La Voce e Umbria Radio InBlu raccontano la storia di Francesco, volontario umbro di Emergency in Afghanistan

È appena rientrato dall’Afghanistan, anticipando solo di qualche giorno la fine della sua missione tra i sanitari di Emergency, e ha riabbracciato la sua compagna di vita e la loro bimba di appena nove mesi. Francesco Ricci, fisioterapista e osteopata eugubino di 43 anni, nel martoriato paese asiatico ha prestato servizio varie volte, dal 2014 in poi.
“Il mio incarico sarebbe dovuto terminare il 20 agosto – ha spiegato – ma sono ripartito il 16, perché abbiamo cercato di mettere insieme tutti i membri del team che fossero a fine missione, insieme a coloro che hanno ruoli non necessari all’attività clinica, come gli amministrativi e i tecnici. Non erano indispensabili in questo momento critico e abbiamo così usufruito di un volo sicuro messo a disposizione dalla Farnesina. Ci tengo però a sottolineare che circa la metà del nostro staff è rimasta a garantire il funzionamento dell’ospedale, che purtroppo ha aumentato il numero dei pazienti”.
La complessa questione afghana sta tenendo banco da giorni sulle cronache internazionali in Italia e nel mondo intero. Come stiano andando le cose, in queste settimane, è sotto gli occhi di tutti.
Francesco Ricci ha raccontato la sua esperienza con Emergency in Afghanistan alla redazione di Umbria Radio InBlu e al settimanale La Voce, che proprio questa settimana hanno trasmesso e pubblicato l’approfondimento attraverso i vari canali stampa, radio, web e social.
Il volontario eugubino ha ricordato Gino Strada, il fondatore della Ong che opera in Afghanistan dal 1999. “È stato il faro – ha detto Ricci – che ha guidato tutti noi che condividiamo le sue idee. Credeva in un mondo più giusto, in una sanità libera e aperta a tutti, in una medicina non discriminante, che non è business, ma onesta presa in carico della persona a prescindere dal sesso, dalla religione ma soprattutto dal portafoglio”.
E poi le riflessioni sul futuro di Emergency nel paese asiatico. “Dall’inizio, l’Ong ha sempre continuato a lavorare senza soluzione di continuità perché radicata sul territorio e capace di offrire cure gratuite di alto livello, aperte a tutti. Questo la gente lo sa – spiega Ricci -, e finché ce ne sarà bisogno, noi continueremo a essere presenti per svolgere il nostro lavoro al meglio, come abbiamo sempre fatto, a prescindere da chi sia al governo e dalla situazione che ci gira intorno”.