Spoleto – Domenica 7 febbraio 2021 raccolta straordinaria di alimenti per i profughi in Bosnia. L’urgente appello dell’arcivescovo Boccardo ai cristiani e a tutti gli uomini e donne di buona volontà. Il Presule: «La grave emergenza sanitaria che stiamo affrontando non deve farci dimenticare i tanti fratelli e sorelle che bussano alle porte dell’Europa e chiedono assistenza ed aiuto»

Appello urgente dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo alle Comunità parrocchiali, ai Santuari, ai Monasteri, alle Case Religiose e agli uomini e donne di buona volontà dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia: «Regaliamo a papa Francesco per i migranti in Bosnia-Erzegovina – afferma il Presule – l’aiuto materiale che raccoglieremo nelle nostre comunità domenica 7 febbraio prossima. Chiedo ad ogni parrocchia di organizzare, specialmente con la collaborazione preziosa e competente dei volontari Caritas, il servizio di raccolta durante tutto l’arco della giornata: è necessario e urgente cibo in scatola (carne, tonno, pelati, fagioli, zucchero, latte in polvere, ecc.). La Caritas diocesana provvederà poi a farlo pervenire al Papa il quale, attraverso l’Elemosineria Apostolica, sta garantendo assistenza concreta a quelle popolazioni».

«La grave emergenza sanitaria che stiamo affrontando – prosegue l’Arcivescovo – non deve farci dimenticare i tanti fratelli e sorelle che bussano alle porte dell’Europa e chiedono assistenza ed aiuto: la cosiddetta “rotta balcanica” – che inizia in Grecia e termina in Italia o in Austria – vede bloccate in vari campi profughi migliaia di persone in condizioni igieniche pessime, con gravi rischi per la salute fisica e psichica, tanto più con l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. E tutto ciò nell’indifferenza della comunità internazionale e nel silenzio dei mezzi di comunicazione. Come cristiani, non possiamo rimanere silenziosi e indifferenti di fronte a tanta sofferenza e tanta ingiustizia. Vorremmo dunque dare il nostro piccolo contributo per alleviare almeno in piccola parte la fame di tanti bambini, donne e uomini che hanno perso tutto e devono ora rischiare anche la vita. Mi rivolgo pertanto a tutte le persone di buona volontà: fin da ora, e anche a nome dei beneficiati, vi dico un grande grazie, ricordando con voi la parola del Signore: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me… E il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (cf Mt 25, 40. 6, 18)».

Di questa colletta straordinaria ne viene data comunicazione in tutte le parrocchie della Diocesi nelle Messe festive del 30 e 31 gennaio 2021.

Terni – La Bibbia giorno e notte, 24 ore di lettura continuata delle Sante Scritture dalla chiesa di San Salvatore – diretta Facebook

Da sabato 30 gennaio a domenica 31 gennaio nella chiesa del Santissimo Salvatore a Terni, si svolgerà la seconda edizione di: “La Bibbia giorno e notte” la lettura della seconda parte della Bibbia, i Libri Storici (Giosuè, Giudici, Rut, 1-2 Samuele, 1-2 Re, Tobia). Una notte e un giorno, senza interruzioni e commenti nei quali saranno letti integralmente i vari libri dall’inizio alla fine, così come la tradizione e la chiesa li hanno consegnati attraverso i millenni.

E’ il segno che la diocesi di Terni Narni e Amelia ha scelto per sottolineare il primato della Parola di Dio nella vita di ogni credente, nella Domenica della Parola indetta dal papa per la terza domenica del tempo ordinario, che provvidenzialmente cade quest’anno alla conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Al di là delle convinzioni religiose di ciascuno, la Bibbia è la lettura che ci accomuna tutti e nella quale ritroviamo molte delle nostre radici culturali e umane. La Bibbia è il libro della Parola, del continuo dialogo tra Dio e l’uomo. Un rapporto confidenziale che oggi sembra essersi perduto e che papa Francesco nella lettera apostolica Aperuit illis ci invita a riprendere con forza: nel fragore del nostro mondo non c’è più posto per l’ascolto e il dialogo. Proprio da queste considerazioni nasce “La Bibbia giorno e notte”: ritrovare le condizioni dell’ascolto e della riflessione attraverso la lettura del Libro per eccellenza.
L’evento sarà ripreso e diffuso in streaming sulle pagine facebook “La Bibbia giorno e notte” e “Diocesi Terni Narni Amelia”, oltre che sui canali youtube “Diocesi Terni Narni Amelia”,
“Chiesa in Umbria”, “Parrocchia S. Maria della Misericordia Terni”.
In particolare, per rispettare le ore di coprifuoco, le letture dalle 21.30 alle 5.30 si svolgeranno in collegamento da remoto.

