Terni – celebrazione delle Forze Armate in suffragio dei poliziotti uccisi a Trieste

Celebrata lunedì 4 novembre, nella giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, nella Cattedrale di Terni, dal vescovo Giuseppe Piemontese la messa a suffragio dei due agenti della Polizia di Stato tragicamente uccisi a Trieste il 4 ottobre scorso.
A un mese esatto dalla scomparsa di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, morti nell’adempimento del proprio dovere, il Questore di Terni, Antonino Messineo e il Sindaco Leonardo Latini hanno voluto ricordare il sacrificio dei due colleghi con questa celebrazione, alla presenza delle autorità civili e militari e di
tutti quei cittadini hanno dimostrato la propria vicinanza alla Polizia di Stato e per esprimere gratitudine, ammirazione e affetto per questi servitori dello Stato.
“Oggi noi abbiamo il rimpianto per tanta generosità e rettitudine, che hanno dimostrato Matteo e Pierluigi – ha detto il vescovo – e che ci mancherà. Due giovani consapevoli del loro ruolo e della loro missione, vissuta con responsabilità, in stretta vicinanza con i cittadini. Ma il vostro sacrificio è anche monito per la collettività. Beata quella società che non ha bisogno di eroi… e noi purtroppo ne abbiamo ancora bisogno. In un clima distratto superficiale, insensibile per il valore della vita umana, sempre meno valutata, della ordinata e serena convivenza civile, la pace sociale. L’odio seminato, gli istinti bestiali non domati, l’egoismo, l’indifferenza e il disprezzo del diritto e del rispetto degli altri, l’auri sacra fames, quella insaziabile cupidigia di ricchezze che spinge alle azioni più basse, mettono in circolo una umanità selvaggia e violenta, avida di possesso, dei piaceri e incurante della civile convivenza e dei comandamenti di Dio”.
“Oggi sentiamo di esprimere un ringraziamento alle forze dell’Odine – ha concluso il vescovo – incoraggiamento a proseguire in un’azione comune, corale, non isolata, sostenuta dalla società: associazioni varie, scuola, chiesa per il bene comune. Il male è parte della condizione umana, ma tutti vogliamo impegnarci a eliminarlo o almeno a sottrargli spazio, ridurlo ai minimi termini perché la vita è una ed è il tesoro più prezioso che abbiamo. Gesù richiama ad impostare la propria vita sulla compassione, la solidarietà e l’amore. È la via maestra per una vita riuscita su questa terra e nell’eternità. Ciò che seminiamo raccoglieremo”.