Ordinazione e ingresso del vescovo mons. Francesco Antonio Soddu. “Nasco qui vescovo, accoglietemi e sentitemi uno di voi, fratello, amico e per grazia di Dio anche padre”

Nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Terni, questa mattina 5 gennaio 2022, mons. Francesco Antonio Soddu è stato ordinato vescovo ed ha preso possesso della Diocesi di Terni-Narni-Amelia.
Un lungo applauso da parte dei pochi presenti a causa delle restrizioni per la pandemia, ha salutato con gioia il suo novantatreesimo Pastore.
A presiedere la solenne concelebrazione eucaristica è stato il vescovo uscente mons. Giuseppe Piemontese e concelebranti l’arcivescovo di Sassari mons. Gian Franco Saba e il segretario generale della Cei mons. Stefano Russo.
Hanno preso parte al solenne rito due cardinali: Francesco Montenegro arcivescovo emerito di Agrigento ed Enrico Feroci già direttore di Caritas Roma. Inoltre, erano presenti 33 vescovi provenienti, oltre che dall’Umbria, dalla Sardegna (regione di origine di mons. Soddu), dalla Puglia, dalla Calabria, dall’Emila Romagna, dall’Abruzzo, dalle Marche, dal Lazio, dal Friuli, dal Vaticano. Erano presenti anche l’Esarca Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia, mons. Dionisio Lachovicz, il sacerdote ortodosso romeno di Terni padre Vasile Andreca e il pastore valdese della comunità ternana Pawel Gajewski.
Hanno partecipato alla liturgia le autorità civili e militari del territorio tra cui il prefetto Dario Emilio Sensi, il questore Bruno Failla, la senatrice Valeria Alessandrini, l’assessore regionale alla Cultura e Istruzione Paola Agabiti, la presidente della provincia di Terni Laura Pernazza, il sindaco di Terni Leonardo Latini e i sindaci dei comuni della diocesi.
Ha animato la liturgia la corale della Diocesi diretta da don Sergio Rossini.

Il vescovo Piemontese, nell’omelia, si è rivolto con queste parole al suo successore: «Simbolicamente ti consegno una Chiesa acquistata dal sangue di Cristo e nel passato guidata e custodita da innumerevoli pastori, molti dei quali a cominciare da Valentino, Giovenale, per essa, sull’esempio di Gesù, hanno versato il sangue. Io, durante i sette anni e mezzo di ministero, ho cercato francescanamente di amarla, custodirla, servirla e abbellirla con tutte le mie povere forze, nella relazione tra le persone fino ad oggi, confidando nella misericordia e nella guida di Gesù, il Buon Pastore. Abbi cura di tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo ti ha posto come vescovo a reggere la Chiesa di Dio. Reggere qui è da intendere non tanto nel senso di governare, quanto nel senso interpretato da Francesco d’Assisi, che nel sogno di Papa Innocenzo regge la Chiesa, la porta sulle spalle, la sostiene, la ripara con la parola, con la carità e la fraternità, la tiene in continua manutenzione con la preghiera, la rende bella con la celebrazione dei santi misteri nella liturgia. Sarai inserito in una regione, l’Umbria, che è terra di santi, uomini e donne, che, come pochi altri, hanno “retto” la Chiesa nel primo e secondo millennio: Benedetto, Francesco e Chiara d’Assisi, e tanti altri; prossimi a noi i Protomartiri Francescani, tutti originari del territorio diocesano. Non temere! Il Signore, che ti ha chiamato, come testimonia il profeta, ti guiderà e ispirerà le parole giuste e i gesti di amore capaci di essere sale e luce, di dare sapore e senso al ministero e alla vita delle persone e della comunità. Posso confidarti di aver sperimentato tutto ciò in prima persona».
Rivolgendosi alla comunità diocesana il vescovo Piemontese ha detto: «La nostra presenza qui oggi è segno di affetto, ma anche assunzione di responsabilità. Siamo qui per sostenere il vescovo Francesco Antonio nel suo ministero, rassicurarlo che da oggi prendiamo l’impegno di stargli vicino nelle prove, di accompagnarlo con la preghiera e l’incoraggiamento nella missione grande di reggere questo popolo di Dio».

L’OMELIA DI MONS. PIEMONTESE

 

 

Nel corso della liturgia di ordinazione, dopo l’invocazione allo Spirito, la presentazione e gli impegni dell’eletto, le litanie dei Santi, l’imposizione delle mani da parte dei vescovi presenti, l’imposizione del libro dei Vangeli e la preghiera di consacrazione, sono stati consegnati al nuovo vescovo il libro dei Vangeli, l’anello episcopale, la mitra e il pastorale realizzato artigianalmente in legno d’ulivo.

Alla celebrazione erano presenti i familiari del nuovo vescovo, sacerdoti delle diocesi sarde e rappresentanti della Caritas italiana (tra cui il nuovo direttore don Marco Pagniello), alcune autorità civili dei paesi del sassarese. A tutti il vescovo Soddu ha rivolto parole di ringraziamento per le significative esperienze condivise.
Mons. Soddu, al termine della concelebrazione, ha rivolto il suo discorso alla comunità diocesana di Terni-Narni-Amelia: «La chiesa di Sassari mi dona a voi non come un pacco regalo arrivato da chissà dove. Oggi io nasco vescovo qui, in questa Chiesa, in questa comunità ecclesiale. Accoglietemi e sentitemi uno di voi, fratello, amico e per grazia di Dio anche padre. Sento germogliare in me anche quel forte temperamento vitale che caratterizza questo posto, questo nostro popolo umbro. Le vostre e le mie attese sono tante e variegate, tuttavia di una cosa sono certo: insieme potremo fare molto, nella fattiva collaborazione tra e con i fratelli presbiteri, per proseguire con i diaconi, le famiglie, i ragazzi, i giovani e tutte le espressioni vitali della nostra terra a partire dagli ultimi. Il mio programma pastorale consiste nel continuare con voi il cammino sinodale, che come le altre Chiese italiane, avete appena avviato».

Prima dei riti di conclusione, il neo vescovo ha percorso la navata della cattedrale benedicendo i presenti e recandosi fino alle sale dell’attiguo Museo diocesano, dove hanno seguito la celebrazione attraverso la diretta streaming i rappresentanti delle associazioni, movimenti diocesani e altri invitati provenienti da fuori regione.
Il canto finale “Inno nostra Signora di Bonaria” (patrona massima della Sardegna e dei naviganti) è stato un omaggio alla terra di origine di mons. Soddu, magistralmente eseguito dal coro diocesano.