A leggere i passi biblici si alterneranno più di 70 persone di ogni età, categoria sociale e confessione religiosa. Ma anche i non credenti possono partecipare. Unica condizione richiesta è il rispetto della Parola. I brani proclamati saranno intervallati da un breve spazio musicale.
Tutti possono leggere, purché abbiano il massimo rispetto del testo biblico, prenotandosi tramite il link: https://doodle.com/poll/3cmm6hswvb6ynngy
(nella prenotazione inserire nome, cognome e indirizzo mail oppure numero di telefono)
Ciascuno può scegliere l’orario. Ogni lettore proclama circa 5 pagine del testo per circa 15 minuti.
È possibile anche una prenotazione di gruppo, ad es. una coppia o una famiglia, che si suddivideranno il testo da leggere. L’età minima per i lettori è di quindici anni. È auspicabile, per far bene comprendere la parola di Dio a chi ascolta, prepararsi per poter effettuare una lettura chiara, spedita e senza errori. Ricordiamo che a “La Bibbia giorno e notte” non si partecipa soltanto in qualità di lettori, ma soprattutto nell’ascolto, sia all’interno della chiesa di San Salvatore, sia in streaming.
Per informazioni e contatti Commissione Evangelizzazione e Catechesi TNA – Settore Apostolato Biblico: emanuela.buccioni@gmail.com tel. 340 8031623

Terni – festa di San Valentino, il programma delle celebrazioni. Mons. Piemontese: “E’ un invito alla speranza, perché l’amore cresca e non si sfaldi in un tempo di quarantena e di crisi come quello che attraversiamo”.

“San Valentino e la sua città: il lavoro, la famiglia, l’amore” è il tema delle celebrazioni diocesane in onore del patrono della città e della diocesi san Valentino, presentate questa mattina da mons. Giuseppe Piemontese vescovo di Terni-Narni-Amelia, da don Matteo Antonelli direttore del servizio di Pastorale Giovanile diocesano e vicario episcopale per il laicato, da padre Johnson Perumittath parroco di San Valentino a Terni.
«Celebriamo la festa di san Valentino in tempo di pandemia – ha detto il vescovo – in parte mancherà la solennità usuale ed esteriore, e non avranno luogo le tante manifestazioni civili e popolari, che solitamente si accompagnano alla festa per evitare assembramenti.
Del resto l’elevato numero di malati e di morti non ci consente di girare la faccia dall’altra parte o di far finta di nulla. Molti sono colpiti da sofferenze e lutti e tutti condividiamo il dolore di tanti concittadini, o addirittura siamo stati segnati nelle nostre stesse famiglie. Le stesse gravi ristrettezze sociali ed economiche, causate dalla pandemia, suggeriscono parsimonia e non consentono baldorie e manifestazioni di piazza.
E tuttavia la festa del santo patrono, quest’anno può essere vissuta in un clima di più piena spiritualità, di sincera devozione e di prolungata preghiera.
Una preghiera che vuole invocare l’intercessione del Santo per ottenere salute per i malati, conforto ai sofferenti, rinnovo degli stili di vita, la pace in Italia e nel mondo, lavoro onesto per i disoccupati, futuro per i giovani, solidità dell’amore degli innamorati, benessere per tutti.
Quest’anno, a partire dalla festa di san Valentino intendiamo fare memoria della visita di San Giovanni Paolo II alle acciaierie e a Terni, avvenuta 40 anni fa, il 19 marzo 1981. Un evento ancora vivo nella mente di coloro che vi hanno partecipato e raccontato con entusiasmo alle generazioni successive. Il tema del lavoro, in riferimento alla nostra città, sarà come il filo conduttore delle riflessioni che, a partire dalla festa di san Valentino verrà trattato in occasione del 40° anniversario della visita del papa fino al mese di maggio, quando festeggeremo san Giuseppe Lavoratore. Tale proposta, coordinata dall’Azione Cattolica diocesana e dal Comitato diocesano, intende avere l’apporto e il coinvolgimento del mondo del lavoro, le parti sociali e tutti i cittadini. Infine giova sottolineare che la festa di San Valentino di quest’anno vuole essere un invito alla speranza, perché l’amore cresca, che esso non si sfaldi in un tempo di quarantena e di crisi come quello che attraversiamo».

