Gubbio – Canonizzazione del patrono sant’Ubaldo: nel 2021 solo la celebrazione in basilica

Un anno fa, l’8 marzo 2020, fu l’ultima celebrazione liturgica vissuta nella “normalità” dai fedeli eugubini prima dell’inizio del lockdown per una emergenza sanitaria, a causa del coronavirus, della quale allora forse nessuno avrebbe mai immaginato le proporzioni. Ora, si avvicina di nuovo la festa della Canonizzazione di sant’Ubaldo che si ricorda come anniversario il 5 marzo e, come sempre, arriva nel tempo della Quaresima.
“Dato il perdurare dell’emergenza sanitaria – spiega il vescovo di Gubbio, mons. Paolucci Bedini – non sarà possibile vivere come ogni anno la tradizionale processione che parte della Cattedrale e sale per gli stradoni alla basilica del santo patrono”.
Annullata quindi la processione ma confermata la possibilità di celebrare con tale intenzione – la mattina di domenica 7 marzo – la santa messa alle ore 11 davanti al corpo venerato del vescovo Ubaldo, nella basilica in cima al monte Ingino, con la partecipazione del popolo e delle varie autorità cittadine. Il tutto sarà regolato, anche con apposito personale di servizio, dalle norme già in vigore per l’accesso contingentato dei fedeli, il distanziamento, l’igienizzazione personale e la sanificazione dei locali. Essendo una ricorrenza molto cara a tutto il popolo diocesano, per garantire la più ampia partecipazione sarà predisposta la trasmissione in diretta sul sito web www.diocesigubbio.it e sui canali social della Diocesi di Gubbio.
“Sarà ancora una volta – commenta il vescovo Luciano – l’occasione per tutta la comunità diocesana di rivolgersi con la fede di sempre al suo amato santo, per invocare con rinnovata speranza la sua potente intercessione, contro il male che ci sta affliggendo, in suffragio dei nostri cari che hanno perso la vita colpiti dal virus, a favore di tutti coloro che sono direttamente impegnati a soccorrere i malati, come consolazione per tutte le famiglie che subiscono le pesanti conseguenze della crisi, e a sostegno di tutti noi perché ciascuno responsabilmente concorra al bene di tutti”.
Sarà anche il momento opportuno per riprendere e recitare di nuovo la preghiera a sant’Ubaldo che il Vescovo della diocesi eugubina ha scritto appositamente lo scorso anno per unire le suppliche dei fedeli in un cuor solo e a una sola voce.

Perugia: al via il progetto Caritas “Argento vivo” per contrastare il problema della solitudine delle persone anziane autosufficienti al tempo della pandemia. Il direttore don Marco Briziarelli: «è un bene comune, una sfida da fare insieme…»

Tra le povertà emergenti al tempo della pandemia c’è la solitudine, un fenomeno preoccupante che la Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve riscontra soprattutto tra le persone anziane. Per questo la Caritas perugina ha elaborato un progetto denominato “Argento vivo”, che prende il via in questi giorni nel presentarlo sul suo canale YouTube (https://youtu.be/3bu5NPAckUM). Il progetto si sviluppa su un orizzonte temporale di un anno (terminerà a fine 2021) attraverso una serie di servizi e attività di laboratorio virtuali e in presenza (appena sarà possibile), dando anche un’opportunità occupazionale ad alcuni giovani. Per partecipare basta contattare Caritas Perugia che ha attivato per l’occasione il servizio di assistenza telefonica dedicato all’ascolto e al supporto delle persone anziane autosufficienti: “Telefono Argento” (cell. 333.5694442), che sarà presentato, sempre sul canale YouTube, venerdì 26 febbraio, e disponibile anche nelle pagine Instagram e Facebook.

Lo slogan. Attualmente hanno aderito a questo progetto di rilevanza sociale e pedagogica più di cinquanta anziani; progetto che ha come slogan (riportato nella locandina di annuncio) le frasi di papa Francesco e del cardinale Gualtiero Bassetti, da sempre molto attenti al mondo degli anziani: “Un albero staccato dalle radici non cresce, non dà fiori e frutti” (papa Francesco); “Gli anziani, chiave di volta dell’architettura sociale” (card. Bassetti).