Il servizio d’ordine e accoglienza è stato svolto da circa 70 volontari appartenenti alle associazioni cattoliche diocesane e alle associazioni laiche territoriali di protezione civile ed in particolare: Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme – delegazione di Terni Narni Amelia, Unione Giuristi Cattolici Italiani di Terni, Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Otricoli, C.I.S.O.M. Terni, Prociv Collescipoli, Prociv Civitas Interamna di Terni, Comunità Neocatecumenale di Terni, Società San Vincenzo De’ Paoli di Narni, Gruppo Alpini Valle Umbra di Terni, Unitalsi di Terni, Confederazione nazionale delle Misericordie – Sez. di Terni, Comunità Sant’Egidio di Terni, Rinnovamento Nello Spirito di Terni, Movimento Cristiano Lavoratori di Terni, Acli di Terni, Comunione e Liberazione di Terni, Scout d’Europa di Terni, Scout Agesci di Terni

Cannara – a Piandarca, a maggio il collocamento dell’opera in bronzo che rappresenta la Predica agli uccelli di San Francesco di Assisi

La Parrocchia Santi Matteo Apostolo e Giovanni Battista di Cannara e il Comitato per la Tutela e la Valorizzazione di Piandarca esprimono vivo apprezzamento per il conferimento dell’incarico all’artista pavese Antonio De Paoli per la realizzazione di una Statua di San Francesco intento a contemplare il Creato, per la realizzazione del Santuario all’aperto dedicato alla Predica agli uccelli di San Francesco.
Considerata la complessità dell’opera in bronzo, occorrerà attendere sino a maggio 2022 perché la statua esca dalle fonderie di Pavia per poi essere collocata a Piandarca. “Tra non molto – dicono i referenti della Parrocchia e del Comitato – potremo finalmente vedere la Statua nel luogo ove Francesco in quel giorno della primavera del 1221 pronunciò ‘Fratelli miei uccelli…’, l’incipit di una delle più conosciute pagine di spiritualità francescana che geni universali quali Giotto, Benozzo Gozzoli, Franz Listz hanno poi immortalato nelle loro opere”. Le fasi di progettazione della statua, i vari step di lavorazione, sino alla fusione finale verranno documentati attraverso i social del progetto (FB e IG con titolo e l’hashtag #francescoapiandarca).
La Parrocchia e il Comitato ringraziano “di tutto cuore i tantissimi donatori che da tutto il mondo hanno voluto manifestare la propria vicinanza al progetto, sia coloro che hanno contribuito con piccole somme, sia coloro che sono stati più generosi”. Attualmente sono stati raccolti circa 34.000 euro che in parte andranno a coprire i costi di realizzazione e posa in opera della statua e in parte serviranno come contributo iniziale per l’altare in pietra, sempre a cura dell’artista De Paoli, che andrà a completare l’area, dotata già di un TAU di grandi dimensioni, visibile anche di notte con una illuminazione che ne esalta lo splendore. L’altare (foto) concepito come un monolite marmoreo dove altre figure abbozzate di uccelli sembrano liberarsi dalla materia, consentirebbe di consacrare il luogo, permettendo di completare il Santuario.

Fabrizio Gareggia – Sindaco di Cannara: “Sta per avverarsi un progetto che l’Amministrazione Comunale ha sostenuto e contribuito ad elaborare fin dal suo nascere, da quando nel 2014 un apposito Comitato coinvolse decine di migliaia di persone nella partecipazione al concorso del FAI-Vota il tuo luogo del cuore – a sostegno della valorizzazione di Piandarca, luogo della Predica di San Francesco agli uccelli. L’ottimo risultato ottenuto ci ha permesso anzitutto la visibilità nazionale di un sito che per troppi secoli è stato avvolto dal silenzio, pur essendo stato lo scenario di uno degli episodi più significativi e universalmente conosciuti della vita del Santo. In secondo luogo è stato possibile, d’intesa con il FAI, elaborare un progetto di valorizzazione di quest’area naturalistica, carica di storia e di grande stimolo alla meditazione, che ha per titolo: “Dal Bosco di San Francesco a Piandarca e il sentiero della Predica agli uccelli”, progetto che sta per diventare realtà e comprende tra l’altro un percorso pedo-ciclabile di collegamento tra la Basilica Superiore di S. Francesco per giungere poi all’area meditativa dove è stato realizzato un grande TAU in terra battuta, che può essere illuminato di notte, grazie al programma “Giubileo della luce” finanziato dal Ministero dell’Ambiente.
Ma il progetto che contribuirà a rendere maggiormente visibile e tangibile l’unicità del luogo è senza dubbio il “Santuario all’aperto” con la statua in bronzo del Santo che l’artista Antonio De Paoli ha mirabilmente interpretato in modo originale nel suo bozzetto che presenta il santo il quale sembra elevarsi al cielo in punta di piedi e con le braccia alzate, a simboleggiare l’unione della terracon il cielo, degli esseri viventi con il Creatore. I contributi per la realizzazione della statua sono venuti non solo dai nostri concittadini, ma da persone dell’Italia e dell’Europa affascinate dall’idea di rendere un concreto omaggio ad un santo e a un episodio straordinari nella storia e nella religiosità di tutti i tempi. L’amministrazione comunale è attiva nel sostenere questo progetto che in una seconda fase porterà alla realizzazione di un altare in pietra scolpita e al posizionamento di panche in materiale non degradabile: e allora Piandarca diventerà un luogo ideale per chi ama la natura, il silenzio e la meditazione”.

S.E. Domenico Sorrentino – Vescovo di Assisi: “E’ con grande gioia che accolgo la notizia del prossimo posizionamento della statua di San Francesco che predica agli uccelli a Piandarca. Questa area è ricca di significato; è un santuario a cielo aperto che vogliamo continuare a valorizzare perché simbolo di quella conversione ecologica ispirata da San Francesco nel Cantico delle Creature e ribadita dal Santo Padre nell’enciclica Laudato Sì”.

Fra Marco Moroni OFMConv – Custode del Sacro Convento di Assisi: ““Per coltivare la memoria sono necessari segni visibili ed evocativi, rimandi affettivi ed emotivi. La statua di san Francesco che predica agli uccelli che verrà posta nel luogo dove per secoli se ne è coltivato il ricordo è uno di questi segni, per il quale mi rallegro. Sarà un altro modo, efficace e suggestivo, per realizzare l’invito di Gesù: «proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15)».

Ivana Stella – Ministro Regionale OFS Umbria: “Come ministro della Fraternità Regionale dell’Ordine Francescano Secolare dell’Umbria che ha la propria Sede proprio nella Città di Cannara ed in particolare nell’edificio dove è custodito il Sacro Tugurio, un luogo frequentato e vissuto dal Serafico Padre San Francesco, esprimo tutta la mia gratitudine a quanti hanno voluto contribuire alla realizzazione della Statua di San Francesco, elemento che è parte importante del progetto di valorizzazione del Sito di Piandarca, dove, come riportato al Capitolo XVI dei Fioretti: FF 1846, San Francesco predicò e dette la benedizione ad una moltitudine di uccelli. Per far sì che il mondo riscopra il primato dei valori spirituali è importante anche la custodia e la cura dei luoghi sacri e la salvaguardia della loro bellezza. Piandarca è uno di questi luoghi e la realizzazione di questo progetto mira proprio a valorizzare la sua insita bellezza ed armonia”.

Don Maurizio Saba – Parroco di Cannara: ““Piandarca, un luogo unico e suggestivo, ai piedi di Assisi e in territorio di Cannara. Qui è situato il luogo, ricordato nei “Fioretti”, dove San Francesco predicò agli uccelli. Da sempre la Comunità cristiana di Cannara vi ha visto una fonte di ispirazione per la sua vita cristiana e la devozione popolare ne ha conservato un devoto ricordo. Oggi, grazie ad una rinnovata sensibilità ecologica, generata dalla enciclica di Papa Francesco “Laudato Si” e, alla determinazione dell’uscente parroco di Cannara, don Francesco Fongo, l’antico sito viene valorizzato ulteriormente. La posa di una statua in bronzo, dell’artista De Paoli, che rappresenta il Serafico Santo di Assisi nell’atto di predicare agli uccelli, è un primo passo, che sarà presto seguito da altri, per fare di Piandarca un Santuario a cielo aperto”.

