Perugia – la Chiesa diocesana ricorda il giovane seminarista servo di Dio Giampiero Morettini nel 7° anniversario della sua nascita in Cielo.

Il prossimo 21 agosto ricorre il 7° anniversario della nascita in Cielo del giovane seminarista servo di Dio Giampiero Morettini (1977-2014), figlio della Chiesa che è in Perugia-Città della Pieve. Lo scorso 22 maggio il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha aperto, nella cattedrale di San Lorenzo, il processo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità di Giampiero, un giovane, ha commentato il presule durante l’omelia della celebrazione, che “ha regalato la sua vita a Dio”.

Questo dono per il Signore, ha proseguito il cardinale, “Giampiero lo ha fatto vivendo in maniera esemplare il suo stato di seminarista, sereno e allegro, disponibile con tutti, radicato nella preghiera personale e comunitaria, con fedeltà, con semplicità ma con tenacia… E non ha mollato neppure nei giorni, nelle settimane dell’agonia, del dolore, della malattia, quando dopo l’intervento al cuore, crocifisso a quel letto della terapia intensiva cardiologica, era lui che infondeva coraggio con un sorriso, con una parola, finché gli è stato possibile, chi lo andava a trovare”.

C’è bisogno di testimoni. Sarà lo stesso cardinale Bassetti a presiedere la messa in ricordo del giovane servo di Dio, sabato 21 agosto, alle ore 18, nella chiesa parrocchiale di San Pio da Pietrelcina di Castel del Piano insieme al parroco don Francesco Buono, postulatore del processo diocesano avviato tre mesi fa. “Abbiamo bisogno di testimoni dell’Amore, che lasciano in questo tempo scintille di luce che ci indicano il cammino”. Lo ricorda il parroco nell’invitare quanti vorranno partecipare alla celebrazione eucaristica del 7° anniversario della morte di Giampiero a cui seguirà, domenica 22 agosto (ore 17), presso il cimitero di Sant’Angelo di Celle (Deruta) dove riposa il suo corpo, una seconda celebrazione presieduta da don Simone Pascarosa e don Gino Ciacci.

I santi che fanno dell’ordinario lo straordinario di Dio. “Giampiero Morettini in vita, in morte e dopo la morte – aggiunge don Francesco Buono – ha donato e continua a donare il Sorriso di Dio che ci riaccende ogni volta che la vita quotidiana prova a spegnarci. I santi non sono solo quelli dei grandi gesti nelle grandi occasioni, ma coloro che fanno dell’ordinario lo straordinario di Dio. Noi crediamo perché vediamo qualcuno che crede, amiamo perché vediamo qualcuno che ama, speriamo perché vediamo qualcuno che spera e diciamo: anche io! Perché chi è testimone dell’Amore fa la cosa giusta al momento giusto. Oggi”.

Servo per Amore. La breve e intensa vita di Giampiero Morettini, caratterizzata da una prima fase di “distanza”, “lontananza” da Dio per poi approdare, proprio a Castel del Piano, a quella della conversione e della vocazione-chiamata al sacerdozio, testimonia quanto lui sia stato “servo per Amore!”. È lo stesso Giampiero a definirsi tale (dai Diari di G. Morettini, 01/03/2010), nell’evidenziare che “questa è la strada che io seguo, se questa non è la Tua volontà, incendiamo oh Signore! Non sono capace di essere un servo, annullami, svuotami! E riempimi di fuoco perché io non sono capace di Amare”.

Assisi – morte di don Germano Mancini parroco della chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Nocera Scalo

