Il progetto è ambizioso e coinvolgerà le Chiese diocesane di Gubbio e Città di Castello per tutto il prossimo decennio. Da qualche settimana sta girando nelle parrocchie, tra i sacerdoti e tra i laici impegnati nella vita pastorale, grazie alla diffusione attraverso i fogli di collegamento delle due diocesi guidate dal vescovo Luciano Paolucci Bedini. Si tratta del progetto “Vino nuovo in otri nuovi”, per la nascita di nuove Comunità pastorali. Un percorso pensato per cominciare a realizzare – spiega proprio il vescovo Luciano – un “necessario rinnovamento della nostra comunità diocesana a partire da una riorganizzazione e un rilancio della vita cristiana nel nostro territorio”.

Sono evidenti, ormai da tempo, i segni di una progressiva diminuzione di affezione e di partecipazione alla vita della Chiesa, soprattutto da parte dei giovani. Ci sono poi la forte riduzione delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, come anche il crescente allontanamento delle giovani famiglie. Un fenomeno che non riguarda solo le Chiese diocesane di Gubbio e Città di Castello, ma l’intero territorio nazionale.
Questo quadro indica l’urgenza di ripensare le comunità cristiane sui territori, nelle forme, nei modi e nei tempi. Per circa un anno, mons. Paolucci Bedini ha lavorato all’elaborazione di un nuovo progetto pastorale insieme ai sacerdoti e ai diaconi. E ora è arrivato il momento di renderlo pubblico e di chiedere a tutti i fedeli di esprimere la loro opinione, dare il proprio contributo e suggerire eventuali modifiche.

“La bozza del progetto ‘Vino nuovo in otri nuovi’ – spiega il vescovo Luciano – nasce nel giugno del 2023, come idea di rilancio delle unità pastorali, partendo però dalle condizioni di oggi che ovviamente sono molto cambiate e che ci presentano una realtà ecclesiale in forte diminuzione a tutti i livelli, soprattutto nella parte più giovanile. I nostri territori si stanno spopolando e c’è anche un forte disaffezione nei confronti dell’esperienza ecclesiale cristiana. Quindi abbiamo bisogno di ripensare come vivere nel territorio la nostra presenza di Chiesa e la nostra storia di comunità cristiana. Papa Francesco e i suoi predecessori da tanto tempo ci chiedono di spostare l’azione pastorale sul fronte missionario, quindi sul fronte di un nuovo annuncio del Vangelo. Questo progetto serve per questo: per cominciare a mettere le basi di quella che sarà la Chiesa del futuro”.

Cosa si intende per Comunità pastorale (Cp) secondo questo nuovo progetto? È una porzione della Chiesa diocesana presente in un determinato territorio, capace di sviluppare e sostenere tutte le dimensioni della vita ecclesiale ed è formata anche da più parrocchie. Lo scopo di questo progetto di riordino delle parrocchie attuali è quello di raccogliere il popolo di Dio di un determinato territorio per vivere – nella comunione fraterna – tutte le dimensioni della vita ecclesiale, prendersi cura dei vari ambiti pastorali e rinnovare la spinta missionaria sul territorio.
Nel concreto, la Comunità pastorale è guidata da uno o due sacerdoti con l’aiuto di uno o più diaconi, responsabili di ambiti particolari, e di alcuni fedeli a servizio di ogni ambito pastorale, anche grazie ai ministeri laicali che possano aver ricevuto. Tutti insieme formano un equipe pastorale che coordina l’attività di evangelizzazione. In una delle parrocchie della Comunità pastorale ci sarà il centro di riferimento e di coordinamento, il “cuore” della Cp dove vivere le celebrazioni principali dell’anno liturgico, gli incontri unitari e quelle iniziative che coinvolgono tutti i fedeli.

Canoniche per la vita comune dei sacerdoti ma non solo
Un centro dove la casa canonica possa essere abitata dai sacerdoti, perché la vita comune dei preti è una grande testimonianza. Allo stesso tempo, potrebbe ospitare anche altri fratelli e sorelle che vivono a servizio della Cp: una famiglia, dei consacrati, giovani e anziani. Insomma, uno spazio di accoglienza e condivisione dove tutti possano sentirsi di casa. Le case canoniche delle altre parrocchie che formano la comunità potranno essere affidate a fratelli e sorelle (diaconi, sposi, famiglie, consacrati, giovani volontari) che possano abitarvi mettendosi a servizio delle necessità delle parrocchie stesse, in uno stile aperto di fraternità e di condivisione.

Consiglio pastorale e Consiglio affari economici
Sono due gli organismi chiamati a farsi carico della vita della Cp: il Consiglio pastorale, che con stile sinodale discerne e indirizza l’esperienza cristiana della comunità tutta, in comunione con le indicazioni pastorali diocesane; il Consiglio per gli affari economici unitario che si occupa della gestione e dell’amministrazione dei beni comuni di tutta la Cp e ne rende conto ogni anno pubblicamente.

