Assisi – celebrazioni per i 150 anni dell’Istituto Serafico

Era proprio il 17 settembre del 1871 quando San Ludovico da Casoria, una vita spesa al servizio degli ultimi, decise di fondare ad Assisi un’Opera dedicata a San Francesco – al quale l’Istituto deve il nome – che si prendesse cura di bambini e ragazzi ciechi e sordi. Da quella data storica, che sanciva la realizzazione di un sogno, ovvero custodire la vita più fragile e indifesa, sono trascorsi ben 150 anni. Per festeggiare questo straordinario anniversario, l’Istituto Serafico ha organizzato due giorni di eventi che animeranno, nelle serate del 17 e 18 settembre, la città di Assisi con iniziative ed ospiti d’eccezione, dando così il via alle celebrazioni che proseguiranno nel corso dell’intero anno del 150enario.

In particolare, il 17 settembre alle ore 21:00 presso il Teatro Lyrick di Assisi si svolgerà un evento celebrativo i cui protagonisti saranno proprio i ragazzi dell’Istituto, che introdurranno la proiezione del docufilm “Nella vita c’è la Vita”, realizzato dalla regista Maria Amata Calò. Una rappresentazione dal forte impatto emotivo, che racconta il Serafico attraverso gli occhi di Giorgio, uno dei suoi ospiti, ma anche attraverso le voci e le testimonianze toccanti di genitori, medici, operatori e di tutto il personale che compone la grande famiglia di questa Opera storica. Ospite speciale della serata sarà Giovanni Caccamo, cantautore polistrumentista scoperto da Franco Battiato e vincitore della categoria “Nuove proposte” alla 65esima edizione del Festival di Sanremo, che aprirà la sua esibizione dedicata al Serafico interpretando la celebre canzone “La Cura”, del Maestro recentemente scomparso, ed eseguirà brani del suo repertorio, fondendo la propria la sensibilità artistica e cantautorale con quella sociale dell’Istituto. Una data significativa per il cantautore siciliano, che coincide con l’uscita del suo nuovo album “Parola”, che vanta collaborazioni con Willem Dafoe, Aleida Guevara, Michele Placido e altre straordinarie voci italiane e straniere.

Il 18 settembre, alle ore 21:00, presso la Basilica superiore di San Francesco ad Assisi si terrà in onore del Serafico il concerto della Banda musicale della Polizia di Stato, che vedrà la partecipazione di un altro ospite d’eccezione, il tenore Francesco Grollo. Da sempre vicina alle persone più fragili, la Polizia di Stato esprime – attraverso le note della Banda – la sua prossimità anche attraverso la musica, il linguaggio universale che raggiunge tutti, senza distinzioni. La Banda è stata fondata a Roma nel 1928 e dal 1992 è diretta dal maestro Maurizio Billi, affiancato nel 2001 dal maestro vicedirettore Roberto Granata; è composta da 103 elementi, tutti provenienti dai più prestigiosi conservatori e svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, partecipando alle più importanti celebrazioni e facendosi interprete del bisogno delle persone di avere conforto, sostegno, sollievo in situazioni di disagio, anche nei momenti più drammatici vissuti dal Paese durante la pandemia. Recentemente ha inoltre avviato un’importante collaborazione con il tenore Francesco Grollo, che da 5 anni è promotore del progetto “Musica per il Sociale”, il cui obiettivo è sostenere ed incentivare la presenza delle persone con disabilità agli eventi musicali, per condividerne l’emozione e diffondere un messaggio di inclusione e solidarietà.

“Siamo felici di poter celebrare un traguardo così importante insieme a tante figure di spicco del panorama musicale italiano, che hanno dimostrato grande affetto e vicinanza al Serafico e ai ragazzi di cui si prende quotidianamente cura. Voglio pertanto esprimere la mia gratitudine e ringraziare sentitamente la Polizia di Stato, il tenore Francesco Grollo e il cantautore Giovanni Caccamo per aver preso a cuore la nostra causa, condividendo il grande impegno nella promozione della vita che, attraverso la forza dirompente della musica, ci permette di promuovere un messaggio di inclusività oggi più che mai necessario – dichiara Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi – Ci tengo inoltre a ringraziare le Istituzioni che ci sono state vicine in questo lungo cammino, tutto il personale del Serafico, che ha sempre lavorato con grande abnegazione anche nei momenti più difficili, i volontari e i nostri sostenitori, figure preziosissime per il Serafico, ma soprattutto i genitori dei nostri ragazzi, la cui forza e il cui amore ci hanno permesso di arrivare fin qui, spingendoci a guardare con entusiasmo alle fide future, con l’obiettivo di garantire una vita autentica al bene più prezioso che ci hanno affidato: i loro figli”.

