Con limpida gioia ricevo e trasmetto la lieta notizia che verrà celebrato a Orvieto, nel 2027, il XXVIII Congresso eucaristico nazionale. Anche a nome del popolo di Dio e del presbiterio della Diocesi di Orvieto-Todi esprimo la mia profonda gratitudine al Presidente della CEI, S. E. card. Matteo Zuppi, e ai membri del Consiglio episcopale permanente per aver maturato e assunto questa decisione che vedrà direttamente coinvolte, in maniera diffusa, anche altre Chiese particolari della Regione ecclesiastica Umbria.
Le motivazioni che giustificano la celebrazione del prossimo Congresso eucaristico nazionale nella “civitas eucharistica supra montem posita” sono riconducibili a quelle indicate da San Paolo VI nel “Messaggio di Orvieto”, consegnato alla città della Rupe, l’11 agosto 1964, in occasione del pellegrinaggio da lui compiuto nel VII centenario della Bolla di Urbano IV Transiturus de hoc mundo.
“C’è una ragione storica – confida il Santo Padre – che Ci invita (a Orvieto), Città che intreccia le sue secolari vicende con quelle non solo del dominio temporale dei Papi, ma altresì del loro ministero apostolico”. Ma soprattutto – aggiunge – vi è “un motivo artistico che esercita una perenne attrazione a venire quassù non solo per la curiosità dei Turisti, o per il godimento degli Artisti, ma per la devozione dei Credenti”. Essi trovano, “splendida di fede e di bellezza, una superlativa opera dell’arte”, la Cattedrale, ammirata “per la finezza della sua armonia”. “Il Duomo di Orvieto – scrive Papa Montini – porta “l’eco incantevole del racconto del miracolo di Bolsena”, riflesso nell’officiatura, “monumento letterario e liturgico denso di pensiero e di pietà”, che san Tommaso d’Aquino dedica all’Eucaristia per la solennità del Corpus Domini, già in uso a Liegi, estesa a tutta la Chiesa da Urbano IV. C’è infine un’altra ragione che, nelle circostanze attuali, rende particolarmente felice la decisione di celebrare a Orvieto il prossimo Congresso eucaristico nazionale. San Paolo VI, a conclusione del “Messaggio di Orvieto”, suggerisce “un’intenzione speciale che mai ci deve abbandonare, quella di pregare per la pace del mondo, di cui l’Eucaristia è pegno e conforto”.
Porre la pace, bene tanto prezioso quanto fragile, sulla “rupe” dell’adorazione eucaristica è l’impegno con cui Orvieto si dispone, sin d’ora, a preparare e a condividere la gioia grande di celebrare il XXVIII Congresso eucaristico nazionale.
+ Gualtiero Sigismondi