Si comincia da Città di Castello con tre Cp
Le prime Comunità pastorali a iniziare il cammino comune tra parrocchie diverse sono a Città di Castello. Una Cp sarà quella del centro storico, con Cattedrale, Santa Maria delle Grazie e Santa Maria Maggiore. Nell’immediata periferia, i francescani minori si occuperanno della Cp che comprende San Pio X, San Giovanni Battista agli Zoccolanti, Santa Lucia e San Martino D’Upò. Infine, le parrocchie di San Secondo, Croce di Castiglione, Gioiello, Marcignano e Monte Santa Maria Tiberina. I prossimi mesi e anni saranno decisivi per un dialogo fra le comunità locali e le Chiese diocesane eugubina e tifernate, in modo da condividere le scelte, a cominciare dalle Assemblee ecclesiali che riuniscono in queste settimane le Chiese eugubina e tifernate.

Spoleto – approvato il progetto per la ricostruzione della chiesa del Sacro Cuore, fondi sisma 2016

Giovedì 3 ottobre 2024 si è riunita la Conferenza permanente della ricostruzione post sisma 2016 tra la struttura del Commissario alla ricostruzione, l’Ufficio speciale alla ricostruzione dell’Umbria, la Sovrintendenza Speciale alla ricostruzione, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e il Comune di Spoleto.

Si è approvato il progetto di ricostruzione della chiesa del Sacro Cuore in Spoleto. L’Archidiocesi, appena arriverà il decreto commissariale di finanziamento, procederà alla gara di appalto.

L’importo dell’intervento è di 1.400.000,00 e provengono dal fondo sisma 2016. Il gruppo di tecnici è costituito da: arch. Sauro Di Sante Coaccioli, arch. Giovanni Curti, arch. Stefania Gubbiotti, ing. Walter Cecchini, ing. Valentino Ergasti, ing. Giovanni Conti, geologo Massimiliano Capitani e arch. Roberto Tardocchi.

Le parole dell’Arcivescovo: «La notizia che tanto attendevamo per il Sacro Cuore è arrivata. Finalmente una tra le comunità cristiane più popolose dell’Archidiocesi potrà riavere la chiesa. È stato un percorso lungo e complesso, però grazie al proficuo lavoro sinergico tra tutti gli attori coinvolti siamo giunti al risultato desiderato. Ringrazio quanti si sono adoperati per giungere a questo traguardo: la struttura del Commissario del Governo per il sisma 2016, la Regione Umbria, la Sovrintendenza Speciale alla ricostruzione, il Comune di Spoleto, i progettisti e i tecnici della Curia Arcivescovile».

Assisi – festa di San Francesco patrono d’Italia, l’olio per la lampada votiva donato dalla regione Sicilia

La comunità ecclesiale e quella civile di Assisi sono pronte ad ospitare i cinquemila pellegrini e le istituzioni provenienti dalla Sicilia per le celebrazioni della festa di San Francesco Patrono d’Italia del 3 e 4 ottobre 2024. Quest’anno sarà la regione più grande d’Italia, infatti, a donare l’olio che alimenta la Lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde sulla Tomba del Santo. Ad accenderla il 4 ottobre sarà il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in rappresentanza del popolo italiano.

Giovedì 3 ottobre, alle ore 11, si terrà presso la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola la concelebrazione eucaristica nel “Transito di San Francesco” presieduta da fra Francesco Piloni, OFM, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna. Nel corso della Celebrazione sarà consegnato il riconoscimento “Rosa d’argento” a suor Alfonsa Fileti, che offrirà il panno cenerino, i ceri, i mostaccioli e l’incenso (diretta streaming sul canale YouTube @FratiMinoriAssisiOFM e sulla pagina Facebook FRATI MINORI ASSISI). Alle 15, presso il Santuario della Spogliazione, i vescovi della Regione ecclesiastica siciliana incontreranno l’arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno Mons. Domenico Sorrentino. All’incontro seguirà, alle 17.30, presso la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, l’accoglienza delle autorità civili, con la partecipazione dei Presidenti delle Regioni e delle Province di Sicilia e Umbria, e dei Sindaci della Sicilia e di Assisi da parte del Custode della Porziuncola, fr. Massimo Travascio. Alle 18 sempre presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, ci sarà la celebrazione dei primi vespri nel “Transito di San Francesco” presieduti da Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo metropolita di Palermo e vice-presidente della Conferenza Episcopale Siciliana (diretta streaming sul canale YouTube @FratiMinoriAssisiOFM e sulla pagina Facebook FRATI MINORI ASSISI). Alle 21.30 S. Ecc.za Mons. Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Trapani, presiederà la Veglia con i giovani delle Diocesi di Sicilia presso la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli (diretta streaming sul canale YouTube @FratiMinoriAssisiOFM e sulla pagina Facebook FRATI MINORI ASSISI).