Tra gli eventi del ricco programma dedicato al 150enario dell’Istituto Serafico non bisogna dimenticare gli appuntamenti di dicembre: il 3 e 4 dicembre si svolgerà il primo convegno internazionale Assisi-Cambridge sui disturbi del neurosviluppo, disabilità e neuroscienze. Infine, ma non di certo per importanza, il 13 dicembre si terrà l’Udienza Speciale in Vaticano di Papa Francesco per il Serafico di Assisi. Un incontro che sancisce il forte legame tra il Santo Padre e il Serafico, nato fin dall’inizio del suo pontificato, quando il 4 ottobre 2013 iniziò il suo pellegrinaggio ad Assisi proprio con la visita all’Istituto. “Queste piaghe devono essere ascoltate”, con queste parole Papa Francesco tracciava il cammino del Serafico nella cura di bambini e ragazzi con fragilità, definendo quello che da 150 anni è il suo operato: “l’amore concreto”.

Un lungo cammino, quello del Serafico, nel corso del quale non sono di certo mancate dure sfide da affrontare, come le due guerre mondiali, le grandi crisi economiche, il terremoto del 1997 che colpì gravemente la struttura e, da ultimo, la pandemia da Covid-19. Eventi che hanno scalfito l’Istituto, ma che hanno anche ampliato e rafforzato la propria missione: prendersi cura delle persone più fragili continuando a crescere nei servizi per garantire ai propri ragazzi, giorno dopo giorno, quella sintesi fra eccellenza nella cura, relazione e rispetto per la persona, in grado di trasformare un percorso riabilitativo in un percorso di vita piena.

Ed è proprio grazie a questa visione chiara e determinata se il Serafico è cresciuto nel tempo, non solo in senso anagrafico, ma soprattutto negli innumerevoli, importanti traguardi raggiunti: basti pensare alle inaugurazioni avvenute nel 2018 del Centro di Ricerca “InVita”, della Residenza “Vendramini” e del Teatro intitolato a Monsignor Sergio Goretti, all’apertura in piena fase pandemica, avvenuta ad ottobre 2020, dei nuovi ambulatori specialistici pensati appositamente per le persone con disabilità e le loro famiglie o alla nascita di coloRadio, il podcast radiofonico che vede come protagonisti i ragazzi dell’Istituto. Oggi, infatti, il Serafico rappresenta un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali ed è schierato in prima linea per promuovere il pieno riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.

Assisi – il Cortile di Francesco, al Sacro Convento tre giorni di incontri sul tema “speranza”

Si terrà ad Assisi dal 17 al 19 settembre il Cortile di Francesco. Personalità della società civile, del mondo della religione e del giornalismo si confronteranno sul tema della settima edizione: “Speranza”. Tema scelto per l’urgenza che ha il mondo di vedere davanti a sé un orizzonte di conforto e fiducia per guardare “Oltre i confini”, tema della scorsa edizione.
«Oltre 70 relatori, due concerti e 22 tra conferenze, dibattiti e lectio magistralis. Ma non manca ciò che sta più a cuore al mondo francescano: le testimonianze dei poveri cristi che da questa speranza vengono trafitti. Una cosa è certa – ha dichiarato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato – abbiamo bisogno di fiducia, non vogliamo spegnere la luce della speranza».

Due macro aree di discussione: “I modi della Speranza” dove il tema cardine viene “esplorato” dal punto di vista religioso (Card. Gianfranco Ravasi e Mons. Nunzio Galantino), filosofico (Massimo Cacciari, Michela Marzano), letterario (Dacia Maraini), psicologico (Paolo Crepet), economico (Brunello Cucinelli, Carlo Montalbetti, Mariano Roman), lavorativo (Maurizio Landini) e storico-sociale (Lucio Villari e Ilvo Diamanti). Non manca un approfondimento sull’informazione e la minaccia alla libertà di stampa (Beppe Giulietti e Nello Scavo).
La seconda area tematica, “Kabul Afghanistan”, dove la speranza trova il più difficile terreno di interpretazione. Diversi gli incontri dedicati al delicato tema di politica estera: le agenzie operative negli aiuti umanitari (UNHCR, OIM, UNICEF), le mutazioni dello scenario geopolitico (Ambasciatore Stefano Pontecorvo, Giampiero Massolo, Senatrice Marina Sereni), la situazione delle donne in medio oriente (Rula Jebreal) e le storie dei profughi arrivati in Italia.

Nell’ambito del ciclo di incontri tre momenti serali: venerdì 17 l’omaggio a Gino Strada con il racconto della figlia Cecilia, sabato 18 il concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato in occasione dei 150 anni dalla fondazione dell’Istituto Serafico e domenica 19 l’evento speciale “Passione e Speranza” con la lectio magistralis di Massimo Cacciari e il concerto della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco Assisi.
Sarà possibile partecipare, in base alle norme anti Covid, solo in possesso del green pass. Tutti gli incontri saranno anche trasmessi in diretta e on demand sul sito www.cortiledifrancesco.it e sulle piattaforme digitali (social network e YouTube).

