Poco dopo le 18 dell’8 maggio 2025 il suono a festa delle campane di tutte le chiese del mondo ha rilanciato l’avvenuta elezione del nuovo Papa, il Cardinale Robert Francis Prevost, il 267º papa della Chiesa cattolica che ha scelto il nome di Leone XIV, collegandosi idealmente a Leone XIII che fu Vescovo di Perugia dal 1846 al 1878.
Mons. Prevost, agostiniano, statunitense, per lungo tempo missionario in Perù, dal 30 gennaio 2023 al 21 aprile 2025 è stato prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina, ed è stato membro di sette dicasteri vaticani, oltre che della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. È nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Illinois, Stati Uniti. Nel 1977 è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (O.S.A.), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, a Saint Louis. Il 29 agosto 1981 ha emesso i voti solenni. Ha studiato presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia. All’età di 27 anni è stato inviato dall’Ordine a Roma per studiare Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (l’Angelicum). Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 19 giugno 1982. Dal 2001 è stato priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Ha ricoperto questo incarico per due sessenni, fino al 2013. E’ stato creato cardinale nel concistoro del 30 settembre 2023. (la biografia da Wikipedia).
Le sue parole affacciandosi dalla Loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro: “Dio ci vuole bene, ci ama tutti. Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio. Quindi senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo, Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce”.
(foto di Maurizio Riccardi)
Dichiarazione dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo
«Abbiamo aspettato con trepidazione questo momento e mi piace coglierlo come un segno di grande unità e comunione tra i Cardinali che, in tempo relativamente breve, hanno eletto il Vescovo di Roma al quale il Signore affida le chiavi date a Pietro in un giorno lontano. È bello vedere come attraverso i secoli questo grande pellegrinaggio del popolo di Dio continua nella storia tra le incomprensioni e le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, come diceva S. Agostino fondatore dell’ordine a cui appartiene il Pontefice. L’augurio e la preghiera che mi sento di formulare è che papa Leone XIV faccia gustare a tutti noi le consolazioni di Dio mentre continuiamo il cammino sulle strade del Vangelo. Personalmente conosco il Papa da quando era Priore generale degli agostiniani e proprio lo scorso anno lo abbiamo avuto a Cascia a celebrare la Messa per la festa di Santa Rita. Più volte, poi, negli anni è stato a Cascia e nel monastero di Santa Chiara della Croce a Montefalco. Questa nostra Chiesa è un po’ la sua casa e ne siamo orgogliosi».
IL LINK ALLA VISITA DEL CARD. PREVOST A CASCIA E LE SUE PAROLE (22 MAGGIO 2024)
Le parole di padre Giustino Casciano, rettore della Basilica di Santa Rita a Cascia. «È un’immensa gioia l’elezione di Leone XIV. È il primo Papa agostiniano nella storia, è stato nostro Priore generale. Conosce bene tutte le realtà agostiniane d’Italia e del mondo. Lo conosco molto bene, abbiamo collaborato per la visita di Papa Benedetto XVI a Pavia e lo ho accolto da Cardinale a Tolentino e lo scorso anno qui a Cascia».
La dichiarazione di mons. Ivan Maffeis arcivescovo di Perugia – Città della Pieve
“La trepidazione degli ultimi giorni si è sciolta nella commozione e nella gioia della festa, davanti alla fumata bianca che in questa sera di maggio ha annunciato la nomina del Successore di Pietro, il Card. Robert Francis Prevost.
Come Diocesi siamo orgogliosi che abbia scelto il nome che fu di Gioacchino Pecci, il Papa delle “cose nuove”, per 32 anni Vescovo di Perugia.
Accompagniamo l’elezione di Leone XIV con la preghiera, affinché possa sentirsi abbracciato dalla luce dello Spirito Santo e dall’affetto di tutta la Chiesa.
Non tema l’immane responsabilità che gli è posta sulle spalle, sapendo di aver messo la sua fiducia in Colui che del pescatore Simone ha fatto l’apostolo Pietro.
Davanti a un mondo lacerato e disorientato, scuota la Chiesa da ogni timidezza e paura, la confermi nella fede che anche questo tempo complesso è ogni giorno visitato dalla presenza di Dio.
La rilanci, affinché il suo andare fra gli uomini con la forza del Vangelo la riveli a tutti segno e strumento della tenerezza e dell’amore del suo Signore”.