Domenica 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, è tornata alla casa del padre don Germano Mancini, sacerdote diocesano, titolare da anni della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a Nocera Scalo. Don Mancini era nato il 15 novembre del 1933 a Laverino, frazione di Fiuminata, in provincia di Macerata. Ordinato sacerdote il 29 giugno del 1957 dopo aver frequentato il seminario di Nocera e quello regionale di Assisi, don Mancini ha dedicato la sua vita oltre al servizio presbiterale anche alla scuola, insegnando prima lezioni di francese presso l’istituto privato del seminario di Nocera e poi religione in diverse scuole pubbliche di Foligno, compresi alcuni licei. Non è mancato nel cammino umano, spirituale e pastorale il servizio nei confronti dei giovani: tanti i campi scuola, estivi e di lavoro da lui stesso organizzati e seguiti. Importante il suo impegno nel post sisma del 1997 per la ricostruzione totale della chiesa di Nocera Scalo, completamente distrutta dal terremoto e la tenuta sociale di tutta la zona a cui è rimasto sempre legato fino alle ultime ore di vita. Fondamentale nel percorso di don Mancini la passione per il giornalismo, in particolare al settimanale diocesano la Gazzetta di Foligno che ha diretto dal 1976 al 2009. “Era una bella penna – ricorda monsignor Girolamo Giovannini, compagno di una vita – e un direttore lungimirante che ha contribuito ad aumentare copie e lettori: in tanti ogni settimana aspettavano di leggere il suo editoriale ‘Cortocircuito’. Questa passione per il giornalismo lo ha portato nell’ultimo periodo della sua vita a diventare anche direttore del mensile ‘L’Altranocera’. Ed anche in questo contesto e situazione – ricorda ancora monsignor Giovannini – ha dato il suo importante apporto”.

La cerimonia funebre si terrà martedì 17 agosto alle ore 10 nella sua chiesa di Nocera Scalo e sarà presieduta dal vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, alla presenza dei confratelli diocesani

Città di Castello – messaggio del vescovo Cancian per la festa dell’Assunta

Sento il desiderio di far arrivare l’augurio di buon Ferragosto e buona festa dell’Assunta!
Sarebbe augurabile che le due cose vadano insieme per rinnovare e rilanciare la nostra vita, non raramente ingolfata da troppe cose, anche non buone.
Abbiamo bisogno del riposo e della vacanza per ristorarci dalle nostre fatiche e dallo stress di questo periodo ancora così incerto che stiamo vivendo.
Infatti è importante lavorare per esprimere le nostre potenzialità e guadagnarci onestamente da vivere, ma è altrettanto importante il riposo sobrio in cui possiamo trovare in maniera semplice un contatto più disteso con le persone, con la natura, con letture, le riflessioni e vari interessi culturali e spirituali che allargano i nostri orizzonti. Con ritmi finalmente a misura d’uomo, valorizzando le amicizie, senza andare agli eccessi, anche per non favorire il contagio del virus, purtroppo ancora presente.
La festa della Madonna Assunta in cielo anche con il corpo, ci ricorda, proprio nel ferragosto, quel che più conta nella nostra vita: il nostro destino finale che è la vita eterna, detto semplicemente il paradiso dove finalmente staremo bene tutti insieme come fratelli e sorelle. Non è una favola. L’Assunta ci parladella meta della nostra vita, per arrivare alla quale c’è bisogno di percorrere la strada che Gesù Cristo è venuto a tracciarci. Prendiamoci il tempo per riflettere e alzare lo sguardo al cielo dove Gesù e la Madonna, i santi e anche i nostri cari ci aspettano. Dimenticare questo, è come organizzare un viaggio senza seguirne il giusto itinerario.
Il Santuario di Canoscio, che tutti conosciamo e amiamo, ci mette davanti l’icona della Madonna del Transito, serenamente addormentata nel Signore, attorniata dagli apostoli, pronta a salire in paradiso per essere incoronata fra gli angeli e i santi.
Da quel colle prospiciente la città, Maria continua a guardarci e a benedirci, continua a incoraggiare tutti noi ad andare insieme a lei sulla strada giusta.
Quando passiamo di lì o transitiamo da quelle parti, alziamo lo sguardo a Lei, Madre di Gesù e Madre nostra, invochiamola dicendo con fede un’ Avemaria, chiedendole di pregare per noi “adesso e nell’ora della nostra morte”.
E se qualcuno volesse fare un piccolo pellegrinaggio e/o passeggiata, meglio ancora.

Buon Ferragosto e buona festa dell’Assunta!

Terni – celebrazioni della festa dell’Assunta nella Cattedrale di Terni e nella concattedrale di Amelia

La diocesi celebra la festa dell’Assunta in modo solenne nelle due Cattedrali di Terni e Amelia e nelle sette parrocchie che sono dedicate a Santa Maria Assunta: Alviano, Configni, Otricoli, Frattuccia, Giove, Lugnano in Teverina, Calvi dell’Umbria.
Gli amerini celebrano questa ricorrenza con particolare devozione per esprimere la gratitudine della comunità a Maria che liberò Amelia dalla peste e dal terremoto, e cercando ancora oggi nella Madre celeste il segno grande di consolazione e di sicura speranza.
Nella concattedrale di Amelia da giovedì 12 a sabato 14 agosto è in programma in triduo di preparazione alla festa alle ore 17.30 con la recita del Rosario, alle ore 18 la Messa e la preghiera mariana.

