Gubbio – rinnovata la biblioteca e archivio della provincia italiana dei Canonici regolari lateranensi

La provincia italiana dell’ordine dei Canonici regolari lateranensi (Crl) investe nella conservazione e nella valorizzazione del suo vasto patrimonio librario e documentale. Per questo, ha realizzato una nuova e ampia struttura per salvaguardare tali beni culturali, dotata di un innovativo sistema di scaffalature su binari, capaci di moltiplicare gli spazi per accogliere la grande mole di libri della biblioteca “Agostino Steuco” di Gubbio in Umbria, che così si è ampliata diventando la biblioteca provinciale dell’Ordine.
L’archivio provinciale – sempre presso la canonica eugubina di San Secondo – ha poi accresciuto i suoi spazi con una nuova sala di studio, con postazioni adeguate per accogliere gli utenti e permettere un libero accesso a Internet. L’ordine ha pensato, in questa maniera, di puntare alla valorizzazione dei suoi beni documentali che riguardano anche la storia e i monumenti della città di Gubbio. Nella città umbra, infatti, i canonici regolari lateranensi risiedevano non solo nell’abbazia di San Secondo ma anche presso l’eremo di Sant’Ambrogio e nella basilica di Sant’Ubaldo dove oggi sono tornati, senza dimenticare il ramo femminile che ha fondato l’importante complesso eugubino di Santo Spirito.
Sabato 28 agosto, dopo la conclusione del capitolo provinciale dei Canonici regolari lateranensi, proprio nel giorno in cui si festeggia sant’Agostino, patrono dell’ordine canonicale, saranno inaugurate queste nuove sale e strutture, realizzate grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e ai fondi dell’8xMille della Chiesa cattolica. Alle cerimonia inaugurale parteciperanno il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, l’abate generale dei Crl, don Franco Bergamin, e il sindaco della città, Filippo Mario Stirati.

Gubbio e i Canonici regolari lateranensi

I Canonici regolari lateranensi hanno sempre avuto una vocazione allo studio, testimoniata dai tanti autori e ricercatori di pregio che sono emersi dalle fila dell’ordine nel corso dei secoli. Parlando solo del ‘900 ricordiamo l’abate Giuseppe Ricciotti (1890-1964) che fu biblista, archeologo e studioso di storia del Cristianesimo.
Il luogo preposto allo svolgersi degli studi all’interno di una canonica è sempre stato la biblioteca e poi, in seconda battuta, l’archivio. Fin dal medioevo le canoniche erano fornite di biblioteche. La Regola dei Chierici di Pietro Degli Onesti, datata 1114, descrivendo la struttura ideale di una canonica, al libro III capitolo XX, individua le sale funzionali alla vita dei confratelli. In particolare, egli pose l’accento sull’armarium e il sacrarium quali spazi specifici dedicati alla conservazione dei libri in generale, il primo, e alla cura dei libri necessari alle funzioni e al canto sacro, il secondo.
Oggi la canonica di San Secondo a Gubbio possiede sia una biblioteca che un archivio di pregio, rispettivamente la biblioteca “Agostino Steuco” e l’archivio provinciale “Casa di San Secondo”.
Il termine biblioteca deriva dal greco “βιβλιο- ϑήκη”, βιβλιο- è infatti il termine greco che indica “libro”, mentre ϑήκη indica “un luogo di deposito”. Con βιβλιοϑήκαι erano indicati i mobili in cui i libri venivano raccolti, equivalenti agli armaria delle canoniche. Nei secoli, questi spazi sono notevolmente cresciuti fino a diventare biblioteche nel senso moderno. Quindi, in ultima analisi, anche nelle canoniche regolari le biblioteche sono stati luoghi di conservazione di tomi e libri di tutti i generi, per una consultazione aperta a uso esclusivo dei confratelli, prima, e in età contemporanea a una fruizione più ampia. Certamente gli utenti delle biblioteche, dalla seconda metà del Novecento in avanti, si sono sempre più caratterizzati come pubblico di massa.
Dopo i burrascosi anni della Rivoluzione francese e dell’Impero napoleonico, in cui gli ordini religiosi furono soppressi anche in Italia, l’abate generale dei Crl Vincenzo Garofali rifondò nel 1823 la congregazione dei Canonici regolari del SS. Salvatore lateranense. In quel periodo la canonica eugubina fu riportata alla sua gloriosa funzione e così vennero probabilmente recuperati i libri e i documenti della biblioteca e dell’archivio antichi; una parte è oggi conservata presso la sezione di Archivio di Stato di Gubbio.
Quando la situazione si fu stabilizzata – a seguito degli ultimi scossoni subiti dai Crl, a causa della demanializzazione dopo l’Unità d’Italia – venne stilato un Indice Alfabetico dei libri esistenti in questa biblioteca di S. Secondo di Gubbio A.D. MDCCCLXXXVIII, opera di qualche canonico che, con estrema pazienza, elencò ben 1.313 libri con i loro titoli e autori e 515 periodici. Una biblioteca di tutto rispetto per un ordine religioso, arricchita da molti volumi antichi del ‘500 e del ‘600. Cosa incredibile, in quello stesso anno, lo storico eugubino Oderigi Lucarelli, pubblicò il suo Memorie e guida storica di Gubbio dove, nella scheda intitolata Chiesa e Canonica di S. Secondo, accenna all’“Archivio di San Secondo” e alla “Busta 1”, dove sarebbero conservate le memorie autentiche più antiche della struttura monastica, risalenti al XII secolo. Quell’anno quindi costituisce una data certa per ricostruire la storia degli istituti culturali canonicali a Gubbio.