La dichiarazione di mons. Domenico Sorrentino vescovo di Assisi-Nocera-Gualdo e di Foligno
“La gioia di un Papa nuovo non ci fa dimenticare la bellezza del Pontificato di papa Francesco ma insieme ci apre al futuro. Papa Leone XIV ci ha subito incantato, in linea con papa Francesco, dicendoci una parola di pace, ricordando tuttavia che la pace fu il saluto di Cristo Risorto ai suoi apostoli la sera di Pasqua. Aver preso il nome di Leone XIV non è stato certo prendere le distanze né da Francesco di Assisi né da papa Francesco. Nella Chiesa, con diversi accenti e sensibilità, tutto si tiene. Pietro è la roccia: ‘Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa’”. “L’accento che papa Leone XIV fa immaginare si lega naturalmente, ad alcune grandi figure di Papi. San Leone Magno fu il Papa che fermò Attila ed insieme arginò l’eresia riguardante l’identità di Cristo, cuore della Chiesa. Nel secondo Millennio a papa Leone XIII che, tra Ottocento e Novecento, diede un grande impulso all’incontro della Chiesa con i problemi sociali, Papa della Rerum Novarum, seguito da un economista beato, Giuseppe Toniolo, al quale sono dedicate le nostre due scuole, quella socio-politica ad Assisi e quella dell’economia della fraternità a Foligno. Ha voluto egli stesso ricordare poi, quasi programmaticamente, che la sua elezione è avvenuta provvidenzialmente nel giorno della Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei. Papa Leone XIII fu per eccellenza il papa del Rosario trovando nel Beato Bartolo Longo un collaboratore straordinario. Quanti fedeli in questi giorni hanno scandito proprio con questa preghiera le ore di malattia e di congedo di Papa Francesco e i giorni di discernimento per il nuovo Papa”.
La dichiarazione di Mons. Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia
“Abbiamo tutti atteso con trepidazione l’elezione del nuovo Papa ed anche questa volta abbiamo toccato con mano ciò che con la preghiera l’intera Chiesa ha chiesto a Dio in queste ore di attesa.
I Cardinali hanno veramente saputo interpretare il soffio dello Spirito Santo e coglierlo immediatamente, dando al mondo una stupenda immagine di unità.
Robert Francis Prevost successore di san Pietro, col nome di Leone XIV, manifesta pienamente il dono e la sorpresa che lo Spirito Santo fa in questo tempo alla Chiesa e al mondo.
La scelta del nome la vedo in continuità con l’intero magistero pontificio che ha caratterizzato e continua a caratterizzare i tempi moderni: il compito della Chiesa che, in mezzo al mondo, ha il dovere di illuminarlo con la presenza viva del Vangelo.
Il saluto di pace col quale ha iniziato il pontificato ricalca il grido e le attese dell’intera umanità. Una pace da ricercare e costruire senza le armi e che disarma. La pace dono del Signore Crocifisso e Risorto.
Un Papa che con la sua esperienza di sacerdote, di missionario, di teologo condensa in sé le caratteristiche essenziali del Pastore, semplice, umile, mite e forte insieme.
Grazie papa Leone per aver accettato. La Chiesa prega per il tuo immenso ministero. Il mondo guarda a te come punto di riferimento. La nostra Diocesi ti sostiene con la preghiera unanime. Tu benedicici nel nome della Santissima Trinità”.
Mons. Gualtiero Sigismondi vescovo di Orvieto-Todi
“Risuona in tutta la Chiesa una limpida gioia per l’elezione del nuovo Vescovo di Roma, Leone XIV, un “figlio di Sant’Agostino”, pastore “assetato della vera sapienza”.
– Limpida gioia per l’agilità con cui la mano dei cardinali ha scritto senza indugio il nome di colui che il Signore ha scelto come successore del Beato Pietro.
– Limpida gioia per la coralità della preghiera d’intercessione, salita a Dio da tutta la Chiesa, che ha ottenuto il dono della concordia, presupposto della Pentecoste.
– Limpida gioia per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice nelle cui mani il Signore, che conosce il cuore di tutti, ha posto le “somme chiavi” del Regno dei cieli.
– Limpida gioia per il nuovo Pastore universale che, ammaestrato dal “magistero infallibile” dei gesti di Papa Francesco, è diventato “pioniere” dei “pellegrini di speranza”.
– Limpida gioia perché l’elezione del Romano Pontefice ha ravvivato la consapevolezza che “il cuore della Chiesa batte col cuore di Pietro, ama col cuore di Cristo”.
– Limpida gioia per il nuovo Papa, “amministratore” del “tesoro della Chiesa”, ingente “capitale di grazia” che i fedeli possono ricevere in questo Anno santo.
– Limpida gioia per il Vescovo di Roma chiamato, nella docilità all’azione dello Spirito, ad essere “servo dei servi di Dio”, “servo premuroso del popolo di Dio”.
– Limpida gioia perché nel giorno della Supplica alla Madonna di Pompei la Madre di Dio ha ottenuto dal Figlio suo il Segno atteso da tutta la Chiesa.
+ Gualtiero Sigismondi
La dichiarazione di mons. Luciano Paolucci Bedini vescovo di Gubbio e Città di Castello
Abbiamo appena conosciuto il nuovo Papa, Leone XIV, e si è affacciato alla loggia della Basilica Vaticana per benedire il popolo. Un nome che forse non molti s’aspettavano, un religioso che prende in mano la barca di Pietro in questo tempo così importante e che già nel suo saluto ci ha dato tante parole anche di continuità con Papa Francesco indicando quelli che sono i temi della comunione, del camminare insieme, della pace, soprattutto dell’attenzione a tutti i popoli. Ringraziamo il Signore per questo dono e continuiamo a camminare là dove il Vangelo continua a dirci che siamo chiamati ad annunciare la sua novità. Questo Papa è stato missionario e ha ben chiaro il compito che la Chiesa ha di arrivare davvero fino ai confini del mondo”.