L’evento, organizzato dal Sacro Convento di Assisi e dell’Associazione Oicos riflessioni, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della cultura e con il sostegno della Regione Umbria, punta ad offrire uno spazio di incontro alternativo di speranza.

Gubbio – Assemblea pastorale diocesana e il “cammino sinodale” italiano

La Chiesa eugubina riprende il lavoro per dare il proprio contributo al Sinodo della Chiesa universale e a quello della Chiesa italiana. Lo fa a partire dall’Assemblea pastorale diocesana che si terrà giovedì 16 e venerdì 17 settembre nella sala convegni del convento di San Francesco, con la massima attenzione alle prescrizioni anti-pandemia.
Proprio nei giorni scorsi, in Vaticano è stato reso noto il documento preparatorio del Sinodo – dal titolo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” – che Papa Francesco aprirà ufficialmente il 10 ottobre. L’evento proseguirà poi il 17 ottobre in ogni Chiesa particolare, quindi anche nella diocesi eugubina con il percorso che sarà deciso proprio in Assemblea pastorale.
Una tappa fondamentale sarà la celebrazione della sedicesima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, nell’ottobre del 2023, alla quale farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le diocesi. Il documento preparatorio è uno strumento – spiegano dalla Santa Sede – “per favorire la prima fase di ascolto e consultazione del Popolo di Dio nelle Chiese particolari (ottobre 2021 aprile 2022), nella speranza di contribuire a mettere in moto le idee, le energie e la creatività di tutti coloro che prenderanno parte all’itinerario, e facilitare la condivisione dei frutti del loro impegno”.
Questo percorso viene proposto e attuato anche nella Chiesa eugubina, per iniziare a viaggiare sul binario del cammino sinodale. Gran parte del nuovo anno pastorale sarà dedicata proprio al lavoro parrocchiale e diocesano. In questo senso, il vescovo Luciano intende riprendere il percorso già avviato lo scorso anno, sul metodo della sinodalità a livello diocesano, per insistere sulla formazione degli operatori pastorali, consacrati e laici.
Lo schema dell’Assemblea pastorale della diocesi di Gubbio sarà lo stesso degli anni scorsi: alle ore 17,45 la preghiera del Vespro, alle 18 l’inizio dell’assemblea, con la chiusura dei lavori intorno alle 19.45. Come accaduto già nel 2020, la partecipazione alla due giorni è prevista solo per i sacerdoti, diaconi e religiosi, responsabili di uffici pastorali diocesani e delegati delle parrocchie, tutti coinvolti su invito della segreteria. Sabato 18 settembre, alle ore 21, ci sarà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini con il clero diocesano, in occasione della dedicazione della cattedrale ai santi Mariano e Giacomo.

Città di Castello – Comitato organizzativo per le celebrazioni di ringraziamento per la canonizzazione di santa Margherita

Sta entrando nel vivo il programma di appuntamenti in preparazione alla solenne celebrazione di ringraziamento per la canonizzazione di santa Margherita di Città di Castello. Questa mattina, presso la pista di atletica “Angiolo Monti” ha preso avvio la giornata dedicata alla disabilità, con meeting di atletica e di calcio a 5 organizzati dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Santa Margherita”. Sempre oggi, alle ore 21, nella chiesa di San Domenico in Città di Castello si terrà l’incontro – testimonianza sul tema “La normalità della disabilità, con don Gerardo Balbi e la dott.ssa Daniela Casi.

Domani, alle ore 21 nella chiesa di San Domenico, sarà proiettato il film “Little Margaret. Blessed Margaret of Castello”, prodotto negli Stati Uniti nel 1980 e adesso sottotitolato per questa occasione.

Mercoledì 15, alle ore 21 nella chiesa di San Domenico, avrebbe dovuto essere presentato il libro “Santa Margherita di Città di Castello nei secoli XIII-XIV”, ma alcuni imprevisti di varia natura hanno richiesto il rinvio della manifestazione. In luogo della presentazione, don Andrea Czortek, direttore dell’Archivio Storico Diocesano, illustrerà le opere di carità ispirate dalla figura della Santa, con particolare attenzione all’Istituto per non vedenti in vita dal 1919 al 1999.