Nel ringraziare i benefattori il Comitato ricorda che continua la raccolta fondi attraverso: BONIFICO BANCARIO (IT 38 G030 6909 6061 0000 0170 130 – BIC: BCITITMM), Causale: Donazione per realizzazione Santuario all’Aperto a Piandarca, dedicato a San Francesco. Si ricorda che le donazioni potranno essere di qualsiasi cifra e verrà costituito un apposito albo a imperitura memoria di quanti avranno contribuito al progetto. Il Libro Mastro dei donatori verrà custodito nella Parrocchia di Cannara in modalità consultabile, allocato accanto al tugurio da cui Francesco diede inizio al Terzo Ordine Francescano, oggi Ordine Francescano Secolare (OFS). Per i donatori più generosi, ovvero per cifre sopra i 1.000,00 euro verrà costruita accanto al Santuario una colonna in acciaio corten, nella quale saranno impressi per sempre i nominativi di aziende, associazioni e cittadini che avranno reso possibile il sogno.

Perugia: Il cardinale Gualtiero Bassetti, negativo al Covid-19, riprende la sua attività dal 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, con l’Ammissione all’Ordine Sacro, in cattedrale, di un seminarista. Annullata la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi presso la parrocchia di Ferro di Cavallo promossa dall’Ufficio diocesano per la famiglia in ottemperanza alle norme anti Covid-19

Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti è dal 3 gennaio negativo al Covid-19. Era risultato positivo lo scorso 25 dicembre, restando in isolamento e annullando i suoi impegni pastorali natalizi.

Riprenderà la sua attività in Diocesi e fuori nei prossimi giorni, a partire da giovedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore. Presiederà al mattino (ore 11), nella cattedrale di San Lorenzo, la celebrazione eucaristica con l’Ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro del seminarista perugino Samuele Betti (classe 1994), alunno al terzo anno del Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI”, originario dell’Unità Pastorale “Giovanni Paolo II” di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino. L’ammissione e un rito nel quale il candidato manifesta pubblicamente la volontà di offrirsi a Dio e alla Chiesa, ed egli viene accolto e chiamato perché si prepari a ricevere l’Ordine Sacro.

Annullata la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi. Sempre nel pomeriggio del 6 gennaio il cardinale Bassetti si sarebbe dovuto recare in visita alla comunità parrocchiale di San Giovanni Battista in Ferro di Cavallo di Perugia per assistere alla tradizionale Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi; evento programmato all’esterno per permettere una maggiore partecipazione di fedeli, ma che è stato annullato a seguito delle disposizioni governative per il contenimento del contagio da Covid-19. È da un ventennio che l’Ufficio diocesano di pastorale familiare, in collaborazione con le parrocchie, promuove quest’evento a conclusione delle festività natalizie molto sentito, con il coinvolgimento-animazione di diverse famiglie. Negli ultimi anni, su indicazione dello stesso cardinale, è diventato un appuntamento itinerante nelle periferie, segno di una Chiesa in uscita e in cammino, che va incontro ai ‘lontani’ alla ricerca di Dio, come accadde ai Magi.

L’esempio dei Magi in questo difficile momento. “Questa pandemia, che continua a metterci a dura prova nel corpo e nello spirito – commenta il cardinale Bassetti –, ci priva nuovamente dell’arrivo dei Magi, un arrivo tanto atteso dai più piccoli e di grande insegnamento per noi adulti chiamati a educare i giovani alla fede e ad essere buoni cittadini. L’Epifania ci rammenta il dono più grande di Dio all’umanità: il Bambino Gesù, venuto a salvarci dai tanti mali, dalle tante pandemie, sofferenze e ingiustizie con cui dobbiamo confrontarci nella vita, che a volte ci abbrutiscono e ci rendono malvagi come Erode. Il Signore, però, ha voluto mettere sul nostro cammino tre personaggi misteriosi giunti da Oriente a Betlemme dove Dio si è fatto carne tra gli ‘ultimi’ nel rivelarsi al mondo. Il cammino di vita di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare sia di esempio e di incoraggiamento per tutti, soprattutto nel difficile momento del nostro tempo”.

Terni – il 5 gennaio l’ordinazione episcopale di Mons. Francesco Soddu: “Sento di appartenere a questo popolo di Terni come fratello, amico e per grazia di Dio anche come padre”. La diretta della celebrazione sui canali social della Diocesi, su Umbria+, Mepradio e radio Tna

Un’atmosfera di festa unita a tanta speranza avvolge Terni, che si appresta ad accogliere il nuovo vescovo della Diocesi di Terni-Narni-Amelia mons. Francesco Antonio Soddu che sarà ordinato nella cattedrale Santa Maria Assunta di Terni, mercoledì 5 gennaio 2022 alle ore 10.30 per imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione di mons. Giuseppe Piemontese, Ofm. Conv. Amministratore apostolico della diocesi di Terni-Narni-Amelia, insieme a mons. Gian Franco Saba Arcivescovo metropolita di Sassari e mons. Stefano Russo Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.

A causa delle limitazioni imposte dalle disposizioni vigenti Covid19, solo un numero ridotto di persone potranno partecipare alla celebrazione in presenza.
In Cattedrale saranno presenti circa 35 tra Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, 110 Presbiteri e Diaconi, familiari e corregionali del vescovo ordinando e circa 40 di autorità civili.
Altri invitati, provenienti da fuori regione, responsabili di associazioni diocesane, membri del Consiglio Pastorale Diocesano, potranno seguire la celebrazione liturgica dalle sale dell’attiguo Museo Diocesano e Capitolare.

Tutti gli altri fedeli della diocesi di Terni-Narni-Amelia potranno unirsi alla celebrazione nelle seguenti chiese, dove saranno predisposti degli schermi per la visione dell’evento:
a Terni: San Francesco di Assisi, Sant’Antonio di Padova San Pietro, Sacro Cuore Eucaristico, Santa Maria Regina, Santa Maria della Misericordia, San Giuseppe lavoratore
ad Amelia: San Massimiliano Kolbe e San Francesco di Assisi

La celebrazione dell’Ordinazione episcopale sarà trasmessa in diretta sui canali Facebook e Youtube della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, sul sito della Diocesi www.diocesi.terni.it; sulla televisione Umbria+ canale 15 del digitale terrestre, sulle frequenze di Mepradio organizzazione 95,6 fm e sul sito www.mepradio.it; su Radio TNA 104,00 89,8 e 93,00 fm e su Dab digitale terrestre.

Il vescovo mons. Francesco Antonio Soddu per incontrare i fedeli della diocesi di Terni-Narni-Amelia celebrerà il solenne pontificale di ingresso nel giorno dell’Epifania 6 gennaio 2022 alle ore 11.30 nella cattedrale Santa Maria Assunta di Terni; domenica 9 gennaio 2022 alle ore 11 nella concattedrale dei Santi Giovenale e Cassio a Narni e alle ore 17.30 nella concattedrale Santa Fermina di Amelia.

