Assisi – il museo diocesano di San Rufino compie ottanta anni

“Questo anniversario segna un grande traguardo ma anche un nuovo inizio per le tante iniziative che vogliamo portare avanti per confermare l’importanza del polo culturale di San Rufino”. Sono le parole del priore della cattedrale di Assisi e direttore del Museo diocesano di San Rufino, don Cesare Provenzi in occasione degli 80 anni del Museo che cade proprio in questo fine settimana. Era infatti il 3 settembre del 1941 quando, per volontà di monsignor Placido Nicolini, venne aperta la prima esposizione permanente nei locali accanto alla cattedrale. “Da allora – spiega ancora don Provenzi – il Museo è cresciuto sia in termini espositivi raggiungendo oltre 40 mila presenze prima del Covid e del lockdwon che qualitativi: abbiamo dato vita alla sezione archeologica, recuperato e restaurato moltissime opere, ospitato diverse mostre e iniziative, aperto il campanile e introdotto nuove tecnologie in realtà aumentata. Ora poi, con l’apertura della biblioteca e dell’archivio diocesani che il vescovo ha voluto collocare proprio qui possiamo dire di aver creato un importante polo culturale a disposizione di tutti”. Il programma delle celebrazioni prenderà il via venerdì 3 settembre alle ore 18 con una visita guidata gratuita su prenotazione ‘Ottant’anni di arte e storia’ a cura di tutto lo staff del museo e del direttore dell’Archivio, Pier Maurizio Della Porta. Il 5 settembre alle ore 21 ci sarà un concerto in Cattedrale a cura del coro dei Cantori di Assisi, diretto da Gabriella Rossi.

Perugia – StarCup quindicesima edizione dal 2 al 5 settembre negli impianti sportivi di Santa Sabina

Sta per iniziare la quindicesima edizione della StarCup, torneo di calcio a cinque maschile e femminile, in calendario dal 2 al 5 settembre presso l’impianto sportivo di Santa Sabina, a Perugia. Come ogni anno, sono tanti i giovani degli oratori dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve che si sono iscritti, anche se in numero minore rispetto alle edizioni precedenti: 26 squadre femminili e 38 squadre maschili, per un totale 64 squadre e quindi nel complesso circa 600 giocatori.

La StarCup, il primo torneo che si gioca dentro è fuori dal campo, è un progetto di Pastorale giovanile della diocesi perugino-pievese creata per unire ciò che spesso più appassiona i ragazzi – cioè lo sport – a momenti di incontro, catechesi e preghiera. L’evento è gestito e organizzato dall’associazione Asd/Aps SportLab, costituita da venti giovani volontari che, quest’anno, hanno riprogettato la formula della StarCup nel rispetto delle normative per il contenimento della pandemia: l’ingresso sarà contingentato e limitato a un massimo di duemila persone presenti in contemporanea negli spazi dell’evento; sarà inoltre necessario esibire il green pass, ottenuto tramite vaccino o tampone, agli ingressi dell’impianto. È dunque attesa un’edizione complessa per la logistica ma carica di significato, come ha sottolineato don Luca Delunghi, responsabile del Servizio diocesano di Pastorale giovanile e legale rappresentante dell’Asd/Aps SportLab: “Vogliamo credere che questa StarCup sia come una stella e, per di più, come una stella dell’alba, che anticipa il sorgere del sole. Abbiamo la necessità di ripartire e per farlo dobbiamo imparare a riprogettare ciò che prima era ormai assodato e non dobbiamo spaventarci di questo, perché modificare i nostri progetti significa accettare e vivere la nostra vita pienamente. Che la StarCup ci aiuti a iniziare il nostro anno pastorale e che i tanti giovani, presenti in quei giorni, ci mostrino il nuovo volto della Chiesa”.