Perugia: Celebrata la festa della Madonna della Grazia dedicata agli sposi e alle famiglie con la suggestiva “calata” del Sant’Anello. Il cardinale Gualtiero Bassetti: “Sposi, famiglie, fidanzati non abbiate mai paura ad invitare Gesù alla festa della vostra casa”

“Carissimi sposi, la devozione della città e della diocesi di Perugia-Città della Pieve verso la Santa Madre di Dio è sempre stata anche nei secoli passati molto sentita. Soprattutto con la predicazione di san Bernardino da Siena si è sviluppata la devozione alla Madonna della Grazia o Madre della Misericordia”. Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha esordito nell’omelia pronunciata domenica mattina 12 settembre, nella cattedrale di San Lorenzo, giorno in cui la Chiesa locale celebra la festa della Madonna della Grazia, compatrona dell’Archidiocesi, la cui effige tanto venerata è dipinta su una colonna della navata centrale (opera attribuita ad un allievo del Perugino). Concelebranti gli arcipreti della cattedrale, mons. Fausto Sciurpa, e della concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio di Città della Pieve, don Simone Sorbaioli.

L’incontro sull’Amoris Laetitia. Nel giorno di questa sentita ricorrenza si è rinnovata la suggestiva “calata” del Sant’Anello animata dall’omonima confraternita. Si tratta della reliquia ritenuta dalla pietà popolare l’anello con cui la Beata Vergine Maria fu sposata a san Giuseppe, custodita da oltre cinque secoli nella cattedrale perugina. La celebrazione in San Lorenzo è stata preceduta da un incontro dedicato al tema “Amoris Laetitia, spunti per la vita di coppia” collegato al significato del Sant’Anello, tenutosi nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori e promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare a cui ha relazionato Marco Scarmagnani, esperto di formazione, mediazione e consulenza familiare di Legnago (Vr), introdotto dai coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili del preposto Ufficio pastorale. Diversi gli spunti emersi dall’incontro, come “la gioia matrimoniale che si può vivere anche in mezzo al dolore, una combinazione di gioie e di fatiche”. Interessante anche la proposta di “strade di felicità” tracciate anche dalla “coppia che litiga, ma poi si perdona”. E “quando il genitore litiga, il figlio si sente spaccato, ma quando vive il perdono, si irrobustisce e cresce grazie a questo gesto”.

Valorizzare la devozione popolare. Il cardinale Bassetti, nel ringraziare i coniugi Roberta e Luca Convito, il priore della confraternita del Sant’Anello Roberto Tittarelli e quanti si sono prodigati per la giornata dedicata agli sposi, ha parlato del Sant’Anello: “Questo prezioso oggetto in onice, probabilmente del II secolo d.C., è un segno importante di devozione popolare che inizia ad essere maggiormente valorizzato. Voi sapete quanto papa Francesco insista sulla religiosità e la devozione popolare. Oggi lo esponiamo solennemente alla devozione della città e in particolare delle nostre famiglie e di tutto il popolo di Dio qui riunito, perché l’anello è segno di fedeltà, è un legame significativo anche sul piano umano che invita tutti noi e le coppie di sposi ad onorare gli impegni assunti attraverso il sacramento del matrimonio”.

Con Gesù la festa ritrova la sua pienezza. Il cardinale, commentando il passo del Vangelo della domenica (le Nozze di Cana), si è soffermato sulla “missione di Gesù comincia all’interno di una festa di nozze, perché, contrariamente a quello che pensano tanti – ha commentato Bassetti –, Gesù non viene mai a guastare le nostre feste. Con Gesù la festa ritrova la sua pienezza; con Lui sulla tavola c’è il vino, che è il segno della gioia. Nel mondo, purtroppo, troviamo tanta tristezza dovuta anche a tante cause che noi conosciamo. Gesù interviene alle nozze per donare in abbondanza. Sposi, famiglie, fidanzati non abbiate mai paura ad invitare alla festa della vostra casa Gesù e se è insieme con Maria, come è avvenuto a Cana, è ancora meglio. Infatti, dice l’evangelista, Maria presiede Gesù e i suoi discepoli, perché Maria è madre di famiglia, è una donna attenta, è Colei che si accorge dei disagi e questa è la sua funzione-missione anche oggi nella Chiesa”.

No a una carità sciatta. “Lo vediamo nella nostra storia di tutti i giorni, un poveraccio può avere più bisogno di un fiore che di denaro… Non basta mettere sulla tavola un piatto di minestra, forse in certe circostanze c’è più bisogno della tovaglia bianca, perché la vita familiare è fatta soprattutto di queste delicatezze che poi diventa amore concreto. Una carità sciatta, che si limita al dovere, può diventare il contrario dell’amore. Le giare delle nozze di Cana sono vuote, perché manca il vino dell’amore. E’ quello che avviene spesso, anche nelle nostre famiglie, quando viene un po’ ad attenuarsi il vino dell’amore, della gioia, magari sopraffatti da mille preoccupazioni. Non ci mancava altro che la pandemia, che, insieme ad altri timori, ci toglie il vino della gioia, della comunione, del dialogo”.

