria Ausiliatrice aiuta voi, giovani, a rinsaldare ogni giorno la vostra fedeltà a Cristo. Ottenga conforto e serenità per voi, anziani e ammalati. Incoraggi voi, sposi, a tradurre nella vita quotidiana il comandamento dell’amore. Sia vicino a quanti soffrono, a partire dal popolo Ucraino”».

Perugia – presentazione del “Perugino nel segno del tempo”, il progetto di tutte le iniziative dell’Archidiocesi nell’anno del V Centenario della morte del divin pittore

Domenica 4 giugno, alle ore 21, sotto il cielo stellato del chiostro superiore della cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si terrà la presentazione del ‘Perugino nel segno del tempo’, il progetto che comprende tutte le iniziative messe in campo dall’Arcidiocesi nell’anno del V Centenario della morte di Pietro Vannucci (1523-2023). Iniziative programmate con la collaborazione della società Genesi srl a cui è affidata la valorizzazione dell’”Isola di San Lorenzo” del complesso monumentale della cattedrale.

Dopo i saluti dell’arcivescovo mons. Ivan Maffeis, di Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Comitato nazionale promotore delle celebrazioni del Perugino, di cui l’Archidiocesi è membro, e di Fabrizio Stazi, direttore generale della Fondazione Perugia, illustreranno il progetto Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali, Francesco Vignaroli, curatore della guida I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno, Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Perugia, e Duccio Medini, presidente dell’associazione “Frammenti” con cui l’Archidiocesi ha avviato dal 2022 una collaborazione per una maggiore conoscenza e tutela del suo patrimonio storico-artistico.

Dall’“Isola di San Lorenzo”, cuore di questa progettualità che ha al centro il riallestito Museo del Capitolo in occasione dei suoi cento anni dalla nascita (1923-2023), ‘Perugino nel segno del tempo’ allarga i suoi orizzonti nel territorio diocesano con itinerari alla scoperta dei luoghi e dei paesaggi in cui il grande maestro ha operato e tratto ispirazione lasciando preziose tracce della sua arte: Cerqueto, Deruta, Corciano, Fontignano e Città della Pieve.

Significativo quanto scrive l’arcivescovo Maffeis nella prefazione alla guida I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno (Electa, Milano 2023), che verrà presentata ufficialmente domenica sera: «Le celebrazioni del cinquecentenario della morte del Perugino rappresentano un’occasione per riscoprire e valorizzare, attraverso il nostro patrimonio culturale, la via di una bellezza che traguarda i capolavori e non smette di interrogare le ragioni più profonde del nostro essere e del nostro andare».

Tutte le iniziative sono realizzate con il sostegno del Comitato nazionale promotore delle celebrazioni per il V centenario della morte del Perugino e della Fondazione Perugia.

Sport e inclusione: torna in Umbria il paradriving tour fino al 4 giugno “Seconda edizione del paradriving tour Cortona-Assisi”

“Tutti in carrozza verso Assisi” questo il nome scelto dagli organizzatori per la seconda edizione del “paradriving tour”, un viaggio in carrozze trainate da pariglie di cavalli. La partenza e l’arrivo, anche quest’anno, sono in due luoghi francescani per eccellenza: le Celle di Cortona e la Basilica di San Francesco in Assisi. L’arrivo nella Città del Poverello è previsto per domenica 4 giugno alle ore 11.30. Il gruppo sarà accolto, in piazza Inferiore di San Francesco, e riceverà la benedizione del padre Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni.

Il tour è partito mercoledì 31 maggio da Cortona e si è già lasciato alle spalle le tappe di Tuoro sul Trasimeno, Passignano, San Feliciano (Magione) e Solomeo (Corciano). Oggi, sabato 3 giugno, sarà la volta di Perugia con l’arrivo in piazza IV Novembre. Le prossime tappe saranno Torgiano, Cannara per poi arrivare ad Assisi il 4 giugno.

Il programma è incentrato su “paradriving ed attacchi integrati”, carrozze guidate o in cui trovano alloggio persone con disabilità, che in questo contesto possono superare le barriere fisiche e relazionali che troppo spesso le limitano. Un progetto quindi che porta avanti il messaggio di pace, inclusione e attenzione verso i più deboli che il Santo Patrono d’Italia ci ha lasciato. Le persone con disabilità si avvicineranno al mondo equestre, condividendo spazi ristretti, nei quali è fondamentale la comunicazione, la fiducia e la collaborazione. Inoltre, attraverso l’andamento lento dei cavalli, potranno apprezzare le tradizioni e i paesaggi del territorio.

Non si potrebbe immaginare scenario migliore quale quello dei paesaggi umbro-toscani che con la loro spiritualità e le numerose bellezze storiche del territorio stanno accompagnando il meraviglioso viaggio.

Sono coinvolte persone con disabilità diverse insieme a ragazzi normodotati proprio per favorire l’inclusione, residenti nel territorio che si attraverserà e che si daranno il cambio durante le varie tappe. Sono le amministrazioni comunali, gli organizzatori del viaggio e le varie associazioni ad indicare le persone scelte prima della partenza, in modo tale che ci si possa conoscere e si possa costruire insieme l’attività della giornata.

L’evento è totalmente organizzato e gestito da volontari, senza nessuno scopo di lucro e tutti gli ospiti delle carrozze parteciperanno in modo gratuito.
Le carrozze, provenienti da varie parti d’Italia, sono guidate da tecnici specializzati e certificati da enti sportivi equestri nazionali. Sono 7 le carrozze con un totale di circa 30/40 posti a tratta.