Venerdì 4 ottobre, alle 10 in diretta su Rai1, si terrà la celebrazione eucaristica nella chiesa superiore della Basilica di San Francesco presieduta da Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla accenderà la Lampada votiva dei Comuni d’Italia con l’olio offerto dalla Regione Sicilia. Alle 11.30 seguiranno, dalla Loggia del Sacro Convento, sempre in diretta su Rai1 il saluto di fra Carlos A. Trovarelli, OFMConv, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, e i messaggi istituzionali all’Italia con i saluti delle autorità. Interverranno il Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, il Presidente del Comitato per le Celebrazioni per l’VIII Centenario della morte di san Francesco d’Assisi, Davide Rondoni, in rappresentanza del Governo nazionale, l’arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno Mons. Domenico Sorrentino, il Sindaco di Assisi Stefania Proietti e il Custode del Sacro Convento fra Marco Moroni, OFMConv. Alle ore 16, nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco, Mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e segretario della Conferenza Episcopale Siciliana, presiederà i Vespri Pontificali in Cappella Papale, a cui seguirà la processione alla chiesa superiore e la benedizione all’Italia con la Chartula dal cupolino della Basilica da parte di Mons. Domenico Sorrentino (diretta streaming sul canale YouTube @BasilicasanFrancescodAssisi e sulla pagina Facebook SAN FRANCESCO D’ASSISI).

Tra i doni della Regione Siciliana, che verranno presentati nei giorni delle celebrazioni, c’è la salvaguardia di due importanti opere d’arte con il finanziamento per il restauro del dipinto a olio su tela, con cornice lignea policroma, raffigurante “L’apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura”, del XVIII secolo, conservato al Sacro Convento di San Francesco, e di un altro olio su tela raffigurante “La Madonna sui luoghi della Passione”, tra i secoli XVI-XVII, attribuito a Piergirolamo Crispolti, di pertinenza del Convento di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola probabilmente collocata nella Cappella della Deposizione della Basilica omonima.

«Questa nostra visita rappresenterà un bel momento – ha dichiarato Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana -. Anche la parte civile della nostra Regione la sta sentendo molto e si sta preparando da tempo. Sicuramente è una bella occasione per manifestare il cattolicesimo in Italia, il valore che ha avuto e continua ad avere nella cultura italiana, e tutti noi vescovi siciliani ne siamo molto contenti.
L’altro aspetto bello è questo tocco francescano del cristianesimo che incarna tre concetti su cui vorremmo concentrarci: pace, fraternità e creato. Queste sono le tre parole che sottolineeremo con la nostra partecipazione, valori di cui vorremmo riappropriarci nella nostra vita quotidiana come Chiesa».

«Con grande gioia ci apprestiamo a vivere la Solennità di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, attraverso un ricco programma di celebrazioni ed eventi – sottolinea fra Massimo Travascio, OFM, Custode della Porziuncola –. L’attualità e la bellezza del messaggio del Poverello sostengono le speranze dell’uomo d’oggi. La partecipazione della Regione Sicilia si traduce in un segno di apertura universale, solidale e rispettosa, in armonia con la fraternità, autentica profezia per l’oggi. È fondamentale, sull’esempio di San Francesco, una scelta di “minorità”, schierandosi al fianco delle vittime delle ingiustizie derivanti dai diversi conflitti di cui siamo testimoni e sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra casa comune. Possiamo ancora sentire in sottofondo l’eco delle parole di Francesco il quale, nel Cantico delle creature, invita ogni uomo di buona volontà al perdono: “Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore”. Tutto questo ci ricorda quanto sia importante ancora oggi venire in pellegrinaggio al luogo del Transito. Che il 2025, ottavo centenario del Cantico delle creature, possa essere un’occasione per riscoprire il valore della pace e della riconciliazione tra i popoli».