No a mentalità pagane. Il cardinale Bassetti, nel soffermarsi sull’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” – parafrasando un’espressione di papa Francesco – ha detto: “E’ bello quando la mamma, o le nonne insegnano ai figli piccoli a mandare un bacio a Gesù o alla Vergine. Quanta tenerezza c’è in quel gesto…, in quel momento il cuore dei bambini si trasforma in spazio di preghiera. Ho sofferto quando mi sono trovato dinanzi a una nonna che piangeva perché la nuora le aveva impedito di insegnare le preghiere ai nipoti dicendole che le avrebbero imparate da soli, una volta compiuti i 18 anni. Che mentalità strane, scusate, che mentalità pagane. La trasmissione della fede presuppone che i genitori vivano l’esperienza reale di una fiducia vera in Dio e sappiano cercarlo, perché, come dicono i Salmi, ‘una generazione narra all’altra le tue opere’. E noi cosa stiamo narrando a quelli che verranno dopo di noi? Il Sant’Anello, che abbiamo solennemente esposto, ispiri a tutti noi questi sentimenti e il Signore renda tutti i genitori, sposi, fidanzati degli evangelizzatori della propria famiglia”.

Gubbio – Festa della Traslazione: in preghiera intorno all’urna di sant’Ubaldo

Nel fine settimana, sabato 11 settembre, torna una delle feste ubaldiane più amate dagli eugubini, che a fine estate si ritrovano sulla cima del ‘colle eletto’ per rinnovare la devozione al loro patrono e protettore.
“La festa della Traslazione di sant’Ubaldo – ha scritto il vescovo Luciano Paolucci Bedini nell’ultimo numero del foglio di collegamento diocesano Camminiamo – ci ricorda che come popolo, unito e solidale, siamo invitati ad alzare lo sguardo verso l’alto e a rianimare la speranza, con l’aiuto del nostro grande santo patrono”.
La tradizionale giornata di solennità ricorda la traslazione del patrono eugubino, il cui corpo incorrotto l’11 settembre del 1194 fu trasportato dalla cattedrale alla cima del monte Ingino, nell’antica pieve dedicata a san Gervasio, dove ora sorge la basilica dedicata al santo.
Per la preparazione alla festa, il sessantesimo successore del vescovo Ubaldo propone in questi giorni un itinerario che prevede tre giorni di esercizi spirituali al popolo – sul tema “Non sprecate parole” – e una veglia di preghiera la sera del 10 settembre.
È stato proprio mons. Paolucci Bedini a preferire un momento di raccoglimento “statico” nell’emiciclo ai piedi della basilica, rispetto al pellegrinaggio che – dalla cattedrale dei santi Mariano e Giacomo – potesse raggiungere il santuario ubaldiano, come accaduto lo scorso anno. Una processione suggestiva ed emozionante, con i bagliori delle luminarie e le soste nelle tre cappelline lungo gli stradoni, senz’altro da ripetere quando saranno cessate le preoccupazioni per l’emergenza sanitaria, prorogata fino al 31 dicembre 2021. Una decisione, quella di sostituire la processione con la veglia, presa proprio dopo l’esperienza 2020 – difficile garantire effettivo distanziamento e piena sicurezza – e per usare quest’anno il massimo della cautela possibile e ogni precauzione per evitare di favorire una ripresa dei contagi.
L’11 settembre, celebrazioni fissate alle ore 7-8-9-10-11 e quella pomeridiana alle 17, presieduta da mons. Luciano Paolucci Bedini.

Perugia – evento “Le Opere d’Arte Raccontano” 11 e 12 settembre 2021 promosso dal Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo. Ritorna fruibile “Pala di Sant’Onofrio” di Luca Signorelli

La splendida “Pala di Sant’Onofrio” di Luca Signorelli, custodita nel Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, è nuovamente visitabile dopo i lavori del nuovo allestimento della sala ad essa dedicata. L’ha annunciato in conferenza stampa, il 10 settembre, il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, delegato dal cardinale Gualtiero Bassetti per la valorizzazione dei beni culturali diocesani, nel presentare il programma dell’evento “Le Opere d’Arte Raccontano”, in calendario l’11 e il 12 settembre. Il nuovo allestimento è stato curato da Genesi srl benefit, la società a cui è affidato il progetto “Isola di San Lorenzo” per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico del complesso monumentale della cattedrale, e realizzato con il sostegno della Grifolatte, nota realità produttiva da sempre sensibile allo sviluppo del territorio umbro.