Alla cerimonia d’apertura, in programma il 2 settembre alle ore 14.30 e con accesso autorizzato solo a giocatori e allenatori, sono attese le istituzioni diocesane e comunali: il cardinale Gualtiero Bassetti, il sindaco Andrea Romizi e l’assessore comunale allo Sport, Clara Pastorelli. Lo slogan e il tema catechetico dell’edizione 2021 è ‘DreamOn’, un invito a continuare a sognare rivolto a tutti i giocatori che saranno impegnati nel torneo in questa settimana, ma ampiamente rivolto a tutti giovani della Chiesa di Perugia e Città della Pieve.

Gubbio – tredicesimo pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco”

Viandanti di nuovo in cammino in Umbria, per non rinunciare al messaggio di riconciliazione che ormai dal 2009 anima il pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco”. È con questa premessa che il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, e il gruppo organizzatore dell’evento hanno deciso di confermare la XIII edizione dell’itinerario a piedi tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio, sui passi del Santo Patrono d’Italia, che ormai da consuetudine, si svolgerà nei giorni 1-2-3 settembre.
Un appuntamento entrato nel cuore di tanti pellegrini – umbri e provenienti da ogni regione d’Italia e dall’estero – che la diocesi eugubina non ha voluto disattendere, poiché è in questo tempo sospeso e pieno di incertezze che l’umanità sta attraversando, che si deve testimoniare ancora con più vigore, che la speranza vince sempre.
Il pellegrinaggio sarà organizzato con lo stesso schema proposto lo scorso anno. Non ci saranno iscrizioni per navette, pasti pronti e accoglienze povere. Sarà un cammino libero e spontaneo, pronto ad accogliere tutti i pellegrini che potranno organizzarsi autonomamente con i trasferimenti, pranzo al sacco e prenotazioni per il pernottamento. L’idea – con la massima semplicità – è quella di mantenere viva una bella tradizione, senza porre limiti a chiunque vorrà ritrovarsi in cammino, ma – allo stesso tempo – senza alcun tipo di organizzazione preventiva.
Rispetto al programma, l’iniziativa seguirà la tradizionale formula adottata in questi anni. Il primo settembre, alle ore 8,30 del mattino, i pellegrini si ritroveranno ad Assisi, in piazza del Vescovado. Seguirà il saluto da parte dell’arcivescovo vescovo Domenico Sorrentino, all’interno del santuario della Spogliazione. Alle ore 9,15, in occasione de Il Tempo del Creato, i pellegrini effettueranno una sosta al prato di San Francesco, per pregare e riflettere sul tema “Una casa per tutti. Rinnovare l’oikos di Dio”. La riflessione sarà guidata da Antonio Caschetto, coordinatore dei programmi Movimento Laudato Sì per l’Italia. I pellegrini arriveranno a Valfabbrica intorno alle ore 16; seguirà la celebrazione della santa messa nella chiesa parrocchiale.
Il 2 settembre, alle ore 8,30, i pellegrini si incammineranno da Valfabbrica alla volta dell’eremo San Pietro in Vigneto, dove giungeranno alle ore 17, accolti dalla Confraternita di San Jacopo di Compostella. Seguirà la celebrazione liturgica e, più tardi, un momento conviviale riservato solamente ai pellegrini in cammino, a cura dell’associazione “La Porta dell’Umbria”.
Il 3 settembre, sempre alle ore 8,30, i viandanti partiranno per l’ultimo tratto di cammino che li condurrà alla meta finale dell’itinerario. L’arrivo a Gubbio, nel parco della Riconciliazione, è atteso per le ore 15,30. I pellegrini faranno una sosta nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, luogo dell’incontro tra san Francesco e il Lupo. Alle ore 17, il vescovo Paolucci Bedini, presiederà la santa messa conclusiva nella chiesa di San Francesco.
Anche quest’anno, la Coldiretti dell’Umbria garantisce l’allestimento di punti ristoro per i pellegrini, con frutta e prodotti della terra messi a disposizione dalle aziende del territorio. Come sempre, il cammino Assisi-Valfabbrica-Gubbio “Il Sentiero di Francesco” è organizzato dalle diocesi di Gubbio e di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, e patrocinato dalla Regione dell’Umbria, dai Comuni di Assisi, Valfabbrica e Gubbio.
Dopo l’arrivo dei pellegrini a Gubbio, ci saranno due momenti conclusivi legati alla tredicesima edizione del Sentiero. Alle ore 19, nella sala convegni del convento di San Francesco, si svolgerà l’incontro dal titolo “Il pianeta che speriamo: ambiente, lavoro e futuro”. Le Chiese diocesane dell’Umbria si preparano alla 49esima Settimana sociale dei cattolici italiani (che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre sul medesimo tema dell’incontro eugubino), dialogando con Economy of Francesco. La commissione per i Problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale umbra ha coinvolto docenti universitari e ricercatori come Luigino Bruni, Valentina Rotondi e Paolo Santori, tutti componenti del coordinamento dell’evento assisano voluto da Papa Francesco per cercare una via per lo sviluppo sostenibile del pianeta e per nuovi modelli economici. Per partecipare all’incontro è consigliabile la prenotazione via mail all’indirizzo info@diocesigubbio.net e si potrà entrare se muniti di green pass. L’iniziativa viene trasmessa in diretta streaming sui social media del settimanale La Voce e della diocesi di Gubbio. Al termine della tavola rotonda, il vescovo Paolucci Bedini consegnerà il premio “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione.
Sempre venerdì 3 settembre, alle ore 21.15, la chiesa di San Domenico a Gubbio ospiterà il concerto dal titolo “Fabrizio De Andrè sinfonico e le grandi colonne sonore”, con l’orchestra diretta da Geoff Westley e Renzo Menichetti, i Cantores Beati Ubaldi, i cantanti solisti Pilar, Peppe Servillo e Roberto Tomassoli. Una intensa serata musicale per concludere la tredicesima edizione del Sentiero.