PROGRAMMA FESTA SAN VALENTINO 2021

Trevi, festa di sant’Emiliano. L’Arcivescovo Boccardo: «Come cristiani saremo testimoni credibili solo se non ci adeguiamo alla moda del momento».

Trevi ha reso omaggio al suo patrono sant’Emiliano. Nella mattina di venerdì 28 gennaio 2021 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha presieduto il solenne pontificale nel Duomo della Città intitolato proprio al martire originario dell’Armenia. Emiliano, ricordiamo, fu inviato Vescovo a Trevi per evangelizzare la popolazione. Il 28 gennaio 304, dopo varie torture, fu legato ad un pianta di olivo e decapitato perché non rinnegò la fede in Cristo.

Alla celebrazione, animata dalla corale delle parrocchie del trevano, hanno partecipato diversi fedeli, tutti distanziarti nel rispetto delle norme per evitare la diffusione del Coronavirus. Col Presule hanno concelebrato i parroci di Trevi don Jozef Gercàk e don Kamil Ragan, il vicario generale dell’Archidiocesi don Sem Fioretti, il vicario episcopale per una pastorale missionaria don Vito Stramaccia, altri sacerdoti diocesani. Presente il sindaco Bernardino Sperandio, che ha offerto l’olio per alimentare la fiaccola accesa tutto l’anno a ricordo della testimonianza di sant’Emiliano.

Nell’omelia mons. Boccardo ha ricordato la fedeltà di sant’Emiliano al Vangelo fino a dare la vita. «Anche a noi – ha detto il presule – è chiesta la stessa fedeltà; forse non ci è chiesto di dare la vita, anche se ancora oggi molti cristiani vengono uccisi per la loro fede, ma di andare e predicare la Buona Novella sì. Come? Con lo stile della vita quotidiana: oggi – ha sottolineato l’Arcivescovo – siamo immersi in un mare di parole, sono tanti quelli predicano, ci sono tati messaggi che sono solo di facciata. E allora noi cristiani, senza fare grandi discorsi, possiamo essere dei testimoni credibili solo se non ci adeguiamo alla moda del momento, al pensiero della maggioranza pur di non perdere la nostra posizione. Altrimenti saremo dei cristiani all’acqua di rosa». Poi l’appello di mons. Boccardo alle famiglie, a quanti hanno responsabilità civili ed ecclesiali e a quanti lavorano nel mondo dell’informazione: «Impegniamoci seriamente e senza riserve per trasmettere agli altri la passione di essere genitore, sindaco, vescovo o prete, deputato o giornalista. La nostra è una missione e non solo un mestiere. Siamo chiamati a metterci il cuore, dobbiamo essere di esempio per gli altri i quali, osservando la nostra passione, dovrebbero scendere dal balcone per vedere cosa succede in piazza e poi fare ognuno la propria parte. Sant’Emiliano allora ci provoca: mettiamo testa e cuore nelle nostre giornate, consapevoli che a volte sperimenteremo il fallimento, ma l’importante è ricominciare sempre, come ci dice il Papa».

Gli Oratori Umbri e la tavola rotonda online ANSPI nel giorno della festa di san Giovanni Bosco. Don Riccardo Pascolini: «Gli Oratori tra i protagonisti della “ricostruzione sociale” post-pandemia».

«Le nostre realtà oratoriali non mancheranno all’appuntamento nazionale online della festa di san Giovanni Bosco che quest’anno assume un significato molto particolare nel tempo della pandemia. Ci ritroveremo in “rete”, domenica sera 31 gennaio, dalle ore 20.45 alle 22.30, per seguire l’interessante “tavola rotonda online” dedicata al tema: “Oratorio 2030. Sguardi di futuro, tra realtà e profezia”». Ad annunciarlo è don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Umbri promosso dalla CEU a cui hanno aderito nel 2020 89 Oratori parrocchiali attivi nelle otto diocesi con 12596 tesserati, di cui 5306 maggiorenni e 7290 minorenni.