Foligno – Programma dell’inizio del ministero pastorale del Vescovo Domenico Sorrentino

Programma definitivo dell’inizio del ministero pastorale del vescovo Domenico Sorrentino nella diocesi di Foligno, che avrà luogo sabato 28 agosto.

Ore 16.20 – Chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto di Spello – Il vescovo eletto di Foligno, S. E. Mons. Domenico Sorrentino, viene accolto ai confini della diocesi dal delegato ad omnia Mons. Giovanni Nizzi, dal cancelliere Dott. Fabio Cioccoloni, dal parroco Don Diego Casini e dal sindaco di Spello Moreno Landrini. L’accesso è libero, nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio.

Ore 16.50 – Casa “Germoglio Meraviglioso”, Via dei Cappuccini – Il vescovo eletto visita un luogo simbolo della carità, voluto e gestito sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria. La visita è privata, non è quindi possibile ammettere la stampa.

Ore 17.30 – Piazza della Repubblica – Il vescovo eletto riceve il saluto delle autorità e si incontra brevemente con il sindaco, avv. Stefano Zuccarini, e la giunta all’ingresso del Palazzo Comunale. L’incontro avviene in luogo pubblico ed è accessibile a tutti.

Ore 17.45 – Cattedrale di San Feliciano – Il vescovo eletto visita la cripta della cattedrale di San Feliciano. Accolto dal priore del capitolo della cattedrale Mons. Giuseppe Bertini, venera le reliquie di san Feliciano e visita le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti. A causa del poco spazio, la visita è strettamente privata.

Ore 18.00 – Inizio della celebrazione nella chiesa di San Giacomo – L’amministratore apostolico S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi porge il saluto al vescovo eletto S. E. Mons. Domenico Sorrentino e chiede che sia data lettura della lettera apostolica con cui il Santo Padre Francesco lo nomina vescovo di Foligno, quindi annuncia all’assemblea il suo insediamento come vescovo di Foligno, gli porge il pastorale e lo invita a sedere sulla cattedra, dove riceve l’omaggio di una rappresentanza di fedeli.

ASSISI – SPIRITO DI ASSISI, SI PREGA PER AFGHANISTAN, HAITI E PER LA CASA COMUNE

Anche questo mese torna il consueto appuntamento di preghiera per la pace voluto dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” che si ripete con cadenza mensile in ricordo dello storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II.