Questa mattina mons. Soddu ha seguito personalmente gli ultimi preparativi della solenne concelebrazione eucaristica della sua ordinazione episcopale e di presa di possesso della Diocesi. Incontrando i giornalisti nella sala della Curia Vescovile ha parlato della semplicità e gioia con cui intende svolgere il proprio ministero episcopale, accanto alla gente e al servizio dei più poveri e bisognosi “sento di appartenere a questo popolo di Terni come fratello, amico e per grazia di Dio anche come padre” ha detto mons. Soddu. “Il mio ministero sarà infaticabile, bisogna partire dai poveri per abbracciare tutti, iniziando dagli ultimi si può sconfiggere anche la pandemia. Interessarsi di tutti per il bene comune è il cammino che ci indica anche il papa con l’enciclica Fratelli tutti. Desidero avere un approccio buono con tutti. Non può esserci giornata per un cristiano che non si concluda nella riappacificazione con se stesso, con Dio e con gli altri”.
Mons. Francesco Antonio Soddu prenderà ufficialmente possesso della Diocesi di Terni-Narni-Amelia durante la concelebrazione eucaristica, con la consegna del Pastorale da parte di mons. Piemontese, unitamente alla consegna dell’anello episcopale e della mitra.
All’inizio della liturgia dell’ordinazione verrà data lettura del “mandato pontificio” con cui papa Francesco ha nominato mons. Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia con tutti i diritti e i doveri, sollecitando, scrive il Santo Padre, che «tu possa pascolare ogni giorno la comunità a te affidata con cuore di padre, mosso da profonda carità verso i fedeli».

Nel giorno dell’ordinazione, il servizio d’ordine e accoglienza sarà svolto da circa 70 volontari appartenenti alle associazioni cattoliche diocesane e alle associazioni laiche territoriali di protezione civile ed in particolare: Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme – delegazione di Terni Narni Amelia, Unione Giuristi Cattolici Italiani di Terni, Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Otricoli, C.I.S.O.M. Terni, Prociv Collescipoli, Prociv Civitas Interamna di Terni, Comunità Neocatecumenale di Terni, Società San Vincenzo De’ Paoli di Narni, Gruppo Alpini Valle Umbra di Terni, Unitalsi di Terni, Confederazione nazionale delle Misericordie – Sez. di Terni, Comunità Sant’Egidio di Terni, Rinnovamento Nello Spirito di Terni, Movimento Cristiano Lavoratori di Terni, Acli di Terni, Comunione e Liberazione di Terni, Scout d’Europa di Terni, Scout Agesci di Terni
I suddetti volontari saranno impegnati nel servizio d’ordine, accoglienza, controllo Green Pass, igienizzazione, controllo temperatura e mascherine FFP2, assistenza parcheggi, assistenza passeggeri navette, logistica, indicazioni stradali, sorveglianza e rispetto distanziamento, vigilanza sanitaria.
All’evento sarà presente un’ambulanza completa di autista, personale medico e paramedico fornita dalle Misericordie, oltre un pullmino attrezzato disabili dell’Unitalsi.

ASSISI – SENATORI NENCINI ED ALESSANDRINI IN VISITA AL SANTUARIO DELLA SPOGLIAZIONE

Visita ufficiale al vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino del senatore Riccardo Nencini, presidente della Commissione culturale di Palazzo Madama e relatore del Disegno di Legge sulle celebrazioni per l’VIII centenario dalla morte di San Francesco D’Assisi e della senatrice Valeria Alessandrini, membro della 7^ commissione del Senato e referente umbra per l’VIII centenario francescano.

I due parlamentari sono stati accolti nel Santuario della Spogliazione e accompagnati dal vescovo e dal vicario per l’economia, don Cesare Provenzi, alla scoperta di questo luogo, prima icona francescana e simbolo di diverse stratificazioni storiche che partono dall’era pre-cristiana con la Domus di Properzio all’epoca contemporanea con il Museo della Memoria e la presenza nella chiesa di Santa Maria Maggiore del corpo del Beato Carlo Acutis. All’incontro erano presenti anche l’architetto Alfio Barabani e la collega Elisa Brunelli che hanno guidato i due parlamentari nell’area del cantiere dove sono in corso i lavori di riscoperta dell’antico episcopio all’epoca di San Francesco. “Siamo felici di questa visita – ha detto monsignor Domenico Sorrentino – perché il cuore religioso dell’Assisi di Francesco era proprio qui; qui dove il giovane re delle feste si fece povero per essere tutto di Dio e dei fratelli. In questo luogo si è consumato un altro momento importante della storia di Santo – ha aggiunto il vescovo – quando, prima di andare a morire alla Porziuncola, Francesco passò qui gli ultimi giorni della sua vita, forse componendo l’ultima strofa del Cantico di Frate Sole dedicato proprio a sorella morte”. Vivo apprezzamento per l’opera di riscoperta dell’antico Episcopio e alla promozione del polo spirituale e culturale del Santuario della Spogliazione è stata espressa dai due senatori che hanno sottolineato “l’importanza di far conoscere la storia, attraverso la valorizzazione dei luoghi e dei momenti della vita di San Francesco, santo del mondo, simbolo di fratellanza, pace, custodia del Creato e amore universale”.

Nencini ha aggiunto: “Una visita indispensabile per definire il disegno di legge per l’ottavo centenario coinvolgendo da subito i tanti protagonisti a partire dal mondo ecclesiastico”.

Spoleto – Te Deum di ringraziamento. L’appello dell’arcivescovo Boccardo alla vaccinazione, il grazie al personale medico e sanitario dell’ospedale di Spoleto, il ricordo degli eventi più significativi del 2021

“Te Deum laudamus! Te Dominum confitemur!”, “Noi ti lodiamo, o Dio, e ti proclamiamo Signore”: è l’inizio del canto che è risuonato in tutte le chiese il 31 dicembre scorso. Nel Duomo di Spoleto è stato l’arcivescovo Renato Boccardo a presiedere la solenne celebrazione dei Vespri e il canto del Te Deum al termine del 2021. Col Presule c’erano i parroci della Città e diversi fedeli. Sul presbiterio è stata sistemata la statua “Madonna con il bambino in grembo, detta della porta”, del XVI secolo, proveniente dalla chiesa di S. Bartolomeo a Todiano di Preci ed attualmente in esposizione, dopo il restauro post-sisma 2016, nella sala “La bellezza ritrovata” adiacente la Cattedrale. Sempre in Duomo il Vescovo ha celebrato la Messa del 1° gennaio, solennità di Maria Santissima Madre di Dio e giorno nel quale la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della pace, giunta alla 55sima edizione.