«La “festa online di san Giovanni Bosco 2021”, organizzata a livello nazionale dall’Anspi (Associazione nazionale san Paolo Italia) è da non perdere soprattutto per gli animatori e i responsabili dei nostri Oratori – commenta don Riccardo Pascolini –, che potranno viverla come occasione di formazione. Tanti saranno gli spunti di riflessione per poi approfondirli e metterli in pratica insieme una volta finita l’emergenza sanitaria».

«Stiamo vivendo un periodo difficilissimo – prosegue il sacerdote –, soprattutto per le famiglie e per i giovani e il mondo degli Oratori è chiamato a fare la sua parte, ad essere tra i protagonisti della “ricostruzione sociale” post-pandemia. E’ una sfida alla quale gli Oratori si dovranno trovare preparati per ripartire. E noi iniziamo a farlo nel seguire questa “tavola rotonda”, un incontro virtuale ma significativo. I relatori ci aiuteranno a comprendere quella “realtà” e quella “profezia” alla luce del “patto educativo globale” tanto a cuore a papa Francesco. Un “patto” che il Santo Padre ci chiede di metterlo in pratica per i nostri giovani, gli adulti di domani, nel decennio che si è appena aperto dinanzi a noi con tante incognite non solo dovute alla pandemia. La nostra epoca “impone un nuovo modello culturale, una pedagogia trasformatrice che risponda e sfide inedite”. E’ quanto, in sintesi, ci esorta a fare il Papa attraverso questo “patto educativo”».

«E’ fondamentale essere ben formati affinché, come ci ricordano i promotori dell’iniziativa online di domenica – conclude don Riccardo Pascolini –, i prossimi anni dei nostri Oratori possano essere all’insegna di un maggiore impegno per un’educazione integrale e di un orientamento alla vita che ha sempre più necessità di ascoltare i tempi e il contesto che influenzano i sogni e le vocazioni di quanti vivono a vario titolo l’esperienza oratoriale».

Per partecipare alla “tavola rotonda online” basta iscriversi al link: https://formazione.anspi.it/ . Interverranno: l’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, che illustrerà il “patto educativo globale”; don Stefano Guidi, direttore Fom (Fondazione oratori milanesi), che solleciterà alcune pratiche concrete spendibili in oratorio, per rendere tale patto un’effettiva cura di prossimità per ragazzi e famiglie; il salesiano don Claudio Belfiore, direttore dell’Istituto internazionale salesiano “Agnelli” di Torino, che riproporrà una pedagogia salesiana incarnata e attualizzata nei contesti di vita giovanili; don Michele Falabretti, incaricato Cei per la Pastorale Giovanile, che illustrerà alcune prospettive pastorali ed educative in ascolto dei documenti sinodali e in conformità con il “patto globale”; don Luigi Pellegrini, assistente nazionale Anspi, che aiuterà a rileggere il “patto educativo” nel contesto associativo; Giuseppe Dessì, presidente nazionale Anspi, che porterà i saluti dell’associazione.

Assisi – Giorno della memoria. Mons. Sorrentino: “Costruite un futuro senza odio”

“Noi siamo qui a rendere una testimonianza. Siamo eredi di una grande pagina di storia che è veramente ricca di tanti valori. Vorremmo consegnarla soprattutto a voi nuove generazioni perché il futuro è vostro, lo avete davanti. Il futuro è di tutti, ma voi in modo particolare lo dovete costruire mettendo da parte sentimenti di odio e intolleranza”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino mercoledì 27 gennaio Giorno della Memoria durante il primo incontro in diretta streaming delle iniziative “Assisi e l’Umbria ricordano la Shoah” rivolgendosi in particolare ai tanti studenti delle scuole primarie e secondarie collegati online.

