Spoleto – Inaugurazione della sala “La bellezza ritrovata” che ospita alcune opere ferite dai terremoti del 2016, recentemente restaurate.

Venerdì 29 ottobre 2021, in occasione del V anniversario del terremoto 2016 è stata inaugurata la sala “La bellezza ritrovata”: accoglie ventidue opere d’arte ferite dai terremoti del 2016 e recentemente restaurate. É stata realizzata grazie al contributo della ALES (Arte Lavoro e Servizi S.p.A.), società in house del MIC Ministero della Cultura, impegnata da oltre quindici anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Alla sala si accede dall’interno della Basilica Cattedrale, con un ascensore situato nei pressi della Cappella del Santissimo Sacramento, ed è parte del percorso museale “Arte dello Spirito, Spirito dell’Arte”. Oltre all’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, all’inaugurazione hanno preso parte il Commissario straordinario alla ricostruzione per le zone del terremoto del 2016 Giovanni Legnini, i sindaci di Spoleto (Andrea Sisti), Cascia (Mario De Carolis), Preci (Massimo Messi) e Trevi (Bernardino Sperandio), il Direttore generale alla sicurezza del patrimonio culturale Marica Mercalli (Soprintendente in Umbria al tempo del terremoto), l’architetto Luigi Paglialunga di ALES, funzionari della Sovrintendenza, i Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio, diversi restauratori che hanno lavorato sulle opere esposte, così come alcuni sponsor che hanno sostenuto il recupero delle stesse.

Le opere esposte torneranno alle chiese di origine non appena restaurate o ricostruite. Nel suo saluto mons. Boccardo ha detto che la sala «offre alle popolazioni della Valnerina e ai visitatori qualche cosa della bellezza – vero patrimonio di fede, di cultura e di arte – che arricchiva le nostre chiese e che è stata violentata dal terremoto del 2016. Per questo l’abbiamo voluta chiamate “La bellezza ritrovata”, anche se la denominazione più corretta dovrebbe essere “La bellezza parzialmente restituita”. Perché si potrà parlare veramente di restituzione completa quando queste opere – e le altre che di volta in volta verranno qui accolte dopo il necessario restauro – potranno fare ritorno alle chiese di origine. La bellezza – ha concluso mons. Boccardo – rapisce gli animi e li trasforma. Guardare qualcosa di bello è come un balsamo sulle ferite ancora sanguinanti del sisma».

Opere care alla fede, ma anche capolavori d’arte. «Il terremoto – ha detto Marica Mercalli – lo possiamo limitare ma non evitare. E questa è una zona altamente sismica. Il nostro lavoro allora si sta concentrando su una ricostruzione più sicura rispetto al passato, con misure antisismiche che garantiscano una maggiore resistenza degli edifici. Nelle opere qui esposte c’è la storia delle comunità dalle quali provengono. Si tratta di un’idea davvero intelligente dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia: in attesa del ritorno al luogo di origine, in tanti potranno ammirare queste opere care alla fede e alla storia, ma che sono anche capolavori dell’arte».

Modalità di accesso. Dal 30 ottobre 2021 e fino alla primavera 2022: sabato, domenica e festivi. Ci sarà una visita accompagnata ogni ora, dalle 11.00 alle 17.00. Costo del biglietto 5,00 euro e comprende: Museo Diocesano, Basilica di S. Eufemia, Cappella di Sant’Anna e sala “La bellezza ritrovata”. La terza domenica del mese l’ingresso è gratuito per le persone residenti nel Comuni del cratere. Il biglietto si potrà acquistare al Museo diocesano o al bookshop della Cattedrale. Per conoscere le modalità di accesso dalla primavera 2022 consultare il sito www.duomospoleto.it.

Volume a cinque anni dal sisma. L’Archidiocesi, infine, ha pubblicato il volume “Le nostre vallate vogliono vivere!”, che fa seguito a quello del 2018 “Dalla stella della paura alla stella della speranza”. Non si raccontano tanto le opere realizzate, quanto piuttosto la vicinanza della Chiesa alle popolazioni terremotate. Il volume si conclude con le foto delle opere (prima e dopo il restauro) in mostra nella sala “La bellezza ritrovata”, la loro storia, le modalità di intervento.