«La Sicilia è da sempre, e negli ultimi anni più che mai, terra di accoglienza – ha dichiarato fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento -: nonostante le difficoltà che ciò comporta, la popolazione e le istituzioni si sono contraddistinte per questa grande capacità – penso soprattutto agli immigrati, ma non solo – di fare spazio all’altro, allo straniero, al bisognoso, al visitatore, ecc. E come ho avuto di ricordare in più di un’occasione, è proprio questa storia di incontro e integrazione ad aver fatto della Sicilia una terra e una cultura di rara ricchezza e bellezza: dalla cucina all’arte, dalla religiosità alle tradizioni popolari, dalla lingua al temperamento, dall’economia al turismo. Mi piace pensare allora che nel nome e nello stile di san Francesco d’Assisi, uomo fraterno e accogliente per eccellenza, questa ospitalità viene ricambiata agli amici siciliani, così numerosi in questi giorni ad Assisi. Essi ci faranno dono, semplicemente con la loro presenza, di questa ricchezza creatasi in secoli di incontri: e questo scambio – ancora una volta – sarà arricchimento reciproco nella consapevolezza che i valori essenziali nella vita sono proprio le persone. Per di più, per chi condivide come noi la fede in Gesù nostro Signore, fatto uomo e risorto per la salvezza di tutti, aderire a Lui è inseparabile dall’accoglienza verso ogni uomo e ogni donna, riconosciuti come veri fratelli e sorelle. E l’accoglienza sincera e cordiale è via maestra e l’unico atelier di pace. A tutti voi, sorelle e fratelli di Sicilia, venuti a celebrare la festa del Patrono d’Italia, da parte della nostra comunità, il saluto che san Francesco amava rivolgere a ciascuno: “Il Signore ti dia pace!”».

Terni – convegno regionale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio nella chiesa di San Matteo

“Gesù, ecco la mia speranza, ecco la mia sorgente della felicità” è il tema del convegno regionale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio, che si terrà sabato 26 ottobre nella chiesa di San Matteo a Campitello – Terni.
Programma:
Ore 8.30 accoglienza e registrazione dei vari gruppi
Ore 9.00 celebrazione delle Lodi presiede don Francesco Vaccarini assistente diocesano di Terni-Narni-Amelia
Ore 9.30 saluto e relazione di don Adolfo Bettini assistente regionale dell’Umbria
Ore 10.00 catechesi di padre Luciano Lotti ofm cap segretario generale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio
Ore 11.30 pausa
Ore 12.00 Concelebrazione Eucaristica presieduta s.e.rev.mons. Francesco Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia
pranzo “self service” o al sacco nel salone sottostante
in chiesa
In chiesa ore 15.00 Rosario meditato e Adorazione Eucaristica
Ore 16.00 testimonianze e conclusioni
16.30 conclusione dei lavori

Comunicare l’adesione del proprio Gruppo all’Assistente Regionale, don Adolfo alla mail: adolfobettini@gmail.com
I Gruppi possono portare le loro bandiere o stendardi per la processione d’ingresso della Celebrazione Eucaristica

Il ritiro spirituale per la “Missione Giovani”. Svoltosi ad Assisi, dal 27 al 29 settembre, al Seminario Regionale, con 90 ragazzi e ragazze in un clima di gioia e fraternità

A venti giorni dall’inizio della “Missione Giovani”, ad Assisi, presso il Seminario regionale, si è tenuto, dal 27 al 29 settembre, il ritiro spirituale di formazione-preparazione per quanti, 90 tra ragazzi e ragazze, tra cui una coppia di sposi, insieme a sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi, annunceranno il Vangelo ai coetanei nei luoghi frequentati da loro a Perugia, dal 18 al 27 ottobre.
La “Missione” sarà preceduta, il 4 ottobre (ore 21), dalle Veglie di preghiera nelle sette Zone pastorali della Diocesi, presso le seguenti chiese: Regina della Pace della parrocchia di Santa Lucia a Perugia (I Zona); Cappella dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia (II Zona); San Francesco a Deruta (III Zona); Santa Maria a Montelaguardia (IV Zona); San Biagio della Valle (V Zona); San Giovanni Battista a Magione (VI Zona); Concattedrale di Città della Pieve (VII Zona).
Le tre giornate di ritiro sono state vissute con tanta gioia e partecipazione, ma anche con un po’ di timore per come “gestire” gli incontri soprattutto con i giovani distanti dalla fede e dalla Chiesa. Timore che è stato affrontato nelle catechesi e nelle testimonianze caratterizzanti il ritiro con momenti di preghiera, adorazione eucaristica, celebrazioni, lavori di gruppo, dialoghi e scambi di esperienze non solo in Seminario, ma anche fuori e per le vie di Assisi, colazioni, pranzi e cene in comunione.
In una società sempre più secolarizzata, mettersi in missione come giovani nell’annunciare la Parola e la Testimonianza di Dio non è facile, ma nemmeno impossibile perché tante sono le
persone alla ricerca di un senso della propria vita. Non è così raro incontrare, dialogare, sostenere persone anche prossime alla conversione o alla chiamata-vocazione non solo al sacerdozio e alla vita consacrata, ma anche al matrimonio dopo anni di convivenza.
I giovani sono chiamati ad essere protagonisti di questa nuova evangelizzazione, anche attraverso la loro “Missione” che la Diocesi propone a tredici anni dalla precedente tenutasi, a Perugia, nel 2011, vissuta come una «invasione-esplosione di gioia nella Chiesa chiamata ad essere più di prossimità e di vicinanza». Anche se dopo più di un decennio i tempi sono cambiati, l’entusiasmo dei giovani di oggi fa ben sperare nei frutti di questa nuova missione.
Tanti i pensieri che hanno attraversato il cuore e la mente dei giovani durante il ritiro, che trovano la sintesi in questa testimonianza: «Voglio vivere l’esperienza della missione, perché penso che il Vangelo è bello condividerlo con gli altri e la gioia si moltiplica nel viverla con i coetanei e questo dovrebbe toccare un po’ tutti noi giovani. Sono pronto alla missione anche se all’inizio ero un po’ titubante, ma vivere questo ritiro mi ha aiutato a superare la mia timidezza, le mie paure…».