L’incontro, moderato da Marina Rosati, responsabile del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, si è aperto con la messa in onda del documentario sul “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, realizzato da Maria Vision. Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ricordando i luoghi dove “tutto ebbe inizio per volere di un vescovo (monsignor Placido Nicolini ndr) che seppe violare delle leggi perché ingiuste”, ha lanciato un forte monito: “la tragedia dell’Olocausto deve essere ricordata come uno schiaffo alle nostre coscienze”.

Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Antonella Iunti ha sottolineato l’importanza di “lavorare insieme affinché i ragazzi siano sempre più aperti alle differenze, non facendosi condizionare da forme di intolleranza, razzismo, antisemitismo”. Riferendosi al Museo della Memoria il direttore Iunti ha parlato di un “percorso e di un progetto didattico-educativo importante per costruire coscienze e realtà valoriali”.

Sono seguite le conclusioni della presidente della Regione, Donatella Tesei: “una data importante che va condivisa perché ci sia la consapevolezza di ciò che è stato e perché ciò che è accaduto in quel periodo storico non possa più ripetersi”. Direttamente da Gerusalemme si è collegato il rabbino, Alon Goshen-Gottstein, che ha fatto una riflessione sulla memoria e sulla sua necessità di renderla attuale e viva nel nostro presente.

Nel pomeriggio di mercoledì 27 gennaio alle ore 16,30 ci sarà la presentazione del libro-racconto “Il Castelletto” scritto da una bambina ebrea, Mjriam Viterbi, rifugiata e salvata in Assisi negli anni della persecuzione nazista del 1943-1944 con i saluti del vescovo Sorrentino e di Marco Squarta, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria. Interverranno Claudio Sebastiani, responsabile della sede Ansa dell’Umbria e Marina Rosati, responsabile del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”. A conclusione canti ebraici eseguiti dal soprano Laura Cannelli con l’accompagnamento musicale del vescovo Sorrentino e di Fausto Perticoni.

Giovedì 28 gennaio alle ore 16,30 è in programma la testimonianza di Francesco Clerici dal titolo: “Io figlio di un rifugiato, nato in una clausura assisana” che racconterà la sua toccante esperienza. L’incontro, al quale interverranno le suore del Monastero di Santa Croce dove la famiglia Clerici venne accolta e salvata, sarà aperto dai saluti di Stefania Proietti, sindaco di Assisi e di Daniela Fanelli, direttrice dell’Opera Casa Papa Giovanni.

Tutti questi eventi si terranno in diretta streaming e saranno visibili sul sito (www.diocesiassisi.it) e sui canali social (pagina Facebook e You Tube) della Diocesi, la pagina Facebook del Museo della Memoria e del Comune di Assisi.

Città di Castello – presentazione dei lavori di restauro del santuario della Madonna delle Grazie

Lunedì 1 febbraio 2021, alle ore 11, presso il santuario della Madonna delle Grazie in Città di Castello si terrà una conferenza stampa per la presentazione del progetto di restauro della cappella laterale e l’illustrazione dello stato di avanzamento dei lavori.

Interverranno: S.E. Mons. Domenico Cancian, vescovo diocesano; don Andrea Czortek, parroco; arch. Francesco Rosi e ing. Alessandro Petrani, progettisti; Vincenzo Tofanelli, assessore alla cultura del Comune di Città di Castello.

I lavori, approvati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e parzialmente finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana, hanno preso avvio nello scorso settembre e sono portati avanti dalla Diocesi di Città di Castello e dalla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie.

Il progetto, che verrà illustrato nel corso della conferenza stampa, prevede il miglioramento sismico, l’adeguamento e il potenziamento degli impianti tecnologici, il restauro degli elementi artistici (affreschi e sculture) interni ed esterni e l’adeguamento liturgico di uno degli edifici sacri maggiormente legati alla storia – ecclesiale, civile e artistica – di Città di Castello.

Spirito di Assisi – preghiera per gli Stati Uniti e per l’Africa

“L’intenzione di preghiera per la pace del 27 gennaio è dedicata agli Stati Uniti d’America dove l’assalto al Palazzo del Congresso, denota la tensione sociale e politica che il Paese sta vivendo e che rischia di innescare ulteriori disordini e proteste violente, e all’Africa, in particolare alla Repubblica Centrafricana, alla Nigeria, all’Uganda, al Niger. Nazioni che sono state attraversate da tensioni dovute a situazioni sociali interne, ad attacchi terroristici, a elezioni politiche dal confronto aspro”. Lo annuncia il presidente della Commissione Spirito di Assisi, don Tonio Dell’Olio. L’appuntamento, voluto dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e che ricorda lo storico incontro interreligioso del 27 ottobre del 1986 ad Assisi, si ripete con cadenza mensile.

