Il ricordo affettuoso della comunità dei frati del Sacro Convento per papa Francesco

Appresa la notizia della scomparsa di papa Francesco, la comunità francescana dei frati del Sacro Convento di San Francesco in Assisi si è riunita in preghiera alle 12 di oggi per il canto del Regina coeli – preghiera mariana tradizionale del tempo di Pasqua – nella chiesa inferiore della Basilica, in comunione con la Chiesa e la Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.

fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento, ha voluto ricordare la figura di papa Francesco e il dono che egli è stato per la Chiesa e per la comunità francescana, in particolare di Assisi.

«I suoi gesti – ha sottolineato – sono stati esemplificazione del Vangelo e questo, a mio parere, è l’aspetto più importante. Ha messo al centro l’annuncio evangelico attraverso una testimonianza di fede, attraverso tanti segni, tanti gesti, tante parole che ci hanno richiamato al cuore dell’esperienza cristiana. Penso in particolare alle encicliche, alla Fratelli Tutti, firmata proprio qua sulla Tomba di San Francesco, penso alla Laudato si’, penso agli altri testi magisteriali forse meno famosi ma che davvero ci portano al cuore del Vangelo. Il suo nome, Francesco, è diventato così un segno molto forte che ce l’ha fatto sentire ancora più vicino».

Proprio in occasione dei dodici anni di pontificato di papa Francesco, la comunità dei frati, nella persona di fra Marco e dell’argentino fra Jorge, gli aveva dedicato una puntata del Podcast Parole Povere in cui si sono sottolineati gli aspetti particolarmente innovativi, ma anche di continuità rispetto ai pontificati precedenti e al legame con la figura di san Francesco. La puntata integrale è disponibile a questo link: https://youtu.be/KK2CaBD-fXU?si=e4cOnjORh4mQuN1J

I frati pregheranno per papa Francesco il rosario, alle 21 di questa sera, nella chiesa inferiore della Basilica, in diretta streaming sui canali della Basilica; nei prossimi giorni, inoltre, verrà celebrata una santa messa solenne – secondo gli statuti propri della Custodia e dell’Ordine francescano – in suffragio di papa Francesco.

Terni – celebrazione della messa in Coena Domini in carcere. Il vescovo ripete il gesto della lavanda dei piedi a dodici detenuti

La celebrazione della messa in Coena Domini, del giovedì santo, è stata presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu all’interno della Casa Circondariale di Terni, il terzo anno che questo importante momento del triduo pasquale viene celebrato dal vescovo nel carcere cittadino.
La messa è stata concelebrata da padre Danilo Cruciani, da don Giuseppe Zen direttore della Caritas diocesana, alla presenza del direttore della Casa Circondariale Luca Sardella, del comandante della Polizia Penitenziaria Vanda Falconi, dei volontari, formatori e operatori all’interno del carcere.
Nel corso della celebrazione, molto partecipata e vissuta con particolare intensità e raccoglimento dai detenuti, il vescovo ha ripetuto il gesto della lavanda dei piedi a dodici detenuti.
«Gesù con la sua morte e resurrezione – ha detto il vescovo ai detenuti – ci libera dalla schiavitù del peccato. Ci libera dal carcere più duro, che è quello che è nel nostro cuore. La libertà dei figli di Dio supera le barriere di ogni carcere, perchè il carcere più duro è quello di fronte a se stessi. In questa celebrazione ricordiamo l’istituzione dell’Eucaristia nell’ultima cena, che è l’inizio di qualcosa che coinvolge tutti e che si ripete sempre: il servizio vicendevole, la donazione della vita gli uni per gli altri. Chiediamo al Signore la capacità di essere disponibili ad accoglierlo nel nostro cuore e farlo entrare nella nostra esistenza, lui che ha dato la sua vita per noi, perché diventiamo capaci di donarla agli altri».
Esprimendo la sua commozione nel ripetere il gesto della lavanda dei piedi ha ricordato come questo rappresenti “un gesto di profonda di donazione, un gesto di amore. E di gesti amore tutti abbiamo necessità, nella capacità di farsi prossimo con i doni che Gesù ci dà ed aprirsi alla speranza, perchè quello che è morto dentro di noi, con l’aiuto di Gesù, può rinascere a vita nuova».
Al termine è stato letto un testo “Sono Acqua” sul tema del perdono, compostoa da un detenuto nell’ambito del laboratorio di scrittura all’interno del carcere.