Il contributo della Chiesa a fare cultura. Alla conferenza sono intervenuti anche i presidenti di Grifolatte, Carlo Catanossi, e di Genesi, Giuseppe Capaccioni. A loro mons. Salvi ha rivolto il suo vivo ringraziamento per aver reso fattibile un progetto che contribuisce a “fare cultura come Chiesa non solo nella trasmissione della fede, ma attraverso la valorizzazione delle sue opere d’arte. È una possibilità di una rieducazione alla lettura della realtà che ci circonda. Spesso tanti turisti si trovano difronte a delle opere con delle letture superficiali, non vere fino in fondo. Il tentativo con la collaborazione di Genesi e di Grifolatte è quello di offrire una proposta di sguardo nuovo su questi beni che la Chiesa ha e che sono il frutto di un’espressione di fede e di arte. Ogni espressione artistica è un’apertura verso l’infinito, verso la bellezza che ci mette in contatto con Dio”.

La stabilizzazione dell’evento culturale. “I centenari li valorizziamo come eventi – ha commentato mons. Salvi –, però una volta terminati finisce la possibilità di una presenza più stabile anche nel territorio. Il nostro tentativo è quello di rendere l’evento, come il quinto centenario della morte di Pietro Perugino e di Luca Signorelli che ricorre nel 2023, occasione per una stabilità dello stesso a livello territoriale per contribuire alla sua valorizzazione socio-culturale e turistica. Per questo percorso abbiamo proposto la conferenza della dottoressa Barbara Jatta, direttore dei Misei Vaticani, che terrà domani pomeriggio (sabato 11 settembre, ndr) nella nostra cattedrale sulla spiritualità del Perugino”.

Il presidente Catanossi ha sottolineato l’importanza di far conoscere il più possibile il patrimonio artistico dell’Umbria fuori dai propri confini, come quello custodito dal Museo del Capitolo di San Lorenzo, anche con il contributo di realtà produttive come la Grifolatte, perché, ha commentato, “se cresce il territorio anche a livello culturale e turistico, cresce anche chi fa economia. Imprese come la nostra sono chiamate a fare qualcosa di concreto affinché questo avvenga. Il nostro bilancio sociale deve essere molto attento a questo e lo fa riproponendosi di veicolare sulle buste del nostro latte quello che sta evolvendo all’interno della nostra regione anche a livello culturale e nel caso specifico riprodurremo immagini simbolo di questo luogo. L’invito che rivolgo alle altre realtà imprenditoriali è quello che tutti facciano la loro parte”.

Il presidente Capaccioni ha fatto da eco alle parole di Carlo Catanossi nel dire: “le collaborazioni sono una parte fondamentale anche per chi è chiamato a promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, rincuorati per come è andata la stagione estiva che ha visto una folta presenza di visitatori della “Perugia sotterranea” del percorso archeologico sottostante la cattedrale. La scommessa che abbiamo fatto è quella di restituire la completa fruibilità del nostro Museo nel 2023, che è anche il centenario della sua nascita, oltre ad essere il quinto della morte del Perugino e del Signorelli. Grazie anche alle aziende che hanno creduto in noi abbiamo cominciato a dare lavoro a giovani laureati in storia dell’arte e la nostra è una prospettiva interessante che può essere di esempio per altre realtà”.

Il programma della due-giorni “Le Opere d’Arte Raccontano”. Sabato 11 settembre si terrà il primo appuntamento in programma alle ore 17, presso la cattedrale di San Lorenzo dove, dopo i saluti iniziali del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, la dottoressa Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, terrà una conferenza su “La spiritualità del Perugino, maestro di Raffaello, nelle opere Vaticane”.

Alle ore 21, sempre nella cattedrale di San Lorenzo, alla vigilia della solennità della Madonna delle Grazie, particolarmente cara alla devozione dei perugini, verrà proposto uno spettacolo dal titolo “Mater Gratiae, concerto di voci ai piedi dell’Immagine’. L’ingresso a questi due momenti è gratuito fino ad esaurimento posti disponibili con presentazione obbligatoria del green pass.

Domenica 12 settembre (ore 10.30) riaprirà il Museo del Capitolo con il nuovo allestimento museografico e sarà riconsegnata alla visione della città la Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli collocata in una sala dedicata. Il nuovo allestimento è stato curato da Genesi srl benefit ed è stato realizzato con il sostegno di Grifolatte, una importante azienda che da sempre è sensibile alla valorizzazione e allo sviluppo del territorio in cui opera. Durante questa giornata l’accesso al Museo del Capitolo (dalle ore 10.30 alle 13 e dalle ore 15 alle 18.30) sarà gratuito per tutti i cittadini di Perugia.