Accesso convinto alla vaccinazione. Nell’omelia del 31 dicembre mons. Boccardo ha ripercorso il 2021, ancora segnato dalla pandemia da Covid-19: «Un anno – ha detto – non da dimenticare, bensì da ricordare. Perché ci ha offerto un insegnamento di vita, perché è entrato nella nostra carne e ci ha costretto a guardare ciò che non avremmo voluto vedere, ricordandoci anzitutto che niente è scontato, e men che meno dovuto. Nemmeno il respirare, il darsi la mano o l’abbracciarsi quando ci si incontra; nemmeno il condividere la tavola con gli amici, nemmeno la gestione elementare dei ritmi quotidiani. Il Covid-19 ci ha obbligato a porci nuovamente di fronte all’orizzonte della nostra fine naturale per recuperare quella sapienza che da sempre nasce dal pensare la vita tenendo presente la morte. Stiamo imparando infine che abbiamo bisogno gli uni degli altri: è un insegnamento tanto semplice ed elementare quanto spesso disatteso e ignorato nel vivere quotidiano. Proprio mentre ci chiede di osservare il distanziamento e di indossare la mascherina, la pandemia ci sprona ad assumere la responsabilità verso gli altri, anche attraverso l’accesso convinto alla vaccinazione anti-virus: la vita mia e degli altri, soprattutto dei più fragili, dipende anche dal mio modo di agire».

L’Arcivescovo, poi, ha ripercorso brevemente i momenti significativi vissuti dalla Chiesa di Spoleto-Norcia nel 2021, citando le occasioni di formazione offerti al clero e ai fedeli laici, la via Crucis on-line animata in Quaresima dai bambini della catechesi, il servizio della pastorale della famiglia e della pastorale giovanile, l’ordinazione diaconale di due giovani, i progetti di solidarietà promossi dalla Caritas diocesana. «Questi ultimi – ha sottolineato il Presule – hanno superato di gran lunga ogni migliore previsione e aspettativa: tra le tante iniziative realizzate, ricordo soltanto la grande raccolta di alimentari per la Bosnia, l’impegno generoso dei ristoratori per offrire cibo e pasti completi non soltanto in occasione del Natale e del Capodanno, l’attività diuturna della Locanda della Misericordia, i numerosi e variegati contributi assicurati con discrezione durante tutto l’anno. Vorrei che da questa Basilica Cattedrale giungesse a tutti coloro che, in modi diversi, si sono fatti carico della fatica e della sofferenza di tanti, il vivo e commosso ringraziamento del Vescovo».

Il grazie di mons. Boccardo al personale dell’Ospedale di Spoleto e a quanti si impegnano per la ricostruzione post sismica. «Desidero esprimere ai medici e agli operatori sanitari del nostro Ospedale – ha detto ancora il Presidente della Conferenza episcopale umbra nell’omelia del 31 dicembre – l’apprezzamento e la gratitudine per la competenza e dedizione con le quali hanno assistito i malati di Covid in tutti questi mesi. Senza dimenticare che, grazie alla sapienza e determinazione di chi ne è preposto, la ricostruzione post-sismica si sta finalmente consolidando e comincia a produrre buoni frutti».

Il Vescovo riflette anche sugli aspetti negativi della comunità ecclesiale e civile spoletina. «Si va – afferma – dal problema dei giovani, sempre più ai margini della Chiesa, a quello delle famiglie, poco protette e incoraggiate da una politica che ne garantisca i diritti fondamentali e sostenga il matrimonio e le nascite, fino a quello della difficile convivenza civile, continuamente minacciata da una visione ristretta della realtà, da interessi di parte o di partito, spesso aliena – almeno apparentemente – dalla ricerca e dalla promozione del bene comune. Le crescenti situazioni di povertà, che colpiscono anche famiglie che fino a ieri stavano relativamente bene e si trovano ora senza lavoro o senza un adeguato sostegno per le proprie necessità anche più quotidiane, interpellano la Chiesa, ma anche la società politica e il mondo del lavoro e dell’impresa, per trovare insieme vie di giustizia e di solidarietà, così da affrontare la crisi partendo da questi valori fondamentali. Di tutto questo abbiamo ben presente la portata e le problematiche, che devono essere oggetto costante del nostro impegno. Sono certo, tuttavia, che la fede in Cristo e i valori umani, culturali e sociali di cui è ricca la storia della nostra Città e del suo territorio, sono come una riserva aurea alla quale possiamo attingere anche oggi per guardare al futuro con speranza e fiducia».

Perugia – il messaggio augurale di fine anno del cardinale Bassetti alla comunità diocesana dai contenuti pastorali e sociali in questo tempo di pandemia. “Non avere paura delle diverse sensibilità che abitano la nostra Chiesa”.

Carissimi fratelli e sorelle,

questa sera la Chiesa, a Perugia, così come in ogni parte del mondo, si riunisce per cantare il Te Deum. Con questo antichissimo inno di lode salutiamo il 2021, ringraziando il Signore di tutto quello che ci ha donato lungo i dodici mesi appena trascorsi e chiediamo il perdono dei nostri peccati.

La prova, momento di verità. La pandemia non accenna a finire e proprio in questi giorni il numero dei contagi, purtroppo, continua a salire. Si tratta senza dubbio di grande prova per tutti. Ma come ci insegna Abramo, sappiamo che la prova è anche un momento di verità che ci permette di vedere cosa abbiamo veramente nel profondo del nostro cuore: quali sono le nostre ferite, le nostre idolatrie, i nostri desideri, la nostra fede. Quest’anno, come nel 2020, abbiamo perso amici, familiari e conoscenti. I costi sociali ed economici, inoltre, sono stati altissimi. I costi umani sono, però, probabilmente incalcolabili, soprattutto tra i giovani e gli anziani. Abbiamo, infatti, modificato stili di vita, interrotto molte relazioni personali, cessato alcune consuetudini: a scuola, nei luoghi di lavoro, nei quartieri.

Molti segni di speranza. Ma nonostante tutte queste difficoltà, vedo molti segni di speranza. La nostra comunità diocesana, ancorché colpita, sta rispondendo con carità, responsabilità e fede a questa prova. Penso per esempio, all’anno di san Giuseppe celebrato con una solenne eucarestia in Cattedrale; all’apertura dell’anno della famiglia accompagnata dal rito della “calata” del Sant’Anello; all’inizio del cammino sinodale che accompagnerà la nostra diocesi per alcuni anni; all’inaugurazione di una mensa per i poveri in via Cortonese; e penso, infine, all’ordinazione di 6 sacerdoti e 2 diaconi.

Le vocazioni ricordano che la Chiesa è il corpo di Cristo. Ringrazio il Signore per tutte le vocazioni e i carismi che ha saputo suscitare nella nostra comunità ecclesiale. Vocazioni e carismi che ci stupiscono e sorprendono sempre perché ci ricordano che la Chiesa è il corpo di Cristo e ognuno di noi, laico o consacrato, ricco o povero, colto o ignorante, può servire Dio e la Chiesa, giorno per giorno, in umiltà e fervore, anche senza onorificenze o cariche particolarmente importanti. La luce di Cristo, che è speranza per tutti i popoli, ci accompagna dunque nella nostra vita quotidiana e non dobbiamo avere paura delle diverse sensibilità che abitano la nostra Chiesa perché sono tutte un segno importante di vivacità e ricchezza spirituale.