Finalità principale di “Argento vivo” è quella di sviluppare una serie di servizi di ascolto e di prossimità finalizzati a stimolare, migliorare e rafforzare la socialità delle persone anziane autosufficienti che vivono o che rischiano di scivolare in una condizione di isolamento sociale. Inoltre questo progetto si prefigge di animare la comunità al senso della carità e della giustizia e di sensibilizzare e coinvolgere la Chiesa locale nella promozione di esperienze di prossimità per far emergere una mentalità di attenzione e di condivisione nei confronti del problema della solitudine delle persone anziane.

Una nuova sfida. «“Argento vivo” è un segno pastorale che aspira ad “educare il popolo cristiano alla carità e ad aiutare la nostra società, tentata a chiudersi, ad essere maggiormente attenta e aperta agli altri” – commenta don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana –. Ci apriamo ad una nuova sfida, un nuovo progetto realizzato con i fondi 8xMille in cofinanziamento con la nostra Caritas diocesana attraverso la Fondazione di carità “San Lorenzo”, suo ente operativo. E’ un progetto che ci permetterà di incontrare i nostri fratelli anziani che in questo tempo di pandemia si sono chiusi un pochino in sé stessi». Con “Argento vivo”, prosegue il sacerdote, «cercheremo di stimolare e rafforzare la socialità tra gli anziani attraverso dei laboratori animati da persone ben formate. Il nostro progetto – conclude don Marco Briziarelli – è un bene comune, una sfida da fare insieme…, per ritrovare la bellezza di un sorriso, uno scambio, una relazione».

I Laboratori. “Argento vivo”, concretamente, offre alcuni servizi e laboratori agli anziani autosufficienti, ad iniziare dalla comunicazione e diffusione del progetto per sensibilizzare la comunità al tema della solitudine tra le persone anziane, riguardanti specifici ambiti: “Welfare leggero”; “Catechesi attraverso l’arte”; “Tecnologie digitali”; “Cucina”; “Teatro”; “Musicoterapia”; “Turismo socio-relazionale”; “Ginnastica dolce”. Quest’ultimo verrà presentato mercoledì 24 febbraio, sempre sul canale YouTube di Caritas Perugia dove è possibile già ascoltare la presentazione di “Argento vivo” da parte del direttore della Caritas diocesana.

Terni – la mensa San Valentino in tempo di pandemia

L’attività della mensa dei poveri San Valentino della Caritas diocesana – associazione di volontariato San Martino continua incessante in tempo di pandemia. L’accoglienza e il servizio ai tavoli, cioè in presenza, non è stato mai interrotto anche durante i giorni più critici della pandemia del Covid-19. La mensa è diventata la porta di accesso ai tanti servizi messi in atto ed è diventata il punto di riferimento di tante persone che hanno bisogno di aiuto.

Il tutto grazie anche al contributo di 8.044 euro della Fondazione Carit, nell’ambito del bando Emergenza Covid, sostegno attività delle associazioni senza fine di lucro ed enti ecclesiastici, volontariato, filantropia e beneficenza, che sono stati destinati all’allestimento del gazebo e alle spese per i beni di consumo.

In questo periodo di restrizioni per le disposizioni anti Covid, la mensa accoglie circa 50 persone, con l’ingresso in sala di una persona alla volta fino al numero di 10 presenti a turno. L’accesso è consentito previo controllo temperatura con termometro laser a tutti i commensali prima dell’accesso al locale della mensa.

Altre persone vengono accolte nel nuovo gazebo riscaldato e arredato, adiacente alla mensa, quando in sala non c’è posto o occorre tempo per la sanificazione effettuata ogni volta che l’ospite termina di mangiare; altri usufruiscono del cestino viveri che può essere ritirato dalle ore 12.

La maggioranza degli ospiti sono italiani circa il 90% in età compresa fra i 40 e i 75 anni. Il più anziano ha 88 anni. Scarse sono le presenze femminili. La maggior parte hanno perso il lavoro, casa e affetti familiari, persone che vivono con una pensione misera.

Anche il progetto francescano di carità e di evangelizzazione “Con il cuore nel nome di Francesco” dei Frati francescani del Sacro Convento di Assisi ha dato un contributo per la gestione della mensa.

Invito dei Vescovi umbri ai politici alla collaborazione sincera e cordiale per la promozione e il servizio del bene comune. Domenica 14 marzo giornata di preghiera in tutte le diocesi umbre per la liberazione dalla pandemia

I Vescovi dell’Umbria, riuniti in sessione ordinaria della Conferenza Episcopale, lo scorso fine settimana, si sono confrontati sulla grave situazione pandemica che oggi, come in tutta Italia e in gran parte del mondo, sta coinvolgendo acutamente la nostra regione.

