Assisi – bando del Premio internazionale dedicato a San Francesco e al Beato Carlo Acutis

È stato inviato alle Nunziature, alle Conferenze episcopali e alle Congregazioni maschili e femminili di tutto il mondo e inserito su diversi siti e canali specializzati, il bando di partecipazione del premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della Fraternità”, relativo all’edizione 2022.

Il premio, come previsto nello Statuto e nel Regolamento, è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”.

Il bando, tradotto anche in inglese e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione, istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, è consultabile online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com.

Il vincitore del premio riceverà una somma in denaro al massimo di 50.000 euro, un foulard in ricordo del mantello con cui il vescovo Guido coprì il giovane Francesco quando compì il gesto della spogliazione e una targa recante le immagini di San Francesco d’Assisi e del Beato Carlo Acutis.

Il bando scade il 31 ottobre 2021, pertanto le domande di partecipazione con le candidature dovranno pervenire entro tale data. Saranno favoriti i progetti avviati da e destinati ad essere realizzati da soggetti di età inferiore ai 35 anni.

Perugia – restauro della facciata della cattedrale di San Lorenzo Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, l’Arcidiocesi di Perugia ed Eni gas e luce insieme

Si è svolta questa mattina, alla presenza di Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Gualtiero Bassetti, di Brunello Cucinelli Presidente della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, di Alberto Chiarini Amministratore Delegato di Eni gas e luce, dell’architetto Elvira Cajano Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, del Sindaco di Perugia Andrea Romizi, e di Mons. Fausto Sciurpa, Arciprete della Cattedrale, la conferenza stampa di presentazione del progetto per il restauro delle facciate della Chiesa di San Lorenzo, Cattedrale di Perugia. Gli interventi che beneficeranno del cosiddetto “Bonus facciate” istituito con la legge finanziaria del 2020, saranno realizzati grazie al sostegno economico della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli ed Eni gas e luce che con il progetto CappottoMio oltre a realizzare i lavori con i suoi partner, acquisterà il credito derivante dalla detrazione fiscale al 90% prevista. I lavori iniziati il 12 luglio riguarderanno il restauro conservativo delle facciate frontali e laterali, della scalinata esterna e del monumento bronzeo a Giulio III.
Sono previsti inoltre interventi di ripulitura delle pietre, rimozione di alcuni inserti di cemento applicati come giunti tra le pietre in vecchi restauri che verranno sostituiti con materiali e modalità compatibili con i principi del restauro conservativo e l’importanza storico-artistica del monumento.

«La cattedrale di San Lorenzo, cuore e punto di riferimento della vita liturgica di tutta la comunità diocesana, esprime, anche nella sua collocazione e nella sua configurazione architettonica, il centro nevralgico della Perugia civile e religiosa. Con le sue mura imponenti e disadorne richiama con forza la precarietà dell’esistenza, dove il “non finito” manifesta tutta l’incompletezza umana, che solo in Dio raggiunge il pieno compimento e splendore. I suoi immensi spazi, vuoti durante il tempo di pandemia, ci hanno impressionato ed emozionato. Con la ripresa dei flussi di persone e soprattutto della vita liturgica, si avverte quanto mai necessario il restauro delle possenti prospetti laterali che da secoli sorreggono questo edificio maestoso eppure fragile, stretto insieme da un delicato equilibrio architettonico. Ringrazio pertanto Eni gas e luce, la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e quanti, con un gesto di cuore, di fede e di grande lungimiranza, hanno assunto l’iniziativa di ristrutturare le facciate della cattedrale di Perugia. Si tratta di un lavoro complesso e raffinato, impegnativo ma destinato a durare nel tempo, che darà nuova vita e splendore alla nostra Chiesa madre» ha dichiarato il Cardinal Bassetti.