Gubbio – Pasqua di arte e cultura con il Polo museale diocesano

Torna, nella suggestiva cornice del Museo diocesano di Gubbio, la mostra collettiva di arte sacra contemporanea, giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Una iniziativa che fa parte del circuito Ars Sacra, il percorso di valorizzazione delle chiese eugubine lanciato da qualche anno dal Polo museale diocesano.

Il titolo scelto per il 2025, “Nel segno della Speranza”, si inserisce simbolicamente nel cammino del Giubileo, abbracciando il tema “Pellegrini di speranza” e proponendo un percorso artistico che si fa riflessione, ricerca e tensione spirituale. L’esposizione sarà visitabile dal 18 aprile al 4 maggio 2025 presso il Museo diocesano, in via Federico da Montefeltro, nel cuore della città.

L’inaugurazione è in programma per venerdì 18 aprile alle ore 11.30 e si svolgerà alla presenza degli artisti, dei curatori, delle autorità cittadine e dei rappresentanti delle realtà coinvolte. In occasione del vernissage, l’ingresso sarà gratuito anche alle collezioni permanenti del museo.

Protagonisti della mostra sono quattordici artisti italiani, chiamati a confrontarsi con il tema del sacro e della speranza come dimensioni esistenziali e spirituali. Si tratta di Daniele Albatici, Paola Bradamante, Domenico Castaldi, Giuseppe Denti, Maria Teresa Eleuteri, Maurizio Laurenti, Raffaele Dragani (Raf), Pasquale Cutrupi (Pascut), Alberto Ribaudo, Ruggero Rotondi, Lucia Sanavio, Assunta Tammaro, Giovanni Teresi e Luciano Vetturini. Le loro opere, inedite o rielaborate per l’occasione, si muovono tra figurazione e astrazione, offrendo un linguaggio plurale, capace di interrogare e far risuonare la speranza in un tempo segnato da inquietudini e fratture.

“Il sacro – sottolineano i curatori – non è un oggetto da contemplare ma un incontro, un arrestarsi dello sguardo che apre un varco verso l’oltre. L’arte non spiega: domanda. Non risolve il mistero, ma lo custodisce”. Ad arricchire ulteriormente l’esperienza sarà anche una video esposizione ospitata nella chiesa di Santa Maria dei Laici, alle logge dei Tiratori, che estende lo sguardo della mostra oltre i confini museali, offrendo al pubblico un’ulteriore occasione di dialogo con le opere e con i temi proposti.

L’iniziativa è promossa dalla Diocesi di Gubbio, con il supporto dell’associazione culturale “La Medusa”, il patrocinio del Comune di Gubbio, ed è parte integrante dei progetti di valorizzazione territoriale Metu – Musei e territori dell’Umbria di Nord Est e Ars Sacra.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria del museo allo 0759220904 o scrivere agli indirizzi e-mail info@museogubbio.it e info@medusacultura.it. Aggiornamenti e approfondimenti saranno pubblicati anche sulle pagine Facebook del Museo diocesano di Gubbio e dell’associazione culturale “La Medusa”.