Uscire dalla pandemia tutti insieme. Come ho già avuto occasione di dire, occorre uscire dalla pandemia tutti insieme e con l’aiuto reciproco, senza lanciare invettive contro qualcuno, senza cercare capri espiatori della difficile situazione in cui ci troviamo e, soprattutto, senza dimenticare nessuno lungo il cammino della vita. In quest’ora di preghiera il mio pensiero si rivolge con particolare affetto agli abitanti della città di Perugia e a quelli della nostra Diocesi. Li affido al Signore e alla Madonna delle Grazie insieme alle loro famiglie e alle parrocchie. Prego specialmente per quanti, oberati dalle difficoltà e dalle sofferenze, fanno fatica a guardare con speranza al nuovo anno. Mi rivolgo, prima di tutto, ai giovani che hanno vissuto con grande difficoltà questo periodo; a tutte quelle famiglie che ogni giorno faticano per arrivare a fine mese ed ora aggravati da costi difficilmente sostenibili per luce e riscaldamento. Infine un pensiero particolare ai malati, agli anziani e a quanti vivono nella solitudine; alle persone in stato d’abbandono, ai senza casa e a chi si sente rifiutato dalla società. A tutti quanti rivolgo il mio cordiale augurio di pace e di bene per il 2022 ormai alle porte. “Il Dio della speranza – come ha scritto l’apostolo Paolo – vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” (Rom, 15,13).

Gualtiero card. Bassetti

Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve

Te Deum di fine anno 2021. Mons. Piemontese: «Anche quest’anno abbiamo assistito a gesti eroici di altruismo e di generosità, emersi dal profondo di una umanità e che pensavamo scomparsi»

Celebrata dal vescovo Giuseppe Piemontese nella Cattedrale di Terni la solenne messa di ringraziamento di fine anno con il canto dell’antico inno del “Te Deum”. Alla celebrazione erano presenti i canonici della Cattedrale di Terni, l’assessore alla scuola del Comune di Terni Cinzia Fabrizi, i rappresentanti delle altre autorità militari, delle associazioni e movimenti ecclesiali.
«Una fine d’anno particolare – ha detto il vescovo Piemonetse – carico di pesantezze dell’anno trascorso, ma anche di segni di speranza».
Ha ricordato la situazione attuale con la persistenza incalzante dell’epidemia del Covid 19, ritornata particolarmente virulenta e diffusa nella variante Omicron, col carico di sofferenze, limitazioni, lutti. L’incertezza economica e sociale, in Italia e nel mondo, persistente e nascosta dal velo della sbandierata ripresa; l’instabilità civile, sociale, economica diffusa nel mondo: guerre, fame, migrazioni e morti ed infine la precarietà delle nostre città.

I segni di speranza nella disponibilità dei vaccini, nell’attivismo di tanti volontari, ONG che curano le ferite di popolazioni incolpevolmente arretrate e succubi di violenze e sopraffazioni.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, strumento e opportunità di sviluppo, affidato alla disponibilità e alla responsabilità della nazione.
Il rinnovo della proprietà dell’acciaieria di Terni e la prossima Ordinazione e insediamento del nuovo vescovo della diocesi.

La speranza della fede
«L’era nuova a cui tutti aspiriamo con l’inizio del nuovo anno può realizzarsi se il figlio di Dio nato da donna viene ricollocato al centro delle riflessioni, interessi, agire degli uomini.
Anche quest’anno abbiamo assistito a gesti eroici di altruismo e di generosità, emersi dal profondo di una umanità e che pensavamo scomparsi.
Medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti, forze dell’ordine, Istituzioni…. Ma anche genitori, figli, amici, giovani volontari che si sono prodigati e inventati modi per portare cure, aiuti e sollievo a chi era nel bisogno e nella solitudine: per tanto bene ringraziamo il Signore!»

Nell’omelia molti sono stati i riferimenti del vescovo a quanto accaduto nell’anno trascorso «che hanno inciso un segno indelebile e che influiranno nel futuro della nostra storia personale, della società e della Chiesa. Abbiamo osservato con meraviglia mista a sbigottimento le tante file di indigenti soccorsi alle mense della Caritas o di altre istituzioni benefiche. Anche le Istituzioni civili, militari, gli scienziati di ogni parte del mondo hanno assicurato la vicinanza operosa e benefica al popolo. Le ristrettezze economiche di famiglie, aziende, imprese hanno accresciuto la sofferenza e la preoccupazione per il presente e per il futuro. I progetti di sostegno economico, messi in campo dell’Unione europea e dai singoli Stati, alimentano la speranza nella ripresa economica, civile, sociale, culturale.
I farmaci resi disponibili per tutti i malati e soprattutto il vaccino anticovid, distribuito in varie parti del mondo e anche in Italia, è frutto della collaborazione tra scienziati, ma anche della sinergia di governi e autorità varie. Anche ciò è segno della benevolenza e Provvidenza del Signore che ispira il volere e l’operare per la diffusione del bene tra gli uomini».

Rafforzare il senso di comunità
«Questa pandemia dove rafforzare in ciascuno il senso della responsabilità nelle scelte e nei comportamenti; il senso della comunità civile ed ecclesiale: nessuno si salva da solo e Dio non ci salva da soli, ma come popolo».

Leggere i segni dei tempi
Il popolo di Dio che sa leggere i segni dei tempi, anche di questa pandemia; sa riconoscere la presenza misericordiosa di Dio, impara ad apprezzare, a rispettare, custodire e curare il creato e i frutti della terra e del lavoro dell’uomo per un universo sano, ordinato per il benessere materiale e spirituale dell’umanità.

Al termine della celebrazione è stata consegnato il premio Tommaso Moro 2020 dal presidente di Terni dell’Unione Giuristi Cattolici, avvocato Diego Piergrossi, al vescovo Giuseppe Piemonetese: La motivazione: “per aver durante il periodo più drammatico dell’emergenza Covid 19, nell’anno 2020, testimoniato personalmente con la sua quotidiana opera di preghiera, di carità, di conforto, di stimolo e di cura delle anime, in ispecie di quelle degli ultimi e dei più anziani, che la Chiesa non chiude qualunque evento terreno accada e che Cristo non abbandona mai i suoi figli, anche e soprattutto quando le «certezze» umane sembrano perdute. Un’opera straordinaria e non comune che si è articolata anche nella promozione di interventi legali affinché la libertà della Chiesa in quel momento violata fosse ripristinata”.

 

 

Assisi – bando servizio civile per fare un’esperienza formativa di 12 mesi nelle diverse strutture della Caritas

È online il nuovo bando del servizio civile che prevede la possibilità per quest’anno di svolgere 12 mesi di servizio presso le opere segno della Caritas diocesana di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. 7 posti suddivisi su 4 progetti per 25 ore settimanali di impegno a scelta tra: Centro di ascolto diocesano di Assisi (1 posto: titolo progetto “Ascolto è più che sentire-Umbria”); Mensa di Casa Papa Francesco (2 posti, di cui 1 riservato ai giovani con temporanea fragilità personale o sociale – progetto “Si mise a tavola con loro-Umbria”); Emporio diocesano “7 Ceste” (2 posti, di cui 1 riservato ai giovani con temporanea fragilità personale o sociale – progetto “Chicco di grano-Umbria”); Centro di Volontariato Sociale di Gualdo Tadino (2 posti, di cui 1 riservato ai giovani con temporanea fragilità personale o sociale – progetto “Ascolto è più che sentire-Umbria”).