Riccardo Liguori

Otricoli – ingresso del parroco don Daniele Martelli

Festa nella parrocchia di Santa Maria Assunta ad Otricoli per l’ingresso del nuovo parroco don Daniele Martelli, 34 anni al suo primo incarico da parroco, accolto dalla comunità riunita per la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Francesco Soddu. Il sacerdote più giovane della diocesi è stato scelto dal vescovo Soddu per guidare la comunità di Otricoli, luogo ricco di storia, di chiese e oratori, di fede e tradizioni religiose che sono vissute con grande devozione da parte della popolazione. La celebrazione nella colleggiata di Santa Maria Assunta, domenica 29 settembre, è stata concelebrata da don Paolo Carloni, parroco dell’Immacolata Concenzione alla Polymer e da alcuni sacerdoti della vicaria di Narni. Presenti il sindaco di Otricoli Antonio Liberati, il vicesindaco Donatella Leonelli, i rappresentanti delle sette confraternite di Otricoli maschili e femminili, delle associazioni, i fedeli e scout della parrocchia Immacolata Concenzione di Terni, dove don Daniele è stato viceparroco per due anni. La liturgia è stata animata dalle corali La Tuna dell’Assunta e Marzio Erculei.
All’inizio della liturgia è stato presentato il nuovo parroco, dando lettura del decreto episcopale. La liturgia è proseguita con l’invocazione allo Spirito Santo, l’aspersione dei fedeli da parte del parroco, la liturgia della Parola e la professione di fede del nuovo parroco.
“Oggi viviamo un momento di grande gioia – ha detto il vescovo – per questo giovane sacerdote che accompagnerà la vostra comunità nella via evangelica. E le letture di oggi ci ricordano come Gesù rivela la sua onnipetenza nella misericordia e il perdono. Questo è ciò che dovrebbe fare ogni persona e, in particolare il parroco: manifestare la misercordia di Dio. E’ ciò a cui ci stiamo preparando in questo cammino sinodale che immette nel grande Giubileo e sta a significare che Dio è misericordioso e ci perdona, e che il perdono dobbiamo scambiarcelo l’uno con l’altro. Abbiate sapienza, non sprecate i doni che Dio vi ha dato e vivete in pace, la pace che si manifesta nella potenza dello Spirito di Dio. Chiediamo al Signore di essere sempre disponibili all’accoglienza del dono dello Spirito e di coltivare tutti semi di bene e di pace che il Signore ci dà. Questo lo chiediamo per don Daniele che inizia il suo ministero di parroco, perchè il Signore lo illunini con il suo spirito affinchè sia sempre segno di comunione in questa chiesa e nella diocesi”.
Il vescovo ha anche ricordato don Roberto Bizzarri, originario di Otricoli, cancelliere vescovile morto il 5 settembre scorso.
Al termine il sindaco Liberati ha ricolto parole di benvenuto a don Daniele nella nuova parrocchia, nella “nuova casa e comunità”, donando al sacerdote una piccola statua raffigurante il Giove otricolano. Sono seguiti i saluti del rappresentante del consiglio pastorale parrocchiale, del rappresentante della comunità della parrocchia della Polymer, e, infine, le parole di don Daniele, che ha ringraziato per l’accoglienza e augurato “buona strada” nello stile scout, da percorre insieme con tutta la comunità otricolana che gli è stata affidata.

Cascia, al via il cantiere per il recupero e consolidamento della chiesa di Santa Maria della Visitazione. L’Arcivescovo: «Ricostruire e ricominciare è possibile».