“L’anno nuovo – scrive il vescovo nell’invito alla preghiera – si è inaugurato nel segno delle cifre allarmanti della pandemia, che ancora mette a dura prova tutte le regioni del mondo. Ci ha portato anche segnali concreti di speranza, con i rimedi medici che dovrebbero aiutarci a fronteggiarla, almeno nella sua espressione sanitaria. Supplichiamo il Signore perché ci faccia superare questa tremenda crisi, in una solidarietà universale che non lasci dietro nessuno. Su questo sfondo, già tanto triste, abbiamo visto esplodere, in diversi Paesi, fenomeni di aggressività e di violenza, che ci amareggiano e preoccupano, e ci spingono ad elevare al Signore la nostra preghiera. Tutti siamo stati impressionati dalle immagini dell’assalto al Palazzo del Congresso degli Stati Uniti d’America – aggiunge il vescovo -, segno della tensione sociale e politica che quel Paese sta vivendo e che rischia di innescare ulteriori disordini e proteste violente. Sappiamo bene quanto lo stato di quella democrazia condizioni le sorti di tante altre nazioni. Per questo vogliamo mettere nelle mani di Dio il popolo statunitense e i suoi governanti perché possano camminare nella via della giustizia e della pace. Allo stesso tempo, sin dall’inizio dell’anno, alcune nazioni africane sono state attraversate da tensioni dovute a situazioni sociali interne, ad attacchi terroristici, a elezioni politiche dal confronto aspro. Pensiamo in particolare alla Repubblica Centrafricana, alla Nigeria, all’Uganda, al Niger. Chiediamo a Dio di accompagnare, nella sua misericordia, il cammino instabile e difficile di quelle popolazioni verso una pace giusta, convertendo il cuore dei violenti e orientando i governanti ad adoperarsi per il bene del loro popolo”. Per la preghiera infatti non è previsto un momento comune, ma ognuno prega per queste intenzione con la propria comunità o rivolgendosi personalmente a Dio, nella celebrazione eucaristica in chiesa o secondo la propria tradizione religiosa nel caso di appartenenti ad altre religioni, proprio come abbiamo imparato da quel 27 ottobre 1986.

Perugia – è tornato alla Casa del Padre don Lino Burani, per quasi mezzo secolo parroco di Pierantonio. Il suo confratello mons. Renzo Piccioni Pignani: «Don Lino, un “semplice” parroco di campagna che ha amato e si è fatto amare dalla gente»

E’ ritornato alla Casa del Padre, dopo una grave e lunga malattia, la sera del 23 gennaio, don Lino Burani, parroco emerito di Pierantonio, Sant’Orfeto e La Bruna. Ad esprimere il profondo cordoglio ai familiari, a nome dell’intero Presbiterio diocesano di Perugia-Città della Pieve, è stato il cardinale Gualtiero Bassetti recandosi a far loro visita. Le esequie saranno celebrate lunedì 25 gennaio, alle ore 14, nell’abbazia di Montecorona, presiedute dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi insieme al vicario episcopale della IV Zona pastorale dell’Archidiocesi, mons. Alberto Veschini, ai parroci di Pierantonio, don Mauro Lironi, e di Badia di Montecorona, mons. Renzo Piccioni Pignani, e ad altri sacerdoti.

Don Lino Burani avrebbe compiuto 88 anni il prossimo 19 febbraio, nato a Deruta nel 1933. Era stato ordinato sacerdote il 12 febbraio 1959 dopo aver compiuto gli studi presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio IX” di Assisi. Nel 1962 veniva nominato parroco di Pierantonio, comunità parrocchiale che ha guidato ininterrottamente fino al 2009, dove ha continuato a vivere restando punto di riferimento spirituale per molte persone.