Il team vede la presenza dell’Asd Scuderia Valmarino di Corciano (PG), della Trasitrek “viaggiare lento”, del Laboratorio Terrarte, della Comunità Capodarco di Perugia Onlus, dell’Opera Don Guanella Centro Sereni. La manifestazione ha il patrocinio di F.I.S.E. e F.I.S.E. Umbria.

Perugia – “Uno spettacolo nuovo” che si rinnova dopo un secolo, la processione e festa di Maria Ausiliatrice a conclusione delle celebrazioni del centenario di presenza Salesiana

«“E’ uno spettacolo nuovo per Perugia”. Questa è l’impressione che suscitò cento anni fa, il 4 giugno 1923, la prima processione e festa di Maria Ausiliatrice per i vicoli del Borgo Sant’Angelo di Perugia». A sottolinearlo è don Claudio Tuveri (SdB), direttore dell’Istituto Salesiano “Don Bosco” del capoluogo umbro, nell’annunciare il ritorno di questa processione mariana nel suggestivo borgo medioevale di Porta Sant’Angelo, domenica 4 giugno, con ritrovo, alle ore 17.15, presso il tempio di Sant’Angelo. La processione percorrerà corso Garibaldi, sostando con preghiere davanti ai monasteri femminili di clausura di Sant’Agnese, della Beata Colomba e di Santa Caterina, per concludersi nella chiesa di Sant’Agostino dove, alle ore 18, si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. Al termine, nella piazza antistante, le filarmoniche di Pretola e di Torgiano onoreranno Maria Ausiliatrice con un concerto bandistico. Sarà portata in processione l’antica statua mariana giunta da Roma nel 1923, pochi mesi dopo l’arrivo a Perugia dei primi tre salesiani, oggi custodita nella basilica di San Prospero interna all’Istituto “Don Bosco”.

Cento anni di futuro. L’atteso evento religioso e socio-aggregativo del prossimo 4 giugno è stato promosso dalla Famiglia Salesiana – sacerdoti, cooperatori ed ex allievi coordinati dal direttore don Tuveri, come appuntamento conclusivo del primo centenario di presenza dei “figli” di Don Bosco a Perugia (1922-2022). Anniversario molto sentito e partecipato con diverse iniziative rivolte al futuro, facendo prezioso tesoro del passato, il cui slogan è “Cento anni di futuro” (titolo dato al volume commemorativo del centenario); iniziative che hanno coinvolto le Istituzioni civili e religiose.

«Ricorderemo per molto l’accoglienza della nostra città riservata al Rettor Maggiore – ricorda il prof. Fausto Santeusanio, presidente dell’Unione ex allievi salesiani –, al quale il sindaco Andrea Romizi, il 20 giugno, ha consegnato l’onorificenza della Iscrizione dell’Istituto Salesiano all’Albo d’Oro della città. Il 2 ottobre, giorno dell’arrivo dei primi salesiani a Perugia nel 1922, sono state apposte due targhe a ricordo nella sede del “Penna Ricci”».

Quella del centenario è stata anche una proficua occasione per richiamare l’attenzione delle attività educativo-formative per giovani dell’Istituto “Don Bosco”, come il Centro di Formazione Professionale (CNOS-FAP) e l’Oratorio Salesiano con il suo frequentato Centro sportivo.

Condividere un profondo senso di appartenenza. Ritornando al centenario della processione e festa di Maria Ausiliatrice, interessante è la testimonianza storico-sociale e religiosa giunta fin quasi a noi, narrata dal direttore don Claudio Tuveri e dal prof. Fausto Santeusanio. «I quaderni della cronaca del 1923, conservati presso l’archivio del nostro Istituto – commenta il sacerdote –, registrano questo evento come “un segno di speranza per il futuro”. Dopo più di 60 anni di chiusure, timori, contrapposizioni (sorte a seguito del periodo risorgimentale, n.d.r.), quella processione, animata dal simulacro dell’Ausiliatrice, riportò il gusto della festa, del vivere la dimensione della comunità. Le famiglie con i loro bambini, ragazzi e giovani furono protagoniste. L’antico “Oratorio Don Bosco” del “Penna Ricci” fu il centro e il laboratorio di svariate iniziative quotidiane: lo sport, la musica, il teatro… Iniziative che accesero la gioia e il gusto di sentirsi corresponsabili e diedero a tutta la comunità perugina la soddisfazione di condividere un profondo senso di appartenenza».

Necessità di riscoprire il valore della partecipazione. «Oggi stiamo attraversando un tempo dove le persone, adulti e giovani – sottolinea don Tuveri –, respirano una sensazione di smarrimento e di nostalgia per i valori che costruisco il tessuto comunitario e aiutano a riscoprire l’autentico senso della festa. Lo stile di vita piuttosto individualista e circoscritto ai propri interessi producono isolamento e solitudine; abbiamo tutti necessità di riscoprire il valore della condivisione e della partecipazione».

Suscitare un nuovo entusiasmo nella popolazione. «Le cronache di cento anni fa, fra cui “il Corriere d’Italia” e “L’Osservatore Romano” – ricorda Santeusanio –, parlano della presenza di 12-15 mila perugini alla prima processione e festa della Madonna Ausiliatrice. Il prossimo 4 giugno non saremo così tanti, in un secolo l’antico borgo Sant’Angelo si è svuotato di perugini, certamente auspichiamo una partecipazione numerosa di popolo di Dio. Tutta la Famiglia Salesiana di Perugia, con l’evento del 4 giugno dedicato a Maria Ausiliatrice, vuole suscitare un nuovo entusiasmo nella popolazione e ripristinare una bella tradizione che in passato ha inciso sulla vita religiosa e sociale della nostra città».