La comunità di Cascia sabato 28 settembre 2024 ha festeggiato l’avvio del cantiere di recupero dell’antica chiesa di Santa Maria della Plebe presso porta Leonina, oggi conosciuta come chiesa di Santa Maria della Visitazione. L’edificio è chiuso a seguito dei danni dei terremoti del 2016. La mattinata, cui hanno preso parte diversi fedeli casciani, si è aperta nella vicina sede del BIM (Bacino Imbrifero Montano) con la presentazione dei lavori da parte dei progettisti, ing. Natale D’Ottavio, arch. Luigi Casula, geol. Giorgio Leoni. È stato ricordato come la chiesa è stata lesionata più volte dai terremoti: dopo quello del 1599 fu ricostruita e ingrandita, come è testimoniato dalla seconda porta di ingresso, e abbellita; dopo il terremoto del 1703 fu aggiunta la torre campanaria e venne intonacata la facciata per differenziarla dall’edilizia rurale. Poi, sono state elencate le carenze emerse durante la fase dei sondaggi: le murature sono a sacco, i pilastri sono vuoti all’interno, le volte in camorcanna, il tetto molto pesante e totalmente spingente. Gli interventi, dunque, prevedono il consolidamento delle murature, delle volte con inserimento di catene metalliche, il rifacimento della copertura in acciaio e legno, il consolidamento del campanile. L’importo dei lavori è di 3.900.000 euro, contributo concesso con il decreto del Commissario n. 282 del 12 aprile 2024.

Poi, ci si è spostati dinanzi alla chiesa per la benedizione del cantiere da parte dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo. Accanto al Presule c’erano il parroco don Davide Travagli e l’emerito don Renzo Persiani. Tra le autorità civili e militari erano presenti, tra gli altri, il commissario per la ricostruzione post sisma 2016 sen. Guido Castelli, l’assessore alle Infrastrutture trasporti e modalità urbana della Regione Umbria Enrico Melasecche e il sindaco di Cascia Mario De Carolis. C’erano, naturalmente, anche i rappresentanti della ditta “Sacen srl” di Napoli, che si è aggiudicata la gara di appalto.

Le parole dell’Arcivescovo: «Ricostruire e ricominciare è possibile», ha detto mons. Boccardo. «Il risultato odierno è il frutto di un proficuo lavoro e questo testimonia l’importanza di fare rete tra le istituzioni, tra le istituzioni e le comunità, avendo come unico obiettivo il bene di questo nostro territorio della Valnerina, dove si sta bene e si vive bene».

Le parole del Commissario Castelli: «La giornata di oggi segna un passo importante nella ricostruzione del patrimonio spirituale dell’Umbria. Cascia e Santa Rita rappresentano un valore immenso per questo territorio, e la partenza di questo cantiere è l’ennesimo segnale positivo di una ricostruzione finalmente avviata. Stiamo lavorando insieme alla presidente Donatella Tesei, all’arcivescovo Renato Boccardo e al direttore dell’Usr Stefano Nodessi Proietti, affinché le migliaia di visitatori che ogni anno raggiungono Cascia, possano nuovamente visitare i luoghi della Santa delle cause impossibili, traendo ispirazione e beneficio da luoghi così pregni di storia, arte, natura e bellezza».

Le parole di Melasecche: «Stiamo celebrando un momento significativo per la comunità Cascia. E mi piace anche sottolineare come l’impegno della Regione per migliorare la qualità della vita in Valnerina è sempre elevato».

Le parole del Sindaco: «La giornata di oggi è veramente particolare per Cascia. Quando, dopo il terremoto del 2016, abbiamo chiuso Santa Maria della Visitazione è stato un enorme dispiacere. Noi casciani siamo molto legati a questo luogo di culto e la partenza dei lavori è davvero una grande gioia».

Nasce la Fondazione The Economy of Francesco – L’appello del Pontefice: “Siate testimoni, non abbiate paura, sperate senza stancarvi”

“Sono contento di sapere che avete dato vita, con il Vescovo di Assisi e gli altri promotori da me incaricati, alla “Fondazione The economy of Francesco”. Dai vostri ideali è nata un’istituzione. Essa è importante perché servirà a sostenere gli ideali; e voi ne sarete non solo beneficiari, ma protagonisti, assumendo i compiti a voi assegnati con entusiasmo e senso di disponibilità”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza con una nutrita delegazione della fondazione di Eof, istituita formalmente lunedì 23 settembre. All’incontro hanno partecipato i soci fondatori – il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, anche presidente della neonata fondazione, la presidente del Serafico Francesca Di Maolo e l’economista Luigino Bruni – e un gruppo di sostenitori, esperti e giovani di oltre trenta nazionalità, coinvolti nei diversi organi della Fondazione e che costituiscono l’assemblea di partecipazione, organo centrale dell’associazione, già al lavoro per determinare il piano di attività e gli obiettivi.