Brunello Cucinelli ha commentato: «Quando, in tutti questi anni trascorsi, mi capitava di passare accanto alla nostra bella cattedrale, non potevo fare a meno di meravigliarmi per la sua maestosità e bellezza e pensavo sempre al giorno in cui avrei potuto fare qualcosa per custodirla per chi verrà dopo di noi. Questo giorno celebra quindi per me la realizzazione di un bel sogno, quello di un restauro fortemente voluto dalla sensibilità del mio amico il Cardinale Bassetti, garantito dall’esperienza e dalla saggezza della nostra nuova Soprintendente, Elvira Cajano, e reso possibile dalla professionalità di Eni gas e luce e dalla Fondazione di Famiglia, con sincero e grande amore per Perugia. Diceva John Ruskin che la custodia dei monumenti è un atto di alta moralità e rispetto per la storia, e mi affascina pensare che in questo caso quello che stiamo custodendo è simbolo altissimo di arte e della spiritualità di tutto un popolo».

«Grazie alla lungimiranza del Cardinale Bassetti e la collaborazione con la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli siamo riusciti, con il supporto dei nostri partner che realizzeranno i lavori, a rendere realtà il restauro della cattedrale di Perugia, dove sfrutteremo in pieno i vantaggi offerti dal bonus facciate 90% . Eni gas e luce garantirà la supervisione e ne acquisterà il relativo credito fiscale che servirà a compensare gran parte degli oneri necessari per la realizzazione degli interventi. L’attenzione alle persone e in particolare alle tematiche di efficienza energetica e di recupero del patrimonio urbanistico e artistico, come la Cattedrale di San Lorenzo, rientrano ancora di più tra gli impegni della nuova Eni gas e luce che dal 1 luglio ha aggiornato il suo statuto diventando Società Benefit. Essere Società Benefit significa unire agli obiettivi di profitto anche lo scopo di avere un impatto positivo sulla società, le comunità, le persone e anche sull’ambiente e segna per noi un ulteriore passo nella realizzazione degli impegni portati avanti negli ultimi anni con l’obiettivo di aiutare le persone e le aziende a fare un uso migliore dell’energia, per usarne meno» ha dichiarato Alberto Chiarini, Amministratore Delegato di Eni gas e luce.

Terni – nuovo direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli

Avvicendamento alla direzione della Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia: il nuovo direttore, nominato dal vescovo Giuseppe Piemontese per il prossimo quinquennio, è padre Stefano Tondelli, 48 anni, frate minore francescano, attualmente viceparroco di San Massimiliano Kolbe ad Amelia, con una lunga esperienza in ambito caritativo prima come parroco a Sant’Antonio di Terni per nove anni e poi ad Assisi per sei anni come vicedirettore della Caritas diocesana e responsabile del centro di prima accoglienza a Santa Maria degli Angeli.
Vicedirettori della Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia sono stati confermati i diaconi Sandro Maschiella e Mauro Tosi.

«Sono onorato di questo incarico che mi pone direttamente a servizio della chiesa diocesana e dei più bisognosi – dichiara il nuovo direttore padre Stefano – e che apre sempre più al magistero di papa Francesco, delle sue encicliche “Laudato Sii” e “Fratelli tutti” nell’ascolto degli ultimi e di una chiesa in uscita, che ritengo siano le basi dell’operare come Caritas. Tre sono i punti da cui partire, le definisco le tre G: Gruppo come metodo di lavoro insieme tra le varie realtà caritative, che si apre alla sinodalità di tutta la chiesa diocesana; Giovani coinvolgendoli nella Caritas come operatori ma anche come destinatari di attenzione dei loro bisogni e delle tante nuove povertà che vivono, penso alla ludopatia, alla droga e altre forme di dipendenza; Gesù al centro di ogni azione e su di lui fondare la nostra spiritualità e formazione umana. Sarà molto importante sviluppare quanto di buono già c’è nel tessuto caritativo della diocesi, dove ci sono tanti sacerdoti e laici molto aperti e sensibili verso i poveri sia sotto l’aspetto materiale che spirituale».