Punti qualificanti dell’esperienza sono la possibilità di vivere il servizio in una dimensione comunitaria e di gruppo nutrendosi del rapporto con gli ultimi nonché la possibilità di ricevere formazione continua guadagnando strumenti e competenze validi anche per il futuro.
Requisiti essenziali per presentare domanda sono aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età alla data di presentazione della domanda. Inoltre è necessario:

– avere cittadinanza italiana (oppure di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea o di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia);

– non aver riportato condanne secondo i termini specificati dal bando.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate esclusivamente online attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Per il perfezionamento della domanda, come puntualmente indicato nella pagina, è necessario essere in possesso dello SPID. Per questo si consiglia agli interessati che non avessero SPID di provvedere prima possibile ad ottenerlo tramite uno dei servizi esistenti in Italia.
È possibile presentare domanda per un’unica sede e per unico progetto entro e non oltre le ore 14 di mercoledì 26 gennaio 2022.

Per ricevere informazioni, visualizzare bando e progetti, è possibile visitare il sito www.caritas.it oppure telefonare al numero 075.8155296 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 o scrivere a segreteria@assisicaritas.it.

Terni: Caritas – associazione San Martino nel 2021 aiutate 4200 persone. Padre Stefano Tondelli: “Un anno di speranza da alimentare”.

In un contesto sociale locale che evidenzia il perdurare di una crisi profonda sanitaria, sociale ed economica della pandemia del Covid 19, la Caritas di Terni-Narni-Amelia e l’associazione di volontariato San Martino operano attraverso vari servizi per sostenere in maniera efficace persone e famiglie, in un percorso che mira ad evitare la cronicizzazione del disagio e conseguentemente una grave situazione di emarginazione sociale.
Nel particolare contesto attuale si evidenziano, grazie alla capillare presenza sul territorio di parrocchie e centri di ascolto, situazioni più critiche, l’emergere di povertà nascoste che vengono spesso taciute alla comunità, tantissime nuove povertà determinate soprattutto dalla crisi economica e occupazionale.
Nel 2021 le persone che si sono rivolte alla Caritas e di conseguenza all’associazione di volontariato San Martino sono state 4.193, 120 in più rispetto al 2020 (3%).

Un anno di speranza per il direttore della Caritas
«Il 2021 potrebbe essere definito l’anno della speranza da alimentare – evidenzia il direttore della Caritas padre Stefano Tondelli – in cui si sono manifestate criticità nuove, ma anche una ripresa da parte di persone che hanno superato con il nostro aiuto la fase emergenziale. Il centro della nostra Caritas è lì dove tante persone semplici e umili, assieme ai loro parroci, che sono ogni giorno in trincea per dare ascolto, tendere una mano e farsi carico delle sofferenze del prossimo. Sparsi su tutto il territorio diocesano, come piccole sentinelle della carità, spesso nel silenzio e nella semplicità, le parrocchie assistono più di 2000 nuclei famigliari. La ricchezza vera della nostra Caritas diocesana sono le centinaia di volontari che anche in quest’anno hanno continuato a spendersi: tempo, denaro, energie, salute per i più bisognosi. Il volontario Caritas è colui che non può rimanere indifferente ma che si sente interpellato dal dolore e dal bisogno dell’altro, che riconosce come proprio fratello».

La riflessione del vescovo Piemontese:
“La pandemia ha moltiplicato le nostre energie e anche le nostre attività nel campo della Carità, oltre che in tutti gli altri campi soprattutto attraverso contatti, comunicazioni, nel mettere in atto iniziative di carità e di solidarietà. Il terreno della carità non ha bisogno di riposo, ma più viene coltivato e più produce frutti. Così è stato per noi. Un grazie grandissimo a tutti i volontari della Caritas dell’associazione San Martino, e a tutti coloro tanti altri di associazioni cattoliche che si sono dati da fare per alleviare le sofferenze e le difficoltà che hanno toccato tantissime persone. Oggi però è necessario anche superare la fase dell’emergenza ed avere una visione diversa che educhi all’umanità, che si sta prendendo, che educhi alla solidarietà e all’autonomia. Educare alla dignità quelle persone che hanno raggiunto una condizione diversa di dignità di sussistenza sociale e materiale. Inoltre è necessario allargare la cura delle diverse povertà, anche povertà sociale e culturale che è in crescita nelle nostre comunità. Ci sono dei meccanismi che nella società di stanno sviluppando fatti di sussidi e bonus. In questa fase è necessario che avvenga ciò perché la situazione della pandemia è veramente complicata, ma non può essere questa la soluzione perché spinge alla pigrizia e ad accontentarsi di quello che si riceve, e si smetta di crescere e affrontare le sfide della vita. Svegliare le forze sane che sono presenti nel cuore dei giovani per la crescita spirituale, umana e anche economico questa è la sfida altrimenti dovremmo allargare la mensa perché le persone aumenteranno sempre di più anche senza reale necessità e bisogno».

I DATI DELLE ATTIVITA’ 2021 – UN BICCHIERE MEZZO PIENO (O MEZZO VUOTO)
Rispetto alla pre-pandemia c’è ancora una situazione di emergenza con gli assistiti più che raddoppiati (da 88 del prepandemia al 202 del 2021). Ma rispetto al 2020 meno della metà delle persone che si erano rivolte alla Caritas durante l’emergenza più dura durante il lockdown, ossia 302 casi, in questo periodo di vaccinazioni e di ripartenza sono uscite dalla situazione emergenziale (-100 nuclei).
«La buona notizia e che circa il 40% dei nuclei che nel 2020 si erano rivolti alla Caritas sono riusciti ad uscire dall’emergenza – spiega padre Stefano Tondelli -. La cattiva notizia invece che circa il 60% delle persone che si sono rivolte alla Caritas durante l’emergenza del 2020, hanno continuato ad essere in difficoltà anche nel 2021.
Nel periodo dell’emergenza si sono rivolte alla Caritas e all’emporio categorie che non si erano mai affacciate prima e che sono tornate a sparire nel 2021. Ecco spiegati i numeri. Alcune categorie si sono rivolte alla Caritas proprio nel momento più difficile, in prevalenza famiglie numerose con diversi minori, sia italiane che straniere, persone che non hanno potuto più svolgere la loro attività lavorative: ora alcune di quelle categorie ce l’hanno fatta a riprendersi, mentre molti altri non ancora. Siamo ancora ben lontani dalla normalità.
Il “bicchiere mezzo vuoto”: rispetto alla pre-pandemia siamo ancora in emergenza con i nuclei famigliari assistiti più che raddoppiati (da 88 del pre-pandemia ai 202 del 2021). Significa che non siamo ancora fuori dalla crisi, che certe situazioni che nel 2020 erano emergenziali stanno continuando a venire, si stanno cronicizzando, e che queste situazioni sono tante, troppe».
Il “bicchiere mezzo pieno”: i dati ci dicono però anche una seconda cosa, ci danno anche una buona notizia. Circa il 40% delle persone che nel 2020 si erano rivolte all’Emporio, quest’anno non sono più venute. 100 nuclei in meno si sono rivolti all’Emporio quest’anno: nel 2021 abbiamo assistito 202 nuclei. Ci sono categorie che sono apparse a chiedere aiuto alla Caritas nel 2020 e precedentemente non erano mai venute; alcune di queste categorie nel 2021 non si sono ripresentate, segno che la crisi li aveva colti alla sprovvista ma che col tempo e con le parziali riaperture sono riusciti a riprendersi. Una buona percentuale di nuclei, con la ripresa delle attività lavorative e degli spostamenti a seguito della campagna di vaccinazione, sono riuscite a ritrovare una loro autonomia».