Esprimono viva solidarietà e vicinanza a quanti stanno affrontando condizioni fortemente critiche dal punto di vista sanitario e ai tanti che sono giustamente preoccupati per la propria prospettiva economica e lavorativa.
Manifestano apprezzamento e gratitudine a quanti, nelle strutture sanitarie e ai diversi livelli della Caritas e del volontariato, si stanno prodigando con grande generosità e competenza.

Implorano fiduciosi dal Dio della misericordia la protezione e la liberazione da ogni male: a tal fine, ad ideale coronamento delle “24 ore per il Signore”, indicono per domenica 14 marzo p.v., IV di Quaresima, una giornata di preghiera in tutte le diocesi umbre. Ogni comunità parrocchiale saprà individuare le modalità più opportune per dare voce a questa corale intercessione.

Chiedono alla politica nazionale e regionale di accelerare i processi decisionali circa i vaccini e i percorsi terapeutici, addivenendo a scelte oculate e tempestive attente alle necessità di tutti, con particolare attenzione ai più deboli per età e fragilità – pensiamo specialmente alle case per anziani e agli istituti per disabili. È necessario e urgente che la politica ritrovi la sua anima migliore, superando interessi di parte, in una dinamica di collaborazione sincera e cordiale per la promozione e il servizio del bene comune.

Le proposte del Sacro Convento di Assisi per la Quaresima 2021

Nella parte inferiore di alcuni crocifissi medievali dipinti su tavola è rappresentato san Francesco con la testa appoggiata ai piedi di Gesù, in atteggiamento di tenero affetto per lui e di partecipazione al dolore causato dalle ferite sanguinanti, causate dai chiodi della crocifissione. Questi crocifissi rappresentano molto bene i sentimenti di compassione che Francesco provava per il Signore Gesù. Francesco portava nel suo cuore e nel suo corpo la vita stessa di Cristo di cui, come dice il biografo, soprattutto due cose portava impresse nel cuore: “l’umiltà dell’incarnazione e la carità della passione”.

Durante la Quaresima 2021 noi frati del Sacro convento proponiamo a tutti di prendere parte alla compassione di san Francesco per la passione di Gesù, in una sorta di Via Crucis prolungata, attraverso una lettura degli affreschi presenti in Basilica e attraverso l’ascolto di riflessioni e di brani musicali.

Ecco come si sviluppa la nostra proposta.

· Gli affreschi del transetto sud della Basilica inferiore, opera di Pietro Lorenzetti, presentano gli ultimi momenti della vita di Gesù a partire dall’ingresso in Gerusalemme fino alla morte sulla croce e alla sepoltura e a ciò aggiungono la discesa agli inferi e la risurrezione dai morti. Testimonianza di altissima arte pittorica, questi affreschi, così come è caratteristico nelle rappresentazioni della Biblia pauperum, offrono la possibilità di vivere un’intensa esperienza spirituale. Ogni settimana viene proposto un breve video “fatto in casa” da alcuni frati del Sacro Convento, con il commento artistico ad uno di questi affreschi, assieme ad una proposta di lettura spirituale francescana. Il primo appuntamento, quasi un’anteprima, è costituito dal commento all’affresco che rappresenta l’ingresso di Gesù in Gerusalemme. La spiegazione è affidata a fra Felice Autieri, le riprese e il montaggio sono a cura di fra Francesco Saverio Hoai Tran Van. Questo primo video viene messo in rete venerdì 19 febbraio alle ore 12.00, sulle nostre pagine social (Facebook, Instagram, YouTube) e sul sito della Rivista San Francesco. Gli altri video verranno messi in rete nei successivi mercoledì per tutto il tempo di Quaresima, sempre alle ore 12.00.

· La Cappella Musicale della Basilica propone un ciclo di appuntamenti dal titolo “La Quaresima Francescana – Incontri inusuali nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi”. Si tratta di cinque incontri con riflessioni tenute da fra Giuseppe Magrino con i “The Franciscan Singers” in preparazione alla Pasqua attraverso la musica dei Maestri di Cappella dell’Ordine dei Frati Minori Conventuale custodita nella Biblioteca del Sacro Convento. Gli incontri verranno trasmessi nei venerdì di Quaresima a partire dal 26 febbraio alle ore 12.00 sul canale facebook della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco (e condivisi nelle altre pagine social e sui siti legati alla Basilica).