Padre Stefano Tondelli succede al diacono Ideale Piantoni che per cinque anni ha guidato la Caritas diocesana e al quale va il più sentito ringraziamento del vescovo Giuseppe Piemontese, della comunità diocesana e di quanti nella Chiesa regionale e diocesana conoscono e apprezzano le sue doti umane e cristiane, per la dedizione, disponibilità e infaticabilità nel prendersi cura di tante persone in difficoltà, per amore del prossimo bisognoso e per aver avviato un cammino di comunione e diffusione della pastorale della carità attraverso la promozione delle Caritas parrocchiali in questi anni, tra i più difficili e complessi per l’esplosione di nuovi bisogni e di nuove forme di povertà, provocate dalla crisi economica e dalla pandemia.

Al neo direttore padre Stefano va l’augurio più sentito di buon lavoro nel continuare a promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, in un cammino pastorale di comunione ecclesiale e di attenzione alle tante nuove forme di povertà

Assisi – accoglienza dei profughi attraverso i corridoi umanitari della Caritas

La Caritas diocesana nei giorni scorsi ha accolto una giovane donna eritrea cresciuta in Etiopia. La donna arrivata il 23 giugno con il secondo Corridoio umanitario dal Niger, insieme a 45 profughi di otto diverse nazionalità che sono stati accolti da 9 diocesi italiane, ha vissuto in prima persona le atrocità delle carceri libiche. Tramite l’UNHCR è stata salvata dall’inferno e trasferita in Niger. La ragazza è molto provata, ma ha anche tanta forza e consapevolezza.

Dall’inizio dell’anno è la sesta persona, insieme alla famiglia irachena arrivata a maggio 2021, che la Caritas diocesana ospita, partecipando al progetto dei Corridoi umanitari organizzati da Caritas Italiana su mandato della Conferenza episcopale italiana e dall’UNHCR.

In totale le persone accolte dalla Caritas diocesana, dal 2018 ad oggi grazie ai Corridoi umanitari, sono 31.

Nel 2018 a giugno sono arrivati 24 rifugiati eritrei, salvati dai campi profughi dell’Etiopia, sostenuti nel percorso di integrazione del tessuto diocesano anche grazie al sostegno e alla vicinanza di famiglie tutor italiane che continuano tuttora a prestare il loro contributo. Nel 2019 la Caritas ha reso possibile anche l’arrivo della moglie di uno di loro. Alcune di queste 24 persone oggi vivono ad Assisi altre si sono trasferite a Nocera Umbra.

Tra le persone accolte nel 2018 dalla Caritas, seppure non rientranti nel progetto dei corridoi umanitari, c’è inoltre una famiglia venezuelana che attualmente vive a Casacastalda.

Monte Cucco – messa in grotta per san Benedetto

Una consuetudine nata nel 2009 dall’idea del vescovo emerito di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, che si è ripetuta ogni anno, tranne nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria e delle prescrizioni anti contagio da Covid. È la celebrazione della santa messa nelle profondità delle grotte del monte Cucco nella data dell’11 luglio, memoria liturgica di san Benedetto da Norcia. Nonostante il “ventre della terra” dell’Appennino umbro-marchigiano sia ancora chiuso al pubblico – visti i lavori di ammodernamento dell’impianto di illuminazione che si chiuderanno nelle prossime settimane – un gruppo di circa 30 persone è sceso di nuovo nelle grotte per rinnovare il gesto e la preghiera in onore del patrono d’Europa e protettore degli speleologi. La santa messa è stata celebrata dal vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, alla presenza del sindaco di Costacciaro, Andrea Capponi, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, di guide escursionistiche e speleologi del parco di monte Cucco, di un gruppo di scout adulti del Masci eugubino.
“Ricordiamo qui san Benedetto – ha detto il vescovo Luciano aprendo la celebrazione – e la sua festa quest’anno viene proprio di domenica, quindi ci uniamo a tutte le comunità cristiane del mondo che stanno ringraziando il Signore per i suoi doni, a partire da quello più grande e che ci contiene tutti, cioè la sua creazione. Di essa fa parte – ha aggiunto Paolucci Bedini – anche questa meraviglia sotterranea nella quale, grazie a Dio, quest’anno siamo potuti tornare, dopo la pausa per la pandemia e dove ora possiamo tornare a celebrare le meraviglie del Signore”.
La liturgia è stata animata dal coro della parrocchia di Costacciaro e, alla fine, anche il sindaco del borgo appenninico ha voluto ringraziare i presenti.
“Teniamo molto a questa giornata e alla messa in grotta – ha detto Andrea Capponi – perché l’occasione rappresenta la riscoperta delle nostre radici, visto che anche il beato Tommaso ha vissuto per 55 anni in una grotta. Quindi vogliamo unire la festa di san Benedetto con un pensiero speciale alla nostra terra, terra di molti santi che hanno scelto questo percorso di solitudine tra i monti, come appunto il nostro patrono Tommaso da Costacciaro”.
Le varie zone del parco di monte Cucco sono state raggiunte nel fine settimana da numerosi escursionisti e da tante famiglie, in cerca di luoghi tranquilli, della frescura e del vento ristoratore, specie – come avviene solitamente con la bella stagione – nelle giornate più calde dell’estate.