Mensa San Valentino: Nel 2021 sono stati 25.500 i pasti consumati ai tavoli e consegnati. In occasione delle feste natalizie sono stati distribuiti 50 cesti natalizi, 50 confezioni per l’igiene e mascherine, 98 confezioni di dolciumi.
La mensa è aperta tutti i giorni, compresa la domenica e il pasto in presenza oggi viene servito il pomeriggio dalle 16:30 alle 17:30; la mattina è aperta alle 8:30 per la colazione anche da asporto, alle 12 si può ritirare un sacchetto viveri con un pasto completo.
L’aspetto più rilevante è che la mensa, in questi anni per molti è divenuta una famiglia, proprio perché non è solo un luogo dove consumare un pasto, ma dove famigliarizzare: ci si siede vicino, si dà un sorriso e si dialoga.
L’ingresso in sala di una persona alla volta fino al numero di 10 presenti a turno. L’accesso è consentito previo controllo temperatura con termometro laser, sia dei volontari che dei commensali, qualora la temperatura dovesse superare 37,5°, si consegnerà il sacchetto con il cibo da consumare nella propria abitazione e si inviteranno le persone a contattare il proprio medico di base. Gli ambienti e la cucina vengono igienizzati costantemente e continuativamente l’acqua viene data in bottiglia singola dose, le posate monouso, raccolta differenziata dei guanti e mascherine, ricambi d’aria (non forzata). Attualmente le persone che ogni sera usufruiscono della mensa sono 50.

L’Emporio della Solidarietà: Nel 2020 l’anno dell’emergenza e del lockdown, sono stati seguiti 302 nuclei familiari (+ 214 rispetto al pre-pandemia). Nel 2021: l’anno dei vaccini e delle graduali e parziali riaperture 202 nuclei seguiti (+ 114 rispetto al pre-pandemia, ma – 100 rispetto al 2020, l’anno più duro)
Sono stati distribuiti 24.706 pezzi di prodotti alimentari tramite il servizio dell’emporio della Solidarietà a Terni e in quello di Amelia, gestito dalla Parrocchia San Francesco. E’ aumentata la qualità dei prodotti con il fresco, olio d’oliva, affettati e formaggi che prima non venivano distribuiti dando prevalenza a cibi a lunga conservazione.
Le persone per accedere devono essere segnalate dal Parroco o presbitero e/o coordinatore parrocchiale o Associazione che in parrocchia gestisce la carità. I nuclei o i singoli segnalati sono chiamati dagli operatori dell’Emporio, possono accedere uno alla volta e solo su appuntamento, previo controllo temperatura con termometro laser, uso della mascherina, lavaggio mani e uso di guanti. Possono prelevare gli alimenti per un importo massimo di € 50,00 ogni 15 giorni che corrispondono a 1000 punti/cuori mentre un singolo 500 punti/cuori che corrispondono a 25,00 ogni 15 giorni.

I servizi della Caritas – associazione San Martino nel 2021
«Tutte le opere di carità – ha detto il presidente dell’associazione San Martino Francesco Venturini – si sono realizzate con la costante presenza di padre Giuseppe Piemontese che in questi anni ci ha conosciuti, ci ha apprezzato e sempre sostenuto con la preghiera, la presenza, suggerendo modalità e proponendo iniziative per aiutare chi ha bisogno di aiuto. Le opere sono segni-semi coltivati in questi anni che faremo in modo che diventino alberi che portano sempre più frutti. Ne semineremo di nuovi che aiuteranno le persone in difficoltà, gli invisibili, le vittime di violenza e tutti quelli che vorranno crescere con la nostra Chiesa diocesana».
I servizi offerti sono stati molteplici:
– Alla mensa San Valentino sono stati 25.500 i pasti consumati ai tavoli e consegnati.
In occasione delle feste natalizie sono stati distribuiti 50 cesti natalizi, 50 confezioni per l’igiene e mascherine, 98 confezioni di dolciumi.
– Sono stati distribuiti 24.706 pezzi di prodotti alimentari tramite il servizio dell’emporio della Solidarietà a Terni e in quello di Amelia, gestito dalla Parrocchia San Francesco.
– Sono stati distribuiti 15.448 capi di vestiario presso l’emporio della Solidarietà di Terni
– 52 persone hanno usufruito del servizio doccia al centro Caritas di via Vollusiano a Terni
– Sono stati effettuati 17 colloqui al Centro di Ascolto nel carcere di Terni, che ha consegnato a 107 detenuti 1.708 beni di prima necessità
– Sono stati accolti 321 immigrati, di cui 206 richiedenti asilo
– Nell’ambito del progetto “Free life Fuori dal Rischio Emarginazione ed Esclusione” sono state accolte 9 persone vittime di tratta di cui 5 donne per sfruttamento sessuale e 4 uomini per sfruttamento lavorativo.
– Con il progetto Adme Terni (Accoglienza Donne e Minori in Emergenza) sono state accolte 11 persone maltrattate (5 donne con 6 minori), il cui ente attuatore è il Comune di Terni per garantire la tutela e messa in protezione
– Sono state 203 le persone che hanno usufruito del contributo 8×1000 della carità (gestito direttamente dalla Caritas) con n.285 interventi consistiti in:
189 contributi per il pagamento delle utenze
53 contributi per il pagamento degli affitti
43 contributi per interventi vari
– Sono state accolte a casa Parrabbi 22 persone, di cui 8 italiani e 14 stranieri
– Sono stati attivati 14 tirocini formativi con il Progetto Formati e Avviati al lavoro a fronte di 117 richieste ricevute.
Sono state selezionate 134 persone, di cui 24 hanno già ottenuto un BUL nell’ambito dell’Avviso “RE-WORK– Buono Umbro per il Lavoro e accesso alla Rete dei servizi per l’inserimento lavorativo in Umbria”.

Con il progetto INNOVATER, reti comunitarie per l’INNOVAzione e l’inclusione sociale a TERni, finanziato dalla Regione Umbria, terminato il 30 novembre 2021 è stato realizzato un centro polifunzionale di servizi integrati che ha consentito l’avvio di 4 servizi nuovi quali:
assistente sociale con 678 accessi, accompagnamento lavoro di 340, ascolto e supporto psicologico per 76 utenti, sportello digitale (quest’ultimo non previsto inizialmente ma attivato in risposta ai bisogni emersi nel corso del progetto) per 20 utenti. Inoltre è stato realizzato un centro di produzione e post-produzione video canale youtube Innovater Terni

Emergenza freddo
E’ stato affidato all’Associazione San Martino Impresa Sociale il servizio di accoglienza invernale notturna a favore delle persone senza fissa dimora. Il Servizio è operativo dal 16 dicembre 2021 sino al 15 aprile 2022.  REGOLAMENTO

LA RELAZIONE DEL DIRETTORE DELLA CARITAS

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA SAN MARTINO

NO