Perugia – il cardinale Gualtiero Bassetti ha presentato alla comunità parrocchiale di San Feliciano il nuovo amministratore parrocchiale don Engjell Pitaqi

A seguito della vicenda giudiziaria del parroco di San Feliciano sul Trasimeno (Pg), don Vincenzo Esposito, il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, ha nominato di recente amministratore parrocchiale don Engjell Pitaqi, classe 1981, originario del Kosovo, da 20 anni in Italia, da lui ordinato sacerdote nel 2011, attuale parroco di Colombella e Bosco, presentandolo alla comunità lacustre la sera del 9 settembre. All’incontro, svoltosi in chiesa con numerosi fedeli nel rispetto delle norme per prevenire il contagio da Covid-19, erano presenti anche il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, il vicario episcopale della VI Zona pastorale dell’Archidiocesi don Stefano Orsini e alcuni sacerdoti della zona. È probabile che don Engjell faccia ufficialmente ingresso in parrocchia domenica 26 settembre, quando alcuni ragazzi di San Feliciano riceveranno il sacramento della Cresima, giorno di festa per l’intera comunità parrocchiale.
Dopo aver tracciato una breve ma significativa biografia di don Engjell, il cardinale Bassetti ha detto: “E’ un sacerdote che sa stare con i ragazzi, li sa educare, li sa capire, li sa portare al Signore, perché il compito del prete è quello di portare la gente al Signore. Don Engjell è capace di fare questo e gli affideremo il coordinamento della pastorale giovanile di tutte le parrocchie dell’Unità di Magione. In questo senso sono finiti i “campanili”, perché bisogna lavorare insieme. D’altra parte i ragazzi frequentano gli stessi luoghi di ritrovo, vanno a scuola insieme…, non ha senso oggi una pastorale divisa. Stiamo lavorando come Chiesa locale per avviare le Unità pastorali costituite da più parrocchie territorialmente omogenee con un sacerdote coordinatore ed altri solidali, ma sono anche molto contento che San Feliciano abbia il suo prete per quello che è successo e ci sono tante situazioni da ricucire. Don Engjell non ha un compito facile, ma questo sacerdote ha le spalle buone. Nella comunità parrocchiale di Colombella ha lavorato bene con le famiglie e soprattutto con i giovani ed ha un tratto di delicatezza nei confronti dei bambini della scuola materna. Non passava giorno che non li andasse a trovare e questo gli ha permesso di istaurare un bel rapporto con i genitori, con le famiglie. Gli costa lasciare Colombella e sono stato io stesso, domenica scorsa, ad annunciarlo alla comunità parrocchiale che non ha gioito. In tanti mi hanno chiesto: ’perché ci toglie don Engjell?’. Gli ho risposto: ‘ho bisogno di lui in un’altra parrocchia…’. L’attaccamento al proprio parroco è un buon segno anche per la comunità dove andrà”.
Ad accompagnare don Engjell a San Feliciano c’erano alcuni suoi amici di Colombella. Uno di loro, nel prendere brevemente la parola, ha commentato: “Avete fatto un buon acquisto…, si entra con lui subito in sintonia anche chi come me non è un fedele praticante. È un ragazzo fantastico, lo vedrete all’opera…”.
“Sono di poche parole, come ha detto sua eminenza, le mie omelie durano quattro minuti”. È stata la prima frase pronunciata da don Pitaqi rivolgendosi ai suoi nuovi parrocchiani, che l’hanno accolto con un lungo caloroso applauso. “Innanzitutto ringrazio il cardale e il vescovo ausiliare per la fiducia concessami – ha continuato il sacerdote – e credo di avere tanto bisogno del vostro consiglio e tanto da imparare da voi, non sono un arrivato. Ho bisogno che qualcuno di voi mi dica: ‘qui stai sbagliando’. Ho bisogno di ciascuno di voi per poter crescere e fare le cose insieme… Farò di tutto ad essere uno come voi e uno di voi”. Il primo incontro in parrocchia don Engjell lo riserverà ai ragazzi del catechismo per programmare con loro anche il dopo Cresima che, come lui stesso ha commentato, “cambia completamente tutto, perché non è più il catechismo ‘classico’, ma si sta insieme nel guardare un film, nel mangiare una pizza, nel fare cose belle”.
Il cardinale Bassetti, al temine dell’incontro, ha chiesto alla comunità di San Feliciano di pregare tanto per don Engjell e per tutti i sacerdoti, anche per don Esposito, perché “se ha sbagliato si ravveda”.