Spoleto – Prima edizione della manifestazione “Sport testimone di carità” promossa dalla Caritas diocesana che ha visto coinvolti diversi bambini, adolescenti e giovani con le rispettive famiglie

Domenica 29 agosto 2021 presso lo stadio comune di atletica leggera di Spoleto si è tenuta la prima edizione di “Sport testimone di carità”, evento promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia in collaborazione con la pastorale familiare, quella giovanile e quella liturgico-sacramentale. Ad una lettura superficiale del titolo sembra che sport e carità non abbiano nulla in comune. «Per organizzare questa giornata – afferma don Edoardo Rossi, direttore della Caritas – abbiamo preso spunto dalla prima lettera di S. Paolo a Timoteo dove uno dei suoi consigli più sentiti e rivolti alla fede fa riferimento allo sport. Leggiamo: “Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale, hai fatto quella bella confessione di fede in presenza, di molti testimoni”. La lotta quindi. Come gli atleti fanno nelle proprie gare. Lo sport è la metafora della vita e se S. Paolo lo ha preso da esempio è un fenomeno ed un dono da non trascurare. L’obiettivo è stato quello di trasmettere ai partecipanti un modo essenziale di vivere lo sport, nella sana competizione, nel valorizzare tutti i componenti della squadra. Lo sport include. E compito della Caritas è anche quello d contribuire a riportarlo ai suoi veri valori».

Lo svolgimento della giornata. Hanno aderito diversi bambini, adolescenti e giovani provenienti dalle Pievanie della Diocesi. Tutto si è svolto nel rispetto delle norme anti Covid-19. Divisi in sette squadre, a turno, si sono cimentanti con il calcio, la pallavolo, la boxe, la staffetta, il salto in lungo, la gincana, il vortex. I genitori nel frattempo, insieme ai referenti della pastorale familiare diocesana, si sono confrontanti sulla figura di S. Giuseppe e dunque sul ruolo del padre nella famiglia. Dopo il pranzo al sacco, ci sono state le premiazioni dei vincitori per disciplina. «Come Caritas – dice ancora don Edoardo Rossi – vorrei ringraziare quanti hanno collaborato per la riuscita della giornata: i miei collaboratori prima di tutto; e poi Giacomo Befani referente per la pista di atletica, la Polisportiva Dilettantistica “La Fenice”, il boxe club “la Sfida”, la Monini volley, Ezio Brevi, la CISOM sezione “Alberto Clarici” per l’autoambulanza, “Le Aquile” per il servizio sicurezza.