· “Giovani verso Assisi”, il servizio per la pastorale giovanile dei frati del Sacro Convento, offre un itinerario di meditazione per la quaresima che potrà essere seguito sulla sua pagina facebook. Il ciclo propone ogni giorno, dal lunedì al venerdì per tutto il tempo di Quaresima brevi audio sugli episodi della passione, morte e risurrezione di Gesù affrescati da Pietro Lorenzetti in Basilica. Il primo video introduttivo è stato pubblicato il 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri.

· Continuano, anche per tutto il tempo di Quaresima le meditazioni serali sul Vangelo del giorno successivo tenute da fra Enzo Fortunato sulla pagina facebook della Rivista San Francesco.

Assisi – Quaresima 2021 in Porziuncola

Con l’imposizione delle ceneri nella celebrazione di ieri, è iniziato il tempo della Quaresima, tempo “propizio” per prepararsi ad accogliere il dono grande della Pasqua, di Gesù Risorto, vivo e presente in mezzo a noi.
Per prepararci a questo incontro, il Signore ci dona un tempo – che vivremo nelle Celebrazioni della Quaresima – per predisporre il nostro cuore.
I Frati della Porziuncola sono lieti di invitarvi a condividere i momenti di preghiera di questo tempo.

Tutti i venerdì, alle ore 17 (venerdì Santo alle ore 15) in Basilica, mediteremo il Mistero della Croce del Signore attraverso la “Via Crucis”.
Venerdì 26 marzo, dalle ore 9 alle ore 21, Adorazione Eucaristica presso la Cappella del Santissimo Sacramento
Il sabato sera è dedicato al tradizionale Rosario, nel periodo di Quaresima pregheremo il Rosario dell’Addolorata.

L’intero cammino quaresimale sarà accompagnato dalla riflessione – durante la preghiera dei Vespri, alle ore 19 – di p. Giulio Michelini ofm.
Nei giorni 24 febbraio e 3-10-15-24 marzo, fr Giulio ci proporrà una serie di riflessioni per contemplare l’amore di Dio che si rivela e si dona in Gesù crocifisso, sorgente di vita e sostentamento del cammino.
Tutte le meditazioni e i principali momenti di preghiera (Via Crucis e Rosario) saranno trasmesse in diretta dalla WebTv su Porziuncola.org, l’App gratuita Frati Assisi e sui Canali Social “Frati Minori Assisi”.

“Bilancio 8xMille” 2019 delle Diocesi dell’Umbria e dell’aiuto economico 2020 della Cei nel tempo della pandemia. Tra gli intervenuti il cardinale Bassetti e il vescovo di Gubbio Paolucci Bedini, delegato Ceu per il Sovvenire

«E’ importante questo convegno per approfondire tutte le tematiche dell’8XMille, in particolare come vengono spesi i soldi della Chiesa, ma anche per confrontarci fra le varie diocesi. Quest’anno l’8XMille è stato usato, nella carità, per venire incontro, soprattutto, a quelle situazioni così complesse, anche per le famiglie, che la pandemia ha creato”. Lo ha sottolineato il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel suo video messaggio trasmesso in apertura dell’incontro di presentazione del “Bilancio 8xMille” delle otto Diocesi dell’Umbria, pubblicato in un unico fascicolo dal titolo: “8xmille – Soldi spesi bene!”, a cura del Sovvenire dell’Umbria, tenutosi nella mattinata del 20 febbraio.

Lo scopo. “L’8XMille è una realtà molto significativa per la nostra Chiesa – ha proseguito il cardinale –, si tratta di poco più di un miliardo che riceviamo annualmente a livello nazionale dallo Stato. I soldi che la Chiesa riceve devono servire per l’annuncio del Vangelo e per la Carità, non hanno altro scopo. Con l’8XMille cerchiamo di sovvenire a tantissime necessità, soprattutto in questo tempo di pandemia, potenziando le opere delle nostre Caritas per venire incontro alle famiglie povere e alle situazioni di totale disagio in costante aumento. L’8XMille – ha concluso Bassetti – serve anche per la conservazione e la tutela dei beni culturali ed ambientali, come la ristrutturazione di chiese e di altri complessi storico-artistici ecclesiali, oltre per il servizio pastorale rivolto alla gente”.