Nell’invito il vescovo spiega che mentre “uniamo ancora una volta la nostra preghiera al pianto e alla supplica che sale verso Dio dall’Afghanistan che in questi giorni vive momenti drammatici di incertezza e di violenza, impegnandoci ad aprire il cuore alla solidarietà e all’accoglienza, ascoltiamo da Haiti e da tante regioni del mondo il grido della Terra, la nostra casa comune, devastata dalla potenza distruttiva del fuoco e dell’acqua. Questi fenomeni ci interpellano anche perché in gran parte – aggiunge il vescovo – , sono effetto del cambiamento climatico e della poca cura del territorio, dovuti a comportamenti individuali ma anche a condotte politiche ed economiche gravemente colpevoli. Le immagini satellitari ci mostrano un pianeta irriconoscibile, in cui mani irresponsabili si macchiano di un vero e proprio ‘assassinio’ ambientale, a svantaggio di singole popolazioni e del mondo intero. Alla distruzione della vegetazione si accompagna spesso anche la morte di animali e di persone innocenti. Di fronte a tanta desolazione, risuona in noi con forza il Cantico di Francesco d’Assisi, potente invito a ricordarci che tutto ciò che esiste è in profonda relazione di fraternità. A noi la responsabilità di agire di conseguenza, a partire da ogni semplice gesto quotidiano di rispetto e amore, per spezzare la logica della violenza e dello sfruttamento e generare accoglienza e pace. Preghiamo, il 27 di questo mese – conclude il vescovo – , perché si plachino, tra gli umani, i sentimenti di intolleranza, tanto più se impropriamente giustificati da motivi religiosi e rivolti a innocenti, donne, bambini. Insieme chiediamo al Dio misericordioso luce e grazia, perché quanti sono accecati dalla ricerca del vantaggio egoistico si aprano alla contemplazione delle meraviglie della vita e tutti, da veri fratelli e sorelle, impariamo a proteggere e custodire la bellezza di ogni creatura”. Come di consueto non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 agosto.

Città di Castello – 26 agosto. Festa della Madonna delle Grazie.

Ha preso avvio ieri, 23 agosto, il triduo in preparazione alla festa della Madonna delle Grazie, patrona di Città di Castello e della Diocesi. La devozione si sviluppa attorno all’immagine dipinta nel 1456 dal pittore Giovanni di Piamonte, custodita nell’omonimo santuario del quartiere San Giacomo, che costituisce uno degli elementi peculiari dell’identità locale. Il triduo è animato da padre Denis Kulandaisamy, dell’Ordine dei Servi di Maria. Nato a Veeravanallur (India) nel 1971, è docente stabile presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma, della quale è anche preside. Il programma – che rispetto agli anni passati è stato ridotto a motivo dell’emergenza Covid-19 – prevede alle 18 la recita comunitaria del rosario e alle 18,30 la celebrazione della messa. Mercoledì 25 agosto, alle ore 21, si terrà una veglia di preghiera.

Giovedì 26 agosto, giorno della festa, la messa sarà celebrata alle ore 8, 9.30, 11 e 17. La festa terminerà con il solenne pontificale presieduto dal vescovo diocesano, mons. Domenico Cancian, alle ore 18,30 e animato dalla Corale “Marietta Alboni”; in rappresentanza della città sarà presente il sindaco, Luciano Bacchetta, con il gonfalone comunale. Fu il comune, infatti, a proclamare la Madonna delle Grazie patrona della città nel 1783

Assisi – funerale mons. Peri. La sua casa diventerà il convento della Divina Misericordia.

“L’Eucaristia è davvero il ponte gettato tra cielo e terra. Fare della nostra vita un’esistenza eucaristica, è il programma della Chiesa. Don Vittorio lo sapeva e lo insegnava. Soprattutto lo testimoniava”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, all’omelia delle solenni esequie di monsignor Vittorio Peri, celebrate giovedì 26 agosto ad Assisi, nella cattedrale di San Rufino.

