ASSISI: FRATI FANNO VOLARE IN CIELO VOLTI CHI SI AFFIDA A SAN FRANCESCO CAPPELLA MUSICALE SI ESIBISCE IN PIAZZA VUOTA PER CHIUSURA MESE MARIANO

Sono state liberate nel cielo di Assisi, legate a dei palloncini, alcune delle migliaia di foto inviate alla comunità dei frati del Sacro Convento dai fedeli che si sono affidati a San Francesco durante i mesi di pandemia. Un momento suggestivo che si è tenuto ieri sera sul prato antistante la Basilica Superiore mentre nella piazza Inferiore il coro della cappella musicale del Sacro Convento di Assisi, accompagnato al pianoforte da padre Magrino, celebrava la chiusura del mese Mariano con un’esibizione toccante. L’evento, seguito da oltre 40mila persone è stato trasmesso in diretta sulla pagina facebook di padre Enzo Fortunato.

«Tre sono le parole che sintetizzano questo mese di maggio e di pandemia – ha dichiarato il direttore della rivista san Francesco, padre Enzo Fortunato – restare, ascoltare e ripartire. Tre parole che esprimono il difficile momento che stiamo vivendo e che vogliamo superare». Un’occasione di riflessione e preghiera che si è celebrato prima all’interno della Basilica Superiore, dove sono stati illustrati gli affreschi che rappresentano la Madonna; poi sul sagrato della Basilica, dove i frati hanno fatto volare decine di palloncini con le immagini inviate dai fedeli; e, infine, nella piazza Inferiore, dove si è esibito il coro della Cappella Musicale del Sacro Convento.

Il momento più suggestivo è stato proprio nella piazza Inferiore di San Francesco dove la Cappella musicale della Basilica, diretta da padre Giuseppe Magrino, si è esibita in alcuni brani tra cui lo “Stabat Mater” in onore di tutte le vittime della pandemia e “Santo e Terribile” composta per la riapertura della Basilica Superiore dopo il sisma del ‘97. Padre Magrino ha suonato al pianoforte un brano inedito da lui composto durante questo difficile periodo di pandemia. «L’andamento del brano e la sua struttura vogliono rispecchiare questo momento segnato dal disagio del vivere una quarantena forzata a causa del coronavirus – ha dichiarato il direttore della Cappella Musicale -. Il disagio provato in questo periodo credo abbia lasciato una traccia nell’animo di tutti e si è cristallizzato in questa nuova composizione pianistica».