Domenica 15 agosto si terrà una solenne concelebrazione alle ore 11.30 presieduta da da padre Sergio Prina Cerai vicario foraneo di Amelia e Valle Teverina, animata dalla cappella musicale del Duomo. Alle ore 18.00 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Ferdinandi vicario generale della diocesi. Al termine della Concelebrazione, su piazza Mons. Lojali con l’immagine miracolosa della Vergine Ss.ma Assunta, sarà impartita la solenne benedizione alla Città di Amelia alla presenza di autorità civili, militari e religiose
L’annuale solennità dell’Assunta è una ricorrenza particolarmente sentita e, come lo è stato nei secoli, ancora oggi ha tutte le caratteristiche della festa patronale e la Basilica Cattedrale, che custodisce la venerata immagine, è il luogo dove gli amerini salgono nel cuore dell’estate, per onorare la Madonna memori della devozione dei loro antenati.
La prima notizia documentata sul culto della SS. Assunta nella Cattedrale di Amelia è la Bolla di indulgenza concesse da Papa Niccolò IV il 7 marzo 1291 a chi visitasse la chiesa nei giorni delle festività dell’Assunta, di San Giovanni Battista (titolare del vicino battistero), di Santa Fermina e Sant’Olimpiade (titolari della Cattedrale) e nell’anniversario della consacrazione della chiesa medesima.
Nel sec. XVII, poi, anche in seguito alla sempre crescente venerazione dei cittadini di Amelia verso la “loro” Madonna e in ringraziamento dello scampato pericolo in occasione del terremoto del 1703, fu avanzata richiesta al Capitolo Vaticano per ottenere l’incoronazione della sacra immagine che avvenne il 9 maggio 1745.

Nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Terni l’11-12-13 agosto si terrà il triduo di preparazione alla festa con la recita del rosario alle ore 18.00 e la Messa alle 18.30 presso l’altare maggiore.
Sabato 14 agosto ore 18.30 messa prefestiva.

Domenica 15 agosto alle ore 9.30 e 17.30 santa messa e alle ore 11.30 santa Messa solenne.

A Giove dal 6 al 14 agosto novena in preparazione alla festa alle ore 17.30 santo rosario, ore18 santa messa a seguire la preghiera alla statua della beata vergine Maria Assunta in cielo.
Sabato 14 agosto ore 21 processione con la statua della Madonna in alcune vie della città nel rispetto delle disposizioni anti covid 19.
Domenica 15 agosto ore 9 -11 sante messe solenni. Alle 11 una benedizione speciale a tutte le persone che si chiamano Maria.

A Collescipoli nella parrocchia di Santa Maria Maggiore sabato 14 agosto ore 17.30 Rosario meditato, ore 18.00 Santa Messa

Ore 19.30: Estrazione della lotteria e cena da asporto sul piazzale della Collegiata.
Domenica 15 agosto Solennità dell’assunzione di Maria in cielo alle ore 10.30 Messa solenne con con la musica dell’organo Hermans.

Al Stroncone presso il santuario del Beato Antonio Vici, sabato 14 agosto alle ore 21 veglia di preghiera

Spoleto – Solennità dell’Assunta 2021. Il 15 agosto l’Arcivescovo Renato Boccardo celebra Messa al Duomo di Spoleto e a San Pellegrino di Norcia

Il 15 agosto la Chiesa festeggia l’Assunzione della Vergine Maria al cielo. Per essere stata la Madre di Gesù, Figlio Unigenito di Dio, e per essere stata preservata dalla macchia del peccato, Maria, come Gesù, fu risuscitata da Dio per la vita eterna. Maria fu la prima, dopo Cristo, a sperimentare la risurrezione ed è anticipazione della risurrezione della carne che per tutti gli altri uomini avverrà dopo il Giudizio finale. Fu papa Pio XII il 1° novembre 1950 a proclamare dogma di fede l’Assunzione di Maria.