«Era un “semplice” parroco di campagna come me, che ha amato e si è fatto amare dalla gente – così lo ricorda il suo confratello mons. Piccioni Pignani –, benvoluto e stimato dai parrocchiani guidandoli e facendoli crescere nella fede per quasi mezzo secolo. Don Lino ha contribuito allo sviluppo sociale, oltre che pastorale, della sua comunità e zone limitrofe; una comunità che ha vissuto, in particolare tra gli anni ’70 e 80, una consistente espansione industriale. Ricordo don Lino – prosegue mons. Piccioni Pignani – anche quando c’era da unire le comunità parrocchiali a lui affidate; un compito arduo ma non impossibile seppur lo preoccupava molto, come accadeva a tanti noi preti con la responsabilità di più parrocchie. Era attento alla crescita umana e cristiana dei giovani, non sempre facile nelle zone di periferia».

«Don Lino, che si è ben integrato sin da subito a Pierantonio – conclude mons. Renzo Piccioni Pignani – è stato anche l’artefice di significativi interventi di consolidamento strutturale e funzionalità del complesso della chiesa parrocchiale, oltre ad essere soprattutto un curato di “pietre vive”. Conoscendolo avrebbe fatto la sua parte anche nell’aiutare la gente ad affrontare la crisi economica ed occupazionale che ha avuto pesanti ripercussioni nella nostra zona industriale, ma purtroppo l’età era ormai avanzata e a don Lino le forze iniziarono a venir meno».

L’appello di Movimento per la Vita e medici cattolici per l’accesso dei familiari dei pazienti nelle terapie intensive

L’Associazione medici cattolici e il Movimento per la vita (Mpv) di Perugia lanciano un appello a tutta la sanità regionale umbra perché nessun malato sia più destinato a morire da solo in un reparo di terapia intensiva. Una questione sollevata sulle pagine del settimanale La Voce e sulle frequenze di Umbria Radio InBlu che – questa settimana – dedicano ampio spazio al tema con storie, interviste e approfondimenti. Come la testimonianza di Anna Cristina e Alberto che hanno perso una cara congiunta, contagiata dal coronavirus proprio in ospedale, senza poterle stringere la mano un’ultima volta. E poi, il racconto di Ada Vecchiarelli, medico rianimatore da quasi trent’anni all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. O ancora, l’esperienza di Paolo Malacarne, direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale Cisanello di Pisa, che già dal novembre scorso sperimenta – con risultati positivi – l’accesso dei familiari dei malati ricoverati in terapia intensiva.
“Noi chiediamo – scrivono medici cattolici e Mpv – che si faccia ogni sforzo perché nessun malato resti lontano dai propri familiari, e perché nessuno muoia più in solitudine: la compagnia dei propri cari nel corso della malattia, specie nelle fasi più acute, fino al tempo del morire, deve far parte integrante del percorso di cura. Adesso che non possiamo più dirci sorpresi dall’emergenza improvvisa di un nuovo virus, è il momento di affrontare anche questo aspetto”.
La nota, pubblicata sul settimanale La Voce è firmata da Marco Dottorini, presidente dell’Associazione medici cattolici di Perugia e da Assuntina Morresi, presidente del Movimento per la vita dell’Umbria.
“Ci appelliamo ai nostri amministratori – scrivono Dottorini e Morresi -: che siano predisposte procedure perché almeno un familiare, o un affetto, possa visitare la persona cara malata, anche di Covid-19, soprattutto nelle fasi più critiche della malattia e negli ultimi momenti della sua vita. Procedure che possano essere ragionevolmente attuate, tenendo conto della situazione complessiva in cui si trova la struttura sanitaria, che non mettano in ulteriore difficoltà il personale coinvolto e che al tempo stesso rendano l’organizzazione il più possibile rispondente alle necessità della persona malata”.

https://lavoce-ita.newsmemory.com?publink=136dc56d7_1345bed

https://lavoce-ita.newsmemory.com?publink=036dc56d7_1345bed

https://lavoce-ita.newsmemory.com?publink=024aaa1d6_1345bed

https://lavoce-ita.newsmemory.com?publink=124aaa1d6_1345bed

https://lavoce-ita.newsmemory.com?publink=224aaa1d6_1345bed

https://lavoce-ita.newsmemory.com?publink=324aaa1d6_1345bed