Messa con l’Arcivescovo. La giornata si è conclusa con la Messa celebrata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo nella parrocchia del Sacro Cuore a Spoleto. Nell’omelia il Presule, dopo aver ringraziato quanti si sono impegnati per la riuscita di questa manifestazione, ha sottolineato che «sport e carità apparentemente hanno poche cose insieme. Ma carità – ha chiarito – significa essere qualcuno per gli altri. Lo sport insegna ad avere una disciplina, ad essere fedeli ad un progetto, trasmette la ricchezza di fare squadra e stare insieme prendendosi cura gli uni per gli altri. L’importante non è essere primi, ma essere in campo tutti insieme. Dalle regole dello sport impariamo che è necessario ad avere delle regole per la nostra vita. Carità allora – ha concluso l’Arcivescovo – non è solo l’aiuto materiale a chi è in difficoltà, ma è anche trasmissione di valori come l’accoglienza reciproca e il bene di tutti».

Gubbio – rinnovata la biblioteca e archivio della provincia italiana dei Canonici regolari lateranensi

La provincia italiana dell’ordine dei Canonici regolari lateranensi (Crl) investe nella conservazione e nella valorizzazione del suo vasto patrimonio librario e documentale. Per questo, ha realizzato una nuova e ampia struttura per salvaguardare tali beni culturali, dotata di un innovativo sistema di scaffalature su binari, capaci di moltiplicare gli spazi per accogliere la grande mole di libri della biblioteca “Agostino Steuco” di Gubbio in Umbria, che così si è ampliata diventando la biblioteca provinciale dell’Ordine.
L’archivio provinciale – sempre presso la canonica eugubina di San Secondo – ha poi accresciuto i suoi spazi con una nuova sala di studio, con postazioni adeguate per accogliere gli utenti e permettere un libero accesso a Internet. L’ordine ha pensato, in questa maniera, di puntare alla valorizzazione dei suoi beni documentali che riguardano anche la storia e i monumenti della città di Gubbio. Nella città umbra, infatti, i canonici regolari lateranensi risiedevano non solo nell’abbazia di San Secondo ma anche presso l’eremo di Sant’Ambrogio e nella basilica di Sant’Ubaldo dove oggi sono tornati, senza dimenticare il ramo femminile che ha fondato l’importante complesso eugubino di Santo Spirito.
Sabato 28 agosto, dopo la conclusione del capitolo provinciale dei Canonici regolari lateranensi, proprio nel giorno in cui si festeggia sant’Agostino, patrono dell’ordine canonicale, saranno inaugurate queste nuove sale e strutture, realizzate grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e ai fondi dell’8xMille della Chiesa cattolica. Alle cerimonia inaugurale parteciperanno il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, l’abate generale dei Crl, don Franco Bergamin, e il sindaco della città, Filippo Mario Stirati.