Hanno concelebrato il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze; il vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Giuseppe Piemontese; il vescovo di Orvieto-Todi, monsignor Gualtiero Sigismondi e monsignor Marcello Bartolucci, segretario emerito della Congregazione della Causa dei Santi, il clero locale e di altre diocesi. In tanti hanno voluto dare l’ultimo saluto al vicario giudiziale e vicario episcopale per la cultura della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, particolarmente attivo in ambito associazionistico.

Durante l’omelia monsignor Sorrentino ha ricordato che il “caro don Vittorio, come persona, persino nel suo fisico, era uno che gustava la bellezza della vita. In qualche modo, la celebrava. Sul letto del dolore – ha detto il vescovo – , mi ha rievocato la sua esperienza di estimatore dello sport, che aveva conosciuto da vicino nel suo servizio al Centro Sportivo Italiano. Ne aveva decantato i valori anche spirituali. Quando le sue gambe hanno cominciato a cedere, ha dovuto con fatica rassegnarsi. Fino a che ha potuto, ha camminato. È stato anche in questo un testimone di una vita positiva e bella, di un cristianesimo che recalcitra ai colori lugubri, perché tutto illuminato dalla luce della Pasqua. Ma era uno che camminava soprattutto col suo spirito, con la sua mente aperta e rigorosa, con il suo animo attento ai segni dei tempi, con il suo cristianesimo ‘conciliare’, che gli faceva sentire la gioia del Vangelo e l’amore per la Chiesa. Di questa voleva ardentemente il rinnovamento pastorale, disegnandolo da canonista che aveva una concezione vitale del diritto, promuovendolo concretamente nelle responsabilità da lui espletate accanto al mio predecessore, come vicario generale, e a me come vicario giudiziale e vicario episcopale per la cultura. Alcune cose – ha continuato il vescovo – erano sua preoccupazione costante. In modo particolare gli premeva una visione di Chiesa che, come il Concilio insegna, è l’universale che si invera nel particolare, la ‘catholica’ che si fa presente qui ed ora nella Chiesa locale, e soprattutto nel mistero eucaristico”. Commosso monsignor Sorrentino quando ha ricordato il suo ultimo incontro con don Vittorio di qualche giorno fa. “L’affetto che dimostrava al vescovo era davvero esemplare. Me ne ha voluto dare qualche giorno fa un’ultima testimonianza con dei gesti e delle espressioni del volto, che mi rimarranno nel cuore. Erano le uniche cose che poteva fare, quando ormai anche la parola si spegneva sulle sue labbra. Chi gli stava intorno, e da giorni non lo sentiva più parlare, quasi in totale assenza, si è meravigliato quando, al sentire la mia voce, si è come risvegliato, ha tentato invano di parlare, ma gli occhi sono diventati luminosi, ha voluto prendermi la mano e baciarmela, e ha fatto un’espressione di grande tenerezza, quando gli ho mostrato dei disegni dei ragazzi del Serafico, un Istituto che gli stava nel cuore, come gli stavano a cuore i poveri, ai quali ha pensato, attraverso la Caritas, nel suo Testamento. Molta parte del servizio ecclesiale di don Vittorio – ha ricordato ancora monsignor Sorrentino – si è sviluppata nello studio e nell’insegnamento. L’Istituto Teologico di Assisi – ha detto – deve molto a lui, ed egli non lo ha dimenticato fin sul letto di morte. La sua cultura e la sua acribia erano note. Hanno formato tanti presbiteri, diaconi, laici, persone di vita consacrata della nostra regione, e, attraverso le sue conferenze, in tutta Italia. Ho sentito in questi giorni testimonianze commosse di suoi ex alunni. Ci mancherà. A me in particolare mancheranno le sue revisioni ai miei testi. Tra quanti ne ho elaborati nel mio ministero assisano da quindici anni a questa parte, non ve n’è uno solo che non sia passato previamente sotto i suoi occhi, e quando mi arrivavano le sue osservazioni e i suoi suggerimenti, pignoli fino alle virgole, per me era un sospiro di sollievo. Mi sentivo davvero sicuro. Tempra di evangelizzatore qual era, fino alle ultime battute della sua vita si è speso a sminuzzare, con la sua limpida prosa, i temi della fede, convinto che è ora più che mai di far sul serio con l’annuncio del Vangelo”.