Assisi – Scuola socio politica “Giuseppe Toniolo”. L’ambasciatore Sessa: “Assisi centro di ripartenza per la pace”

“Assisi può essere un centro di ripartenza per la pace. È mia intenzione riattivare l’ufficio Onu locale, coinvolgendo i giovani e questa Scuola socio-politica”. Lo ha detto l’ambasciatore Riccardo Sessa, presidente della Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI) mercoledì 9 aprile all’Istituto Serafico di Assisi, nel corso della lezione della Scuola socio-politica diocesana “Giuseppe Toniolo” dal titolo: “Il mondo smontato”. Dazi, guerra fredda, nascita delle organizzazioni internazionali, dei vari gruppi G4, G7 e Brics e molto altri i temi al centro del suo intervento. La lezione è iniziata con i saluti della vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Bianca Maria Tagliaferri, che ha ringraziato la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino per l’impegno nell’aver dato vita alla Scuola e nel sostenere “queste iniziative di confronto e dialogo”. È seguito il saluto del vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, che si è soffermato sull’importanza della coerenza della “Chiesa nell’annunciare ciò in cui crede”. Il vescovo ha ringraziato poi l’ambasciatore per la sua presenza e per il suo impegno nel far prendere coscienza della situazione attuale.

Il direttore della scuola e presidente dell’istituto Serafico, Francesca Di Maolo, ha presentato l’ambasciatore Sessa, mentre Caterina Bellini ha illustrato l’attività della Società italiana per l’organizzazione internazionale. Sessa ha poi tracciato un ampio affresco storico e geopolitico, partendo dalla ricostruzione post-bellica italiana e dalla nascita delle organizzazioni internazionali, come l’Onu e la Nato, ed ha sottolineato il ruolo lungimirante dei padri costituenti europei. Inoltre, ha analizzato l’evoluzione dei gruppi internazionali, dal G4 al G7, evidenziandone la perdita di efficacia e la necessità di includere altri attori, come dimostra la formula dell'”outreach” e la nascita del G20 e dei BRICS, che stanno acquisendo sempre più importanza. Non è mancato un riferimento all’invasione dell’Ucraina che “poteva essere evitata con una diplomazia più assertiva e con un’Europa più globale e autorevole. Alla base del disfacimento del vecchio ordine – ha detto – c’è un deficit di governance e leadership mondiale; per questo serve un ritorno a figure di ‘uomini di Stato’ con una visione di lungo termine e un recupero della memoria storica”. Infine, ha lanciato un appello al “coraggio di avere coraggio” e sollecitato, come detto, un ruolo centrale di Assisi quale “centro di ripartenza per la pace, attraverso l’ufficio Onu di questa città. Speriamo veramente – ha aggiunto – che l’Italia possa svolgere un ruolo da protagonista sulla scena internazionale”.

Spoleto – Giubileo dei Giovani: lettera del Vescovo alle famiglie per invitarle ad aprire le case all’accoglienza dei giovani prima dell’esperienza romana

Dal 24 al 28 luglio, a Roma, si terrà il Giubileo dei giovani. Nei giorni che precedono queste date ragazzi e ragazze da ogni parte del mondo saranno accolti da varie Diocesi italiane, tra cui la nostra. Sarebbe bello se potessero trovare ospitalità nelle famiglie. E a tal proposito l’Arcivescovo ha scritto un’apposita lettera proprio alle famiglie dell’Archidiocesi:

Alle famiglie della nostra Archidiocesi rivolgo un cordiale invito ad aprire le loro case all’accoglienza dei giovani pellegrini in cammino verso Roma nei giorni che precedono il “Giubileo dei giovani” (24-28 luglio). Quando, nell’agosto 2023, i nostri ragazzi sono stati a Lisbona per la Giornata Mon­diale della Gioventù, hanno ricevuto ospitalità nelle famiglie portoghesi e raccontano di una esperienza che ha lasciato il segno, ricca di umanità e fraternità, generatrice di nuove relazioni, capace di ampliare gli orizzonti della mente e del cuore. Ameremmo in un qualche modo “restituire” l’accoglienza ricevuta e vivere anche noi la stessa “avventura”. Mi permetto perciò di bussare alla porta della vostra casa chie­dendovi di fare spazio per qualche giorno a ragazzi e ragazze provenienti dalle diverse regioni d’Europa per un tempo di condivisione e di festa. Di seguito a questa lettera, troverete le informazioni utili condivise dal servizio diocesa­no di Pastorale Giovanile, che è a vostra disposizione per altre informazioni e chiari­ menti. San Paolo ci ricorda le parole di Gesù: «C’è più gioia nel dare che nel ricevere» (At 20, 35). Auguro alle famiglie che accoglieranno l’invito di esperimentare questa gioia, certi che saranno giorni di grazia per tutti, benedetti dal Signore!