Risposta a tante emergenze. All’incontro, che si è svolto in video conferenza, è intervenuto il vescovo di Gubbio mons. Luciano Paolucci Bedini, delegato Ceu per il Sovvenire, che ha evidenziato l’«importante segno della fiducia e dell’affezione del popolo, credente e non solo, verso la presenza della Chiesa cattolica», segno che, ha aggiunto il presule, «si è trasformato ancora una volta in concreta risposta a tante emergenze dei nostri paesi e delle nostre città».

Tanti frutti. «Anche in questo anno “sospeso” – ha sottolineato mons. Paolucci Bedini –, apparentemente caratterizzato da chiusure e riduzioni delle iniziative e delle attività, rendiamo conto delle molteplici risorse di cui, attraverso l’8xMille ricevuto dalla Chiesa italiana, ogni territorio e ogni comunità hanno potuto beneficiare. Ed è sotto gli occhi di tutti come una risorsa scelta e indicata da molti, ripartita con equilibrio e responsabilità, possa produrre ogni anno tali e tanti frutti perché arricchita e moltiplicata dal coinvolgimento volontario di tanti fratelli e sorelle, a favore di tutti».

Tutto è Carità. Collegandosi con quanto detto dal cardinale Bassetti, mons. Paolucci Bedini ha rilevato che «nella Chiesa tutto è Carità, laddove la Carità è lo sguardo vero che la comunità ecclesiale ha sulla sua storia, sulla storia del mondo. E’ Carità anche quando si apre un nuovo oratorio, si soccorre una missione all’estero, si inaugura una fattoria sociale che offre lavoro ma anche rifugio a chi non trova casa, si soccorrono le famiglie nei loro bisogni educativi e sanitari».

Generare il bene. L’incontro, coordinato dal responsabile regionale del Sovvenire, il diacono Giovanni Lolli, ha visto la partecipazione di diversi referenti diocesani e parrocchiali umbri, e gli interventi del responsabile nazionale Massimo Monzio Compagnoni, che ha aggiornato i partecipanti sulla situazione italiana, e del direttore della Caritas diocesana di Perugia don Marco Briziarelli. Quest’ultimo ha ricordato l’importante sostegno dell’8XMille nella creazione di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, e nell’aiutare le famiglie in difficoltà nel fare la spesa, attraverso gli “Empori della Solidarietà”, nel pagare l’affitto e le utenze domestiche, che nella sola Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve sono oltre 1.500 e in buona parte italiane. «L’8XMille, al di là dell’aiuto economico – ha commentato don Briziarelli – è una possibilità di educare alla Carità, perché ci mette nella condizione di pensare, di studiare nuove strade di sostegno alla relazione e alla socialità. L’educazione alla Carità, grazie anche all’8XMille, muove i giovani, genera bene».

Il bilancio annuale dell’8XMille mostra come, in Umbria, siano stati spesi i suoi fondi nel 2019, ammontanti a 24.056.003,14 di euro, circa 2,32 milioni in più rispetto al 2018; l’importo più consistente è dovuto essenzialmente ai maggiori fondi per l’edilizia di culto legato alla realizzazione di importanti opere nelle diocesi, altri fondi per attività caritative, in particolare sostegni in beni materiali e valori sociali.

Nelle varie voci che compongono il bilancio 8XMille (Culto e Pastorale, Carità, Sostentamento Clero, Edilizia di Culto e Beni culturali), nel 2019, sono stati assegnati alle Diocesi umbre contributi pari a 3.839.585,87 euro per la carità; 8.576.909,59 euro per il sostegno dei sacerdoti, 7.655.991,30 euro per l’edilizia di culto, 3.983.516,38 euro per il culto e la pastorale.

Tutti i dati regionali e diocesani sono disponibili sul sito: www.sovvenire-umbria.it

Nel documento, il bilancio di ogni Diocesi è accompagnato da una breve scheda illustrativa di un’opera segno realizzata nell’anno sia con una foto e un breve testo, che con un link ad un breve video raccontate anche attraverso dei video visionabili sul sito web del Sovvenire umbro realizzati dalle redazioni giornalistiche de La Voce e Umbria Radio InBlu dirette da Daniele Morini che è intervenuto all’incontro.