Gubbio e i Canonici regolari lateranensi

I Canonici regolari lateranensi hanno sempre avuto una vocazione allo studio, testimoniata dai tanti autori e ricercatori di pregio che sono emersi dalle fila dell’ordine nel corso dei secoli. Parlando solo del ‘900 ricordiamo l’abate Giuseppe Ricciotti (1890-1964) che fu biblista, archeologo e studioso di storia del Cristianesimo.
Il luogo preposto allo svolgersi degli studi all’interno di una canonica è sempre stato la biblioteca e poi, in seconda battuta, l’archivio. Fin dal medioevo le canoniche erano fornite di biblioteche. La Regola dei Chierici di Pietro Degli Onesti, datata 1114, descrivendo la struttura ideale di una canonica, al libro III capitolo XX, individua le sale funzionali alla vita dei confratelli. In particolare, egli pose l’accento sull’armarium e il sacrarium quali spazi specifici dedicati alla conservazione dei libri in generale, il primo, e alla cura dei libri necessari alle funzioni e al canto sacro, il secondo.
Oggi la canonica di San Secondo a Gubbio possiede sia una biblioteca che un archivio di pregio, rispettivamente la biblioteca “Agostino Steuco” e l’archivio provinciale “Casa di San Secondo”.
Il termine biblioteca deriva dal greco “βιβλιο- ϑήκη”, βιβλιο- è infatti il termine greco che indica “libro”, mentre ϑήκη indica “un luogo di deposito”. Con βιβλιοϑήκαι erano indicati i mobili in cui i libri venivano raccolti, equivalenti agli armaria delle canoniche. Nei secoli, questi spazi sono notevolmente cresciuti fino a diventare biblioteche nel senso moderno. Quindi, in ultima analisi, anche nelle canoniche regolari le biblioteche sono stati luoghi di conservazione di tomi e libri di tutti i generi, per una consultazione aperta a uso esclusivo dei confratelli, prima, e in età contemporanea a una fruizione più ampia. Certamente gli utenti delle biblioteche, dalla seconda metà del Novecento in avanti, si sono sempre più caratterizzati come pubblico di massa.
Dopo i burrascosi anni della Rivoluzione francese e dell’Impero napoleonico, in cui gli ordini religiosi furono soppressi anche in Italia, l’abate generale dei Crl Vincenzo Garofali rifondò nel 1823 la congregazione dei Canonici regolari del SS. Salvatore lateranense. In quel periodo la canonica eugubina fu riportata alla sua gloriosa funzione e così vennero probabilmente recuperati i libri e i documenti della biblioteca e dell’archivio antichi; una parte è oggi conservata presso la sezione di Archivio di Stato di Gubbio.
Quando la situazione si fu stabilizzata – a seguito degli ultimi scossoni subiti dai Crl, a causa della demanializzazione dopo l’Unità d’Italia – venne stilato un Indice Alfabetico dei libri esistenti in questa biblioteca di S. Secondo di Gubbio A.D. MDCCCLXXXVIII, opera di qualche canonico che, con estrema pazienza, elencò ben 1.313 libri con i loro titoli e autori e 515 periodici. Una biblioteca di tutto rispetto per un ordine religioso, arricchita da molti volumi antichi del ‘500 e del ‘600. Cosa incredibile, in quello stesso anno, lo storico eugubino Oderigi Lucarelli, pubblicò il suo Memorie e guida storica di Gubbio dove, nella scheda intitolata Chiesa e Canonica di S. Secondo, accenna all’“Archivio di San Secondo” e alla “Busta 1”, dove sarebbero conservate le memorie autentiche più antiche della struttura monastica, risalenti al XII secolo. Quell’anno quindi costituisce una data certa per ricostruire la storia degli istituti culturali canonicali a Gubbio.

ASSISI – SPIRITO DI ASSISI, SI PREGA PER AFGHANISTAN, HAITI E PER LA CASA COMUNE

Anche questo mese torna il consueto appuntamento di preghiera per la pace voluto dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” che si ripete con cadenza mensile in ricordo dello storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II.