L’Assunta, insieme a S. Ponziano e S. Benedetto, è patrona dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia e ad essa è dedicata la Basilica Cattedrale di Spoleto, così come molte altre chiese parrocchiali presenti sul territorio. A causa delle limitazioni che caratterizzano lo stato di emergenza nazionale causato dalla pandemia da Covid-19 non si terrà, per il secondo anno consecutivo, la tradizionale processione con la Santissima Icone dalla Basilica di S. Gregorio a quella Cattedrale. E allora sabato 14 agosto 2021 alle ore 21.00 in Duomo ci sarà un’elevazione spirituale con l’Ensamble vocale “Canto. Ergo sum”. Domenica 15 agosto, invece, ci saranno tre celebrazioni eucaristiche in Cattedrale: alle 9.00, alle 11.30 il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo con al termine benedizione alla Città e alla Diocesi dalla loggia centrale del Duomo e alle 18.00. Il Presule, poi, alle 18.30 celebrerà la Messa dell’Assunta a S. Pellegrino di Norcia.

Città di Castello – solennità dell’Assunta nella basilica di Canoscio

La novena in preparazione alla solennità dell’Assunzione di Maria Santissima sta preparando la basilica di Canoscio alla festa del 15 agosto. Ogni sera la preghiere avviene alle ore 21 in santuario.

“Ecco dunque o peccatori, di salute ecco la via siate amanti di Maria, e Maria vi salverà!”
Così recita il canto tradizionale della chiesa edificata da padre Luigi Piccardini e dal popolo alto tiberino umbro e toscano attorno all’edicola con l’affresco medievale raffigurante la Dormitio Virginis.

Sabato 14 agosto alle ore 21 avrà luogo la processione dalla Pieve fino al Santuario.

Domenica 15 agosto saranno celebrate le messe alle ore 7 – 8 – 9.30 – 11 – 16.30 – 18.
La santa messa delle ore 11.00 sarà presieduta dal Vescovo diocesano mons. Domenico Cancian.

Lunedì 16 agosto le sante messe saranno celebrate alle ore 8 – 9,30 – 11 – 16.30 – 18,00. Dopo ogni santa messa avrà luogo la benedizione dei bambini.
I Sacerdoti sono a disposizione per le Confessioni durante i giorni della Festa.

Assisi – Santa messa per la festa di Santa Chiara presieduta dal cardinale Gambetti

“Chiara ha vissuto un crocevia della storia simile al nostro dove è stata posta innanzi a una scelta ultimativa: tuffarsi nell’Essere eterno o rimanere ancorati al niente che passa”. Lo ha detto cardinale Mauro Gambetti, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica di San Pietro, mercoledì 11 agosto durante l’omelia in occasione della celebrazione eucaristica per la solennità di Santa Chiara da lui presieduta e concelebrata dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino. Nella Basilica di Assisi, dedicata alla Santa, erano presenti le autorità civili e militari, il clero diocesano e i tanti fedeli venuti per rendere omaggio alla santa, patrona della televisione e delle telecomunicazioni.

Il cardinale Gambetti soffermandosi sul periodo nel quale è vissuta Chiara ha detto che “visse in un contesto storico e sociale segnato da un passaggio d’epoca. Un tempo di crisi delle strutture politiche, economiche ed ecclesiali che portò ad un grande rinnovamento, all’evolversi di una comprensione dell’uomo e del suo modo di stare nel mondo”. Facendo riferimento al Covid-19 che ha colpito il mondo il cardinale ha sottolineato che la pandemia “non è la causa della crisi che viviamo, ma è il coperchio sollevato sul travaglio del mondo. Si tratta di un crocevia della storia nel quale si condensa improvvisamente un itinerario che negli anni ha visto eludere le domande capitali del cuore dell’uomo a vantaggio di una mera soddisfazione di bisogni, in un’ottica utilitarista, consumista e libertina. Esattamente come al tempo di Osèa. Smarrito il riferimento al Dio vivo – ha aggiunto – abbiamo cercato sicurezze in termini di organizzazione sociale, di possesso di beni, di affermazione di sé e così siamo irretiti da un bisogno di sazietà fisica, emotiva, affettiva che esorcizzi la paura del dolore e della morte”. Quando nella storia si attraversano questi passaggi epocali “provvidenziali, nei quali si rende evidente che abbiamo sbagliato e che abbiamo peccato come i nostri padri rendendo strutturale il male, entriamo in confusione, siamo disorientati, insicuri e Dio, come fosse un marito tradito e addolorato (vedi Osèa), rilancia: attira a sé la propria sposa adultera, la conduce nel deserto e le parla al cuore. Nel linguaggio biblico è il momento di una nuova creazione. E così oggi noi siamo nuovamente attirati da Dio. Infatti si avverte crescente il bisogno di profondità e di spiritualità nelle persone. Siamo accompagnati nel deserto. È infatti evidente l’aridità che si fa spazio dentro di noi, intorno a noi, nelle persone sempre più vuote. Sta emergendo prepotentemente la domanda di senso e di felicità che alberga nel cuore dell’uomo. Pensiamo ai nostri giovani, ai giorni del lockdown, le incertezze del futuro, l’impossibilità di salvarsi da soli o di potere fare affidamento assoluto sulla scienza. È il momento favorevole per ascoltare Dio che parla al cuore”.