Interessanti i progetti illustrati per ciascuna delle otto Diocesi della regione: Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, il progetto della nuova chiesa per la comunità di Bastia Umbra; Città di Castello, il progetto di sostegno alimentare della mensa diocesana intensificato in questo periodo di pandemia; Foligno, il progetto della casa per detenuti senza fissa dimora; Gubbio, il progetto della fattoria solidale; Orvieto-Todi, per il rinnovamento e sicurezza degli spazi dell’Oratorio del complesso del seminario vescovile; Perugia-Città della Pieve, il progetto degli empori solidali in aiuto alle famiglie in crisi per il Covid; Spoleto-Norcia, il progetto di contrasto alla povertà lavorativa Jobsmap: itinerari di orientamento al lavoro; Terni-Narni-Amelia, il progetto dell’ospedale della solidarietà per i bambini malati dell’Albania.

L’opuscolo “8xmille – Soldi spesi bene!” documenta anche, ha precisato il responsabile regionale del Sovvenire, «come, sin dal marzo 2020, si sono attivate nelle otto Diocesi dell’Umbria moltissime iniziative: interventi finanziari per le famiglie, centri di accoglienza, sostegno alimentare, quasi in una gara di solidarietà per contrastare ai danni provocati dalla pandemia».

IL DOCUMENTO “8xMILLE SOLDI SPESI BENE!” PDF DA SCARICARE

SALUTO CARD. GUALTIERO BASSETTI

https://mega.nz/file/8pkQzDIL#1vhK9CIsHKlemt8ac9N8hDEy8UBvtnlfCx-a77xSGW4

VIDEO CARITAS PERUGIA

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VIDEO CARITAS FOLIGNO

https://mega.nz/file/B1lm3bDZ#7LXvYVNlouTM81Yt3iveZ2nJcuMTSDjcK1HV2CnO0lA

Perugia – celebrato il Mercoledì delle Ceneri. Il cardinale Bassetti nella chiesa dell’Università: «Il cristiano ha sempre motivo per restare in piedi anche se c’è la pandemia».

«Domani (oggi per chi legge, ndr) è una giornata molto significativa per la nostra Università degli Studi, perché la Facoltà di Medicina compie 700 anni; era il 18 febbraio 1321 quando papa Giovanni XXII emanò una bolla in cui in Perugia veniva istituita questa Facoltà. All’epoca c’era la peste e alcuni medici, come è successo in questa pandemia, sono morti». A dirlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, a conclusione della celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri, nella serata del 17 febbraio, nella chiesa dell’Università; celebrazione animata dalla Pastorale universitaria guidata da don Riccardo Pascolini, cappellano del luogo di culto situato nello storico complesso del Rettorato dell’Ateneo, un tempo monastero olivetano concesso da papa Pio VII a sede dell’Università.

La bolla e la vicinanza di papa Francesco. «Questo centenario è molto significativo – ha proseguito il cardinale –, perché la Facoltà di Medicina di Perugia è tra le più antiche d’Europa. Purtroppo la bellezza dell’evento è offuscata dalla difficile situazione sanitaria in cui ci troviamo. Papa Francesco, per questo importante anniversario, ha redatto un’altra bolla in cui esprime la sua vicinanza a tutto il mondo accademico e ospedaliero della nostra città per i sacrifici affrontati in questo periodo di pandemia».

Il ritorno nella chiesa dell’Università. Il cardinale Bassetti, nell’introdurre la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, rivolgendosi agli universitari presenti (nel numero consentito delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19), non ha nascosto la sua emozione nel fare ingresso in quel luogo di culto dopo la sua malattia a seguito del virus. «Voglio esprimervi la gioia di essere ritornato tra voi – ha esordito il presule –. Mi sta succedendo da due mesi un fatto strano: tutte le volte che ritorno in una parrocchia o in una comunità, come questa sera qui con voi, è come se fossi arrivato per la prima volta, è come se la mia vita fosse rinnovata… Per questo, tutte le volte che celebro, ringrazio il Signore per aver avuto misericordia nei miei confronti, ma ringrazio anche tutte le comunità, perché ho saputo, anche attraverso i social, che nel periodo della mia malattia in tanti hanno pregato per la mia guarigione».

La preghiera ha funzionato. E con tono scherzoso ha poi aggiunto: «avete anche pregato bene, perché la preghiera ha funzionato… Ho saputo che alcuni di voi sono andati a piedi in preghiera, per me, da Perugia ad Assisi. Un pellegrinaggio che io non sarei ancora capace di fare, che ho compiuto con dei giovani alcuni anni fa per chiedere al Signore, attraverso l’intercessione del Poverello, il dono delle vocazioni per la nostra Chiesa». Rivolgendosi ai sacerdoti, Bassetti ha detto: «Dovremo riprendere i pellegrinaggi vocazionali anche perché stiamo un pochino in calo con le vocazioni».