Nell’invito il vescovo spiega che mentre “uniamo ancora una volta la nostra preghiera al pianto e alla supplica che sale verso Dio dall’Afghanistan che in questi giorni vive momenti drammatici di incertezza e di violenza, impegnandoci ad aprire il cuore alla solidarietà e all’accoglienza, ascoltiamo da Haiti e da tante regioni del mondo il grido della Terra, la nostra casa comune, devastata dalla potenza distruttiva del fuoco e dell’acqua. Questi fenomeni ci interpellano anche perché in gran parte – aggiunge il vescovo – , sono effetto del cambiamento climatico e della poca cura del territorio, dovuti a comportamenti individuali ma anche a condotte politiche ed economiche gravemente colpevoli. Le immagini satellitari ci mostrano un pianeta irriconoscibile, in cui mani irresponsabili si macchiano di un vero e proprio ‘assassinio’ ambientale, a svantaggio di singole popolazioni e del mondo intero. Alla distruzione della vegetazione si accompagna spesso anche la morte di animali e di persone innocenti. Di fronte a tanta desolazione, risuona in noi con forza il Cantico di Francesco d’Assisi, potente invito a ricordarci che tutto ciò che esiste è in profonda relazione di fraternità. A noi la responsabilità di agire di conseguenza, a partire da ogni semplice gesto quotidiano di rispetto e amore, per spezzare la logica della violenza e dello sfruttamento e generare accoglienza e pace. Preghiamo, il 27 di questo mese – conclude il vescovo – , perché si plachino, tra gli umani, i sentimenti di intolleranza, tanto più se impropriamente giustificati da motivi religiosi e rivolti a innocenti, donne, bambini. Insieme chiediamo al Dio misericordioso luce e grazia, perché quanti sono accecati dalla ricerca del vantaggio egoistico si aprano alla contemplazione delle meraviglie della vita e tutti, da veri fratelli e sorelle, impariamo a proteggere e custodire la bellezza di ogni creatura”. Come di consueto non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 agosto.

Città di Castello – 26 agosto. Festa della Madonna delle Grazie.

Ha preso avvio ieri, 23 agosto, il triduo in preparazione alla festa della Madonna delle Grazie, patrona di Città di Castello e della Diocesi. La devozione si sviluppa attorno all’immagine dipinta nel 1456 dal pittore Giovanni di Piamonte, custodita nell’omonimo santuario del quartiere San Giacomo, che costituisce uno degli elementi peculiari dell’identità locale. Il triduo è animato da padre Denis Kulandaisamy, dell’Ordine dei Servi di Maria. Nato a Veeravanallur (India) nel 1971, è docente stabile presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma, della quale è anche preside. Il programma – che rispetto agli anni passati è stato ridotto a motivo dell’emergenza Covid-19 – prevede alle 18 la recita comunitaria del rosario e alle 18,30 la celebrazione della messa. Mercoledì 25 agosto, alle ore 21, si terrà una veglia di preghiera.

Giovedì 26 agosto, giorno della festa, la messa sarà celebrata alle ore 8, 9.30, 11 e 17. La festa terminerà con il solenne pontificale presieduto dal vescovo diocesano, mons. Domenico Cancian, alle ore 18,30 e animato dalla Corale “Marietta Alboni”; in rappresentanza della città sarà presente il sindaco, Luciano Bacchetta, con il gonfalone comunale. Fu il comune, infatti, a proclamare la Madonna delle Grazie patrona della città nel 1783

Assisi – morte di mons. Vittorio Peri. Giovedì 26 agosto la cerimonia funebre nella cattedrale di San Rufino