L’adesione va comunicato entro il 31 maggio 2025.

Spoleto – convegno “Le dipendenze: problema di ieri e di oggi” per i 50 anni della Fondazione Centro di Solidarietà “don Guerrino Rota”

Tantissime persone, nel pomeriggio di venerdì 11 aprile 2025, si sono ritrovate nella parrocchia del Sacro Cuore a Spoleto per un appuntamento importante: i 50 anni di attività della Fondazione Centro di Solidarietà “Don Guerrino Rota”. C’erano autorità ecclesiastiche, civili e militari, ragazzi e ragazze che stanno sperimentando nelle comunità il progetto terapeutico per uscire dalla tossicodipendenza, persone che nel passato hanno beneficiato del Centro, operatori delle strutture, volontari, sostenitori e amici. La Fondazione, presieduta da mons. Eugenio Bartoli, ha voluto ricordare questo anniversario con un convegno sul tema “Le dipendenze: problema di ieri e di oggi”, moderato dall’avv. Giorgio Pallucco, esperto in organizzazione sanitaria.

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Don Eugenio Bartoli nel suo saluto iniziale ha ringraziato tutti i presenti, ma in particolare ha voluto dire «grazie al Signore che ci ha condotto fin qui. Grazie a don Guerrino Rita che ha avviato il Centro e che dal cielo condivide ancora il nostro cammino». E qui l’assemblea ha fatto partire un lungo applauso. «Per me personalmente questa del Centro è stata ed è una meravigliosa esperienza», ha detto. Don Bartoli ha concluso con una citazione del Vangelo di Luca che ben sintetizza lo spirito che anima quanti svolgono il loro servizio nel Centro: «Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: “Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare”».

L’arcivescovo Renato Boccardo ha detto che «siamo qui per ricordare un sogna che dura da 50 anni». Ha fatto memoria grata del suo predecessore mons. Ottorino Pietro Alberti che diede avvio al Centro e di don Guerrino Rota che accolse l’invito del Presule e si buttò a capofitto in questa avventura. Ha ringraziato, poi, don Eugenio Bartoli e le tante persone che ogni giorno si spendono per questa realtà. «Il sogno del Centro – ha proseguito – è quello di restituire la bellezza della vita a chi l’ha perduta. Ricordare tutto ciò ci dice che valeva la pena realizzare questo sogno. Non facciamo cadere questo patrimonio, perché, come dicevano i Rabbini, chi salva un uomo salva il mondo intero».

 

Assisi – mostra “Laudato sie: natura e scienza. L’eredità culturale di frate Francesco”

Ad ottocento anni dalla composizione del Cantico di Frate Sole o Cantico delle Creature di San Francesco di Assisi – nel Salone Papale del Sacro Convento di Assisi, riaperto per l’occasione al pubblico – viene esposta da venerdì 11 aprile a domenica 12 ottobre 2025 la mostra Laudato Sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di frate Francesco, organizzata dalla St. Francis Day Foudation con il Sacro Convento di San Francesco in Assisi, l’Italian Academy Foundation e l’Associazione AntiquaE e con il patrocinio della Regione Umbria, della Città di Assisi e del Comitato Nazionale per le celebrazioni dell’VIII centenario della morte di san Francesco d’Assisi.