Ritornare a Dio. Nell’omelia, soffermandosi sul Vangelo del giorno, il cardinale ha evidenziato: «Oggi inizia la Quaresima e la liturgia ripete l’invito del profeta Gioele: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti”. La conversione è la prima opera del cuore, ma cosa significa “tornare a Dio?” Vuol dire comprendere il senso giusto della vita e intraprendere un viaggio di ritorno a Lui. Fra poco ci verrà incontro l’antico e austero segno delle ceneri e il sacerdote dirà: “Ricordati che sei polvere ed in polvere ritornerai”. Questa è la verità della nostra vita: siamo deboli e fragili».

Una fragilità immensa. «Queste fragilità le stiamo sperimentando anche nella nostra comunità nazionale e internazionale, una fragilità immensa causata dalla pandemia del Coronavirus, che non sta, purtroppo, risparmiando nessuno e che tanto abbatte le persone anche sul piano psicologico e sul piano spirituale. Siamo fragili e la cenere sul capo ci ricorda la nostra debolezza e abbassa un pochino quell’orgoglio che cerca sempre di emergere nella nostra vita. Siamo fragili, ma dobbiamo prendere sempre più coscienza che siamo amati da Dio e la nostra fragilità è scelta da Lui per realizzare il suo più grande progetto d’amore, che parte quasi dalla nostra inconsistenza».

La missione di essere sentinelle. «Noi cristiani siamo chiamati a essere sentinelle di pace e di riconciliazione nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo. E’ questa la nostra missione e occorre vigilare, affinché le nostre coscienze non cedano alla tentazione dell’egoismo, della menzogna e della violenza».

Non vinca il sonno della rassegnazione… «Il digiuno e la preghiera ci rendono sentinelle attente e vigili, perché non vinca in noi il sonno della rassegnazione che fa ritenere i conflitti quasi inevitabili; perché non vinca il sonno dell’acquiescenza al male, che continua a opprimere il mondo, perché sia sconfitto, in radice, il sonno di quella pigrizia che ci fa ripiegare su noi stessi e sui nostri interessi».

Una ascesi importante, un atto di grande carità. Il cardinale, avviandosi alla conclusione, ha ricordato quanto da lui detto in una recente intervista in cui gli si chiedeva cosa si deve fare in questa Quaresima segnata dalla pandemia: «Se noi accettiamo tutti i sacrifici, tutte le regole che ci vengono richieste – ha risposto Bassetti –, anche questo doverci privare di ogni gesto di affetto, di amicizia nei confronti degli altri, che ascesi importante noi abbiamo già messo in pratica. E se questo lo facciamo anche per il rispetto della nostra salute e per solidarietà verso tutti, diventa al tempo stesso anche un atto di grande carità. Viviamo con impegno da uomini e da donne, stando in piedi. Il cristiano ha sempre motivo per restare in piedi anche se c’è la pandemia».

Spoleto – Mercoledì delle Ceneri. Mons. Boccardo: «Digiuniamo dall’essere ripiegati sui telefonini per alzare lo sguardo verso chi ci sta accanto e ricominciare a comunicare con la parola più che con gli sms o in chat; digiuniamo dalla troppe parole (soprattutto dai giudizi) per vivere gesti concreti di carità»

«La Quaresima è il tempo della “lotta spirituale” per vivere il mistero pasquale, per vincere con Gesù il nostro “io” e lasciarci trasfigurare dal suo amore». Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo si è rivolto ai fedeli nell’omelia pronunciata nel Duomo di Spoleto durante la Messa nel Mercoledì delle Ceneri (17 febbraio 2021). Con questa celebrazione la Chiesa entra nel tempo della Quaresima, il tempo forte che prepara alla Pasqua, culmine dell’anno liturgico e della vita di ogni cristiano. Con il Presule hanno concelebrato don Bruno Molinari parroco di Santa Maria nella Cattedrale, di S. Gregorio e dei Santi Pietro e Paolo e padre Gregorio Cibwabwa Lwaba Mambezi, OAD, vicario parrocchiale di Santa Rita. Il servizio all’altare è stato curato da alcuni ministranti, coordinati da don Pier Luigi Morlino, cerimoniere arcivescovile. La liturgia è stata animata dalla corale della Pievania di Santa Maria, diretta da Beatrice Bernardini. Durante la celebrazione sono state benedette le Ceneri e imposte poi sul capo di ogni fedele. L’Arcivescovo le ha ricevute da don Bruno Molinari. La celebrazione delle Ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza, costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo.