È tornato alla casa del Padre nella prima mattinata di martedì 24 agosto monsignor Vittorio Peri, attuale vicario episcopale per la cultura. Monsignor Peri era nato a Fossato di Vico il 4 settembre del 1932 ed era stato incardinato nella diocesi di Assisi il 30 settembre del 1982. Uomo di grande spessore spirituale e culturale monsignor Peri ha ricoperto numerosi incarichi; monsignor Sergio Goretti lo nominò canonico della cattedrale di San Rufino e nel 1983 vicario generale della diocesi per più di dieci anni. Importanti e molteplici i suoi incarichi sia a livello nazionale che locale. Nel 1998 la Conferenza episcopale Italiana lo nomina Consulente ecclesiastico nazionale del Centro sportivo Italiano, incarico che gli verrà ulteriormente rinnovato nel successivo triennio. Nel 1999 viene nominato per un triennio preside dell’Istituto Teologico di Assisi dove ha anche insegnato. Dal 2000 al 2006 è stato priore del Capitolo della chiesa cattedrale di San Rufino dove ha rappresentato e coordinato con attenzione l’attività dell’ente. Brillante scrittore e giornalista nel 2002 gli viene affidato l’ufficio stampa della diocesi e l’organizzazione mediatica in sinergia con la Sala stampa della Santa Sede della Giornata mondiale di preghiera per la pace celebrata in Assisi alla presenza di papa San Giovanni Paolo II. Nel 2004 viene nominato assistente spirituale dell’Istituto secolare “Spigolatrici della Chiesa”. Nel 2006 l’attuale vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, lo ha nominato vicario giudiziale e vicario episcopale per la Cultura, incarichi che ha ricoperto fino ad oggi con tanto impegno nonostante la malattia. Nel 2009 viene chiamato a ricoprire l’incarico di vicario giudiziale aggiunto del tribunale ecclesiastico regionale umbro. Nel 2010 viene nominato presidente nazionale della Federazione italiana dell’Unione Apostolica del Clero e membro del Comitato etico scientifico dell’Istituto Serafico di Assisi dove ha ricoperto anche il ruolo di vice presidente. Attuale direttore del mensile diocesano Chiesa Insieme ha sempre continuato a coordinare l’attività, a scrivere il suo editoriale ‘Parabole moderne’ per lo stesso bollettino e per altre testate locali. Brillante e notevole la sua produzione letteraria con una serie di pubblicazioni di vario genere, dal libro ’Assisi ‘93, Fotocronaca di una speranza’ a ‘San Ludovico da Casoria’, da ‘Uomini e Pietre’ a ‘Rita da Cascia’, da ‘Alla fine l’amore, domande e risposte sull’Aldilà’ a ‘Pensieri sparsi verso l’Oltre’. “Piangiamo la scomparsa del nostro confratello, il caro don Vittorio – dice il vescovo Sorrentino – di cui personalmente ho potuto apprezzare la grande fede, forte, fervida e riservata, lo spessore culturale con un’attenzione alla bellezza e alla conoscenza. Preghiamo per lui e siamo vicini ai suoi parenti in questo momento di dolore nella consapevolezza che ci proteggerà dal Cielo”. Le cerimonia funebre, presieduta dal vescovo, si terrà giovedì 26 alle ore 10 nella cattedrale di San Rufino.

Orvieto-Todi – scuola diocesana di Teologia

Scuola diocesana di Teologia, a partire dal 22 settembre 2021.
I docenti terranno online le lezioni, anche si auspica che a livello di Vicaria o di Unità pastorale ci si possa organizzare con “sale di comunità”, in modo che non manchi l’aspetto comunitario in questa esperienza e anche per permettere la partecipazione a chi non ha la possibilità di seguire online dalla propria casa.
Inoltre, alcuni docenti hanno espresso la disponibilità a tenere, di volta in volta, le lezioni nelle diverse sale di comunità, di modo che si favorisca la conoscenza personale tra docenti e partecipanti e si abbia la possibilità anche di fare domande.

L’offerta formativa è destinata ai candidati al diaconato, all’aggiornamento permanente del clero, a coloro che sono stati designati per la ricezione dei ministeri dell’accolitato e del lettorato e del ministero straordinario della Comunione eucaristica, ai catechisti, ai membri dei Consigli pastorali e degli affari economici, a tutti coloro che desiderano approfondire la fede.

La presenza è obbligatoria. Inoltre, per coloro che chiedono l’ammissione ai ministeri istituiti e al diaconato sono previsti esami di valutazione al termine dei corsi

Gli insegnamenti sono suddivisi in “corsi base”, in un triennio ciclico e in diversi seminari di carattere pastorale.