Al termine della santa messa sono seguite alcune testimonianze che hanno evidenziato il grande spessore umano e spirituale di monsignor Peri, la sua vicinanza agli ultimi e ai giovani. È stato inoltre comunicato che la sua casa “continuerà ad essere viva e aperta e diventerà il Convento della Divina Misericordia”.

Assisi – morte di mons. Vittorio Peri. Giovedì 26 agosto la cerimonia funebre nella cattedrale di San Rufino

È tornato alla casa del Padre nella prima mattinata di martedì 24 agosto monsignor Vittorio Peri, attuale vicario episcopale per la cultura. Monsignor Peri era nato a Fossato di Vico il 4 settembre del 1932 ed era stato incardinato nella diocesi di Assisi il 30 settembre del 1982. Uomo di grande spessore spirituale e culturale monsignor Peri ha ricoperto numerosi incarichi; monsignor Sergio Goretti lo nominò canonico della cattedrale di San Rufino e nel 1983 vicario generale della diocesi per più di dieci anni. Importanti e molteplici i suoi incarichi sia a livello nazionale che locale. Nel 1998 la Conferenza episcopale Italiana lo nomina Consulente ecclesiastico nazionale del Centro sportivo Italiano, incarico che gli verrà ulteriormente rinnovato nel successivo triennio. Nel 1999 viene nominato per un triennio preside dell’Istituto Teologico di Assisi dove ha anche insegnato. Dal 2000 al 2006 è stato priore del Capitolo della chiesa cattedrale di San Rufino dove ha rappresentato e coordinato con attenzione l’attività dell’ente. Brillante scrittore e giornalista nel 2002 gli viene affidato l’ufficio stampa della diocesi e l’organizzazione mediatica in sinergia con la Sala stampa della Santa Sede della Giornata mondiale di preghiera per la pace celebrata in Assisi alla presenza di papa San Giovanni Paolo II. Nel 2004 viene nominato assistente spirituale dell’Istituto secolare “Spigolatrici della Chiesa”. Nel 2006 l’attuale vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, lo ha nominato vicario giudiziale e vicario episcopale per la Cultura, incarichi che ha ricoperto fino ad oggi con tanto impegno nonostante la malattia. Nel 2009 viene chiamato a ricoprire l’incarico di vicario giudiziale aggiunto del tribunale ecclesiastico regionale umbro. Nel 2010 viene nominato presidente nazionale della Federazione italiana dell’Unione Apostolica del Clero e membro del Comitato etico scientifico dell’Istituto Serafico di Assisi dove ha ricoperto anche il ruolo di vice presidente. Attuale direttore del mensile diocesano Chiesa Insieme ha sempre continuato a coordinare l’attività, a scrivere il suo editoriale ‘Parabole moderne’ per lo stesso bollettino e per altre testate locali. Brillante e notevole la sua produzione letteraria con una serie di pubblicazioni di vario genere, dal libro ’Assisi ‘93, Fotocronaca di una speranza’ a ‘San Ludovico da Casoria’, da ‘Uomini e Pietre’ a ‘Rita da Cascia’, da ‘Alla fine l’amore, domande e risposte sull’Aldilà’ a ‘Pensieri sparsi verso l’Oltre’. “Piangiamo la scomparsa del nostro confratello, il caro don Vittorio – dice il vescovo Sorrentino – di cui personalmente ho potuto apprezzare la grande fede, forte, fervida e riservata, lo spessore culturale con un’attenzione alla bellezza e alla conoscenza. Preghiamo per lui e siamo vicini ai suoi parenti in questo momento di dolore nella consapevolezza che ci proteggerà dal Cielo”. Le cerimonia funebre, presieduta dal vescovo, si terrà giovedì 26 alle ore 10 nella cattedrale di San Rufino.