La celebrazione è proseguita con l’offerta dei doni da parte del sindaco di Assisi Stefania Proietti. Domani, giovedì 12 agosto sarà un’altra giornata importante per la città serafica che celebra il patrono San Rufino. Nella cattedrale sono previste le celebrazioni delle ore 8 e quella solenne delle ore 11 presieduta dal vescovo Sorrentino che sarà trasmessa in diretta dall’emittente Maria Vision (in streaming all’indirizzo https://www.mariavision.it/maria-vision-italia e al canale 602 del digitale terrestre), sulla pagina Facebook Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo e su Live diocesi del sito www.diocesiassisi.it. In serata alla 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del Santo Patrono a cura della Cappella musicale di San Rufino.

Perugia – solennità di san Lorenzo nel Punto di Ristoro Sociale Comune-Caritas, importante realtà di prossimità. Le parole del sindaco Andrea Romizi e della responsabile della mensa “San Lorenzo” Stella Cerasa

Giorno di festa, seppur nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia da Covid-19, è stato il 10 agosto a Perugia dove si è celebrata la solennità di san Lorenzo, martire e diacono per eccellenza della carità, titolare della quattrocentesca cattedrale e del Punto di Ristoro Sociale Comune-Caritas attivo dal 2008 nell’antico l’Oratorio dei Ss. Simone e Giuda Taddeo, nel centrale quartiere del Carmine.

Importante valore sociale. La celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti nella cattedrale di San Lorenzo ha preceduto le attività dell’omonimo Punto di Ristoro svoltesi, come è tradizione, anche nel giorno della festa liturgica del Santo a cui è intitolato questo servizio-opera di importante valenza sociale promosso in collaborazione dal Comune e dalla Caritas di Perugia. A evidenziarlo, il 10 agosto, è stato, oltre il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, tra i concelebranti dell’Eucaristia in cattedrale presieduta dal cardinale Bassetti, il sindaco di Perugia Andrea Romizi.

Le parole del sindaco. “La ricorrenza della festa di San Lorenzo offre a tutti noi l’opportunità di rivolgere uno sguardo ancora più attento alla nostra città e ai suoi bisogni, soprattutto in questo momento di pandemia/post-pandemia. Certamente ancora di più comprendiamo il valore di quelle iniziative caritatevoli che nel tempo sono state messe in campo grazie anche a una collaborazione tra l’Amministrazione comunale e la nostra Chiesa perugina. Tra queste è di grande valore la Mensa-Punto di Ristoro “San Lorenzo”, attivata con la Caritas e che sta consentendo di dare sostentamento a tanti nostri cittadini e cittadine che sono in condizione di difficoltà e di bisogno. Tra l’altro – ha sottolineato il sindaco – abbiamo verificato come negli anni questa platea si sia ampliata in maniera drammatica. È davvero un bisogno che cresce e con questo bisogno deve crescere anche la nostra attenzione e il nostro impegno per affrontare questo tipo di situazione-emergenza sociale. Ringrazio ancora una volta il cardinale Bassetti e tutta la Chiesa e la Caritas – ha concluso Romizi –, perché fanno la differenza; l’hanno fatta in tempi così complessi e certamente la faranno per le prossime stagioni che ci attendono e che abbiamo compreso e che chiederanno tutta la nostra concentrazione e il nostro sforzo”.