Corsi base

Teologia fondamentale (TF)
Introduzione alla Sacra Scrittura (ISS)
Introduzione alla filosofia (FIL)
Primo anno ciclico

Storia della Chiesa (STO1)
Morale sociale (MSOC)
Liturgia (LIT)
Seminari (svolgimento in presenza)

“Sacerdozio battesimale e ministeri laicali” (SEM1), in collaborazione con l’Ufficio Liturgico Diocesano.
“Amministrazione e gestione degli enti ecclesiastici” (SEM2), in collaborazione con l’Ufficio Amministrativo Diocesano e l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto.
“Storia, arte e cultura locali fonte di catechesi e evangelizzazione” (SEM3), in collaborazione con l’associazione culturale “Pietre Vive”.
Calendario delle lezioni

Tutti i mercoledì dalle 18.00 alle 19.30 e dalle 20.30 alle 22.00 a partire dal 22 settembre 2021 fino al 22 giugno 2022.
Si richiede a ciascun partecipante, a prescindere dal numero di corsi frequentati, un contributo simbolico annuo di 20 €.

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Nocera Umbra – inaugurate la biblioteca “Piervissani” e della biblioteca comunale

“In questo luogo c’è stato un lungo cammino di fede e di cultura. Qui Nocera Umbra è stata in qualche modo plasmata, se si considera che in questo Seminario si sono formati i pastori di questa comunità”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino giovedì mattina 19 agosto, nella piazzetta del Seminario vescovile a Nocera Umbra dove si è tenuta l’inaugurazione della biblioteca “Piervissani” e della biblioteca comunale. Sono intervenuti il sindaco Giovanni Bontempi, la soprintendente della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria Giovanna Giubbini, la rappresentante della Regione Umbria Olimpia Bartolucci. Presenti il parroco della concattedrale di Santa Maria Assunta don Ferdinando Cetorelli, il vicario generale don Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumé e altre autorità locali. Notevole l’impegno dell’amministrazione comunale, della Diocesi e della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria che hanno lavorato in questi anni per far tornare fruibile questo importante patrimonio librario. “Qui un primo binomio che appare evidente – ha proseguito il vescovo – è il binomio Chiesa-società. La Chiesa così come noi la sentiamo non vive dentro recinti chiusi, ma sta in mezzo alla gente. Pertanto è importante tutto ciò che costituisce un momento di accordo, di simpatia, di collaborazione: avvenga e si faccia volentieri. In questa seconda sezione separata della biblioteca diocesana la nostra Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è qui volentieri a collaborare con il Comune e la società nocerina perché questa nostra bella realtà di Nocera possa vivere ancora qualcosa dei fasti antichi, affinché la bellezza del passato diventi anche una grande apertura per il futuro”.

Il patrimonio librario della biblioteca “Piervissani” si compone di vari Fondi bibliografici che coprono un arco cronologico che va dal XV al XXI secolo, ed è così suddiviso: Fondo Piervissani, Fondo seminario, antico e moderno, Fondo Vescovato, Fondo Sigismondi, Fondo Agostini, Fondo Fornari, fondo miscellanee e una sezione periodici. Nella nuova sede sono conservati attualmente, suddivisi su 5 sale: il fondo Piervissani e il Fondo Seminario antico e il fondo bibliografico moderno del Vescovo S.E.R. Mons. Domenico Sorrentino.
La biblioteca comunale di Nocera Umbra fu istituita agli inizi degli anni ottanta presso l’antico palazzo comunale di Nocera, sorto dalla trasformazione del Seminario vescovile che qui ebbe la sua sede primitiva tra il 1569 e il 1760, attuale sede del Museo archeologico di Nocera. A causa del sisma del 26 settembre 1997, che interessò specialmente i comuni di Foligno e di Nocera Umbra, il palazzo comunale risultò inagibile e così fu necessario trasferire la biblioteca presso il palazzo del comune a Colle, frazione del comune di Nocera Umbra, dove il patrimonio bibliografico è rimasto fino al trasferimento in questa nuova sede. Il patrimonio librario consta di circa 6000 volumi che comprendono anche un prezioso fondo antico di circa 1500 volumi dal XVI al XIX secolo, denominato “Fondo Cappuccini” proveniente dalle soppressioni post-unitarie delle congregazioni religiose a cui è stata dedicata una sala. La biblioteca comunale aderisce al Polo regionale umbro SBN e al progetto Nati per Leggere.