“Ora – uno dei passaggi del discorso del Papa – comincia per voi una nuova fase. Bisogna che questa vostra bella realtà cresca, si rafforzi, arrivi a sempre più giovani, e porti i frutti tipici del Vangelo e del bene. Grazie a voi di tutto, di tutto quello che fate e che avete fatto, che è andato oltre le aspettative. Ho voluto puntare su di voi, perché i giovani hanno tutta la vita davanti, sono un ‘cammino’ vivente, e da un cammino possono nascere cose buone, stando attenti a prevenire quelle brutte. Il mondo dell’economia ha bisogno di un cambiamento. Non lo cambierete soltanto diventando ministri, o premi Nobel o grandi economisti – tutte cose belle –; lo cambierete soprattutto amandolo, alla luce di Dio, immettendo in esso i valori e la forza del bene, con lo spirito evangelico di Francesco d’Assisi: lui era figlio di un mercante, conosceva i pregi e i difetti di quel mondo! Amate l’economia, amate concretamente i lavoratori, i poveri, privilegiando le situazioni di maggiore sofferenza. Non è il grande e il potente che cambia in meglio il mondo: è l’amore il primo e più grande fattore di cambiamento. Un economista di vita santa, il beato Giuseppe Toniolo, ha scritto a tale proposito che chi salverà davvero la società, ‘non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi, una società di santi’”.

La Fondazione, che risponde allo schema giuridico della fondazione di partecipazione, è costituita, su indirizzo e ispirazione del Santo Padre, dalla Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, dall’Associazione Internazionale per una Economia di Comunione, dall’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi di Assisi.
Con una lettera del 5 dicembre 2023, papa Francesco ha affidato al vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, e ai membri del Comitato EoF, Luigino Bruni e Francesca Di Maolo, il compito di custodire il “processo avviato, andando a definire la nuova struttura organizzativa che farà da centro di coordinamento e di animazione di tutto ciò che Economy of Francesco sta già vivendo nelle imprese, nelle università, nel mondo”, con l’affiancamento del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale.
Era il 2019 quando papa Francesco chiamava i giovani economisti, imprenditori e change makers del mondo ad avviare un processo di cambiamento per ri-animare l’economia. Da allora, numerose sono state le iniziative che hanno contraddistinto il movimento di pensiero e prassi EoF, coinvolgendo migliaia di giovani di tutto il mondo impegnati a testimoniare e promuovere un’economia amica della terra, un’economia di pace, un’economia della vita. Centinaia le conferenze, decine di pubblicazioni, oltre 50 progetti di ricerca, 10 scuole estive in tutto il mondo, decine di startup, 12 villaggi tematici, circa 50 hub locali. Nel 2022 l’evento in presenza ad Assisi e il Patto con Papa Francesco. Alla luce degli ideali sanciti nel Patto, l’ente si muoverà su tre principali aree di intervento: studio e ricerca; impresa e innovazione; formazione e cultura.

Assisi – È tornato alla Casa del Padre Don Cesare Roberto Provenzi

È tornato alla Casa del Padre Don Cesare Roberto Provenzi, priore della Cattedrale di San Rufino di Assisi. Era nato a Martinengo, in provincia di Bergamo il 25 luglio del 1962. È stato ordinato sacerdote il 23 settembre del 1995. Nel 2004 è stato parroco della parrocchia Madonna delle Grazie e Santa Tecla in Palazzo, nel ‘98 segretario personale del vescovo monsignor Sergio Goretti e cerimoniere. È stato vicario foraneo del vicariato di Bastia Umbra dal 2002 al 2004, parroco della parrocchia di Torchiagina e San Gregorio e dall’ottobre del 2004 era parroco della Parrocchia di San Rufino. In cattedrale aveva preso anche in mano la vita del Museo diocesano e Cripta di San Rufino ridandogli grande slancio e valorizzazione. Sempre nel 2004 e fino ad oggi è stato vicario foraneo del vicariato di Assisi. Era Canonico della cattedrale di San Rufino e presidente della Fondazione San Rufino e Rinaldo dal 2003 al 2009. Dal 2018 è stato nominato dal vescovo Sorrentino vicario episcopale per l’Economia. Dal 2021, con l’unità pastorale era parroco di San Rufino, Vitale, Santa Maria di Lignano, Porziano e Costa di Trex. Era presidente della Fondazione diocesana di religione Assisi-Caritas e della Fondazione Assisi-Santuario della Spogliazione dal 2021 che si occupa della gestione del Santuario della Spogliazione. Molto amato in Assisi per la sua vicinanza ai giovani, alle iniziative cittadine in particolare al Calendimaggio.

Sarà possibile dare l’ultimo saluto a don Cesare già dal primo pomeriggio di venerdì 27 settembre nella Cappella del Santissimo Sacramento all’interno della cattedrale di San Rufino fino a lunedì mattina 30 settembre quando alle ore 10 il vescovo monsignor Domenico Sorrentino celebrerà le esequie funebri.

Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 settembre alle ore 21 recita del santo rosario in Cattedrale in suffragio del caro don Cesare.