Perugia – 7° anniversario della morte del servo di Dio Giampiero Morettini. Il cardinale Bassetti: “Guiderò un pellegrinaggio a piedi fino alla Porziuncola affidato alla preghiera di Giampiero”.

“Come è stato scritto: ‘Abbiamo bisogno di testimoni dell’Amore, che lascino, soprattutto in questo tempo, scintille di luce, che illuminino il nostro cammino’”. Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, all’omelia della celebrazione eucaristica del 7° anniversario della morte del seminarista servo di Dio Giampiero Morettini (1977-2014), il 21 agosto, nella chiesa parrocchiale San Pio da Pietrelcina in Castel del Piano, nel tracciare una breve biografia del giovane seminarista per il quale la Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve ha aperto, il 22 maggio scorso, il processo sulla vita, virtù e fama di santità. Concelebranti sono stati il parroco e postulatore della causa don Francesco Buono, don Giosuè Busti e don Cesare Piazzoli. Una celebrazione animata dal giovane coro intitolato al seminarista scomparso, che visto la presenza di numerosi fedeli, nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia, e dei familiari del servo di Dio.

Idee chiare sul sacerdozio. “Giampiero, benché abbia consumato la sua vita in un breve periodo – ha proseguito il porporato –, è come se avesse percorso un grande cammino, è come se avesse vissuto a lungo. Delle volte una brevissima vita può essere di una intensità unica. Ho parlato con Giampiero tante volte e posso testimoniare che aveva le idee chiare sulla vocazione e sul sacerdozio. Sì, Giampiero è sempre stato servo per amore! È lui stesso a definirsi tale in una pagina luminosa del suo diario: ‘Questa è la strada che io seguo… Se non sarò capace di essere un servo, Signore, annullami, svuotami, ma riempimi del tuo fuoco!’. E solo i santi si esprimono così”.

Impressionante crisi di vocazioni. “La nostra Chiesa ha bisogno di testimoni come Giampiero – ha commentato Bassetti –, ha bisogno di preti santi, di seminaristi sereni, disponibili, aperti a tutti. In una parola ha bisogno di giovani radicati in Dio, come lo era Giampiero. Purtroppo stiamo vivendo una preoccupante crisi di vocazioni al sacerdozio e alla vita di speciale consacrazione, a dir poco impressionante. Quando io entrai in Diocesi, dodici anni fa, ricordo ancora gli occhi brillanti del mio predecessore, mons. Giuseppe Chiaretti, nel confidarmi: ‘Abbiamo una quindicina di seminaristi’. Poi sono addirittura cresciuti e siamo arrivati, alcuni anni fa, a ventidue. Oggi i seminaristi sono appena cinque”.

Annunciata una significativa decisione. “Anche per questo – ha aggiunto il cardinale rivolgendosi ai fedeli – ho preso una decisione; una decisione che sia un piccolo segno che intendo proporre a tutti coloro che lo vorranno. Sul finire del prossimo mese di settembre, guiderò un pellegrinaggio a piedi fino alla Porziuncola di Assisi, perché sia un cammino di preghiera per supplicare al Signore il dono delle vocazioni. Un cammino di meditazione, di recita del Santo Rosario… Il Signore che mi ha davvero aiutato a recuperare la salute (dopo i difficilissimi giorni in terapia intensiva per il contagio da Covid-19, ndr), mi ha suggerito questa iniziativa per la nostra Chiesa. Credo che qualche passo in più mi farà bene, anche alla salute, e farà bene anche alla salute di qualcuno di voi. Durante il pellegrinaggio chiederò la grazia al Signore che anche quest’anno qualche giovane possa entrare in Seminario! Affido fin da ora a Giampiero, ma anche alla vostra preghiera, affinché il Signore mandi ancora qualcuno a prendere il posto del nostro Giampiero. Pregate per le vocazioni, per tutte le vocazioni!”.