Terni – Cammino dei Protomartiri presentazione della guida “Il cammino dei primi francescani, in tasca”

“Il cammino dei primi francescani, in tasca” è la guida redatta da Alessandro Corsi, edizioni Terra Santa, sul pellegrinaggio a piedi fra arte, natura e spiritualità lungo il percorso che collega i luoghi natali dei Protomartiri della valle ternana. Un percorso affascinante e ancora poco battuto, percorribile in una settimana, sui passi dei primi discepoli di Francesco d’Assisi. Una guida completa, ricchissima di immagini e informazioni, con preziose indicazioni sui sentieri e le altimetrie, i dislivelli e la segnaletica, i luoghi imperdibili e le indicazioni su dove mangiare e dormire.
Il libro sarà presentato sabato 17 luglio alle ore 11 al Museo diocesano di Terni alla presenza dell’autore, di Giuseppe Caffulli Edizioni Terra Santa, Leonardo Latini Sindaco di Terni, Mons. Giuseppe Piemontese Vescovo di Terni. Modera: Padre Pietro Messa ofm Pontificia Università Antonianum di Roma.
La guida ripercorre la storia dei cinque protomartiri francescani della valle ternana, le radici storiche, culturali e spirituali del Cammino dei Protomartiri, l’itinerario geografico con mappe e territorio, l’itinerario mistico con le sei tappe del cammino: dalla chiesa di Santa Maria della Pace (Terni) al convento di San Francesco (Stroncone), dal convento di San Francesco (Stroncone) alla chiesa di Santa Maria Assunta (Calvi dell’Umbria), dalla chiesa di Santa Maria Assunta (Calvi) alla chiesa di San Francesco (Narni), dalla chiesa di San Francesco (Narni) alla chiesa di San Francesco (San Gemini), dalla chiesa di San Francesco (San Gemini) alla chiesa di Santa Maria Assunta (Cesi), dalla chiesa di Santa Maria Assunta (Cesi)
al Santuario dei Protomartiri Francescani (Terni).
“Una guida che si rispetti non è mai solo una guida – scrive mons. Paolo Giulietti arcivescovo di Lucca – cioè non si limita a fornire le informazioni – pur necessarie – al percorso e ai relativi servizi: una guida che si rispetti si pone l’obiettivo di orientare quell’itinerario interiore che costituisce il principale portato di ogni vera esperienza di cammino.
I devoti dell’età di mezzo cercavano decisamente la comunione con Dio e a volte con la Chiesa, perché il pellegrinaggio poteva essere imposto anche come penitenza per gravi peccati; i viandanti del nostro tempo, decisamente più secolarizzati, si aspettano fondamentalmente di tornare diversi: l’esperienza del cammino desta ancora interesse soprattutto per tali attese, alimentate da una narrativa – anche nella forma del passaparola – che proprio su questo fa leva. Il cambiamento può essere desiderato più o meno consapevolmente, può investire aspetti diversi
della persona e può essere cercato a livelli più o meno profondi, però è una dimensione che, alla fin fine, non è difficile ritrovare nei racconti disponibili su carta e nel web.
La scommessa di questo cammino sta tutta nella valorizzazione del messaggio di cui esso è portatore: la spiritualità francescana orientata all’armonia con Dio, con il fratello e con la
creazione, testimoniata dal martirio di uomini appassionati, che in nome di questo ideale di armonia hanno accettato di morire. Il primo testimonial del Cammino dei Protomartiri e della sua
capacità di innescare un cambiamento interiore è proprio Sant’Antonio di Padova, che decise di farsi francescano dopo l’incontro con le salme di quei primi frati uccisi per il Vangelo, riportate in Europa dal Marocco. L’esperienza del martirio, che si rinnova nella Chiesa di ogni epoca, è infatti tanto impattante da far riflettere anche gli animi più indifferenti. Gli ideali per cui si arriva a dare la vita, infatti, non sono chiacchiere o artifici verbali, ma pongono domande radicali sul senso da dare alla propria esistenza, e sulla affidabilità delle speranze che la orientano al futuro”.