Il vescovo Sorrentino, unitamente al Consiglio episcopale, quello presbiterale, i diaconi, i religiosi, i parrocchiani e i collaboratori di Curia si stringono al dolore dei familiari.

Al via il cantiere per la chiese di Santa Maria della Visitazione in Cascia e di S. Agostino Minore in Norcia. Approvato il progetto per quella di S. Vito ad Agriano di Norcia

Sabato 28 settembre 2024 alle ore 12.00 verrà avviato il cantiere per il recupero della chiesa di Santa Maria della Visitazione a Cascia, chiusa a seguito dei danni del terremoto del 2016. Dinanzi all’edificio di culto ci sarà la benedizione del cantiere da parte dell’arcivescovo Renato Boccardo e poi nella vicina sede del BIM (Bacino Imbrifero Montano) ci sarà la presentazione del progetto, alla presenza delle autorità, tra cui il Commissario straordinario del Governo per il sisma 2016 sen. Guido Castelli e il sindaco Mario De Carolis, e dei fedeli. L’importo dei lavori è di 3.900.000 euro, contributo concesso con il decreto del Commissario n. 282 del 12 aprile 2024. Il gruppo della progettazione è composto da: ing. Natale D’Ottavio, arch. Luigi Casula, geol. Giorgio Leoni. La gara di appalto è stata vinta dalla ditta Sacen srl di Napoli. I tempi per effettuare i lavori sono stimati in 742 giorni. Breve storia. Il primo documento che cita la chiesa è dell’856, mentre i resti più antichi dell’attuale edificio risalgono alla pieve romanica del XII secolo. La chiesa poi è stata a più riprese restaurata e rimaneggiata. L’interno è a tre navate coperte da crociera, ha assetto cinquecentesco e presenta altari in legno e stucco policromi del XVI e XVIII secolo con abside al termine della navata centrale e con altari alle pareti delle navate laterali e cappelle al loro termine. Nella chiesa è presente il fonte dove fu battezzata Santa Rita. Gli interventi attuali saranno volti, tra le altre cose, a ridurre la vulnerabilità sismica mediante il ripristino delle lesioni, il consolidamento della struttura, l’inserimento di catene e di micropali.

Chiesa di S. Agostino minore in Norcia. La mattina di giovedì 25 settembre 2024, invece, è stato avviato il cantiere per il restauro della chiesa di S. Agostino Minore in Norcia. Si tratta della terza chiesa all’interno delle mura di Norcia per la quale partono i lavori dopo la Basilica di S. Benedetto e la Concattedrale di Santa Maria Argentea. Era presente il vicario generale dell’Archidiocesi don Sem Fioretti (l’Arcivescovo era a Roma alla riunione del Consiglio Permanente della CEI, ndr), il sindaco Giuliano Boccanera, il parroco don Marco Rufini, il direttore dell’ufficio tecnico della Curia Simone Desantis, i progettisti, le maestranze e alcuni fedeli nursini, tra cui Francesco Ferrari referente del comitato spontaneo “Salviamo S. Agostinuccio”. Notevole la gioia e la soddisfazione di tutti per quella che è considerata una delle più belle chiese di Norcia, che presenta, tra l’altro, un ricco soffitto a cassettoni dorato e dipinto. L’importo dei lavori è di circa 1.690.000 €, che provengono dal fondo sisma 2016. La gara di appalto è stata vinta dalla ESTIA srl di Bastia Umbra (PG). I Progettisti sono: ing. Graziano Mancinelli; arch. Carla Bartelli; ing. Simona Paltricia; ing. Roberto Trovati; ing. Rita Sabatini; geologo Domenico Brosio; giovane professionista arch. Laura Batocchioni Sorbini. Il progetto di recupero prevede lavori di miglioramento sismico e restauro, compresi il consolidamento delle strutture murarie e la ricostruzione delle parti crollate usando materiali compatibili e moderni sistemi di copertura. Saranno inoltre restaurate le parti lignee della chiesa.

Chiesa di S. Vito in Agriano di Norcia. Nella mattina di giovedì 26 settembre 2024, infine, si è riunita la Conferenza permanente della ricostruzione post sisma 2016 tra la struttura del Commissario alla ricostruzione, l’Ufficio speciale alla ricostruzione dell’Umbria, la Sovrintendenza Speciale alla ricostruzione, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e il Comune di Norcia. Si è approvato il progetto di ricostruzione della chiesa di S. Vito in Agriano di Norcia.

L’Archidiocesi, appena arriverà il decreto commissariale di finanziamento, procederà alla gara di appalto. L’importo dell’intervento è di 1.447.000 euro, che provengono dal fondo sisma 2016. I tecnici sono: arch. Agostino Tardioli, ing. Marco Zerbini, ing. Paolo Sensi, geol. Pamela Marinelli, ing. Monia Beranzoni.