Voglia di raccontarsi. Anche il mondo dei media quest’anno si è particolarmente interessato alle attività del Punto di Ristoro Sociale nel giorno della festa del suo Santo titolare. “Per la prima volta i fruitori della mensa si sono, anzi, hanno chiesto di poter parlare ai giornalisti che sono venuti a trovarci”. A dirlo è Stella Cerasa, assistente sociale e responsabile di questo servizio-opera Comune-Caritas, nel sottolineare che “hanno avuto voglia di raccontarsi, di testimoniare la loro vita che non è fatta soltanto di difficoltà e sofferenze, perché sanno che c’è qualcuno che si prende cura di loro attraverso l’ascolto e l’accoglienza”.

Oltre i pasti caldi. “La mensa ‘San Lorenzo’ è una realtà di prossimità – ha commentato la responsabile – dove non ci si limita alla ‘semplice’ distribuzione di pasti caldi dal lunedì al sabato, a più di cinquanta persone seguite dai Servizi sociali e dalla Caritas, ma è un’opera, animata da alcuni volontari, diventata negli anni un punto di riferimento anche per il quartiere del Carmine, una sorta di famiglia allargata dove si dà molta importanza all’ascolto reciproco. Forse, anche per questo, i fruitori, i nostri amici, si sono voluti ‘aprire’ agli operatori della comunicazione”.Perugia: Celebrata la solennità di San Lorenzo, diacono e martire, titolare della cattedrale.

Ordinati tre diaconi permanenti.

Terni – il docufilm “Lavoro e speranza” per i 40 anni della visita di Giovanni Paolo II all’acciaieria e alla città

Il docufilm “Lavoro e speranza”, un progetto realizzato su iniziativa della Commissione Problemi sociali, del lavoro, giustizia e pace della diocesi di Terni-Narni-Amelia, partendo da una idea di Fabio Narciso, con la regia di Matteo Ceccarelli, prodotto dall’associazione di volontariato San Martino e progetto Innovater, e la partecipazione dell’attore Riccardo Leonelli.
L’iniziativa è parte degli eventi diocesani promossi nel quarantennale della visita a Terni di san Giovanni Paolo II (1981-2021) e nell’anno speciale di san Giuseppe.
«La memoria della visita a Terni di papa Wojtyla – ricorda il vescovo Piemontese – col suo messaggio di speranza, tuttora attuale, al mondo del lavoro, può sostenere gli sforzi della chiesa, dei concittadini, uomini e donne di buona volontà, a promuovere il rinnovamento e lo sviluppo sociale e religioso. Ciò dovrebbe spingere la classe dirigente e tutte le forze culturali, civili, politiche e sociali più significative della città e della regione in uno straordinario sforzo generoso a collaborare a favore della Next Generation a Terni e in Umbria».
Dalla dignità del lavoro ad un nuovo modello di impresa e l’economia ecosostenibile sono i punti intorno ai quali la commissione diocesana sta elaborando un percorso condiviso per un nuovo sviluppo del territorio.
«Una riflessione che nasce dall’indelebile memoria della visita del papa Giovanni Paolo II e dalle iniziative e sollecitazioni di Papa Francesco sull’economia circolare, l’ecologia – spiega Ermanno Ventura direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro – sui nuovi modelli di sviluppo e sulla dignità del lavoro. La serie di eventi in programma fino ad ottobre e novembre 2021, intendono sostenere l’invito a tutta la comunità civile, istituzionale e religiosa sulla next-generation TNA, quale opportunità per ripensare e reimpostare un progetto di sviluppo e una rete di relazioni per l’intero territorio che si coniughi con la dignità del lavoro, per creare le condizioni affinché questo territorio sia più adatto e attrattivo per le nuove generazioni, perché trovino la possibilità di lavoro, di vita e di impresa in questa nostra magnifica regione».