Prendendo le mosse dal più antico manoscritto del Cantico di frate Sole o Cantico delle creature – tra i primi testi poetici in volgare italiano giunti a noi – la Mostra propone al visitatore un itinerario, accompagnato da una continua narrazione multimediale, attraverso 93 opere del Fondo antico della Biblioteca comunale di Assisi conservate presso la Biblioteca del Sacro Convento.

Lungo il percorso espositivo, cadenzato dalle diverse sezioni, si entra in contatto con la profonda dimensione filosofica e spirituale che da sempre guida l’Ordine francescano e, allo stesso tempo, si può intendere l’impegno intellettuale espressosi nell’ambito della riflessione scientifica, come attestato dai numerosi trattati tramandati nei preziosi manoscritti esposti. Il visitatore può, quindi, soffermarsi, seppur brevemente, sulla sintesi filosofico-teologica dei primi pensatori francescani, filosofi e teologi, sul tema della natura, fino a focalizzare l’attenzione sulla maniera nella quale le singole scienze hanno, nei secoli, portato ad osservare il mondo e su come gli stessi studiosi dell’Ordine abbiano favorito questo sguardo. La Mostra consente di comprendere come nei secoli vi sia sempre stata nell’Ordine francescano una “curiosità” intessuta di senso religioso e meraviglia in linea con l’intuizione poetico-mistica del Cantico di frate Sole, accompagnata però dal rigore critico, dall’attenzione per il dato concreto e dall’assunzione di metodologie coerenti, di volta in volta, con gli sviluppi della scienza del proprio tempo. Soprattutto, il Cantico della Creature può essere inteso come vero e proprio “manifesto” di un approccio empatico e fraterno nei confronti della natura, tale che, ancor oggi, può trovare consonanza con le aspirazioni di moltissimi uomini e donne al di là della distanza cronologica e culturale con il Santo di Assisi che lo compose. Non è un caso che abbia in qualche modo ispirato l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, pubblicata 10 anni fa.

Riunione Consiglio Pastorale Regionale

Sabato 5 aprile in Assisi presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro Pio XI, a partire dalle ore 9.15 si terrà l’incontro del Consiglio Pastorale Regionale.
I punti all’ordine del giorno saranno:
– preparazione al pellegrinaggio regionale del Giubileo sabato 13 settembre 2025;
– Assemblea Ecclesiale Regionale Novembre 2025;
– varie ed eventuali.

Presentazione libro vescovo Sorrentino “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali, non fotocopie”

Proseguono gli incontri per presentare l’ultimo libro del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, intitolato ‘Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali, non fotocopie’ (Edizioni Francescane italiane, pp. 160) che spiega il rapporto del Beato con San Francesco e Santa Chiara, il legame con la città, il potente messaggio univoco e di evangelizzazione che insieme mandano al mondo. La presentazione si terrà giovedì 3 aprile alle ore 15 nell’antica biblioteca dell’Università degli studi Link, in via del Casale di San Pio V, n. 44 a Roma.

Dopo i saluti del rettore dell’Università Carlo Alberto Giusti e del presidente Pietro Luigi Polidori interverranno, insieme all’autore, il giornalista docente di geopolitica vaticana Università degli studi Link, Piero Schiavazzi. L’incontro, moderato da Marina Rosati, giornalista e direttore dell’Ufficio stampa del Santuario della Spogliazione di Assisi e dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, è stato organizzato con l’ausilio del capo del cerimoniale della Link, Antonio Tofanelli.