Perugia: Il cardinale Bassetti preoccupato per la tristezza nei volti dei ragazzi provocata dalla pandemia
“Ci preme molto come Chiesa stare accanto ai giovani, perché quando li incontro nel visitare le diverse diocesi italiane, vedo spesso la tristezza nei volti dei ragazzi, perché questa pandemia, che certamente ha portato via tante persone anziane, ha fatto anche tanti danni alle giovani generazioni”. Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, intervenendo a San Feliciano sul Trasimeno (Pg), la sera del 9 settembre, in occasione della presentazione del nuovo amministratore parrocchiale, don Engjell Pitaqi.
“La solitudine è veramente più pesante per i ragazzi abituati a stare insieme rispetto a noi adulti – ha commentato il cardinale –. Per tanti mesi sono stati costretti a stare a casa da soli e a non andare a scuola. Non potrà fare tutto il sacerdote per i giovani, ma dovrà trovare dei collaboratori, degli animatori in grado di affiancarlo nella pastorale. Fidatevi di questa guida, una persona estremamente seria, concreta e vuole molto bene alla gente. Crescere e stare insieme con voi è la vocazione del prete. Stare insieme al suo popolo per fare, come dice spesso papa Francesco, una Chiesa di popolo che faccia conosce sempre più Gesù. Ha detto papa Benedetto XVI: la fede si comunica da persona e persona, da famiglia a famiglia”.

Città di Castello – associazione chiese storiche e il servizio di accoglienza nella chiesa di San Domenico

In occasione delle celebrazioni in onore di Santa Margherita l’Associazione Chiese Storiche farà il servizio di accoglienza, per i fedeli e pellegrini, presso la chiesa di San Domenico a Città di Castello.
I volontari saranno presenti nella chiesa nei seguenti giorni:
• 15 settembre dalle ore 17,30; alle ore 19,00 si terrà l’ultima visita;
• 16/17/18 settembre dalle ore 16,00; alle ore 17,00 si terrà l’ultima visita.
La differenziane degli orari tiene conto delle celebrazioni programmate.
Si tratta di un servizio di accoglienza non di una “visita turistica”. L’obbiettivo sarà quello di far conoscere la storia del luogo e delle persone che lì hanno lasciato un segno indelebile, oltre a Santa Margherita, il Beato Pietro da Tiferno e grandi artisti come Luca Signorelli e Raffaello Sanzio.
Gruppi o persone che, dopo le date sopra riportate volessero fare una visita, accompagnati dai volontari dell’associazione, potranno rivolgersi alla segreteria dell’associazione per concordare giorno e ora.
Piazza

Perugia – Domenica 12 settembre due nuovi diaconi transeunti saranno ordinati dal cardinale Bassetti: i giovani Claudio Faina e fra’ Gabriele Rocchi, prossimi al sacerdozio

Domenica 12 settembre, alle ore 18, nella cattedrale di San Lorenzo, in occasione della festa della Madonna della Grazia, compatrona dell’Archidiocesi, il cardinale Gualtiero Bassetti ordinerà due diaconi transeunti, prossimi al sacerdozio. Entrambi i giovani, Claudio Faina e fra’ Gabriele Rocchi, sono originari di Perugia, il primo entrerà a far parte del Clero diocesano, il secondo è frate minore della Provincia Serafica di San Francesco.

Claudio è nato nel 1983 ad Elce, parrocchia nella quale ha vissuto l’iniziazione cristiana e dove ha poi svolto servizio come catechista e animatore dei gruppi giovani. Dopo aver frequentato il liceo scientifico, ha proseguito gli studi laureandosi in lingue, tanto che ad oggi continua ad insegnare inglese presso una scuola superiore di primo grado. La vita parrocchiale, il percorso dei 10 comandamenti, il corso Sichem promosso dalla Pastorale vocazionale diocesana ed il percorso di fede vissuto nella comunità Magnificat, hanno fatto nascere in lui degli interrogativi sulla propria vocazione. Nel gennaio 2016 inizia il percorso di discernimento e formativo presso il Pontificio Seminario Umbro “Pio XI” di Assisi, che lo ha condotto fino qui.

Gabriele è nato nel 1987 a San Faustino di Perugia ed a 14 anni si è trasferito con la famiglia a Ponte Pattoli, anche se ha ricominciato a frequentare l’ambiente parrocchiale dopo i 22 anni. Conseguita la maturità, ha studiato dapprima psicologia a Firenze, per due anni, e poi servizi sociali a Perugia. Nella grande missione popolare del 2011, promossa dalle Pastorali Giovanile ed Universitaria di Perugia in collaborazione con il Servizio orientamento giovani dei frati minori dell’Umbria, Gabriele ha conosciuto la realtà dei francescani e dopo essere stato accompagnato nel discernimento da un padre francescano, nel 2013 ha iniziato il suo cammino nella Provincia Serafica. Nel 2015 ha celebrato la sua prima professione temporanea, mentre nel 2019 quella solenne. Verrà ordinato diacono insieme a Claudio per l’amicizia che c’è tra i due candidati e per il legame che fra’ Gabriele ha con l’Archidiocesi perugino-pievese.

La celebrazione si concluderà con la preghiera di affidamento della città e dell’Archidiocesi alla protezione della Beata Vergine Maria scritta da papa Leone XIII quando era vescovo di Perugia.