Il docufilm, visibile su Youtube  ripercorre l’intera straordinaria giornata della la visita di Papa Giovanni Paolo II il 19 marzo del 1981, quando Terni per un giorno divenne la capitale mondiale cristiana del lavoro, con immagini di repertorio ed splendide immagini attuali dei luoghi visitati dal Papa, il tutto legato da una narrazione che ricorda i valori del lavoro, interpretata dall’attore Riccardo Leonelli.
Il docufilm è poi arricchito dalle testimonianze di uno dei protagonisti della giornata, l’allora sindaco Giacomo Porrazzini e dal ricordo del vescovo monsignor Piemontese. Insieme a loro la testimonianza di Massimiliano Burelli amministratore delegato dell’Acciai Speciali Terni, Romano Benini giornalista economico e docente di politiche del lavoro, di Riccardo Marcelli sindacalista Cisl Terni.
Il discorso del Papa declamato alle acciaierie ed allo stadio Libero Liberati davanti a 35 mila fedeli è qualcosa di molto attuale e mette al centro l’uomo, il cristiano ed il mondo del lavoro. Il docufilm rilancia questo messaggio con forza per promuovere insieme un nuovo mondo del lavoro nell’era post pandemica, ripartendo però da quei valori fondanti esposti in modo esemplare da Giovanni Paolo II.
Nella parte finale il docufilm lancia anche un messaggio importante sulle prospettive future del mondo del lavoro indicando anche una visione di valori e sviluppo che dovrebbe accompagnare la crescita della comunità ternana. È forte il richiamo a valori ed azioni comuni che guidano i processi al fine di promuovere il bene comune. Le parole chiave del cambiamento passano attraverso la promozione del lavoro come valore sociale e non solo economico, il rafforzamento delle competenze e delle conoscenze dei lavoratori, prodromi imprescindibili della dignità degli stessi e della loro indipendenza. L’economia descritta come un bosco che mette radici forti nel territorio ed investe sul capitale umano e sociale oltre che su quello finanziario preservando l’ambiente e promuovendo uno sviluppo sostenibile di tutti questi valori, il ritorno ad una economia dove al centro ci sono le persone e le famiglie.
«È importante – sottolinea Fabio Narciso ideatore e sceneggiatore del docufilm – avviare politiche del lavoro al passo con le trasformazioni della società che mettano al centro l’uomo e il lavoro e la famiglia con una attenzione all’ambiente. Avviare investimenti economici che abbiano valore sul territorio e al tempo stesso siano di arricchimento dell’uomo e del suo lavoro».

 

Assisi – solennità di santa Chiara e san Rufino

Anche quest’anno, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza per il contenimento dell’emergenza Coronavirus, la comunità diocesana si prepara a festeggiare la solennità di Santa Chiara e quella del patrono San Rufino che ricorrono rispettivamente l’11 e il 12 agosto. Per quanto riguarda la solennità di Santa Chiara, è iniziata il 2 e proseguirà fino al 9 agosto alle ore 17,30 la novena con la santa messa e i vespri presieduti dai Frati della fraternità interobbedienziale di Chiesa Nuova in Assisi. Martedì 10 agosto alle ore 17,30 i primi vespri e la santa messa della solennità saranno presieduti, nella Basilica dedicata alla Santa, dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino. Alle ore 21 nel Santuario di San Damiano si terrà la veglia di preghiera nel transito di Santa Chiara. Presiede padre Francesco Brasa, guardiano della fraternità della Verna. Nel giorno della solennità, nella Basilica di Santa Chiara, sono previste diverse celebrazioni a partire dalle ore 8,00 con la messa conventuale che sarà presieduta da padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. Alle ore 11 la concelebrazione solenne sarà presieduta dal cardinale Mauro Gambetti, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica di San Pietro e animata dal Coro dei “Cantori di Assisi”. Nel pomeriggio, alle ore 17,30, i secondi vespri e la santa messa nel transito di Santa Chiara saranno presieduti da padre Francesco Piloni, ministro provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna. Per la solennità di San Rufino, patrono di Assisi e della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, le celebrazioni in cattedrale inizieranno mercoledì 11 agosto alle ore 21 con la veglia di preghiera, la processione e la benedizione della città, presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino. Giovedì 12 agosto sono previste la santa messa delle ore 8 e la concelebrazione solenne delle ore 11 presieduta dal vescovo Sorrentino. Altra santa messa alle ore 18, mentre alle ore 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del Santo patrono, a cura della Cappella musicale di San Rufino.

Le celebrazioni di martedì 10 agosto alle ore 17,30, mercoledì 11 agosto alle ore 11 e giovedì 12 agosto alle ore 11 agosto saranno trasmesse in diretta dall’emittente Maria Vision (in streaming all’indirizzo https://www.mariavision.it/maria-vision-italia e al canale 602 del digitale terrestre).