Assisi – le celebrazioni del Perdono di Assisi alla Porziuncola

La Porziuncola è una “porta sempre aperta” per tutti quelli – pellegrini e gente del luogo – che vogliono attingere alla grazia di Dio attraverso l’esperienza della Riconciliazione.
Nei giorni del Perdono, tale grazia è vissuta assieme alle migliaia di pellegrini, giovani e meno giovani, ma tutti desiderosi di percorrere il proprio pellegrinaggio, anche solo di pochi metri, per varcare la “porta della vita eterna” e ricevere il dono dell’Indulgenza plenaria.
Anche quest’anno sono tanti gli eventi che ci aiuteranno ad entrare e vivere in pienezza questo tempo di grazia che segna, per tantissimi fedeli, l’inizio di una vita nuova. (scopri di più sul Perdono della Porziuncola).

Il 29 luglio alle ore 21.15 inizierà il Triduo in preparazione al Perdono: saranno le meditazioni di S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ad introdurre i pellegrini alla celebrazione della misericordia lucrata da san Francesco nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli.

Domenica 1 agosto sarà il giorno dell’apertura della Solennità del Perdono. Alle ore 11, sarà il Neo-eletto Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori a presiedere la Solenne Celebrazione Eucaristica che terminerà con la Processione di “Apertura del Perdono”: cosiddetta perché da quel momento, cioè dalle ore 12 del 1° agosto, fino alle ore 24 del 2 agosto l’Indulgenza plenaria concessa alla Porziuncola quotidianamente si estende a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo e anche a tutte le chiese francescane.

Alle ore 19, i Primi Vespri saranno presieduti da S. E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Vescovo di Foligno. Seguirà l’offerta dell’incenso da parte del Sindaco di Assisi, Stefania Proietti. La tradizionale Veglia di preghiera serale alle 21.30 sarà guidata dal M.R.P. Filippo Betzu, OFM CAPP, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Sardegna.

Lunedì 2 agosto sarà possibile partecipare alle numerose Celebrazioni Eucaristiche (ore 7-8.30-10-11.30-16.30-18) previste.

S. Em.za Rev.ma Card. Mauro Piacenza Penitenziere Maggiore presso il Tribunale della Penitenzieria Apostolica presiederà la solenne celebrazione delle ore 11.30.

Il Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, M.R.P. p. Francesco Piloni, presiederà alle ore 19 i Secondi Vespri della Solennità del Perdono.
Sempre giorno 2 agosto, alle ore 14.30 ci sarà l’ingresso in Porziuncola dei giovani del Corso “Rahamim. Nel segno della misericordia” e alle ore 20.00, in diretta dalla Porziuncola, la Veglia dei giovani.

Durante i due giorni sarà garantita la possibilità, per i pellegrini che lo desiderassero, di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione nel pieno rispetto di tutte le norme previste in materia di prevenzione del COVID-19.