Pregare per la parrocchia di San Feliciano. Il cardinale Bassetti ha esortato i fedeli a pregare anche “per la parrocchia di San Feliciano sul Lago (il parroco è in Carcere per le note vicende giudiziarie, ndr), perché nessuno vacilli nella fede per motivi di scandalo! Pregate perché tutti i nostri sacerdoti e seminaristi, come Giampiero, si sentano inseriti in una misteriosa storia di amore divino. Un amore, quello di Dio, che conosce, chiama, sceglie, accompagna e consacra. Pregate perché ci sia ancora qualcuno che sia disposto nel sacerdozio a farsi e a diventare servo di tutti”.

Servire il Signore senza mezze misure. “Il Signore, soprattutto nei confronti di chi è chiamato direttamente al suo servizio, non vuole mezze misure – ha concluso Bassetti –. Il servo di Dio Giampiero è là per testimoniare ai seminaristi, a noi sacerdoti e a tutti voi, che se abbiamo scelto Cristo dobbiamo seguirlo anche se costa, anzi, proprio perché costa. Allora ripetiamo al Signore la nostra dichiarazione di totale fedeltà, come anche il Vangelo di oggi lo ripete: ‘Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!’”.

Orvieto-Todi – scuola diocesana di Teologia

Scuola diocesana di Teologia, a partire dal 22 settembre 2021.
I docenti terranno online le lezioni, anche si auspica che a livello di Vicaria o di Unità pastorale ci si possa organizzare con “sale di comunità”, in modo che non manchi l’aspetto comunitario in questa esperienza e anche per permettere la partecipazione a chi non ha la possibilità di seguire online dalla propria casa.
Inoltre, alcuni docenti hanno espresso la disponibilità a tenere, di volta in volta, le lezioni nelle diverse sale di comunità, di modo che si favorisca la conoscenza personale tra docenti e partecipanti e si abbia la possibilità anche di fare domande.

L’offerta formativa è destinata ai candidati al diaconato, all’aggiornamento permanente del clero, a coloro che sono stati designati per la ricezione dei ministeri dell’accolitato e del lettorato e del ministero straordinario della Comunione eucaristica, ai catechisti, ai membri dei Consigli pastorali e degli affari economici, a tutti coloro che desiderano approfondire la fede.

La presenza è obbligatoria. Inoltre, per coloro che chiedono l’ammissione ai ministeri istituiti e al diaconato sono previsti esami di valutazione al termine dei corsi

Gli insegnamenti sono suddivisi in “corsi base”, in un triennio ciclico e in diversi seminari di carattere pastorale.

Corsi base

Teologia fondamentale (TF)
Introduzione alla Sacra Scrittura (ISS)
Introduzione alla filosofia (FIL)
Primo anno ciclico

Storia della Chiesa (STO1)
Morale sociale (MSOC)
Liturgia (LIT)
Seminari (svolgimento in presenza)

“Sacerdozio battesimale e ministeri laicali” (SEM1), in collaborazione con l’Ufficio Liturgico Diocesano.
“Amministrazione e gestione degli enti ecclesiastici” (SEM2), in collaborazione con l’Ufficio Amministrativo Diocesano e l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto.
“Storia, arte e cultura locali fonte di catechesi e evangelizzazione” (SEM3), in collaborazione con l’associazione culturale “Pietre Vive”.
Calendario delle lezioni

Tutti i mercoledì dalle 18.00 alle 19.30 e dalle 20.30 alle 22.00 a partire dal 22 settembre 2021 fino al 22 giugno 2022.
Si richiede a ciascun partecipante, a prescindere dal numero di corsi frequentati, un contributo simbolico annuo di 20 €.