Nel tempo della Quaresima la Chiesa propone un cammino di digiuno, carità e preghiera. Nell’omelia mons. Boccardo si è soffermato particolarmente sul digiuno. «È una preziosa occasione per ritrovare il senso della vita, per gustare l’incontro col Signore, per vivere in uno stile fraterno. In concreto, non si tratta semplicemente di non mangiare qualche cibo (esempio la carne il venerdì), oppure digiunare qualche giorno alla settimana, ma di riscoprire il senso vero del digiuno nel tempo che viviamo. Il digiuno, infatti nella tradizione biblica è una via privilegiata per un rapporto autentico con Dio e con gli altri. E trova senso se legato alla preghiera e alla carità: si digiuna per la preghiera; e il frutto del digiuno è sempre la carità». L’Arcivescovo ha proposto ai fedeli presenti di vivere in maniera creativa e concreta il digiuno: «Digiuniamo – ha detto – dalla dispersione della vita per vivere l’incontro con il Signore nella preghiera; digiuniamo dall’essere ripiegati sui telefonini per alzare lo sguardo verso chi ci sta accanto e ricominciare a comunicare con la parola più che con gli sms o in chat; digiuniamo dalla troppe parole (soprattutto dai giudizi) per vivere gesti concreti di carità; digiuniamo dall’essere ripiegati sul nostro “io” per prenderci cura di chi il Signore ci fa incontrare; digiuniamo dai vizi per riscoprire la bellezza delle virtù».

Poi, l’appello di mons. Boccardo a far sì che questo tempo di sofferenza ancora caratterizzato dal diffondersi del Covid-19 sia offerto nella fede affinché diventi occasione di maturazione umana e cristiana: «Quando tutto vacilla – ha detto – si scoprono le cose veramente preziose, quelle che non crollano e sulle quali appoggiare la vita come su un fondamento solido. Si scopre il valore dell’unità familiare, dell’innocenza dei bambini, della vitalità dei giovani, della sapienza degli anziani. Si scopre il valore della preghiera in famiglia e l’importanza della presenza di Dio in mezzo a noi».

Perugia – Mercoledì delle Ceneri. Le celebrazioni presiedute dal cardinale Gualtiero Bassetti e dal vescovo ausiliare Marco Salvi in cattedrale e nella chiesa dell’Università

“Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità”. Lo ricorda papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima 2021, che i cristiani si apprestano a vivere dal 17 febbraio, giorno in cui la Chiesa celebra il Mercoledì delle Ceneri. Quest’anno sarà una celebrazione segnata dalla pandemia e i fedeli che andranno a messa lo noteranno anche nel rito dell’imposizione delle ceneri sul capo, modificato dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti nel rispetto delle norme sanitarie atte a contenere il contagio da Covid-19.

A Perugia città il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti presiederà la celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri (17 febbraio, ore 19) nella chiesa dell’Università degli Studi, animata dalla Pastorale universitaria, preceduta dalla celebrazione in cattedrale (ore 18) presieduta dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi.

Con il Mercoledì delle Ceneri i cristiani entrano nel “tempo forte” della Quaresima, in preparazione alla Pasqua di Risurrezione, vivendo questo tempo con sobrietà e raccoglimento nella preghiera dedicata, soprattutto, a quanti sono segnati nel corpo e nello spirito dalla pandemia. I cristiani sono esortati, nel praticare il digiuno quaresimale, a compiere opere di carità per quanti vivono gravi situazioni di difficoltà materiali accresciute, purtroppo, anche dall’emergenza sanitaria. Al riguardo si ricorda la campagna “Adotta un affitto” promossa dalla Caritas diocesana, che proseguirà per tutto il “Tempo di Pasqua”. Si tratta di una iniziativa caritativa di rilevanza anche pedagogica e sociale, che ha dato vita a non pochi gesti di solidarietà da parte di privati benefattori, comunità parrocchiali e realtà produttive, che ha già permesso a più di cinquanta famiglie di essere aiutate.

“Il digiuno, la preghiera e l’elemosina, come vengono presentati da Gesù nella sua predicazione (cfr Mt 6,1-18) – ricorda il Papa nel suo messaggio quaresimale –, sono le condizioni e l’espressione della nostra conversione. La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa”.