IL PROGRAMMA COMPLETO

Città di Castello – restauro della cappella della Madonna delle Grazie

Da alcuni mesi la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie è impegnata nel restauro della cappella del santuario, dove si venera la Patrona di Città di Castello e della Diocesi. È un luogo ricco di fede, storia e arte caro a tutti i Castellani.

I lavori sono stati avviati nello scorso mese di settembre e al momento sono stati già completati l’adeguamento antisismico, l’installazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento e il montaggio delle nuove mattonelle in cotto, ma il progetto prevede anche la collocazione di una vetrata per poter riscaldare la cappella nei mesi invernali, il restauro degli affreschi e della cornice in pietra del portale laterale.

L’impegno economico è notevole e in buona parte è sostenuto da un contributo della Conferenza Episcopale Italiana attraverso i fondi del’8×1000 alla Chiesa Cattolica. La parte rimanente è a carico della Parrocchia.

In considerazione del profondo legame religioso, storico e culturale del santuario delle Grazie con la città, il Consiglio Parrocchiale Affari Economici fa appello a tutti i cittadini perché, sull’esempio di quanto avvenuto nelle generazioni passate, anche oggi rinnovino il loro impegno a mantenere e abbellire un luogo così significativo.

I lavori si possono sostenere in tre modi:

Acquistando una mattonella per un importo minimo di 50 Euro;
Sostenendo il restauro di una lunetta affrescata con 1.500 o 3.000 Euro (rispettivamente per le piccole e le grandi);
Devolvendo una offerta libera.
Le offerte si possono consegnare direttamente al Parroco, all’Associazione “Le Rose di Gerico” o devolvere tramite versamento su c/c bancario utilizzando il codice IBAN IT75Z0834521600000000004738. L’appello è rivolto alle associazioni, ai club service e ai privati. Grazie a tutti coloro che ci aiuteranno a mantenere un significativo bene culturale e a trasmettere alle nuove generazioni la fede in Gesù Cristo, la devozione a Maria e l’amore per l’arte.

Perugia – accolto con gioia dalla Pastorale diocesana familiare l’annuncio del X Incontro mondiale delle famiglie. “Sarà multicentrico e diffuso nel mondo per coinvolgere molte più famiglie”

È stata accolta con gioia nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve la recente notizia dell’annuncio del X Incontro mondiale delle famiglie, che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022, dopo il rinvio di un anno a causa della pandemia. Questo decimo incontro, spiegano i coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili della Pastorale diocesana familiare, “sarà multicentrico e diffuso nel mondo con un centro più grande a Roma e tanti più piccoli, ma non meno importanti, nelle diocesi di tutto il mondo. È la nuova forma inedita degli Incontri mondiali delle famiglie scelta dal Papa e dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita”.

“Come Ufficio diocesano di Pastorale familiare – commentano Roberta e Luca Convito – abbiamo accolto con gioia la notizia di questa nuova veste donata alle giornate che, per eccellenza, ogni tre anni, dal 1994, celebrano la famiglia e i valori di cui è portatrice”.

Qual è la novità e la bellezza di questo nuovo modo di incontrarsi e di celebrare la famiglia? “Sicuramente la possibilità di coinvolgere un numero molto più alto di famiglie – rispondono i coniugi Convito –, che vogliono sentirsi parte della comunità ecclesiale e per le quali spesso era possibile partecipare agli incontri solo in maniera distante e lontana, attraverso i canali televisivi. Inoltre viene data la possibilità ad ogni diocesi di organizzarsi in maniera flessibile e creativa secondo le proprie realtà pastorali. Noi faremo la nostra parte promuovendo alcune iniziative in preparazione all’appuntamento di Roma 2022. Quel che conta, come più volte ha sottolineato papa Francesco, è che ci sia davvero il desiderio, lo sforzo di mettersi a disposizione delle famiglie, proponendo loro un’occasione concreta e significativa di incontro”.