Il volume, che contiene un pensiero autografo del Santo Padre, è la prima opera sul giovane beato Millennial e futuro santo a essere pubblicata dopo l’annuncio della canonizzazione. La santità di Carlo Acutis (Londra, 3 maggio 1991 – Monza, 12 ottobre 2006) è stata riconosciuta in tempi record: 1º luglio 2018 decreto sulle virtù eroiche, 10 ottobre 2020 beatificazione, per il 27 aprile 2025 annunciata la canonizzazione. Chi è Carlo? Un ragazzo del nostro tempo, pieno di vita e di interessi, appassionato di informatica, con il cuore pieno di Dio e innamorato di Gesù eucaristia. Pur vivendo a Milano, ad Assisi risiedeva periodicamente con la sua famiglia, affinando il suo percorso spirituale sulle orme di Francesco e Chiara. Tre figure tanto diverse e originali, lontane nel tempo, ma unite da un filo rosso che questo libro mette in luce. È sepolto nel Santuario della Spogliazione, luogo dove il giovane Francesco si spogliò di tutti i beni, fino alla nudità, per seguire Gesù e vivere secondo il Vangelo. Incontro di luci per tutti, ma specialmente per i giovani. L’iniziativa è organizzata dall’Università degli studi Link di Roma.

Perugia – Domenica 30 marzo, IV di Quaresima, la colletta diocesana per la Campagna raccolta fondi in aiuto a quasi 1.500 famiglie in emergenza abitativa.

«Nell’anno del Giubileo della Speranza, credenti e non credenti, uomini e donne di buona volontà-generosità sono esortati ad aprire una porta di speranza a chi ne ha più bisogno». Ad auspicarlo è il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, don Marco Briziarelli, nel ricordare l’imminente colletta, in calendario domenica 30 marzo, IV di Quaresima, in tutte le parrocchie della Chiesa perugino-pievese per la Campagna raccolta fondi in aiuto a quasi 1.500 famiglie in emergenza abitativa. Questa Campagna, dal titolo “C’è un problema grande come una casa. Facciamoci casa”, è promossa dalle otto Diocesi dell’Umbria attraverso la Delegazione Caritas Regionale, avviata all’inizio della Quaresima e proseguirà per tutto l’Anno giubilare come “opera segno” di speranza.

«La scelta di dedicare questa campagna all’emergenza abitativa – spiega don Briziarelli –, nasce dall’osservazione quotidiana del Centro di Ascolto diocesano e dai Centri di Ascolto parrocchiali che hanno visto divenire, nel tempo, questo problema “il problema tra i problemi». Nella nostra Diocesi, precisa il direttore Caritas, «su 3.804 famiglie accompagnate nell’ultimo anno, sono ben 1.471 quelle che vivono in emergenza abitativa e si rivolgono a noi per essere sostenute nei pagamenti di bollette, affitti, mutui, nella ricerca di affitti calmierati o spesso nella richiesta di essere accolti al Villaggio della Carità “Sorella Provvidenza” e nelle altre strutture di accoglienza».

«La Quaresima di Carità, e il Giubileo della Speranza – evidenzia sempre don Briziarelli –, offrono a tutti noi un’occasione speciale per fare la differenza nella vita delle persone più bisognose della nostra comunità. Nell’attesa della Pasqua, siamo chiamati a riscoprire il vero significato del dono e della condivisione».

Come contribuire alla Campagna Caritas.
Si può donare e sostenere la Campagna raccolta fondi “C’è un problema grande come una casa. Facciamoci casa” con queste modalità:
tramite il pulsante dona ora sul sito della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve cliccando su questo link https://www.caritasperugia.it/dona-ora/

oppure:

tramite bonifico bancario effettuando una donazione alla Fondazione di Carità San Lorenzo, ente operativo della Caritas diocesana Perugia-Città della Pieve

IBAN: IT30P0344003000000000161500
BIC/SWIFT: BDBDIT22
Intestato a: Fondazione di Carità San Lorenzo
Causale: Erogazione Liberale – Emergenza Abitativa; o tramite versamento su conto corrente postale n. 1070114820 Intestato a: Fondazione di Carità San Lorenzo

Le donazioni alla Fondazione di Carità San Lorenzo onlus (C.F. 94166060544) sono deducibili/detraibili.