Perugia – Solennità del Corpus Domini. L’omelia dell’arcivescovo Ivan Maffeis. «L’Eucaristia ci ricorda che il bene della città passa dalla concordia sociale, fondata su valori essenziali…»

Corpus Domini: quanto bisogno abbiamo oggi di questa festa… Ci dice che Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, si fa forza che sostiene nel cammino spesso sofferto del vivere quotidiano, si fa presenza amica che ci trasforma, ci plasma, ci conforma al Signore Gesù e ci unisce fra noi: “Come questo pane era sparso sui colli e raccolto divenne una cosa sola, così sia la tua Chiesa…”.
Questa festa ci dice che l’amore esiste ed è pane spezzato, perché la vita fiorisce solo quando la si dona, quando la si condivide.
Questa verità affiora dalle tre letture esprimono nel tema dell’alleanza.
Mosè sigla l’alleanza tra Dio – che offre la sua presenza provvidenziale – e il popolo, che si impegna a camminare con Dio. Gesù rende nuova e definitiva quest’alleanza tra Dio e gli uomini, offrendo non doni esteriori, ma se stesso.
Che riflesso porta questo messaggio nella nostra vita?
La risposta ce la offre la storia della nostra Chiesa, di questa nostra terra di santi e sante di ieri e di oggi, che riconosciamo senza difficoltà nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità: la loro esistenza è segno di come dalla comunione con il Signore nascano disponibilità e servizio, in un’attenzione che ha al centro la persona e le relazioni, e si spende nell’impegno educativo dei figli come nella cura dei nostri anziani.
Chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia non resta indifferente alle situazioni che la vita gli fa incontrare, ma sa farsi prossimo, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato.
Chi si lascia plasmare dall’Eucarestia trova il vero antidoto all’egoismo; riscopre la gratuità e la logica del dono.
Una comunità che si nutre dell’Eucarestia non rimane preda di divisioni e contrapposizioni: l’unico Pane fa – dei molti che siamo, con le nostre legittime diversità – un solo corpo.
Tra poco porteremo nelle vie della nostra Città la presenza eucaristica per sottolineare che essa è un dono di benedizione che raggiunge le case, la scuola, le Istituzioni, i luoghi di lavoro e d’incontro…; è annuncio di speranza: Dio non abbandona nessuno e mediante la disponibilità di tanti si fa presente per la consolazione, il conforto e l’aiuto di tutti.
L’Eucaristia, sacramento della comunione, ci ricorda che il bene della città passa dalla concordia sociale, fondata su valori essenziali: il bene comune, i diritti delle persone e dei gruppi primari, la difesa della vita, l’attenzione ai più poveri. Chi sarà chiamato ad amministrare la Città possa assumere questa responsabilità con coscienza onesta e capacità di visione, nella ricerca concreta delle convergenze possibili e di azioni costruttive a beneficio di tutti.
Don Ivan, vescovo