Soffermandosi sul tema scelto per il X Incontro, “L’amore familiare, vocazione e via di santità”, per i responsabili della Pastorale familiare perugino-pievese “consentirà di riscoprire l’amore familiare e coniugale come dono prezioso del vivere insieme custodito dalla Grazia di Cristo. In questo tempo straordinario in cui la pandemia ci ha costretti ad affinare strategie di sopravvivenza fisica e morale ridefinendo spazi, tempi e priorità familiari, gli incontri proposti celebreranno la speranza e il desiderio di rinascita, nella fiducia che ‘la presenza del Signore abita nella famiglia reale e concreta, con tutte le sue sofferenze, lotte, gioie e i suoi propositi quotidiani’ (AL315)”.

Perugia: Presentato alla stampa il progetto del Complesso monumentale della cattedrale “Isola di San Lorenzo” affidato alla cura della nuova società “Genesi” s.r.l.

Due decenni di studi, ricerche, opere, lavori migliorativi e investimenti di risorse e professionalità, dello splendido e originale complesso monumentale della cattedrale perugina, situato sul “colle sacro” della città, trovano oggi approdo nell’“Isola di San Lorenzo” e “Perugia Sotterranea”.

Un complesso monumentale conosciuto in Italia e nel mondo come sito storico-artistico e archeologico, in cui la presenza dell’uomo risale a 26 secoli fa. Una presenza visivamente stratificata per ben 15 metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie, cunicoli e anfratti affascinanti, che collega tra loro quattro epoche storiche caratterizzanti la città: etrusca, romana, medioevale e rinascimentale. Quest’ultima rappresentata dalle raccolte pittoriche esposte nel Museo del Capito della Cattedrale la cui opera più rappresentativa è la Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli.

Rinnovato interesse. Tutto questo è stato affidato di recente dal Capitolo dei Canonici di San Lorenzo ad un progetto di valorizzazione del complesso monumentale denominato “L’Isola di San Lorenzo e il percorso nella Forma del Tempo. La storia di Perugia e del suo Colle Sacro”. Progetto presentato in conferenza stampa, il 3 luglio 2021, nella suggestiva cornice del chiostro superiore della cattedrale, dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, delegato diocesano per la gestione e promozione dei BB.CC. Ecclesiastici, dal presidente del Capitolo dei Canonici mons. Fausto Sciurpa, dal vice sindaco di Perugia Gianluca Tuteri e dal presidente della società “Genesi” Giuseppe Capaccioni. Un progetto che, sin dall’annuncio della sua presentazione ufficiale, ha rinnovato l’interesse per il complesso di San Lorenzo da parte del mondo culturale, accademico e imprenditoriale del capoluogo umbro.

Fulcro del progetto. Questo progetto di valorizzazione nasce dal sodalizio tra alcuni professionisti del settore turistico-culturale e l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che hanno costituito “Genesi”, una società benefit s.r.l., con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali, in particolare quelli ecclesiastici, di sviluppare itinerari di conoscenza dei medesimi e di valorizzare il territorio umbro. “L’idea prende forma durante i mesi del lockdown del 2020 – spiegano i promotori di Genesi – durante il quale la musica, la poesia, l’arte in genere, ci hanno aiutato a sentirci più uniti, accomunati dalla sete di cultura, nelle sue molteplici forme espressive, come nutrimento dell’anima. Ecco perché la nascita di Genesi rappresenta un segnale di ottimismo e di speranza per un tempo migliore, un tempo dedicato alla bellezza, all’arte, alla cultura. L’‘Isola di San Lorenzo’ è il punto di partenza: rilanciare il luogo simbolo di Perugia, quell’isola senza mare, che si può comunque circumnavigare a piccoli passi, in un vero viaggio nel tempo. Riaffermare il ruolo primario che il complesso di San Lorenzo ha ricoperto nel corso dei secoli, non solo come fulcro della vita religiosa, ma come punto di riferimento dell’intera città”.