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Nocera Umbra – inaugurate la biblioteca “Piervissani” e della biblioteca comunale

“In questo luogo c’è stato un lungo cammino di fede e di cultura. Qui Nocera Umbra è stata in qualche modo plasmata, se si considera che in questo Seminario si sono formati i pastori di questa comunità”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino giovedì mattina 19 agosto, nella piazzetta del Seminario vescovile a Nocera Umbra dove si è tenuta l’inaugurazione della biblioteca “Piervissani” e della biblioteca comunale. Sono intervenuti il sindaco Giovanni Bontempi, la soprintendente della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria Giovanna Giubbini, la rappresentante della Regione Umbria Olimpia Bartolucci. Presenti il parroco della concattedrale di Santa Maria Assunta don Ferdinando Cetorelli, il vicario generale don Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumé e altre autorità locali. Notevole l’impegno dell’amministrazione comunale, della Diocesi e della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria che hanno lavorato in questi anni per far tornare fruibile questo importante patrimonio librario. “Qui un primo binomio che appare evidente – ha proseguito il vescovo – è il binomio Chiesa-società. La Chiesa così come noi la sentiamo non vive dentro recinti chiusi, ma sta in mezzo alla gente. Pertanto è importante tutto ciò che costituisce un momento di accordo, di simpatia, di collaborazione: avvenga e si faccia volentieri. In questa seconda sezione separata della biblioteca diocesana la nostra Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è qui volentieri a collaborare con il Comune e la società nocerina perché questa nostra bella realtà di Nocera possa vivere ancora qualcosa dei fasti antichi, affinché la bellezza del passato diventi anche una grande apertura per il futuro”.

Il patrimonio librario della biblioteca “Piervissani” si compone di vari Fondi bibliografici che coprono un arco cronologico che va dal XV al XXI secolo, ed è così suddiviso: Fondo Piervissani, Fondo seminario, antico e moderno, Fondo Vescovato, Fondo Sigismondi, Fondo Agostini, Fondo Fornari, fondo miscellanee e una sezione periodici. Nella nuova sede sono conservati attualmente, suddivisi su 5 sale: il fondo Piervissani e il Fondo Seminario antico e il fondo bibliografico moderno del Vescovo S.E.R. Mons. Domenico Sorrentino.
La biblioteca comunale di Nocera Umbra fu istituita agli inizi degli anni ottanta presso l’antico palazzo comunale di Nocera, sorto dalla trasformazione del Seminario vescovile che qui ebbe la sua sede primitiva tra il 1569 e il 1760, attuale sede del Museo archeologico di Nocera. A causa del sisma del 26 settembre 1997, che interessò specialmente i comuni di Foligno e di Nocera Umbra, il palazzo comunale risultò inagibile e così fu necessario trasferire la biblioteca presso il palazzo del comune a Colle, frazione del comune di Nocera Umbra, dove il patrimonio bibliografico è rimasto fino al trasferimento in questa nuova sede. Il patrimonio librario consta di circa 6000 volumi che comprendono anche un prezioso fondo antico di circa 1500 volumi dal XVI al XIX secolo, denominato “Fondo Cappuccini” proveniente dalle soppressioni post-unitarie delle congregazioni religiose a cui è stata dedicata una sala. La biblioteca comunale aderisce al Polo regionale umbro SBN e al progetto Nati per Leggere.

Perugia – il cardinale Gualtiero Bassetti avvia l’investigatio previa nei confronti del sacerdote diocesano don Vincenzo Esposito

In seguito ad un’indagine condotta dai Carabinieri di Termini Imerese (Pa), lo scorso 2 agosto è stato arrestato e tradotto presso la Casa di reclusione di Spoleto (Pg) don Vincenzo Esposito, parroco di San Feliciano (Pg), al quale sono stati contestati reati di carattere sessuale.

Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, a fronte della gravità della notizia, ha ritenuto doveroso dare avvio all’investigatio previa in ottemperanza a quanto previsto, in casi del genere, dalle norme canoniche.