Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra – Lettera di augurio a quanti operano nel mondo della scuola

La Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra come ogni anno esce per il 4 ottobre festa di San Francesco di Assisi con una lettera di augurio a quanti operano nel mondo della scuola. Questa lettera verrà consegnata alle scuole delle 8 diocesi umbre da parte della Commissione stessa per il tramite degli uffici scuola diocesani. Quest’anno il focus della commissione si è concentrato su diverse tematiche che vanno dai 50 anni del viaggio sulla luna ai 200 anni della poesia Infinito di Leopardi agli 800 anni dell’incontro di Francesco e il sultano fino al prossimo invito di papa Francesco ai giovani economisti per una nuova economia sostenibile. Le tematiche possono sembrare diverse tra di loro e apparentemente lontane ma sono tutte accomunate dal nostro mettersi in ricerca: l’andare oltre i propri limiti alla ricerca di Infinito e dell’altro in un incontro di pace e di soluzioni sostenibili per l’umanità verso “un’economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda” (dalla lettera di inizio anno).

A quanti sono impegnati nel mondo della scuola in Umbria

Cari dirigenti, docenti, personale scolastico, carissimi studenti, all’inizio di un nuovo anno scolastico la Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra formula come è uso e tradizione ormai da anni un buon augurio per un nuovo anno scolastico che ci trovi entusiasti e pieni di impegno, di buona volontà e di capacità di realizzare il progetto educativo dei singoli Istituti affinché la scuola sia sempre all’altezza delle sfide che oggi come ieri si presentano.

La scuola è da sempre un laboratorio di cultura che va in qualche modo coltivato ed approfondito e quest’anno come spunto di riflessione per la nostra lettera all’inizio di un nuovo anno scolastico abbiamo pensato di ragionare e riflettere su due temi apparentemente tra loro distanti.

Il primo riguarda il luglio del 1969, quando cinquant’anni orsono, ci fu il primo atterraggio dell’uomo sulla luna. La vicenda degli astronauti americani è conosciuta, ma quella vicenda fu vista come la rottura di una frontiera che appariva invalicabile e la realizzazione di un sogno: l’uomo che va nello spazio, assecondato da una tecnologia sempre più elevata, è immagine, simbolo e metafora del viaggio che l’uomo fa nella vita; un viaggio che non si può fare se non ci si prepara e attrezza come in fondo fecero anche gli astronauti che si prepararono a quel viaggio straordinario. L’andare sulla luna rappresentò pure, per così dire, la tensione spirituale dell’uomo che intende superare il suo limite e andare verso nuove frontiere.

Il secondo stimolo di riflessione, in apparenza lontano da questa precedente vicenda, è la commemorazione dei 200 anni della poesia L’Infinito di Leopardi, ben conosciuta e studiata nelle scuole. Senza entrare nel commento del testo anche quella poesia, con il suo linguaggio artistico e poetico di elevato valore, ci invita ad andare oltre, pur sapendo che la prospettiva di Leopardi è quella di un non credente.

Sintetizzando possiamo dire che l’esperienza dell’uomo che va sulla luna e l’esperienza di Leopardi che guarda l’infinito esprimono a loro modo la tensione di ogni uomo e donna, di ogni giovane, di ogni studente e studentessa a trascendere, a passare oltre la banalità della vita quotidiana, a porsi degli obiettivi anche lontani ma che possono dare significato allo studio, all’impegno, alla preparazione, perché tutti siamo chiamati non tanto ad andare fisicamente sulla luna quanto a superare i nostri limiti nella ricerca di Infinito.

Senza dimenticare che il nostro mettersi in ricerca comprende pure la ricerca dell’altro, ricordiamo anche l’esempio di San Francesco che, 800 anni fa, incontrando il Sultano realizzò una vera inclusione di pace. Incontri di pace a cui ci chiama anche papa Francesco quando ha invitato i giovani economisti, imprenditori e imprenditrici nel prossimo marzo 2020 ad Assisi per parlare di economia sostenibile e interloquire con “chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”.

Con questi intendimenti giungano a tutti i nostri auguri di un buon anno scolastico!

Assisi 4 ottobre 2019, festa di San Francesco di Assisi

Mons. Domenico Sorrentino
Vescovo delegato

Prof.ssa Annarita Caponera
Coordinatrice

Allegato:
LETTERA CRESU_ 2019.pdf