Isola di San Lorenzo. Il complesso monumentale della cattedrale, situato nella centralissima piazza IV Novembre di Perugia, con la splendida duecentesca Fontana Maggiore, è uno dei luoghi più rappresentativi della città. Dal punto di vista urbanistico esso appare come un unico complesso architettonico, al punto che, più volte nel corso della storia, è stato definito come “Isola di San Lorenzo”. Fanno parte di tale agglomerato: la chiesa cattedrale; la loggia di Braccio Fortebraccio; i due chiostri (superiore e inferiore); le abitazioni dei canonici. Una porzione rilevante è stata destinata nel corso del XX secolo a spazio museale (Museo del Capitolo della Cattedrale), implementata nell’ultimo ventennio dagli scavi effettuati dopo il ritrovamento di preesistenze di epoca etrusco-romana che hanno dotato il complesso di un’area archeologica di notevole interesse. Durante l’incontro con la stampa è stata annunciata la riapertura dell’area archeologica “Perugia Sotterranea”, dopo importanti interventi di messa in sicurezza e di ridefinizione del percorso di visita, e quella progressiva del Museo del Capitolo oggetto di un importante progetto di riallestimento museologico e museografico. A settembre verranno riaperte alcune sale (in particolare quella dedicata alla Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli) per essere pronti a festeggiare, nel 2023, i cento anni della fondazione del Museo.

Parte integrante della pastorale. Con l’“Isola di San Lorenzo”, uno dei musei ecclesiastici più importanti dell’Italia centrale, si vuole iniziare un percorso di valorizzazione dei beni culturali di proprietà della Diocesi, perché possano essere messi al servizio della missione della Chiesa, favorendo una migliore comunicazione del sacro e del bello, oltre che rappresentare una prospettiva di occupazione per i giovani, tema caro al cardinale Gualtiero Bassetti. La valorizzazione dei Beni culturali ecclesiastici è parte integrante dell’azione pastorale della Chiesa, come ha enunciato nel 2001 la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa nella sua Lettera sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici. Compiendo un balzo di quasi vent’anni possono essere citate le parole di papa Francesco nell’incontro con i membri dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani del 2019: “Il museo concorre alla buona qualità della vita della gente, creando spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità”. Le parole del Papa sono il punto di partenza per descrivere il concept del progetto dell’“Isola di San Lorenzo” in quanto percorso nella Forma del Tempo. Con la giornata inaugurale si è aperta una stagione importante per il Museo diocesano che sarà oggetto di interventi mirati di valorizzazione anche in vista del 2023: un anno importante per la vita culturale dell’Archidiocesi perugino-pievese in cui si celebrerà il centenario dello stesso Museo, ed anche il quinto centenario della morte di Pietro Vannucci detto il Perugino.

Secret Umbria. La società “Genesi” – che si avvale di una importante rete di collaboratori, storici dell’arte, archeologi, architetti, operatori turistici, guide turistiche, scenografi – oltre ad occuparsi della gestione e valorizzazione dei beni culturali, ha creato un portale web dedicato alla scoperta dell’Umbria: www.secretumbria.it

Secret Umbria è un portale che nasce con l’obiettivo di valorizzare il territorio e il patrimonio dei beni artistici presenti a Perugia e in Umbria. Attraverso di esso la “Genesi” si occupa di gestione e promozione dei beni culturali, di promozione turistica, valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e artigianali attraverso percorsi esperienziali, organizzazione eventi e congressi (Mice). Si è pensato a secretumbria.it, come uno strumento al servizio di tutti gli operatori del territorio, con cui si vorrà collaborare, per dare sempre più consistenza alla destinazione Umbria.

La cultura, attraverso le sue testimonianze storico-artistiche e archeologiche, se ben valorizzate e comunicate, può dare un contributo importante alla ripresa sociale, economica ed occupazionale post-pandemia di Perugia e dell’Umbria. Con questo progetto che inizia con l’“Isola di San Lorenzo”, la Chiesa perugina si prefigge anche questo obiettivo, oltre a poter essere di esempio e stimolo per altre realtà ecclesiali e non, non meno importanti e significative presenti nel Paese.